Via D’Amelio, Presidente Antimafia risponde a FIAMMETTA BORSELLINO: “Daremo una verità storica sulla strage”

 


Via D’Amelio – CHIARA COLOSIMO, presidente della Commissione antimafia: “Daremo una verità storica sulla strage”

 

L’intervento di Chiara Colosimo al convegno “Mafie e antimafia oggi” in corso allo Steri. Ha risposto a distanza a Fiammetta Borsellino che ieri ha detto che “con il depistaggio mio padre è stato ucciso due volte”. “Abbiamo raccolto il grido di dolore della famiglia e il nostro lavoro servirà ad andare oltre le sentenza che sono state poi ribaltate”

 

Noi abbiamo raccolto il grido di dolore dei figli del giudice Paolo Borsellino e abbiamo scelto, come Commissione nazionale antimafia, di iniziare da via D’Amelio per tre motivi: l’appello dei figli, che non poteva restare inascoltato, il depistaggio e l’accelerazione della strage. 

Tre dati oggettivi che differenziano la strage Borsellino dalle altre e che ci devono portare a concludere i lavori della Commissione almeno dando una verità storica a Fiammetta, Lucia, Manfredi e a tutte quelle persone che in questi anni hanno avuto il coraggio di andare anche oltre alcune sentenze che sono state poi ribaltate”. Lo ha detto il presidente della Commissione nazionale antimafia Chiara Colosimo.
Colosimo, durante il convegno “Mafie e antimafie oggi”, in corso allo Steri, si è riallacciata alle parole pronunciate ieri dalla figlia più piccola del giudice, Fiammetta Borsellino, che aveva rimarcato come “il depistaggio ha ucciso mio padre per la seconda volta”.

“Ha ragione Fiammetta Borsellino– ha spiegato Colosimo – io non ho conosciuto e non ho avuto la stessa sensibilità che ha avuto lei, e non ce l’ho ancora, ma capisco perché lei” ha voluto incontrare i boss stragisti Giuseppe e Filippo Graviano in carcere e  “capisco che trovarsi di fronte non a un mostro ma a una persona ‘piccola’ forse mette ancora di più in crisi rispetto al male provocato.
E’ ovvio che ci si aspetta che anche i Graviano parlino davvero”.

Colosimo ha poi aggiunto: “Chi sa parli e lo faccia nelle sedi competenti.
E’ fondamentale chiarire davvero cosa è accaduto negli anni delle stragi del ’92. Su questo si gioca molta della credibilità dell’antimafia e per chi come me ha per l’età una immagine sfocata di allora, sapere che non ci sono più ombre, può aiutare a ricominciare a credere nello Stato”. 

Fonte: Adnkronos

 

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