LE PAROLE AMARE DI PAOLO BORSELLINO LA SCORTA e il COMPUTER che c’è e non c’é
“Non vedo che senso ha perdere la libertà la mattina per essere libero di essere ucciso la sera”.
E’ un Paolo Borsellino stanco, preoccupato ma al tempo stesso forte e battagliero quello che viene ascoltato dalla Commissione parlamentare antimafia nel maggio 1984 e che con parole semplici racconta a deputati e senatori di allora quanto sia diventato difficile lavorare ad alcuni processi senza computer, con scarso personale negli uffici giudiziari e scorte che proteggono di giorno ma poi sono insufficienti la sera, per cui lui stesso prende la propria auto il pomeriggio per tornare in tribunale e rientra a casa da solo e senza alcuna protezione verso le 22 ogni sera.
“Con la gestione di alcuni processi che hanno una mole incredibile di lavoro – spiega il magistrato, all’epoca giudice istruttore a Palermo – è diventato indispensabile l’uso di attrezzature più moderne, come i computer … quanto al personale – prosegue – non si tratta solo di dattilografi e segretari di cui avremmo bisogno di aver garantita la presenza per tutta la giornata, non solo per la mattinata; ma mi riferisco anche agli autisti giudiziari: la mattina con strombazzamento di sirene la gran parte di noi viene accompagnata in ufficio dalle scorte ma il pomeriggio c’è una sola macchina blindata e io sistematicamente vado in ufficio con la mia auto per poi tornare a casa verso le 21-22”
Audio e testi degli interventi di Paolo Borsellino in Commissione Antimafia
Sono stati desecretati dalla Commissione parlamentare antimafia gli archivi relativi alle audizioni di Paolo Borsellino davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia. In particolare:
- Palermo 8 e 9 maggio 1984
- Caltanissetta e Trapani 11 e 12 dicembre 1986
- Palermo 2, 3, 4 e 5 novembre 1988
- Trapani 4 dicembre 1989
- Riunione “gruppo di lavoro” della Commissione 20 aprile 1990
- Trapani 24 settembre 1991
Sopralluogo a Palermo dell’8 e 9 maggio 1984 Nel corso della seduta dell’8 maggio 1984, Paolo Borsellino fu audito dalla Commissione parlamentare antimafia (IX legislatura) nella sua qualità di giudice istruttore a Palermo.
Alla data dell’audizione, il dottor Borsellino svolgeva le funzioni di giudice istruttore a Palermo già da nove anni ed era pienamente operativo il cosiddetto “pool antimafia”, istituito dal Consigliere Rocco Chinnici (ucciso il 29 luglio 1983).
Dopo gli omicidi, tra gli altri, del dirigente della Squadra Mobile di Palermo Boris Giuliano (21 luglio 1979) e del Consigliere Chinnici, il problema della sicurezza e della protezione dei magistrati e degli operatori della Polizia giudiziaria era drammaticamente avvertito.
Non a caso, nell’audizione oggetto di pubblicazione il dottor Borsellino affronta anche il tema della sicurezza personale e della gestione dei dispositivi di scorta, evidenziando al riguardo alcune importanti criticità. È stata reperita altresì la fonoregistrazione dell’audizione.
Testo audizione
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Sopralluogo in Sicilia (Caltanissetta e Trapani) dell’11 e 12 dicembre 1986 Nel corso dell’audizione dell’11 dicembre 1986, a Trapani, Paolo Borsellino fu audito dalla Commissione parlamentare antimafia (IX legislatura) nella sua qualità di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, ufficio nel quale si era insediato da appena tre mesi.
Nel corso dell’audizione oggetto di pubblicazione il dottor Borsellino affronta molteplici temi concernenti la situazione della Procura di Marsala, soprattutto con riferimento alle precedenti indagini che aveva istruito a Palermo.
Testo audizione
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Sopralluogo a Palermo del 2, 3, 4 e 5 novembre 1988. Nel corso dell’audizione del 3 novembre 1988 Paolo Borsellino fu audito dalla Commissione parlamentare antimafia (X legislatura) nella sua qualità di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala. Il dottor Borsellino affronta molteplici temi, concernenti – tra l’altro – l’evoluzione del fenomeno mafioso nel territorio di Marsala, le condizioni organiche e strutturali di tale Ufficio, le possibili riforme legislative in tema di accorpamento dei Tribunali, ma – soprattutto – il problema delle connessioni tra mafia e politica, quello dei rapporti tra i reati di criminalità organizzata e le fattispecie di corruzione, nonché quello dei rapporti della criminalità organizzata operante a Marsala con la massoneria. Oggetto particolarmente significativo dell’audizione è anche quello, molto problematico, dei rapporti con il “pool antimafia” di Palermo, all’epoca diretto dal Consigliere Antonino MELI.
Testo audizione
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Sopralluogo a Trapani del 4 dicembre 1989 Viene altresì affrontato il tema dell’impatto del nuovo codice di procedura penale sulle condizioni strutturali degli uffici giudiziari impegnati sul versante della lotta alla criminalità organizzata.
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Riunione del “gruppo di lavoro” della Commissione del 20 aprile 1990 Nel corso dell’incontro organizzato dalla Commissione parlamentare antimafia sul tema del “Nuovo processo penale e criminalità organizzata” (X legislatura), Paolo Borsellino intervenne in qualità di esperto e nella veste di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala.
Nel corso dell’intervento viene affrontato il tema dell’impatto del nuovo codice di procedura penale sulle condizioni strutturali degli uffici giudiziari impegnati sul versante della lotta alla criminalità organizzata, con particolare riferimento alla Procura di Marsala e alla questione del coordinamento dei rapporti con le sezioni di Polizia giudiziaria.
Testo audizione
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Sopralluogo a Trapani del 24 settembre 1991 Nel corso dell’audizione del 24 settembre 1991 Paolo Borsellino fu audito dalla Commissione parlamentare antimafia in qualità di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala. Si tratta dell’ultima audizione del dottor Borsellino in Commissione antimafia prima dell’eccidio del 19 luglio 1992.
L’audizione concerne principalmente l’annosa questione – che suscitò profondo scoramento in Paolo Borsellino – della raccolta, della valutazione e della indebita pubblicazione delle dichiarazioni rese dal collaboratore Rosario Spatola. La questione affrontata offre una paradigmatica occasione per apprezzare, ancora una volta, l’estremo rigore morale e professionale del dottor Borsellino, la sua indipendenza e professionalità, la profonda lealtà nei confronti dei suoi colleghi.
Testo audizione
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