A Pistoia la TARGA della VERGOGNA e l’impegno non onorato
Signor Sindaco,
la sua persistente inerzia ha dell’incredibile. Da oltre tre mesi, dopo essersi pubblicamente pronunciato sulla volontà di riparare al torto, per non dire oltraggio, commesso dalla sua Amministrazione nei confronti degli agenti di Polizia Rocco Dicillo e Vito Schifani, vittime a Capaci insieme al collega Antonio Montinaro e ai magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Lei è letteralmente scomparso.
E’ pur vero che sulla sua pagina ufficiale di Facebook di tanto in tanto compare con o senza la sua candida fascia tricolore in occasione di feste, ricorrenze, inaugurazioni varie o ritratto nelle vesti di umile e democratico uomo del popolo, accanto a venditori di verdure, di pippi… ecc.
Mai una volta però per doverosamente rispondere o replicare alle numerose sollecitazioni che le vengono rivolte allo scopo di conoscere i suoi intendimenti in merito al promesso cambio della TARGA della VERGOGNA di Giardino Capaci.
Un modo di fare, se lo lasci dire con tutta franchezza, irriguardoso, arrogante e non adeguato sia al ruolo da lei ricoperto e sia nei confronti delle vittime e dei famigliari di Rocco e Vito.
“Caro” sindaco, al contrario di lei, noi siamo determinati a perseguire con coerenza quello che promettiamo. “Caro” sindaco, se ci riesce, faccia pertanto ricorso a quel minimo di coraggio necessario per ammettere l’errore, per scusarsi e per onorare l’impegno che pubblicamente ha preso lo scorso 21 maggio.
Se proprio le costa troppa fatica, si limiti a dar corso almeno l’ultima di queste richieste.
“Caro” sindaco, essere uomo delle Istituzioni e indossare quella fascia tricolore richiede anche questo perché la credibilità per un politico rappresenta il requisito indispensabile per governare in modo serio una comunità.
Rifugiarsi ancora a lungo nel silenzio ignorando l’impegno preso non la aiuterà certo a superare il problema.
La TARGA della VERGOGNA a PISTOIA: il Sindaco non onora gli impegni