Fiammetta Borsellino a Bergamo per i 30 anni dalla strage di via D’Amelio

 

 

 

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Riflessione e poesia, giornata in ricordo di Paolo Borsellino _ Giulia Bolognini V D _ A.S. 2021-2022 (2)


Fiammetta Borsellino porterà la sua testimonianza a 250 alunni di diversi istituti superiori della città, concludendo così il percorso «Parole dedicate. Gli studenti incontrano i testimoni della memoria e dell’impegno civile sui temi della Legalità e della Costituzione», a cura del Centro di Promozione della Legalità per la provincia di Bergamo (con l’Istituto Superiore “Giulio Natta” come capofila), Ufficio Scolastico Territoriale in collaborazione con il Comune di Bergamo.

2 maggio alle 15, al giardino dei Giusti in via Galgario a Bergamo si terrà la cerimonia di piantumazione dell’ulivo e svelamento della targa in memoria delle stragi mafiose in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini della scorta.

Insieme all’Assessora alla Pace e all’Educazione alla Cittadinanza Marzia Marchesi ci sarà anche Fiammetta Borsellino che in mattinata alle 10.45 incontrerà nell’auditorium della scuola gli studenti dell’I.S.I.S Giulio Natta.

Fiammetta Borsellino porterà la sua testimonianza a 250 alunni di diversi istituti superiori della città, concludendo così il percorso «Parole dedicate. Gli studenti incontrano i testimoni della memoria e dell’impegno civile sui temi della Legalità e della Costituzione», a cura del Centro di Promozione della Legalità per la provincia di Bergamo (con l’Istituto Superiore “Giulio Natta” come capofila), Ufficio Scolastico Territoriale in collaborazione con il Comune di Bergamo. ECO DI BERGAMO 30.4.2022

 

 

Trent’anni fa le stragi mafiose di via d’Amelio e Capaci: Bergamo incontra Fiammetta Borsellino

La figlia del magistrato ucciso a Palermo parteciperà alla piantumazione di un ulivo e allo svelamento di una targa nel giardino dei Giusti

A svelare la targa posta nel giardino dei Giusti in memoria delle stragi mafiose, in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le donne e gli uomini della scorta, ci sarà anche Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso il 19 luglio del 1992 a Palermo, nella strage di via D’Amelio.

Lo svelamento della targa commemorativa e la cerimonia di piantumazione di un ulivo nel parco in via del Galgario sono in programma lunedì 2 maggio alle 15, in occasione del trentesimo anniversario degli attentati di stampo mafioso avvenuti in via D’Amelio e a Capaci. Oltre a Fiammetta Borsellino interverrà anche l’assessore alla Pace e all’Educazione alla cittadinanza Marzia Marchesi.

La cerimonia sarà preceduta nella stessa mattinata, alle 10.45, da un incontro con gli studenti nell’auditorium dell’istituto superiore Giulio Natta che verrà trasmesso in streaming sul canale YouTube del Comune di Bergamo.

 

Fiammetta Borsellino racconterà la propria testimonianza a 250 alunni provenienti da differenti scuole superiori della città, concludendo così il percorso “Parole dedicate. Gli studenti incontrano i testimoni della memoria e dell’impegno civile sui temi della legalità e della Costituzione”. Un’iniziativa curata dal Centro di promozione della legalità per la provincia di Bergamo, insieme all’istituto superiore Natta (in qualità di capofila) e all’Ufficio scolastico territoriale, in collaborazione con Palazzo Frizzoni.  PRIMA BERGAMO 30.4.2022

 

 

Trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio: Bergamo incontra Fiammetta Borsellino

Bergamo. Fiammetta Borsellino arriva a Bergamo. La figlia del magistrato Paolo, assassinato da Cosa Nostra il 19 luglio 1992, sarà in città lunedì 2 maggio: l’appuntamento è alle 15 al giardino dei Giusti in via Galagario. Interverrà alla cerimonia di piantumazione dell’ulivo e svelamento della targa in memoria delle stragi mafiose in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini della scorta. Accanto a lei ci sarà l’assessora alla pace e all’educazione alla cittadinanza Marzia Marchesi.  BERGAMO NEWS 30.4.2022

 

 

 

La figlia di Borsellino agli studenti “La mafia è un cancro da togliere” La città di Bergamo ha scoperto una targa in ricordo delle stragi

 
 

A 30 anni dalle stragi mafiose di via Capaci e via D’Amelio, Bergamo ha incontrato ieri Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992 in via D’Amelio con 5 agenti della scorta (Falcone venne ammazzato a Capaci). Ieri nel giardino dei Giusti si è tenuta la cerimonia di piantumazione dell’ulivo e lo svelamento della targa in memoria delle stragi mafiose in cui persero la vita Falcone e Borsellino e gli uomini delle scorte. Presente tra gli altri, l’assessora alla pace e all’Educazione alla Cittadinanza, Marzia Marchesi, che si è detta onorata della presenza di Fiammetta Borsellino a Bergamo. “Il padre è stato uno dei simboli più alti della lotta alla mafia”, ha sottolineato Marchesi. Borsellino, invece, ha ringraziato per la targa dedicata al padre e al giudice Falcone e ha invitato a “non abbassare la guardia nella lotta alla criminalità mafiosa. Molto resta da fare per debellare questo cancro che attanaglia la società”. La cerimonia è stata preceduta dall’incontro che Fiammetta ha avuto con gli studenti nell’auditorium dell’Isis Natta. La figlia del giudice ha portato la sua e stimonianza a 250 alunni, chiudendo il percorso “Parole dedicate. Gli studenti incontrano i testimoni della memoria e dell’impegno civile”, a cura del Centro di Promozione della Legalità per la Provincia, con l’istituto Natta capofila, Ust, col Comune. M.A.  IL GIORNO 3 MAGGIO 2022


Fiammetta Borsellino: “Gli errori di 30 anni di indagini? Il segno del cancro dentro lo Stato”

A Bergamo per il trentennale della strage di via D’Amelio: “Solo i giovani possono diffondere quel fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso”

 

Bergamo. Lei, Fiammetta Borsellino, ha fatto della sua vita il simbolo della legalità. Tutto è cambiato, così, drasticamente e drammaticamente, in un battito di ciglia, quando aveva solo 19 anni, con la strage di via D’Amelio.
Un attentato mafioso in cui persero la vita, oltre a suo padre Paolo, anche cinque agenti della scorta. E lunedì 2 maggio, nel trentennale della drammatica vicenda, l’ultima dei tre figli del magistrato che ha fatto la storia della lotta alla mafia insieme a Giovanni Falcone, è arrivata a Bergamo per portare la sua testimonianza ai 250 studenti dell’istituto Natta, concludendo così il percorso “Parole dedicate”, nel corso del quale gli studenti hanno incontrato i testimoni della memoria e dell’impegno civile sui temi della Legalità e della Costituzione, percorso in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale e il Comune di Bergamo. Ed è stata in redazione a Bergamonews, dove l’abbiamo intervistata.
Laureatasi in Giurisprudenza, dopo anni di lavoro al Comune di Palermo in un dipartimento dedito all’attenzione dei più bisognosi, ha scelto di lasciare tutto per portare in giro per l’Italia, soprattutto ai giovani, la memoria di suo padre e la lezione di legalità che lui stesso le ha trasmesso.
“Il mio è un impegno giornaliero, ogni giorno parlo con i giovani, vado nelle scuole perché credo che la memoria sia legata alla pratica dell’antimafia quotidiana e che questa vada coltivata sempre, credo che bisogna riappropriarsi del patrimonio di vita di certi uomini per portare avanti le idee e gli insegnamenti che ci hanno lasciato”.

Investire sui giovani, spiega, “significa investire sul futuro perché, come diceva sempre mio papà, la lotta alla mafia non può essere una mera opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che deve coinvolgere le nuove generazioni perché nessuno meglio dei ragazzi può contrastare il fenomeno e diffondere quel fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso e perché le mafie, da sempre, si nutrono anche del consenso giovanile”.

“Io credo fortemente nello Stato, nella magistratura e nella giustizia perché questi sono gli unici modi per onorare la morte di questi uomini e fare memoria. Ecco, per me fare memoria vuol dire necessariamente passare attraverso la giustizia che si consegue solo con la ricerca della verità”.
Verità la cui ricerca è ancora in corso, trent’anni dopo, tra nuove e false piste. Un tempo tragico, oscuro e colmo di tensione. Un  depistaggio che non è mai finito. Nuove indagini, processi, ex pentiti che tornano alla ribalta… Un’ombra lunga che ancora non è stata dissolta.

“Il fatto che ci sia stato sicuramente un lavoro fatto male altro non denota che la presenza di un cancro all’interno dello Stato, uguale o comunque simile a quello della mafia. Detto questo voglio anche ricordare che bisogna comunque guardare agli esempi positivi di uomini che hanno creduto fino allo stremo nello stato, fino al punto di fare sacrificio della vita. L’esempio viene anche da molti uomini che lavorano in silenzio, con sobrietà: a loro dobbiamo tendere il volto per credere in quella idea di stato sano che mio padre ha difeso fino al punto di morirne. Lui diceva sempre che lo stato va considerato come un amico e non come un nemico”.
“I concetti di legalità, pace e bene comune vanno sempre coltivati: non bisogna mai cedere alle semplificazioni dicendo che la mafia ha vinto o ha perso, perché non si può ridurre ai minimi termini un discorso così complesso. Sicuramente negli anni le coscienze sono cambiate, ma questo è un fuoco che va tenuto vivo e acceso, una pianta che va nutrita. Bisogna dire ogni giorno, con fatti concreti, il nostro no alle mafie“. 

Nel pomeriggio, Fiammetta Borsellino è stata presente, al giardino dei Giusti in via Galgario, insieme alle autorità, alla cerimonia di piantumazione dell’ulivo e svelamento della targa in memoria delle stragi mafiose. BERGAMO NEWS 2 maggio 2022


Circolari scolastiche – FIAMMETTA BORSELLINO A BERGAMO

 

www.paoloborsellino.info


a cura di Claudio Ramaccini – Direttore  Centro Studi Sociali contro la mafia – PSF