C’è un episodio della vita di Silvio Berlusconi che nessuno ha ricordato. Me lo raccontò la sorella di Paolo Borsellino, Rita che mi fece – riservatamente – anche visionare una videocassetta con il “registrato” parte di una tv locale, di quanto accaduto.
Forse qualcuno si è dimenticato ma anche Silvio Berlusconi passò in via D’Amelio. Più di 25 anni fa. Era il 1994, era stato eletto da poco Presidente del Consiglio. Berlusconi era in città per un incontro istituzionale. Si ricordò che in via D’Amelio era morto Borsellino e decise d’andarci. Ad accorgersi dell’arrivo di qualcuno di importante fu la sorella Rita che in quei giorni era a casa con un piede fratturato. Sotto la sua abitazione c’era troppo via vai di forze dell’ordine. Intorno alle 16 sentì suonare il citofono. Si alzò a fatica dalla poltrona e dall’altra parte della cornetta scoprì che c’era il prefetto che le disse: “Il presidente del Consiglio vorrebbe salutarla”.
Rita era in vestaglia, non era stata informata di questa visita e non era certo nelle condizioni di ricevere il Primo ministro. Passarono pochi istanti e il citofono risuonò. Si alzò di nuovo dalla sua poltrona per rispondere. Era un colonnello dei Carabinieri; le ripropose l’incontro con Berlusconi. Nulla da fare. Il citofono suonò una terza e quarta volta, finché la sorella del magistrato prese una decisione: “Se deve dirmi qualcosa di importante venga al citofono”.
Berlusconi non si fece pregare. Si avvicinò e a un passo da quella lapide e dall’ulivo le chiese: “Che cosa possiamo fare per sconfiggere la mafia?”. “Siete al governo e potete fare tutto quello che volete, ne avete il potere”, rispose Rita Borsellino. Berlusconi replicò: “Se ci lasciano lavorare”. Ma la sorella del magistrato non stette zitta: “Anche mio fratello non lo lasciavano lavorare ma ha continuato lo stesso. Tant’è vero che qui è morto”. A quel punto Berlusconi rimase senza parole: “Se permette la chiamerò da Roma con più calma”. Rita non ricevette mai ricevuto quella telefonata e Berlusconi non si fece più vedere in via D’Amelio.
Alex Corlazzoli IL FATTO QUOTIDIANO 15.6.2023