29 agosto 2013 – Confidenza choc di Riina: “Borsellino era intercettato”

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VIA D’AMELIO

  • RIINA – Ma che vogliono … ma che vogliono da noialtri, ma che vogliono…. Minchia … lui va a suonare, lui ci va a suonare a sua madre dove gli abbiamo messo la bomba. Lui va a suonare e si spara la bomba… e si spara la bomba lui stesso:
  • LORUSSO = Si, si;
  • RIINA = Minchia … ed è saltato in aria. Certo che … pensate (idee Ndr) …ne avevo belle pensate. Ma questa, questa, questa è
  • LORUSSO = una bella pensata … super geniale;
  • RIINA = Minchia! Ma questa è troppo forte;
  • LORUSSO = Là, c’è stata pure la precisione che è andata proprio fatta apposta per il suo dito, per il suo … non per un altro dito;
  • RIINA = Si, si … ride … {contemporaneamente alza l’indice della mano sinistra e lo proietta in avanti a volere indicare il gesto di pigiare qualcosa)
  • LORUSSO = Per il suo era fatta … era stata fatta proprio precisa per il suo dito

 

Riina: “Borsellino era intercettato”

 

Il Capo dei capi parla in carcere: “Sapevamo doveva andare perché le ha detto ‘domani mamma vengo'”

Cosa nostra teneva sotto controllo il telefono del giudice Paolo Borsellino o dei suoi familiari. E’ lo stesso Totò Riina, in una conversazione intercettata, a rivelarlo a un compagno di carcere. “Sapevamo che doveva andare là perché lui gli ha detto: ‘domani mamma vengo'”, racconta il boss, riferendo le parole dette dal magistrato alla madre.

Questa del campanello però è un fenomeno…Questa una volta il Signore l’ha fatta e poi basta. Arriva, suona e scoppia tutto”. E’ un pezzo della conversazione intercettata in cui il boss Totò Riina, racconta all’uomo con cui trascorre l’ora d’aria in carcere, Alberto Lorusso, che a innescare l’esplosione che uccise Paolo Borsellino fu lo stesso magistrato, suonando al citofono in cui era stato piazzato un telecomando.
La conversazione – il cui contenuto era noto, ma non il testo -è stata depositata al processo sulla “trattativa”.

“Il fatto che è collegato là è un colpo geniale proprio. Perché siccome là era difficile stare sul posto per attivarla… Ma lui l’attiva lo stesso”, commenta Lorusso il 29 agosto del 2013.
Il boss detenuto racconta di avere cercato di uccidere Borsellino per anni. “Una vita ci ho combattuto – dice – una vita… Là a Marsala (il magistrato lavorava a Marsala ndr)”.  “Ma chi glielo dice a lui di andare a suonare?” si chiede Riina. “Ma lui perché non si fa dare le chiavi da sua madre e apre”, aggiunge confermando che a innescare l’esplosione sarebbe stato il telecomando piazzato nel citofono dello stabile della madre del magistrato in via D’Amelio.

Minchia lui va a suonare a sua madre dove gli abbiamo messo la bomba. Lui va a suonare e si spara la bomba lui stesso. E’ troppo forte questa”.
Secondo gli inquirenti Cosa nostra avrebbe predisposto una sorta di triangolazione: un primo telecomando avrebbe attivato la trasmittente, poi suonando al citofono il magistrato stesso avrebbe inviato alla ricevente, piazzata nell’autobomba, l’impulso che avrebbe innescato l’esplosione.
La tecnica, per i magistrati, sarebbe analoga a quella usata per l’attentato al rapido 904 per cui Riina è stato recentemente rinviato a giudizio come mandante.
Questo genere di innesco si renderebbe necessario quando è pericoloso o impossibile per chi deve agire restare nei pressi del luogo dell’esplosione.



Cosa nostra teneva sotto controllo il telefono del giudice Paolo Borsellino o dei suoi familiari.

E’ lo stesso Totò Riina, in una conversazione intercettata, a rivelarlo a un compagno di carcere. “Sapevamo che doveva andare là perché lui gli ha detto: ‘domani mamma vengo alle 5′”, racconta il boss, riferendo le parole dette dal magistrato alla madre. “Questa del campanello però è un fenomeno – dice Riina – Questa una volta il Signore l’ha fatta e poi basta. Arriva, suona e scoppia tutto”.
E’ un pezzo della conversazione intercettata in cui il boss Totò Riina, il 29 agosto 2013, racconta all’uomo con cui trascorre l’ora d’aria in carcere, Alberto Lorusso, che a innescare l’esplosione che uccise Paolo Borsellino fu lo stesso magistrato, suonando al citofono in cui era stato piazzato un telecomando.
La conversazione – il cui contenuto era noto, ma non il testo -è stata depositata al processo sulla “trattativa Stato mafia”.
Racconta che prima di uccidere Borsellino, fece una vera e propria caccia all’uomo, sopratutto tra Cinisi e Marsala, luoghi in cui il magistrato trascorreva le vacanze e lavorava.
Secondo gli inquirenti Cosa nostra avrebbe predisposto una sorta di triangolazione: un primo telecomando avrebbe attivato la trasmittente, poi suonando al citofono il magistrato stesso avrebbe inviato alla ricevente, piazzata nell’autobomba, l’impulso che avrebbe innescato l’esplosione. Una ipotesi più volte ventilata dagli investigatori e dai parenti più cari del magistrato e che ora trova conferme nella “confessione” in diretta del boss. Proprio per questo motivo Rina se la prende anche con la sorella,Rita Borsellino e ammette di essere stato lui l’ideatore della strage del il 19 luglio 1992. 23 Luglio 2014 Teleoccidente


“Le ha detto ‘domani mamma vengo'”, Riina ammette: Borsellino controllato

Altri particolari inquitanti emergono dalle intercettazioni, depositate al processo sulla trattativa, tra il boss corleonese e il compagno di cella Lorusso. “Lui va a suonare e si spara la bomba lui stesso. E’ troppo forte questa”

“Le ha detto ‘domani mamma vengo'”. La mafia teneva sotto controllo Paolo Borsellino e la sua famiglia. E’ questo il particolare inquietante che viene fuori da un’intercettazione in carcere mentre Totò Riina parla ad un compagno di cella Alberto Lorusso. “Sapevamo dove andare perché le ha detto ‘domani mamma vengo’”, racconta il boss, riferendo le parole dette dal magistrato alla madre. “Questa del campanello però è un fenomeno…Questa una volta il Signore l’ha fatta e poi basta. Arriva, suona e scoppia tutto“. E’ un pezzo della conversazione intercettata in cui Riina racconta che a innescare l’esplosione che uccise Paolo Borsellino fu lo stesso magistrato, suonando al citofono in cui era stato piazzato un telecomando. La conversazione – il cui contenuto era noto, ma non il testo – è stata depositata al processo sulla “trattativa“.

“Il fatto che è collegato là è un colpo geniale proprio. Perchè siccome là era difficile stare sul posto per attivarla… Ma lui l’attiva lo stesso”, commenta Lorusso il 29 agosto del 2013. Il boss detenuto racconta di avere cercato di uccidere Borsellino per anni. “Una vita ci ho combattuto – dice – una vita… Là a Marsala (Borsellino lavorava a Marsala)”. “Ma chi glielo dice a lui di andare a suonare?” si chiede Riina. “Ma lui perchè non si fa dare le chiavi da sua madre e apre“. “Minchia – racconta – lui va a suonare a sua madre dove gli abbiamo messo la bomba. Lui va a suonare e si spara la bomba lui stesso. E’ troppo forte questa“.

Secondo gli inquirenti Cosa nostra avrebbe predisposto una sorta di triangolazione: un primo telecomando avrebbe attivato la trasmittente, poi suonando al citofono il magistrato stesso avrebbe inviato alla ricevente, piazzata nell’autobomba, l’impulso che avrebbe innescato l’esplosione.

“Ma mannaggia – prosegue Riina parlando durante l’ora d’aria sempre con Lorusso – Ma vai a capire che razza di fortuna. Alle cinque mi sono andato a mettere lì”. “Quello senza volerlo – le ha telefonato”. “Troppo bello: sapevo che ci doveva andare alle cinque. Piglia, corri e mettigli un altro sacco”, continua Riina facendo intendere, secondo gli inquirenti, che dopo avere sentito la conversazione tra Borsellino e la madre, evidentemente intercettati dalla mafia, si affrettò a imbottire la 126 usata come autobomba con un altro sacco di esplosivo.

Minchia come mi è riuscito”, aggiunge. Pesanti, poi, i giudizi espressi dal Capo dei capi sulla sorella del magistrato ucciso, Rita: “Una disgraziata – dice a Lorusso – la vedi inviperita nel telegiornale, quanto è inviperita la disgraziata, non ha digerito la morte di questo suo fratello che ci ha suonato il campanello a sua madre”.


DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Centro Operativo PALERMO  Da intercettazione ambientale Carcere di Opera 29.8.2013 – Riina conversa con il suo “compagno di passeggio” Lorusso

 

Altre intercettazioni del 29 agosto 2013

VIA PIPITONE

  • RIINA = Minchia … ride … Perché … il discorso, il discorso che fa fenomenale e che fu programmato … fu questo di Chinnici … che è salito nel palazzo, è salito, è salito … è salito sessanta metri, ottanta metri… è salito … minchia;
  • LORUSSO = Si, lo so come salgono. Al mio paese è stato fatto pure … mentre io ero latitante ci fu fatto … preso dalla tragedia ci fu fatto alla Caser… sotto la caserma … al Maresciallo che però il Maresciallo … cosa aveva fatto … non era salito sulla macchina, perchè aspettava la moglie con la bambina in braccio che stava scendendo. La macchina è saltata, è arrivata al terzo piano della caserma, è scesa ed ha spezzato il muro. Un pezzo di macchina là, un pezzo di macchina là … una ruota è entrata in una pizzeria lontana, c’era una pizzeria… una volta. C’è stato pure questo in un paese, durante che io ero latitante … persone cose. E questo Maresciallo poi piangeva…
  • RIINA = Minchia! Io all’epoca docu mi sono arrabbiato pure … ci voleva pure lui Salvatore…;
  • LORUSSO = Poi il Maresciallo … ine … chiamò alcuni pregiudicati e piangeva, piangeva … dice … ci mancava tanto che moriva mia moglie …;
  • RIINA = Disgraziato;
  • LORUSSO = Perché lui aveva detto alla moglie … vai in macchina che poi scendo … che lui stava prendendo altre cose … la moglie che ha fatto? E’ arrivata la macchina, invece di andare in macchina si è rimasta ferma là, … non è entrata in macchina ed ha aspettato sotto che scendeva il marito. La macchina è saltata ed è arrivata sopra la casa … due tre piani alti… al secondo, terzo…;
  • RIINA = Si, si… come a questo. Questo se n’è salito … minchia uno … ;
  • LORUSSO = Ma poi sapete che cosa è successo? La buca che si fece ha rotto l’acquedotto. Si è fatto un buco che … l’acquedotto del paese … e sono arrivati i pompieri. Poi sono arrivate una trentina di macchine tutte di Carabinieri e Polizia … di tutti i Comandi che c’erano. Io però stavo a Lecce, ero latitante, stavo nella zona di Lecce, mi dissero non venire che qua è successo … così, cosi, così. E quel Maresciallo piangeva … e queste marachelle sono niente di… incomprensibile’,
  • RIINA – Questo, questo qua … si sono presi pure di apprensione perché poi… per questa ragione … perché Fammazzavamo … vero li ammazzavamo … mi volevano.., mi voleva distruggere
  • LORUSSO = Si, si …ride
  • RIINA = Invece … perché io facevo tutte cose con precisione e al   momento riuscivano automaticamente;
  • LORUSSO = Eh… si, si, certo;
  • RIINA = Figlio di puttana … onesto, pure, questo Rocco Chinnici, pure, minchia, fu spettacolare, questo di Rocco Chinnici. In mezzo c’era la macchina … minchia … gli abbiamo messo la bomba lì sopra arrivato … dov’era lui e lui se n’è salito con il botto … Aglio di puttana … murittiavif… armeggiava …) a distanza;
  • LORUSSO = Uh, uh;
  • RIINA = I Greco, i Greco hanno portato il congegno … quindi… (con la mano destra indica l’azione di schiacciamento del pulsante di un telecomando e, con la mano sinistra, la fuga degli autori dal luogo della strage) era fatta con giudizio …;
  • LORUSSO = Eh … si sa … ine … un telecomando di questi, delle macchinine delle Ferrari, queste macchinine Ferrali così … ine … che funzionano a rumore . Quelli che funzionano così si trovano nei giocattoli, si trovavano in certi giocattoli che facevano così … (batte le mani) … poooh … allora questi… ;
  • RIINA = Si, si;
  • LORUSSO = Quando chiudono la portella, che battono la portella … come fa rumore la portella … buuuhu ….;
  • RIINA = … si, si… questi, questi specialisti così…;
  • LORUSSO = Si, si… ci sono pure quelli là… quelli…;
  • LORUSSO = Quello in più … è riuscito altrimenti non sarebbe riuscito  alla perfezione; 
  • LORUSSO ~ Eh… per colpa … stanno tutti attorno, fanno da scudo a lui;
  • RIINA = … si è puliziato (eliminato) a … tutti; 
  • RIINA = Però, però … se veramente … se ..
  • RIINA = Ma io … proprio … eccezionale …; 

 

LA CASSAFORTE

  • LORUSSO = Eh .., certo, certo. Però gli veniva spontanea l’idea che ci potesse essere in una cassaforte, qualche cosa, qualche documento,  qualche, qualche cosa di importante, qualche cosa di…; 
  • RIINA = Lo sapete che cosa ci tenevo nella …là dentro?.,, spagnolo… questi… un revolver ci tenevo; 
  • LORUSSO = Uh; /]. 
  • RIINA = … qualche colpo di arma la infilavo là …. Io avevo, per dire la verità, io avevo una cassaforte di Mandò … me la sono fatta … quando …  ho costruito il palazzo … che ci mettevo però quadri ci mettevo un sacco  … un sacco di quadri belli… quadri buoni. Aveva tappeti… : 
  • LORUSSO = Uh … tappeti… ine …; 
  • RIINA = Trasportare … ine …in questa … chiudevo la sicura. E’ inutile … ine … aprivo. E poi, quando venivo, la aprivo, cioè. Di più per queste cose … chissà qualcuno veniva a rubuniari (rubare); 
  • LORUSSO = Si, ladri, furti di appartamento, cose … si trovano;
  • RIINA = Per questo mi guardavo. Però, devo dire la verità… però questo  miserabile di docu che dice … lo sà che io non scrivevo. Però, lui … per dire … ci deve avere cose scritte … ci deve … cose scritte …; 
  • LORUSSO “ Ecco, quello diceva; 
  • RIINA = Dice … aveva cose scritte; 
  • LORUSSO = No … perché scrivevate voi … ma perchè vi potevate trovare documenti scritti; 
  • RIINA = Si…; 
  • LORUSSO = Anche documenti importanti; 
  • RIINA = Io, io cose importanti non ne avevo e se li avevo li avevo nella mente; 
  • LORUSSO = Si, certo, certo; 
  • RIINA = E me li tenevo in testa. Perciò, quindi… E’ purtroppo! Loro  quando fu di questo … di Dalla Chiesa … gliel’hanno fatta, minchia,  gliel’hanno aperta, gliel’hanno aperta la cassaforte … tutte cose gli hanno rilevazioni che aveva fatto questo … questo per quello … gli faccio io …  perché c’è…c’è… non può essere perché sono presenti i Magistrati? Però,  figli di puttana, era minchia, questi sbirri però ci interessano queste cose, si interessavano, si spaventavano; 
  • LORUSSO = Certo, questo lo facevano perché si spaventavano … perché non … qualche notizia che poteva rimanere riservata, qualche notizia …;

 

ANDREOTTI

  • RIINA = Minchia … prendi, porta … e se la tenevano per loro …  miserabile e disgraziato era vendicativo minchia, sono andato a trovare uno. A Trovare…. Minchia, però, mi tragediava, tragediava. Minchia il trapanese era…, questo L’ho trovato… quest’altro era serio questo  trapanese serio. Non mi cercò, non mi domandò di me. Minchia quello gli dice: dice che mi ha accompagno lui… che l’ho accompagnato io. Poi quello Balduccio Di Maggio gli dice: che mi ha accompagnato lui e mi sono baciato con Andreotti. Pa … pa … pa … lui si è messo in una stanza ed io sono rimasto con Andreotti. Minchia … ma questo cornuto …  minchia figlio di puttana …ce l’ha spuntò, ce l “ha spuntata e se n ’è andato assolto … PERO’ CON LA SCORTA MI SONO INCONTRATO CON LUI
  • LORUSSO = Si tenevano nascosti ed erano fidati, la scorta sua erano fidati da lui erano fidati dal nucleo scorte ci metteva quelli che erano fidati suoi e quindi; 
  • RIINA = Questi l’hanno salvato… questi.., questi l’hanno salvato e si è salvato per questo e si salvò! 
  • LORUSSO = Quelli gli dicono …ine… lui; 
  • RIINA = Ma io camminavo con la scorta! Io avevo la scorta … vediamo se mi sono incontrato con questo Riina…; 
  • LORUSSO = Vediamo che dice la scorta, certo, la scorta diceva … certo,  diceva quello che diceva. Era chiaro che …; 
  • RIINA = Minchia …ni vulivanu … ni vulivani … n ’avivano impirugghiatu a me e a lui ci volevano impirugghiari tutti e due… minchia. Aria netta, si dice da noi, non ha paura dei tuoni. Aria netta, pulita, non si spaventa …  non ce n’è tuoni. Ed è la verità; 
  • LORUSSO = Eh; 
  • RIINA = Ed è la verità; 
  • LORUSSO = Si, le parole che aveva detto prima … aria netta che sono?
  • RIINA = Aria netta significa … tempo buono; 
  • LORUSSO = Ah… ah … ho capito … aria netta il tempo buono;
  • RIINA = Aria netta non ha paura dei tuoni; 
  • LORUSSO = Ah … certo … non c’è paura dei tuoni … perché non c’è la possibilità di tuonare e quindi non ha paura …; 
  • RIINA = Si, si non ha paura … da noi è dialettale … aria netta non avere paura dei tuoni; 
  • LORUSSO = Ah, certo; 
  • RIINA = Ed è così… è così… ed è verità; 
  • LORUSSO ~ E’ la massima di verità, questa, certo; 
  • RIINA = Perchè, per la vita che ho condotto, per la vita che mi facevano  condurre … per le dicerie che dicono … stravaganterie, perchè sono tutti stravaganti, tutti, loro mi mettono in mezzo e poi… non c’è niente, non c’è niente. Insomma a questo mascalzone, amico mio, che è uscito da me … mi   ha accompagnato da Andreottì. Dove mi hai accompagnato da Andreotti?
  • LORUSSO = Certo … che mettono in bocca queste cose, li fanno dire .. 
  • RIINA = Vedete … quanto sono mascalzoni… super … re dei mascalzoni,  li chiamerei re dei mascalzoni; 
  • LORUSSO = Perché quelli dice … che questo contributo è importante e quindi per dare la validà … dei pentiti; 
  • RIINA = lo l’ho accompagnato là … si sono abbracciati e si sono baciati;
  • LORUSSO = La chiamata diretta; 
  • RIINA = Minchia … vai a scancellare … vai a scancellare questa … vai a scancellare questa cosa. Io … dico … ma, ma, ma … veda … veda … che arricciano le carni volendoci pens 
  • LORUSSO = Per chiamata diretta …; 
  • RIINA = Né l’aria mi bagna, nè il vento mi asciuga … eh; 
  • LORUSSO = Eh, eh; 
  • RIINA = Minchia, però fermi tutti erano … Andreottì per i fatti suoi ed io  per i fatti miei… minchia. Il figlio di mio compare Bernardo (Brusca)… che gli dice? Ha visto a questo mutato (vestito elegante) … ma dove devi andare che sei mutato così? Dice … devo accompagnare a Totò Riina da Andreottì. Che dice che si sono baciati …. C’è pure la testimonianza di Brusca Emanuele che gli ha detto … questo … che mi ha accompagnato  … Andreottì … era mutato, era mutato, era mutato… aveva la camicia …  era mutato, cioè era mutato per quanto mi prendeva … e mi doveva portare da Andreottì. Ha capito? Mi portò da Andreottì; 
  • LORUSSO = Uh; 
  • RIINA = Cioè … cioè … cose fatti… per cose fatti … loro gliela davano;
  • LORUSSO = Certo; 
  • RIINA = Così … ci sono le dichiarazioni, ci sono le dichiarazioni nel …  nel processo … come te ne sei uscito? Ah … non lo so …; 
  • LORUSSO ~ Si, certo … perché quando si parlava alla televisione … si parlava come un fatto accertato. Quando davano alla televisione tutte queste notizie … qua … che parlavano … era un fatto accertato;
  • RIINA = Si; 
  • LORUSSO = Che c’erano le prove al cento per cento … così la passavano  la notizia; 
  • RIINA = Eh … eh … come passavano le cose. Non solo fa dichiarazioni lui, ma fa dichiarazioni relato … cioè … testimoni 
  • LORUSSO = Per confortare quello, per confortare quello, si per confortare quello ci fanno altre; 
  • RIINA = Ed io … l’acqua mi bagnava e il vento mi asciugava. Ma, però,  veramente, veramente così sono? Nè l’acqua mi bagnava e neanche il vento  mi asciugava. Ma quando gli sbirri questi figli di puttana … ma dice perché lei non ci scrive ad Andreotti perché non si mette a giudice? … io?
  • LORUSSO = E che c’ho da spartire? 
  • RIINA = Io, ma perché …. 
  • LORUSSO = Non ho niente a che spartire ,. 
  • RIINA = io gli dico… non mi sono baciato con nessuno, non conosco  nessuno, non … ; 
  • LORUSSO = Certo, vero; 
  • RIINA = … non conosco nessuno… la verità è che non lo conosco.  Minchia, però, lui … minchia, fermo … se l’è sbrigata (sa spirugghiò), se l’è sbrigata … minchia … in tutte le maniere Caselli … tutto Caselli ha organizzato. Tutte le cose faceva, spioni a quelli li facevano loro … ai  figli … a lui, a quello … tutte cose, tutte cose Caselli ha organizzato.  Tant’è vero che me lo ha negato. Con la Svizzera … con il pomodoro  svizzero … gli ho detto: con questo va camminando? 
  • LORUSSO = Si, fu particolare; 
  • RIINA = … ma come ve li faccio le dichiarazioni … non vi faccio le dichiarazioni perché voi vi accompagnate con questo … che cosa si fa accompagnare da questo? Dice ma a me mi deve portare … allora non vale neanche la pena di rispondervi … minchia. Cioè, seduto là alla Corte di Assise di Palermo, io lo trattavo come unpicciriddu … così … ho trovato  unpicciutteddu … unpicciutteddu …; 
  • LORUSSO = Si, si… ine … si, lo so; 
  • RIINA = Lo sapevo come …furiarlo … lo trattavo … per dire … io ho  camminato con questo? mi porta a questo qua … nell’aula? 
  • LORUSSO = E intanto ora non sta affacciando più … ogni tanto  affacciava assieme a Travaglio … ora non sta affacciando, non sta affacciando; 
  • RIINA = L’hanno affondato, è affondato, è affondato e … ; 
  • LORUSSO = Un po’ di tempo che non affaccia; 
  • RIINA = Lo hanno messo … docu … stai docu e affondati…; 
  • LORUSSO = Prima affaccia assieme a Travaglio … ogni tanto affacciava … leggeva qualche cosa, diceva qualche cosa … faceva una … una cosa ; 
  • RIINA = E’ un mascalzone … un re dei mascalzoni… io lo mascalzionavo …lo prendevo per magna … bella … così … questi, questi. Perché si presentò due giorni prima di arrestare a me (… si riferisce al dott. Giancarlo Caselli…) è venuto a Palermo … perciò quando io sono andato  
  • a Palermo l’ho visto là … interroga … e mi ha interrogato, lui mi ha interrogato. Perciò ci siamo fatti…. 
  • LORUSSO = Ci possiamo sedere … la finiamo tutta in piedi… ci sediamo  cinque minuti… 
  • RIINA = Cinque minuti… le gambe sono mollacci…; 
  • LORUSSO = Mi sono stancato io, mi sono stancato io … tutta cosa …  abbiamo camminato cinquantacinque minuti…; 
  • RIINA – I sacrifici che si fanno, bisogna sfruttarli… ine …; 
  • LORUSSO = Eh… certo … rinforzarli …, certo, si devono rinforzare. Si,  si … non affaccia più da un pò di tempo questo signore con i capelli bianchi che non affaccia più; 
  • RIINA = Loro … i figli di mio compare, i figli di mio compare Bernardo … mi facevano i testimoni così … lo ha visto mutato (vestito bene) ma che fai dice che fu, ma dove devi andare? Dice … devo accompagnare a Totò RIINA da Andreotti … e dice che mi ha accompagnato. Vede come faceva il testimone … testimoniava … un testimone comprato, senza, senza … per dire sono spione, qua faccio lo spione … hanno solo questo ( … da minuti 54,54 a minuti 55,14 tratto di colloquio incomprensibile per il volume della voce molto basso …). Perché fosse vero, lo dovevano sapere però. Suo padre lo sapeva perché con me si spartiva il sonno con la notte.  Se era vero, che io ero amico di Andreotti, io glielo avrei detto a mio  compare. Compare sapete voi che Andreotti Riina non ha niente a che vedere … lo sanno. Perciò, quel miserabile, quanto sono meschini;
  • LORUSSO = Si, si… a loro, a loro fruttava, a loro fruttava a quello e loro  facevano l’utile e il dilettevole. Quelli con questa, questa, questa chiamata prendevano la patente, venivano belli tenuti persone che … pentiti famosi.  A loro gli faceva comodo la Magistratura perché ci confermavano le indagini che loro facevano e quindi … una mano lava l’altra e tutti e due si lavano la faccia. Tutta falsità, montature che facevano pentiti e Magistrati. Fanno così, fanno così, fanno così… 
  • RIINA = … ine … però, però … ine … perciò … perché io ci devo  andare … gli ho detto; 
  • LORUSSO = Certo, no … questo dava sospetto poi il fatto che uno gli dava … ha interesse … a confermare quel… ; 
  • RIINA = Io interesse non ne ho … io interesse no ne ho; 
  • LORUSSO = Quello … a quello … ma a me non mi interessa niente …  posso fare quello … a me non interessa niente. Certo, è una mossa buona;
  • RIINA = . .. ine ... Brusca una volta è andato a Roma … che sei andato a fare a Roma? Sei andato a vedere un indirizzo di una casa … non lo so più  se c’è. Ti sei registrato l’indirizzo e te ne sei andato; 
  • LORUSSO = Uh.., uh; 
  • RIINA = Chi c’era in questo indirizzo? Di chi era questo indirizzo?
  • LORUSSO = Certo; 
  • RIINA = Io … dovevo dire … che ho avuto la forza di andare a Roma e vedere chi c’era in questo indirizzo. Mi ha mandato … che ho fatto … cose.  Minchia … se io sono andato a leggere l’indirizzo ci posso essere mai amico? 
  • LORUSSO = Uh … certo, caso mai il fatto che uno … l’indirizzo significa uno è nemico, il contrario significa; 
  • RIINA = Eh… disgraziati pure voi altri; 
  • LORUSSO = Però, poi loro la possono interpretare a favore loro … dice,  va bene ha letto l’indirizzo perché era amico … era là. La possono girare in  questa maniera perché loro sono miserabile. Le cose li girano come conviene a loro. Ha un valore … invece loro ne danno un altro. E’ così, è così; 
  • RIINA = Io … il Signore forse mi ha dato un cervello … il cervello non so  che cervello … ma sarà elettronico … se non ci crede nessuno;
  • LORUSSO = Si dice bionico … si dice elettronico … però bionico è più di elettronico … bionico è più di elettronico … bionico è da fantascienza …  bionico è da fantascienza …; 
  • RIINA= … si, si fantascienza…; 
  • LORUSSO = Da fantascienza si dice bionico …; 
  • RIINA … un quarto d’ora sono stato, un quarto d’ora con tutte queste spinacce: Vigliacchi, ladroni mi avete condannato all’ergastolo per Falcone … perché mi hanno dato l’ergastolo? che cosa gli ho fatto io a loro. Loro  non sanno che … c’era l’aereo… aereo là … così… così… che lo  mandano. L’aereo di chi era? … perché l’aereo era di loro … loro hanno la flotta … io non è che ho la flotta; 
  • LORUSSO = … hanno la portaerei… si; 
  • RIINA =… ròte … ah? 
  • LORUSSO = Certo … però poi le indagini cambiano. Questo è il potere della Magistratura. Dice … fanno queste indagini, non le piace e allora 
  • prende e la girano. La girano diverso … non le piace e la girano così. Così fanno; 
  • RIINA = E’ Riina … ma perchè Totò Riina? … gli domandano … Riina; LoruSSO = Riina e basta … perché non hanno che dire e allora resta così. A loro poi gli sta bene così, alla Magistratura gli sta bene così e dice;
  • RIINA = Si… certo … (… gesticola con la mano sinistra …) 
  • LORUSSO = Ci creano un teorema sopra… la Magistratura; 
  • RIINA – Non poteva non sapere … ; 
  • LORUSSO = La Magistratura ci crea un teorema sopra eh … ci mettono;
  • RIINA = Non poteva non sapere; 
  • LORUSSO = Le … ine … vostre affermazioni… 

Da minuti 01:01.10 fino a minuti 01:02,38 il Riina continua a discutere dei processi a sua carico e delle dichiarazioni dei collaboratori della giustizia che definisce “… spioni e cantatori…” Riina asserisce che non  ci sono collaboratori che lo hanno visto sul posto, verosimilmente si riferisce alla strage di Capaci. Il Lorusso replica dicendo testuale: “ …  allora a questo punto siccome non hanno la prova usano il teorema non poteva non sapere …”

Riina afferma che c’era suo cognato Bagarella. Il Lorusso replica dicendo testuale:a… siccome quello è il cognato allora fanno il collegamento con questo teorema: non poteva non sapere …” Il Lorusso lascia i locali dell’area passeggio e poco dopo anche il Riina si allontana. 

 

TOTO’ RIINA – intercettazioni ambientali al carcere di Opera