TOTO’ RIINA – intercettazioni ambientali al carcere di Opera

 

 

CARCERE DI OPERA – area passeggio –  Totò Riina  conversa con il boss della Sacra corona unita Alberto Lo Russo: parla a ruotalibera. È rabbioso fino al limite della volgarità per dimostrare a Lo Russo e probabilmente non solo a lui chi è che comanda e far sapere cosa è opportuno fare in questa fase. In diverse occasioni i due “socializzano” all’interno del carcere di Opera dove sono detenuti. E vengono intercettati. Quelle intercettazioni, una ottantina di pagine, sono state depositatedai pm nell’ambito del processo sulla Trattativa e danno i dettagli dell’umore del boss corleonese facendo emergere l’aspetto, più cruento e crudele del capo dei capi il qualeparla con disprezzo per gli uomini delle scorte che definisce “anatroccoli” e paparelle”.


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Totò Riina intercettato nel carcere di Milano Opera espone il suo “pensiero”  Parla il boss: “Io, il mio dovere l’ho fatto. Ma continuate, continuate… qualcuno, non dico magari tutti, ma qualcuno, divertitevi…”. Divertirsi per Totò Riina significa fare stragi. E uccidere i magistrati che indagano su di lui nell’inchiesta sulla trattativa fra Stato e mafia. Divertirsi per lui significa anche far fuori “tutte le paperelle ” che stanno intorno ai giudici, gli agenti delle scorte. “Qua qua qua”, ripete il capo dei capi di Cosa nostra mentre passeggia all’ora d’aria in un camminatoio del carcere milanese di Opera con un compagno detenuto, Alberto Lorusso, ufficialmente solo un affiliato alla Sacra Corona Unita, in realtà un personaggio forse legato agli apparati polizieschi. Gli dice Riina: “Deve succedere un manicomio, deve succedere per forza, se io restavo sempre fuori, io continuavo a fare un macello, continuavo al massimo livello”. Gli ribatte Lorusso: “Noi abbiamo un arsenale”. Noi chi? È quello che stanno cercando di scoprire in Sicilia. Queste sono le prime intercettazioni del boss sulle minacce ai pm di Palermo, depositate agli atti del processo sulla trattativa.

SERVE UN’ESECUZIONE  Il 16 novembre 2013, alle ore 9.30, Totò Riina ordina l’eliminazione del pubblico ministero Nino Di Matteo “che deve fare la fine dei tonni”. Intima: “E allora organizziamola questa cosa… Facciamola grossa e non ne parliamo più”. Una telecamera nascosta riprende il boss mentre esce la mano sinistra dal cappotto e mima il gesto di fare in fretta. Aggiunge: “Perché questo Di Matteo non se ne va, gli hanno rinforzato la scorta, e allora se fosse possibile ucciderlo,
un’esecuzione come a quel tempo a Palermo, con i militari”. Riina ha un odio viscerale contro questo pubblico ministero, che con i suoi colleghi (Del Bene, Tartaglia e Teresi), sta scavando dentro i misteri della trattativa: “Vedi, vedi… si mette là davanti, mi guarda con gli occhi puntati ma a me non mi intimorisce, mi sta facendo uscire pazzo… come ti verrei ad ammazzare a te, come a prendere tonni. Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono. Ancora ci insisti? Minchia…. perché me lo sono tolto il vizio? Me lo toglierei il vizio? Inizierei domani mattina”.

LA TRATTATIVA E LO STATO  Il capomafia di Corleone – che non ha mai perso un’udienza del processo per la trattativa – sembra furioso per come l’hanno trascinato nell’inchiesta sui patti fra lo Stato e Cosa nostra a cavallo delle stragi del 1992. E ancora una volta la sua ira si scatena contro il pm palermitano: “Questo Di Matteo, questo disonorato, questo prende pure il presidente della Repubblica… Questo prende un gioco sporco che gli costerà caro, perché sta facendo carriera su questo processo di trattativa… Se gli va male questo processo lui viene emarginato “. E prevede: “Io penso che lui la pagherà pure… lo sapete come gli finisce a questo la carriera? Come gliel’hanno fatta finire a quello palermitano, a quello… Scaglione (il procuratore ucciso a Palermo nel 1970 ndr), a questo gli finisce lo stesso”. Poi Lorusso lo informa di quanto ha sentito in televisione: “Dicevano che il presidente della Repubblica non deve andare a testimoniare, ci sono un sacco di politici, partiti, che dicono che non deve andare a testimoniare”. Gli risponde Riina: “Fanno bene, fanno bene.. ci danno una mazzata… ci vuole una mazzata nella corna a quelli di Palermo”. Lorusso incalza: “Sono tutti con Napolitano, lui è il Presidente della Repubblica e non ci deve andare”. Riina azzarda: “Io penso che qualcosa si è rotto…”.

SILVIO E I GRAVIANO  Il 6 agosto, Riina chiede a Lorusso cosa dicono i telegiornali di quel “buffone” di Berlusconi. Il boss pugliese risponde che a Roma “stanno vedendo come fare per salvarlo “. E a questo punto Riina si lancia in un’altra delle sue invettive: “Noi su Berlusconi abbiamo un diritto: sapete quando? Quando siamo fuori lo ammazziamo”. E subito dopo: “Non lo ammazziamo però perché noi stessi non abbiamo il coraggio di prenderci il diritto”. Il 25 ottobre il boss di Corleone ritorna a parlare del Cavaliere. E anche dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, i boss di Brancaccio sospettati di avere avuto molti contatti economici con l’imprenditoria di Milano. Di loro dice: “Avevano Berlusconi… certe volte…”. Segue un’altra parola, incomprensibile. Ma, adesso, Riina lascia intendere che ha qualche riserva anche sui suoi fedelissimi di un tempo, i Graviano.

LE RISERVE SULL’EREDE  C’è grande fibrillazione al vertice di Cosa nostra. Non sono soltanto i Graviano a
preoccupare Riina. A lui non piace neanche la strategia del superlatitante Matteo Messina Denaro: “A me dispiace dirlo, questo signor Messina Denaro, questo che fa il latitante, questo si sente di comandare, ma non si interessa di noi”. È davvero un giudizio duro. “Questo fa i pali della luce – aggiunge, riferendosi al business dell’energia eolica in cui Messina Denaro è coinvolto – ci farebbe più figura se se la mettesse in culo la luce”. E lo accusa di interessarsi solo ai suoi affari. “Fa pali per prendere soldi”, dice.

CAPACI E VIA D’AMELIO  “Loro pensavano che io ero un analfabeticchio, così la cosa è stata dolorante, veramente fu tremenda, quanto non se lo immaginavano”. Sono le parole con le quali Totò Riina rievoca i giorni della strage di Capaci. “Abbiamo cominciato a sorvegliare, andare e venire da lì, dall’aeroporto… siamo andati a Roma, non ci andava nessuno, non è a Palermo…. fammi sapere quando può arrivare in questi giorni qua. Andammo a tentoni, fammi sapere quando prende l’aereo “. Ma resta un discorso a metà. Da chi i mafiosi dovevano sapere dell’arrivo di Falcone a Palermo? Lo stesso mistero resta nei discorsi che Riina fa sulla strage Borsellino: “Cinquantasette giorni dopo, minchia, la notizia l’hanno trovata là dentro… l’hanno sentita dire… domenica deve andare da sua madre, deve venire da sua madre… gli ho detto… ah sì, allora preparati, aspettiamolo lì”. Chi aveva comunicato ai mafiosi che Borsellino sarebbe andato da sua madre domenica pomeriggio? Riina fa riferimento a “quello della luce… anche perché … sistemati, devono essere tutte le cose pronte, tutte, tutte, logicamente si sono fatti trovare pronti. Gli ho detto: “Se serve mettigli qualche cento chili in più…”. E dopo la strage del 19 luglio, il mistero della scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino. “Si fottono l’agenda, si fottono l’agenda”. Ma chi? Anche questo resta un mistero.

IL PAPA E LA GRAZIA  “Non gliene capiteranno più di nemici, così, come me. Gliene è capitato uno e gli è bastato, se ne devono ricordare per sempre… gli ho fatto ballare la samba”, dice Riina parlando di se stesso. Poi, scherza: “Io cerco la grazia, ma chi me la deve dare la grazia? Come me la devono dare? Minchia loro non sanno, non sanno, ma il Signore gliela paga, gliela ripaga pure a loro”. E alla fine cita il Pontefice “Questo è buono, questo papa è troppo bravo “.

LA MAIL SEGRETA  Totò Riina e Alberto Lorusso sono a conoscenza di una mail girata riservatamente sui pc di tutti i procuratori di Palermo. Ne fanno cenno, ricordando che i magistrati – qualche mese fa – volevano arrivare tutti in aula al processo sulla trattativa per solidarietà con Nino Di Matteo. Notizia segretissima. Eppure Totò Riina e il suo amico Lorusso, tutti e due al 41 bis, la conoscevano.

I GUAI DI BERLUSCONI  In una conversazione avvenuta il 20 settembre 2013, i due parlano dei “guai” dell’ex premier. Non si sa se guai giudiziari o di carattere politico. Rispondendo alle parole di Alberto Lorusso, che lo aggiorna sulle ultime notizie su Berlusconi, il capomafia di Corleone scuote la testa e dice: “Se lo merita, se lo merita. Gli direi io ‘ma
perchè ti sei andato a prendere lo stalliere? Perchè te lo sei messo dentro?’”. Secondo gli investigatori, Riina fa riferimento a Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore, condannato per mafia, morto qualche anno fa. Sempre parlando di Mangano, Riina in quella stessa conversazione, parte della quale omissata dai magistrati della Dda, aggiunge poi: “Era un bravo picciotto (uomo ndr.) mischino (poverino ndr), poi si è ammalato ed è morto”.  
repubblica.it

 

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA  Centro Operativo PALERMO  Da intercettazione ambientale Carcere di Opera 6.8.2013 – Riina conversa con il suo “compagno di passeggio” Lorusso

 

CAPACI

RIINA = Minchia la macchina è saltata in aria, tutta … ine … un miracolo di Dio, quello di dietro è rimasto vivo, l’autista … ine … pochi centimetri … ine… c’è il Signore, c’è il Signore …;

LORUSSO = Certo, l’ha fatto mettere davanti;

RIINA = Ah.,., ah … ràfe … c’è il Signore, il Signore c’è …, ah.,., c’è … ride …;

LORUSSO = Certo, se quello si salvava, se quello si salvata là …;

RIINA = Ci dovevamo andare un’altra volta;

LORUSSO = Quelli lo portavano, se lo portavano sulla luna;

RIINA = Ah;

LORUSSO = Quelli facevano la base…, la stazione spaziale in America e lo mandavano sulla luna e lo

RIINA = Ma ci andavo sulla luna, ci andavo, io là …, lo andavo a trovare là tranquillo. No, ero così infernale, ero così imbestialito che lo cerca,.„ dove doveva, dove andava, cioè lo so, mi conosco io, io mi conosco io. Certo, mi sarei, mi sarei seccato… ine … Quando sono stati cinque mesi all’Asinara, cinque mesi se ne sono andati all’Asinara … ine … per scrivere la Sentenza del maxi-processo … ine … giudizio, se ne sono andati all’Asinara e non sono tornati più, se ne sono stati tutta l’estate … ine …io aspettavo … ine … comandava, comandava a tutti non è che … Se n’è andato là a Roma e si è preso il posto … ine … tutti, l’ufficio al Ministero … ine … e in quel posto lui è arrivato dove doveva arrivare. Lui era convinto che era arrivato dove doveva arrivare:

LORUSSO = Uh.., uh;

RIINA = Logicamente non pensava che ci poteva essere una cosa … ine …ci disse alla moglie, doveva venire la sera, la sera non hanno potuto prendere l’aereo, lo prendiamo domani, poi domani andiamo là, andiamo a vedere la mattanza a Favignana dei tonni … ed è andato a vedere la mattanza. E meschino è morto per andare a vedere la mattanza. Minchia, quando la sera, quando la sera sento, la sera, quando ho incominciato a sentire le sirene, le sirene…, uh…, uh… minchia!;

LORUSSO = Dopo il fatto, dopo i fatti, no?;

RIINA = SÌ. Gli dico a mio figlio …. Giovanni vai a prendere un giornale, L’Ora … ine … autostrada, autostrada … ine… dice ci sono un sacco di sbirri, c’è un bordello. Mentre era al telegiornale De Gennaro.., sono feriti lui, la moglie. Minchia feriti, porca madosca. Nel mentre il telegiornale: è morto Falcone, la moglie… (ride). Ti metti là minuto per minuto, no?

LORUSSO = Certo, certo… (RIDE)

RIINA = Ci siamo!, ci siamo! minchia! prima dettero questa notizia;

LORUSSO = Feriti dissero, no?

RIINA = Minchia ho detto ma guarda… ma guarda che bordello. La moglie è viva, la moglie è viva … ine… la moglie è viva. Dopo dieci minuti dici l’hanno ammazzata pure. Mia moglie dice: ma cosa è successo, ma che disgrazie della vita, mischineddu, mischineddu … ine … c’era una macchina, c’era un aereo nell’aria, cose, lo hanno bombardato. C’era questo aereo nell’aria, che poi cercano l’aereo e questo aereo non si è potuto trovare più, chissà di chi era, di chi non era;

LORUSSO = Cercano l’aereo che aveva bombardato da sopra;

RIINA = Si, si. Gli ho detto…, hanno bombardato, uh…, sembrava che avevano bombardato (RIDE);

LORUSSO = Certo, perché il fatto era grande e sembrava un aereo, un aereo, un bombardiere, una bomba;

RIINA = Si, si, si. Non ho parlato con nessuno di come successe e che cosa è successo. L’aereo …, l’aereo, cercavano un altro aereo che poi non si è trovato più, di chi era e di chi non era. L’aereo non si è trovato più.

L’aereo c’era nell’aria, però, perché lo hanno visto tutti…;

LORUSSO = Uh…, uh;

RIINA = Li…, a Isola delle Femmine … ine … può darsi che dallo spavento … ine … si è andato a nascondere non si sa;

LORUSSO = Eh…, dallo spavento si è nascosto;

RIINA = Non si è potuto sapere questo aereo di chi era. Poi subito, pronti, pronti all’erta per la seconda;

VIA D’AMELIO

RIINA = Minchia…., cinquantasette giorni. Minchia, la notizia l’hanno trovata (a capitanti là … da dentro (ri rintra) l’hanno sentita dire…, domenica deve andare da sua madre, deve venire da sua madre, ah…, gli ho detto, ah, si…, ah…. allora preparati, aspettiamolo lì (docu}. A quello della luce … ine … anche perché … sistemati, devono essere tutte le cose pronte, tutte, tutte, logicamente si sono fatti trovare pronti. Gli ho detto: se serve mettigli qualche cento chili in più:

LORUSSO = Eh..eh;

RIINA = Lavoro di… ine … centocinquanta chili, almeno centocinquanta chili… ine … mettere, così se lo assorbisce meglio eh..;

LORUSSO = (ride) eh.., vero;

RIINA = Fu veramente così! Se lo immagina centocinquanta chili che cosa fìci… ci ha dato aiuto buono;

LORUSSO = Eh;

RIINA = Eh;

LORUSSO = Certo, certo, andava più sicuro;

RIINA = Andò più sicuro. Minchia, quando dice il destino è malpensante, questo è il discorso del malpensante, metticcilla…, metticcilla\

LORUSSO = Eh…, allora ci fu…, perché. Come là. Là se non fosse stato per quella abbondanza là, quello si sarebbe salvato, quel cornuto là;

RIINA = Minchia, con quello con quello ce ne sono voluti qualche trecentocinquanta chili, con quello cinquecento, cinquecentocinquanta chili, cinquecentocinquanta;

LORUSSO = Si, di là era più … ;

RIINA = Era più pericoloso, c’erano ponti, c’erano cose. Non abbiamo risparmiato niente, veramente, devo dire la verità. Nientemeno hanno lavorato in un coso così… (mima con le mani qualcosa di forma ristretta – verosimilmente si potrebbe riferire al tunnel dell ‘autostrada di Capaci ove è stato posizionato l’esplosivo ndr). Per questo hanno fatto tanto buco;

LORUSSO = Eh;

RIINA = Non l’ha visto il buco?

LORUSSO = Si;

RIINA = Minchia;

LORUSSO = Sembra veramente, sembra una zona di guerra;

RIINA = Si, una zona di guerra, no, una zona ….;

LORUSSO = E’ una zona di guerra proprio, in piena guerra proprio;

RIINA – E’ partita questa autostrada, l’autostrada tutta … ine … appunto per questo loro non la possono digerire, non la possono digerire;

LORUSSO = Eh…, non la possono digerire. Gli sta bene, gli sta bene, miserabili che sono, gli sta bene!

RIINA = Minchia come si rompono certe situazioni e delusioni, una volta che ci pensai… vuol dire … neanche un pittore… minchia, ci sono, ci sono le cose, purtroppo alle volte uno ci deve credere e si deve ricredere lui

stesso. Ci sono…;

LORUSSO = Le cose che sembrano impossibili, però se uno ci crede, apparentemente erano cose impossibili;

RIINA = Si, sono impossibili, sono impossibili;

LORUSSO = Apparentemente sono impossibili;

RIINA = Vuol dire che sono impossibili;

LORUSSO = Apparentemente sono cose impossibili perché il sistema di sicurezza era inespugnabile, apparentemente però uno che ha trovato il punto debole, ha trovato il punto debole, ci ha trovato la misura giusta. E’ quello che loro non digeriranno mai. Questo loro non lo digeriranno mai;

RIINA = Mai, mai;

LORUSSO = Perché questo è stato fatto, perché …, loro possono dire uno, anche se era impossibile, difficile, però può essere capitata una combinazione nel punto debole e ci sono riusciti. Ma due, a distanza di eh

…, allora no. Quella è una cosa incredibile proprio, dice…;

RIINA = Ci ho combattuto … ine …, ci ho combattuto tanti giorni;

LORUSSO = Due, non è stata una coincidenza è perché sono stati capaci allora;

RIINA = Due, due che sono tutti e due le stesse;

LORUSSO = Tutte e due le stesse;

RIINA = Minchia, tutte e due …;

 

 

 

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Centro Operativo PALERMO  Da intercettazione ambientale Carcere di Opera 29.8.2013 – Riina conversa con il suo “compagno di passeggio” Lorusso

 

VIA D’AMELIO

RIINA – Ma che vogliono … ma che vogliono da noialtri, ma che vogliono…. Minchia … lui va a suonare, lui ci va a suonare a sua madre dove gli abbiamo messo la bomba. Lui va a suonare e si spara la bomba… e si spara la bomba lui stesso:

LORUSSO = Si, si;

RIINA = Minchia … ed è saltato in aria. Certo che … pensate (idee Ndr) …ne avevo belle pensate. Ma questa, questa, questa è

LORUSSO = una bella pensata … super geniale;

RIINA = Minchia! Ma questa è troppo forte;

LORUSSO = Là, c’è stata pure la precisione che è andata proprio fatta apposta per il suo dito, per il suo … non per un altro dito;

RIINA = Si, si … ride … {contemporaneamente alza l’indice della mano sinistra e lo proietta in avanti a volere indicare il gesto di pigiare qualcosa)

LORUSSO = Per il suo era fatta … era stata fatta proprio precisa per il suo dito:

 

VIA PIPITONE

RIINA = Minchia … ride … Perché … il discorso, il discorso che fa fenomenale e che fu programmato … fu questo di Chinnici … che è salito nel palazzo, è salito, è salito … è salito sessanta metri, ottanta metri… è salito … minchia;

LORUSSO = Si, lo so come salgono. Al mio paese è stato fatto pure … mentre io ero latitante ci fu fatto … preso dalla tragedia ci fu fatto alla Caser… sotto la caserma … al Maresciallo che però il Maresciallo … cosa aveva fatto … non era salito sulla macchina, perchè aspettava la moglie con la bambina in braccio che stava scendendo. La macchina è saltata, è arrivata al terzo piano della caserma, è scesa ed ha spezzato il muro. Un pezzo di macchina là, un pezzo di macchina là … una ruota è entrata in una pizzeria lontana, c’era una pizzeria… una volta. C’è stato pure questo in un paese, durante che io ero latitante … persone cose. E questo Maresciallo poi piangeva…

RIINA = Minchia! Io all’epoca docu mi sono arrabbiato pure … ci voleva pure lui Salvatore…;

LORUSSO = Poi il Maresciallo … ine … chiamò alcuni pregiudicati e piangeva, piangeva … dice … ci mancava tanto che moriva mia moglie …;

RIINA = Disgraziato;

LORUSSO = Perché lui aveva detto alla moglie … vai in macchina che poi scendo … che lui stava prendendo altre cose … la moglie che ha fatto? E’ arrivata la macchina, invece di andare in macchina si è rimasta ferma là, … non è entrata in macchina ed ha aspettato sotto che scendeva il marito. La macchina è saltata ed è arrivata sopra la casa … due tre piani alti… al secondo, terzo…;

RIINA = Si, si… come a questo. Questo se n’è salito … minchia uno … ;

LORUSSO = Ma poi sapete che cosa è successo? La buca che si fece ha rotto l’acquedotto. Si è fatto un buco che … l’acquedotto del paese … e sono arrivati i pompieri. Poi sono arrivate una trentina di macchine tutte di Carabinieri e Polizia … di tutti i Comandi che c’erano. Io però stavo a Lecce, ero latitante, stavo nella zona di Lecce, mi dissero non venire che qua è successo … così, cosi, così. E quel Maresciallo piangeva … e queste marachelle sono niente di… incomprensibile’,

RIINA – Questo, questo qua … si sono presi pure di apprensione perché poi… per questa ragione … perché Fammazzavamo … vero li ammazzavamo … mi volevano.., mi voleva distruggere

LORUSSO = Si, si …ride

RIINA = Invece … perché io facevo tutte cose con precisione e al   momento riuscivano automaticamente;

LORUSSO = Eh… si, si, certo;

RIINA = Figlio di puttana … onesto, pure, questo Rocco Chinnici, pure, minchia, fu spettacolare, questo di Rocco Chinnici. In mezzo c’era la macchina … minchia … gli abbiamo messo la bomba lì sopra arrivato … dov’era lui e lui se n’è salito con il botto … Aglio di puttana … murittiavif… armeggiava …) a distanza;

LORUSSO = Uh, uh;

RIINA = I Greco, i Greco hanno portato il congegno … quindi… (con la mano destra indica l’azione di schiacciamento del pulsante di un telecomando e, con la mano sinistra, la fuga degli autori dal luogo della strage) era fatta con giudizio …;

LORUSSO = Eh … si sa … ine … un telecomando di questi, delle macchinine delle Ferrari, queste macchinine Ferrali così … ine … che funzionano a rumore . Quelli che funzionano così si trovano nei giocattoli, si trovavano in certi giocattoli che facevano così … (batte le mani) … poooh … allora questi… ;

RIINA = Si, si;

LORUSSO = Quando chiudono la portella, che battono la portella … come fa rumore la portella … buuuhu ….;

RIINA = … si, si… questi, questi specialisti così…;

LORUSSO = Si, si… ci sono pure quelli là… quelli…;

LORUSSO = Quello in più … è riuscito altrimenti non sarebbe riuscito  alla perfezione; 

LORUSSO ~ Eh… per colpa … stanno tutti attorno, fanno da scudo a lui;

RIINA = … si è puliziato (eliminato) a … tutti; 

RIINA = Però, però … se veramente … se ..

RIINA = Ma io … proprio … eccezionale …; 

 

LA CASSAFORTE

LORUSSO = Eh .., certo, certo. Però gli veniva spontanea l’idea che ci potesse essere in una cassaforte, qualche cosa, qualche documento,  qualche, qualche cosa di importante, qualche cosa di…; 

RIINA = Lo sapete che cosa ci tenevo nella …là dentro?.,, spagnolo… questi… un revolver ci tenevo; 

LORUSSO = Uh; /]. 

RIINA = … qualche colpo di arma la infilavo là …. Io avevo, per dire la verità, io avevo una cassaforte di Mandò … me la sono fatta … quando …  ho costruito il palazzo … che ci mettevo però quadri ci mettevo un sacco  … un sacco di quadri belli… quadri buoni. Aveva tappeti… : 

LORUSSO = Uh … tappeti… ine …; 

RIINA = Trasportare … ine …in questa … chiudevo la sicura. E’ inutile … ine … aprivo. E poi, quando venivo, la aprivo, cioè. Di più per queste cose … chissà qualcuno veniva a rubuniari (rubare); 

LORUSSO = Si, ladri, furti di appartamento, cose … si trovano;

RIINA = Per questo mi guardavo. Però, devo dire la verità… però questo  miserabile di docu che dice … lo sà che io non scrivevo. Però, lui … per dire … ci deve avere cose scritte … ci deve … cose scritte …; 

LORUSSO “ Ecco, quello diceva; 

RIINA = Dice … aveva cose scritte; 

LORUSSO = No … perché scrivevate voi … ma perchè vi potevate trovare documenti scritti; 

RIINA = Si…; 

LORUSSO = Anche documenti importanti; 

RIINA = Io, io cose importanti non ne avevo e se li avevo li avevo nella mente; 

LORUSSO = Si, certo, certo; 

RIINA = E me li tenevo in testa. Perciò, quindi… E’ purtroppo! Loro  quando fu di questo … di Dalla Chiesa … gliel’hanno fatta, minchia,  gliel’hanno aperta, gliel’hanno aperta la cassaforte … tutte cose gli hanno rilevazioni che aveva fatto questo … questo per quello … gli faccio io …  perché c’è…c’è… non può essere perché sono presenti i Magistrati? Però,  figli di puttana, era minchia, questi sbirri però ci interessano queste cose, si interessavano, si spaventavano; 

LORUSSO = Certo, questo lo facevano perché si spaventavano … perché non … qualche notizia che poteva rimanere riservata, qualche notizia …;

 

ANDREOTTI

RIINA = Minchia … prendi, porta … e se la tenevano per loro …  miserabile e disgraziato era vendicativo minchia, sono andato a trovare uno. A Trovare…. Minchia, però, mi tragediava, tragediava. Minchia il trapanese era…, questo L’ho trovato… quest’altro era serio questo  trapanese serio. Non mi cercò, non mi domandò di me. Minchia quello gli dice: dice che mi ha accompagno lui… che l’ho accompagnato io. Poi quello Balduccio Di Maggio gli dice: che mi ha accompagnato lui e mi sono baciato con Andreotti. Pa … pa … pa … lui si è messo in una stanza ed io sono rimasto con Andreotti. Minchia … ma questo cornuto …  minchia figlio di puttana …ce l’ha spuntò, ce l “ha spuntata e se n ’è andato assolto … PERO’ CON LA SCORTA MI SONO INCONTRATO CON LUI

LORUSSO = Si tenevano nascosti ed erano fidati, la scorta sua erano fidati da lui erano fidati dal nucleo scorte ci metteva quelli che erano fidati suoi e quindi; 

RIINA = Questi l’hanno salvato… questi.., questi l’hanno salvato e si è salvato per questo e si salvò! 

LORUSSO = Quelli gli dicono …ine… lui; 

RIINA = Ma io camminavo con la scorta! Io avevo la scorta … vediamo se mi sono incontrato con questo Riina…; 

LORUSSO = Vediamo che dice la scorta, certo, la scorta diceva … certo,  diceva quello che diceva. Era chiaro che …; 

RIINA = Minchia …ni vulivanu … ni vulivani … n ’avivano impirugghiatu a me e a lui ci volevano impirugghiari tutti e due… minchia. Aria netta, si dice da noi, non ha paura dei tuoni. Aria netta, pulita, non si spaventa …  non ce n’è tuoni. Ed è la verità; 

LORUSSO = Eh; 

RIINA = Ed è la verità; 

LORUSSO = Si, le parole che aveva detto prima … aria netta che sono?

RIINA = Aria netta significa … tempo buono; 

LORUSSO = Ah… ah … ho capito … aria netta il tempo buono;

RIINA = Aria netta non ha paura dei tuoni; 

LORUSSO = Ah … certo … non c’è paura dei tuoni … perché non c’è la possibilità di tuonare e quindi non ha paura …; 

RIINA = Si, si non ha paura … da noi è dialettale … aria netta non avere paura dei tuoni; 

LORUSSO = Ah, certo; 

RIINA = Ed è così… è così… ed è verità; 

LORUSSO ~ E’ la massima di verità, questa, certo; 

RIINA = Perchè, per la vita che ho condotto, per la vita che mi facevano  condurre … per le dicerie che dicono … stravaganterie, perchè sono tutti stravaganti, tutti, loro mi mettono in mezzo e poi… non c’è niente, non c’è niente. Insomma a questo mascalzone, amico mio, che è uscito da me … mi   ha accompagnato da Andreottì. Dove mi hai accompagnato da Andreotti?

LORUSSO = Certo … che mettono in bocca queste cose, li fanno dire .. 

RIINA = Vedete … quanto sono mascalzoni… super … re dei mascalzoni,  li chiamerei re dei mascalzoni; 

LORUSSO = Perché quelli dice … che questo contributo è importante e quindi per dare la validà … dei pentiti; 

RIINA = lo l’ho accompagnato là … si sono abbracciati e si sono baciati;

LORUSSO = La chiamata diretta; 

RIINA = Minchia … vai a scancellare … vai a scancellare questa … vai a scancellare questa cosa. Io … dico … ma, ma, ma … veda … veda … che arricciano le carni volendoci pens 

LORUSSO = Per chiamata diretta …; 

RIINA = Né l’aria mi bagna, nè il vento mi asciuga … eh; 

LORUSSO = Eh, eh; 

RIINA = Minchia, però fermi tutti erano … Andreottì per i fatti suoi ed io  per i fatti miei… minchia. Il figlio di mio compare Bernardo (Brusca)… che gli dice? Ha visto a questo mutato (vestito elegante) … ma dove devi andare che sei mutato così? Dice … devo accompagnare a Totò Riina da Andreottì. Che dice che si sono baciati …. C’è pure la testimonianza di Brusca Emanuele che gli ha detto … questo … che mi ha accompagnato  … Andreottì … era mutato, era mutato, era mutato… aveva la camicia …  era mutato, cioè era mutato per quanto mi prendeva … e mi doveva portare da Andreottì. Ha capito? Mi portò da Andreottì; 

LORUSSO = Uh; 

RIINA = Cioè … cioè … cose fatti… per cose fatti … loro gliela davano;

LORUSSO = Certo; 

RIINA = Così … ci sono le dichiarazioni, ci sono le dichiarazioni nel …  nel processo … come te ne sei uscito? Ah … non lo so …; 

LORUSSO ~ Si, certo … perché quando si parlava alla televisione … si parlava come un fatto accertato. Quando davano alla televisione tutte queste notizie … qua … che parlavano … era un fatto accertato;

RIINA = Si; 

LORUSSO = Che c’erano le prove al cento per cento … così la passavano  la notizia; 

RIINA = Eh … eh … come passavano le cose. Non solo fa dichiarazioni lui, ma fa dichiarazioni relato … cioè … testimoni 

LORUSSO = Per confortare quello, per confortare quello, si per confortare quello ci fanno altre; 

RIINA = Ed io … l’acqua mi bagnava e il vento mi asciugava. Ma, però,  veramente, veramente così sono? Nè l’acqua mi bagnava e neanche il vento  mi asciugava. Ma quando gli sbirri questi figli di puttana … ma dice perché lei non ci scrive ad Andreotti perché non si mette a giudice? … io?

LORUSSO = E che c’ho da spartire? 

RIINA = Io, ma perché …. 

LORUSSO = Non ho niente a che spartire ,. 

RIINA = io gli dico… non mi sono baciato con nessuno, non conosco  nessuno, non … ; 

LORUSSO = Certo, vero; 

RIINA = … non conosco nessuno… la verità è che non lo conosco.  Minchia, però, lui … minchia, fermo … se l’è sbrigata (sa spirugghiò), se l’è sbrigata … minchia … in tutte le maniere Caselli … tutto Caselli ha organizzato. Tutte le cose faceva, spioni a quelli li facevano loro … ai  figli … a lui, a quello … tutte cose, tutte cose Caselli ha organizzato.  Tant’è vero che me lo ha negato. Con la Svizzera … con il pomodoro  svizzero … gli ho detto: con questo va camminando? 

LORUSSO = Si, fu particolare; 

RIINA = … ma come ve li faccio le dichiarazioni … non vi faccio le dichiarazioni perché voi vi accompagnate con questo … che cosa si fa accompagnare da questo? Dice ma a me mi deve portare … allora non vale neanche la pena di rispondervi … minchia. Cioè, seduto là alla Corte di Assise di Palermo, io lo trattavo come unpicciriddu … così … ho trovato  unpicciutteddu … unpicciutteddu …; 

LORUSSO = Si, si… ine … si, lo so; 

RIINA = Lo sapevo come …furiarlo … lo trattavo … per dire … io ho  camminato con questo? mi porta a questo qua … nell’aula? 

LORUSSO = E intanto ora non sta affacciando più … ogni tanto  affacciava assieme a Travaglio … ora non sta affacciando, non sta affacciando; 

RIINA = L’hanno affondato, è affondato, è affondato e … ; 

LORUSSO = Un po’ di tempo che non affaccia; 

RIINA = Lo hanno messo … docu … stai docu e affondati…; 

LORUSSO = Prima affaccia assieme a Travaglio … ogni tanto affacciava … leggeva qualche cosa, diceva qualche cosa … faceva una … una cosa ; 

RIINA = E’ un mascalzone … un re dei mascalzoni… io lo mascalzionavo …lo prendevo per magna … bella … così … questi, questi. Perché si presentò due giorni prima di arrestare a me (… si riferisce al dott. Giancarlo Caselli…) è venuto a Palermo … perciò quando io sono andato  

a Palermo l’ho visto là … interroga … e mi ha interrogato, lui mi ha interrogato. Perciò ci siamo fatti…. 

LORUSSO = Ci possiamo sedere … la finiamo tutta in piedi… ci sediamo  cinque minuti… 

RIINA = Cinque minuti… le gambe sono mollacci…; 

LORUSSO = Mi sono stancato io, mi sono stancato io … tutta cosa …  abbiamo camminato cinquantacinque minuti…; 

RIINA – I sacrifici che si fanno, bisogna sfruttarli… ine …; 

LORUSSO = Eh… certo … rinforzarli …, certo, si devono rinforzare. Si,  si … non affaccia più da un pò di tempo questo signore con i capelli bianchi che non affaccia più; 

RIINA = Loro … i figli di mio compare, i figli di mio compare Bernardo … mi facevano i testimoni così … lo ha visto mutato (vestito bene) ma che fai dice che fu, ma dove devi andare? Dice … devo accompagnare a Totò RIINA da Andreotti … e dice che mi ha accompagnato. Vede come faceva il testimone … testimoniava … un testimone comprato, senza, senza … per dire sono spione, qua faccio lo spione … hanno solo questo ( … da minuti 54,54 a minuti 55,14 tratto di colloquio incomprensibile per il volume della voce molto basso …). Perché fosse vero, lo dovevano sapere però. Suo padre lo sapeva perché con me si spartiva il sonno con la notte.  Se era vero, che io ero amico di Andreotti, io glielo avrei detto a mio  compare. Compare sapete voi che Andreotti Riina non ha niente a che vedere … lo sanno. Perciò, quel miserabile, quanto sono meschini;

LORUSSO = Si, si… a loro, a loro fruttava, a loro fruttava a quello e loro  facevano l’utile e il dilettevole. Quelli con questa, questa, questa chiamata prendevano la patente, venivano belli tenuti persone che … pentiti famosi.  A loro gli faceva comodo la Magistratura perché ci confermavano le indagini che loro facevano e quindi … una mano lava l’altra e tutti e due si lavano la faccia. Tutta falsità, montature che facevano pentiti e Magistrati. Fanno così, fanno così, fanno così… 

RIINA = … ine … però, però … ine … perciò … perché io ci devo  andare … gli ho detto; 

LORUSSO = Certo, no … questo dava sospetto poi il fatto che uno gli dava … ha interesse … a confermare quel… ; 

RIINA = Io interesse non ne ho … io interesse no ne ho; 

LORUSSO = Quello … a quello … ma a me non mi interessa niente …  posso fare quello … a me non interessa niente. Certo, è una mossa buona;

RIINA = . .. ine ... Brusca una volta è andato a Roma … che sei andato a fare a Roma? Sei andato a vedere un indirizzo di una casa … non lo so più  se c’è. Ti sei registrato l’indirizzo e te ne sei andato; 

LORUSSO = Uh.., uh; 

RIINA = Chi c’era in questo indirizzo? Di chi era questo indirizzo?

LORUSSO = Certo; 

RIINA = Io … dovevo dire … che ho avuto la forza di andare a Roma e vedere chi c’era in questo indirizzo. Mi ha mandato … che ho fatto … cose.  Minchia … se io sono andato a leggere l’indirizzo ci posso essere mai amico? 

LORUSSO = Uh … certo, caso mai il fatto che uno … l’indirizzo significa uno è nemico, il contrario significa; 

RIINA = Eh… disgraziati pure voi altri; 

LORUSSO = Però, poi loro la possono interpretare a favore loro … dice,  va bene ha letto l’indirizzo perché era amico … era là. La possono girare in  questa maniera perché loro sono miserabile. Le cose li girano come conviene a loro. Ha un valore … invece loro ne danno un altro. E’ così, è così; 

RIINA = Io … il Signore forse mi ha dato un cervello … il cervello non so  che cervello … ma sarà elettronico … se non ci crede nessuno;

LORUSSO = Si dice bionico … si dice elettronico … però bionico è più di elettronico … bionico è più di elettronico … bionico è da fantascienza …  bionico è da fantascienza …; 

RIINA= … si, si fantascienza…; 

LORUSSO = Da fantascienza si dice bionico …; 

RIINA … un quarto d’ora sono stato, un quarto d’ora con tutte queste spinacce: Vigliacchi, ladroni mi avete condannato all’ergastolo per Falcone … perché mi hanno dato l’ergastolo? che cosa gli ho fatto io a loro. Loro  non sanno che … c’era l’aereo… aereo là … così… così… che lo  mandano. L’aereo di chi era? … perché l’aereo era di loro … loro hanno la flotta … io non è che ho la flotta; 

LORUSSO = … hanno la portaerei… si; 

RIINA =… ròte … ah? 

LORUSSO = Certo … però poi le indagini cambiano. Questo è il potere della Magistratura. Dice … fanno queste indagini, non le piace e allora 

prende e la girano. La girano diverso … non le piace e la girano così. Così fanno; 

RIINA = E’ Riina … ma perchè Totò Riina? … gli domandano … Riina; LoruSSO = Riina e basta … perché non hanno che dire e allora resta così. A loro poi gli sta bene così, alla Magistratura gli sta bene così e dice;

RIINA = Si… certo … (… gesticola con la mano sinistra …) 

LORUSSO = Ci creano un teorema sopra… la Magistratura; 

RIINA – Non poteva non sapere … ; 

LORUSSO = La Magistratura ci crea un teorema sopra eh … ci mettono;

RIINA = Non poteva non sapere; 

LORUSSO = Le … ine … vostre affermazioni… 

Da minuti 01:01.10 fino a minuti 01:02,38 il Riina continua a discutere dei processi a sua carico e delle dichiarazioni dei collaboratori della giustizia che definisce “… spioni e cantatori…” Riina asserisce che non  ci sono collaboratori che lo hanno visto sul posto, verosimilmente si riferisce alla strage di Capaci. Il Lorusso replica dicendo testuale: “ …  allora a questo punto siccome non hanno la prova usano il teorema non poteva non sapere …”

Riina afferma che c’era suo cognato Bagarella. Il Lorusso replica dicendo testuale:a… siccome quello è il cognato allora fanno il collegamento con questo teorema: non poteva non sapere …” Il Lorusso lascia i locali dell’area passeggio e poco dopo anche il Riina si allontana. -—// 

 

29 agosto 2013 – Confidenza choc di Riina: “Borsellino era intercettato”

 

 

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