14.12.2018 Genchi: ”A dicembre 1992 La Barbera mi disse che i carabinieri avrebbero arrestato – Riina L’ex funzionario di Polizia sentito al processo sul depistaggio di via d’Amelio “Nel dicembre 1992 Arnaldo La Barbera mi dice: ‘Senti io devo lasciare, tutto deve passare in mano ai Carabinieri perché a breve arresteranno Riina e noi siamo stati fatti fuori dalle indagini. A Palermo manderanno una testa di c…che deve venire a fare il pupo a dirigere la Squadra Mobile'”. LEGGI TUTTO
14.12.2018 Depistaggio via d’Amelio, quella relazione a firma La Barbera con il nome di Candura – Ieri sentito al processo il funzionario di polizia Stagliano – Nel settembre 1992 l’ex Capo della Squadra mobile, Arnaldo La Barbera (in foto) che dirigeva il gruppo Falcone-Borsellino nell’ambito delle indagini sulle stragi aveva firmato e trasmesso alla Procura di Palermo e a quella di Caltanissetta una relazione di servizio su un “colloquio informale” avuto con Salvatore Candura… LEGGI TUTTO
12.12.2018 Accusati di aver depistato le indagini su Borsellino, chiesta archiviazione per 4 poliziotti La Procura di Caltanissetta ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della scorta, avviata a carico di quattro poliziotti del pool che indagò sugli attentati del ’92. La richiesta, che ora è al vaglio del gip, riguarda Giuseppe Antonio Di Ganci, Giampiero Valenti, Domenico Militello e Piero Guttadauro. I poliziotti erano accusati di concorso in calunnia: avrebbero costruito ad arte a tavolino una finita verità sulla fase esecutiva della strage imbeccando falsi pentiti come Vincenzo Scarantino e costringendoli ad accusare persone, poi rivelatesi innocenti. Della stessa accusa rispondono i funzionari di polizia Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, per cui però la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. I tre sono sotto processo davanti al tribunale nisseno. ANTIMAFIA2000 12.12.2018
8.12.2018 Via d’Amelio, Lucia Borsellino: “Mio padre attese invano una chiamata dai giudici” – Ha rotto il silenzio ed è tornata a parlare in un’aula di Tribunale Lucia Borsellino, l’ex assessore alla Salute della Regione Sicilia e figlia del Giudice ucciso assieme agli agenti della sua scorta nell’attentato di Via d’Amelio. La Borsellino ha deposto nei giorni scorsi a Caltanissetta al processo per il depistaggio della strage di via d’Amelio che vede come imputati i poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra… LEGGI TUTTO
- Antimafia2000 4.12.2018
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- Blog Sicilia 3.12.2018
- Il Sicilia 3.12.2018
- Live Sicilia 3.12.2018
- Nuovo Sud 3.12.2018
3.12.2018 SERVIZIO TG RAI SICILIA – La strage di via D’Amelio. A Caltanissetta lunga deposizione di Lucia Borsellino al processo sul depistaggio delle indagini. La figlia del magistrato ucciso nel 92 ha parlato anche del mistero legato alla sparizione dell’agenda rossa del padre.
3.12.2018 – LA FIGLIA DEL GIUDICE UCCISO DALLA MAFIA RACCONTA PARTICOLARI INEDITI Lucia Borsellino: “Lo studio usato da mio padre messo a soqquadro da ignoti” – Ignoti sarebbero entrati nel villino della famiglia Borsellino a Villagrazia di Carini e avrebbero messo a soqquadro lo studio utilizzato dal giudice Paolo Borsellino. La circostanza… LEGGI TUTTO
3.12.2018 – depistaggio, figlia racconta mistero agenda rossa Il mistero della sparizione dell’agenda rossa e una strana incursione nella casa di Villagrazia di Carini: sono i passaggi cruciali della lunga deposizione di Lucia Borsellino al processo per il depistaggio sulla strage di via D’Amelio. La figlia del magistrato … LEGGI TUTTO
3.12.2018 – Depistaggio sulla strage via D’Amelio, LUCIA Borsellino svela un’incursione nella casa di Villagrazia di CariniIl mistero della sparizione dell’agenda rossa e una strana incursione nella casa di Villagrazia di Carini: sono i passaggi cruciali della lungadeposizione di Lucia Borsellino al processo … LEGGI TUTTO
3.12.2018 – tomaselli non era custode dell’autobomba: 777 mila euro agli eredi – La Corte d’appello di Catania ha condannato lo Stato a pagare circa 777 mila euro agli undici fratelli eredi di Salvatore Tomaselli per “riparare l’errore giudiziario” consistito nella sua condanna a 8 anni e mesi nel … LEGGI TUTTO
27.11.2018 – Depistaggio via d’Amelio, dal 3 dicembre saranno sentiti i primi testi – Acquisiti agli atti la conferenza stampa Tinebra-Boccassini ed il video su sparizione dell’Agenda Rossa Da ieri il processo sul depistaggio di via d’Amelio ha ufficialmente preso il via. Il collegio del tribunale di Caltanissetta, presieduto da Francesco D’Arrigo, ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile avanzate la scorsa udienza….LEGGI TUTTO
9.11.2018
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7.11.2018 – La Procura di Caltanissetta ha trasmesso gli atti per valutare le eventuali responsabilità nella gestione di Scarantino – Il procuratore di Caltanissetta Amedeo Bertone ed il procuratore aggiunto Gabriele Paci hanno trasmesso alla Procura di Messina gli atti dell’inchiesta sul depistaggio e le motivazioni della sentenza Borsellino quater per valutare eventuali responsabilità dei magistrati che si occuparono delle indagini sulla strage di via d’Amelio che confluirono nei processi Borsellino I e bis. La notizia è stata riportata questa mattina dall’edizione palermitana del quotidiano La Repubblica. Si tratta di un atto dovuto dopo che la Corte d’Assise presieduta da Antonio Balsamo, il giorno della sentenza, aveva disposto la trasmissione ai pm dei verbali d’udienza dibattimentale “per eventuali determinazioni di sua competenza”.
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5.11.2018 – Avvio delle udienze e costituzione di parte civile anche da parte del Viminale
“Sessanta milioni di euro, per danno all’immagine”. Il ministero dell’Interno rompe gli indugi e chiede il risarcimento dei danni ai tre poliziotti accusati di avere avuto un ruolo determinante nel depistaggio delle indagini attorno alla strage Borsellino. Prima udienza del processo a sorpresa, perché fino ad oggi il ministero dell’Interno è stato solo dichiarato “responsabile civile” per il danno causato dai tre imputati. Ma ora il Viminale prova a smarcarsi, con un intervento dell’Avvocatura dello Stato, che ha anche presentato la richiesta di parte civile del ministero della Giustizia, “per il danno subito dal reato di calunnia commesso dagli imputati”. Chiedono di costituirsi parte civile pure i familiari dei poliziotti uccisi con Paolo Borsellino, il superstite della strage, Antonino Vullo, e il Comune di Palermo. Il collegio del tribunale, presieduto da Francesco D’Arrigo, deciderà sulle questioni preliminari il 26 novembre. Un rinvio lungo, che non è piaciuto a Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo, che è parte civile nel processo con i suoi fratelli: “Abbiamo già aspettato tanto – dice – vigileremo su questo processo, perché tante persone ancora non vogliono cercarla la verità”.
- Depistaggio via d’Amelio: prima udienza a Caltanissetta – Affari Italiani
- Lo Stato processa se stesso. Viminale contro gli agenti – Affari Italiani
- Strage di via d’Amelio, il Viminale chiede i danni ai poliziotti accusati – Repubblica
- Via D’Amelio, ancora agli albori processo per calunnia. Fiammetta delusa dalle lungaggini – MeridioNews
- Via d’Amelio: Viminale chiede maxi risarcimento ai tre poliziotti – Il Siciia
- Viminale chiede 60 milioni – Palermo Today
- Viminale chiede 60 milioni di danni l’Unione Sarda
- Viminale parte civile contro i depistatori – La Notizia
- Viminale si costituisce parte civile al processo: chiesti 60 F- Fatto Quotidiano
FIAMMETTA BORSELLINO: «La mafia uccise mio padre. Lo Stato ha depistato e insabbiato i dossier»Fiammetta Borsellino denuncia i depistaggi che hanno impedito di scoprire chi e perché ha ucciso suo padre
- IL DUBBIO 9.10.2018
- IL DUBBIO 5.10.2018
FIAMMETTA BORSELLINO: «Incredibile che il Viminale non sia parte civile al processo depistaggi»«Ritengo assolutamente incredibile che il Viminale non sia parte civile di questo processo… LEGGI TUTTO
- IL FATTO QUOTIDIANO 2.10.2018
- MERIDIO NEWS 2.10.2018
- IL SUSSIDIARIO 1.10.2018
- CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 1.10.2018
- NUOVO SUD 1.10.2018
- POLITICAMENTE CORRETTO 1.10.2018
- IL FATTO NISSENO 1.10.2018
- La Stampa 17.10.2018
“Grossi pezzi dello Stato implicati, basta omertà” Tre poliziotti rinviati a giudizio. La figlia del magistrato: “Chi sa la verità parli”Sono accusati di calunnia in concorso con l’aggravante di aver agevolato con la loro condotta Cosa nostra. Secondo la procura nissena, avrebbero manovrato le dichiarazioni rese dal falso pentito Vincenzo Scarantino, costringendolo a fare nomi e cognomi di persone innocenti in merito all’attentato in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.
FIAMMETTA BORSELLINO: “Il silenzio degli uomini delle istituzioni peggio dell’omertà dei mafiosi. Perché tanta omertà? E dov’erano i magistrati quando i poliziotti istruivano Scarantino?” “La verità si saprà soltanto se chi sa parlerà e uscirà dall’omertà”. Così Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso in via D’Amelio ha commentato la decisione del gip di Caltanissetta di rinviare a giudizio per calunnia aggravata i tre poliziotti implicati nel depistaggio delle indagini sull’attentato al padre. Fiammetta Borsellino e i suoi due fratelli si sono costituiti parte civile.
- LA REPUBBLICA 28.9.2018
- IL FATTO QUOTIDIANO 28.9.2018
- RAI NEWS 28.9.2018
- CORRIERE DELLA SERA 28.9.2018
- HUFFPOST 28.9.2018
- SKY TG24 28.9.2018
- A TUTTA PAGINA 28.9.2018
FIAMMETTA BORSELLINO:“La verità verrà fuori se parlano loro” Al termine dell’udienza preliminare … LEGGI TUTTO
DEPISTAGGIO BORSELLINO, quei post-it per istruire Scarantino «Necessari perché imparasse bene versione da raccontare»Tra le carte del processo che si aprirà a novembre a Caltanissetta contro i poliziotti accusati di aver contribuito alla creazione del finto pentito della strage di via D’Amelio anche una perizia grafica del 2016, che dimostra come alcuni bigliettini a lui attribuiti furono usati per indottrinarlo. Le grafologhe: «Indiscutibili identità, alcune immagini parlano da sole.
- MERIDIO NEWS 8.10.2018
PARLA ANGELO MANGANO, il giornalista che per primo capì il depistaggio di Via D’Amelio…E’ stato sentito il 4 ottobre scorso dalla Commissione parlamentare antimafia regionale, il giornalista Angelo Mangano.
- TP24 12.10.2018
Nelle indagini sugli autori della strage di Via D’Amelio c’è stato «uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana», con alcuni funzionari della polizia che convinsero piccoli criminali a trasformarsi in pentiti di Cosa nostra per costruire una falsa verità sull’attentato al giudice Paolo Borsellino. Ma non solo. Nelle motivazioni della sentenza … LEGGI TUTTO
DEPISTAGGIO: chiesto il rinvio a giudizio per tre poliziotti
- TELEACRAS 28.9.2018
- TGR RAI SICILIA 28.9.2018
- TG1 RAI 28.9.2018
- LA VALLE DEI TEMPLI 3.10.2018
- LA VOCE DELLE VOCI 30.9.2018
- ANTIMAFIA DUEMILA 30.9.2018
- LIBERTA’ SICILIA 29.9.2018
- IL FOGLIO 29.9.2018
- ANSA 28.9.2018
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Nel corso dell’udienza preliminare la procura di Caltanisseta ha chiesto l’applicazione del comma 1 dell’articolo 416 bis per il tre poliziotti accusati di concorso in calunnia per avere creato il falso pentito Vincenzo Scarantino
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I «FALSI» PENTITI – I tre poliziotti facevano parte del pool investigativo che indagò sulle stragi mafiose del ‘92 di via D’Amelio e di Capaci. Il pool era coordinato da Arnaldo La Barbera (morto nel 2002). Gli investigatori, secondo l’accusa, LEGGI TUTTO
Il Ministero della Giustizia si costituirà parte civile al processo contro i presunti depistatori delle indagini sulla strage di via D’Amelio. Già il 13 settembre scorso è stata richiesta autorizzazione all’Avvocatura dello Stato di Caltanissetta, tramite la Presidenza del Consiglio – Ufficio del contenzioso, alla costituzione come parte civile nel processo. Agli imputati, tutti appartenenti alla Polizia di Stato, sono stati contestati fatti attinenti al concorso in calunnia, che appaiono particolarmente gravi e che – viene sottolineato – se accertati, sarebbero fonte di notevolissimi danni patrimoniali e non patrimoniali all&rsquoamministrazione della giustizia. In particolare si contesta loro di aver dato vita a processi definiti con condanne, passate in giudicato e poi revocate, a carico delle persone cui le dichiarazioni non veritiere si riferivano. ANSA 20.9.2018 – 19.30