CANTÚ, per il nuovo parco FALCONE BORSELLINO aggiudicati i lavori

 


 

 


 

Gli studenti arredano il parco FALCONE BORSELLINO 
«Spazio dedicato alla legalità»

 

L’iniziativa Presentati i progetti dei ragazzi dell’Enaip per l’area intitolata a Falcone e Borsellino Il Comune ha investito 300mila euro. L’assessore: «Ringraziamo le aziende che ci aiuteranno» È come sarà il nuovo parco di Villa Argenti, ispirato alla legalità, con gli arredi progettati dai ragazzi di Enaip Cantù. Ed ecco quindi le panche che veicolano messaggi sociali. Dalla lotta alla mafia, aspetto principale per la futura area verde che verrà intitolata a “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, i due magistrati uccisi dalla criminalità organizzata. Con sedute ispirate, in vari modi, all’antimafia. Ma anche il no alla violenza sulle donne, vista attraverso uno scivolo a forma di scarpa rossa. Piuttosto che le sagome degli sportivi che si sono ribellati al razzismo. Progetti di qualità, messi nero su bianco dagli studenti della scuola di via XI Febbraio. Ora, si cercano le aziende per realizzare gli arredi. E c’è già qualche prima disponibilità arrivata nel corso della stessa serata da alcuni imprenditori presenti.Tra i relatori all’incontro – l’altra sera, dalle 18 – l’assessore alla legalità e ai lavori pubblici Maurizio Cattaneo, il presidente della Consulta permanente Sicurezza e Legalità Benedetto Madonia e il presidente della Consulta per l’Economia Alessandro Marelli.  La collaborazione «Abbiamo iniziato questo progetto grazie alla bellissima collaborazione che abbiamo con Enaip e alle numerose idee del presidente Madonia – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Cattaneo – abbiamo instaurato questo percorso con i ragazzi, ai quali abbiamo chiesto di aiutarci a progettare gli elementi di arredo per un parco cittadino. Il parco interessato è quello di Villa Argenti. Un parco che ha bisogno di un’opera importante di riqualificazione, che faremo: un investimento intorno ai 300mila euro. Il parco verrà intitolato a Falcone e Borsellino». «Abbiamo chiesto ai ragazzi di preparare i progetti – ha aggiunto Cattaneo – Ci hanno più che stupito con 18 progetti, uno più bello dell’altro. Sono riusciti ad andare a toccare a 360 gradi tutti i temi di legalità. Come Comune, noi stiamo lavorando, come lavori pubblici, su una serie di interventi strutturali, anche sull’abbattimento delle barriere architettoniche, i vialetti, l’illuminazione, le zone a verde. Sarà un vero e completo restyling». Gli arredi: «Il nostro sogno è di veder realizzato il più possibile i progetti su cui hanno lavorato i ragazzi. L’idea è di ridonare alla città un parco al momento poco vissuto. Grazie sin d’ora alle aziende che ci daranno una mano».  Il messaggio «“No mafia” deve essere messa sul tavolo – ha aggiunto Benedetto Madonia – non possiamo riempirci soltanto la bocca, bisogna fare quello che state facendo voi, l’Enaip. Volevamo lasciare un segno nella storia di Cantù, un segno fatto dagli studenti e dai mobilieri che lavorano sul territorio. Vuol dire metterci la faccia, metterci la firma. I ragazzi l’hanno fatto con i progetti, speriamo che si possano realizzare. Lo diranno gli imprenditori. Sono 18 progetti da brividi, progettati dagli studenti del nostro territorio, che parlano di legalità. Anche una semplice panchina può veicolare il messaggio di legalità». Christian Galimberti La Provincia 1.3.2022


Lunedì l’incontro tra Comune, ragazzi dell’Enaip e aziende I progetti rievocano i magistrati Falcone e Borsellino. Via anche le barriere  Un passo verso la riqualificazione del parco di Villa Argenti: dopodomani – lunedì – è infatti previsto un incontro tra Comune, gli studenti di Enaip che hanno progettato gli arredi per l’area verde, destinata a essere intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – i due magistrati uccisi dalla mafia – e alcune aziende artigiane di Cantù, disposte a realizzare le sedute. Un primo passo per cambiare volto al parco.I progetti per arredare il parco rievocano i due magistrati eroi. Panchine, sedute, giochi e diversi temi che coinvolgono la legalità. Il contrasto alle mafie senz’altro. Ma anche il problema del razzismo, la violenza del femminicidio. «Diciamo che si tratta di un incontro a più mani – premette l’assessore alla legalità e ai lavori pubblici Maurizio Cattaneo – L’abbiamo voluto io, il vicesindaco Giuseppe Molteni, il presidente della Consulta permanente Sicurezza e Legalità Benedetto Madonia e il presidente della Consulta per l’Economia Alessandro Marelli. Io e Madonia abbiamo avuto diversi incontri con i ragazzi di Enaip, che hanno progettato diversi arredi per il parco. L’incontro sarà lunedì, all’Enaip di via XI Febbraio. In platea ci saranno le aziende canturine interessate a partecipare al progetto per la realizzazione di quanto progettato dai ragazzi di Enaip». Si tratta di una riqualificazione importante. Oltre agli arredi a tema antimafia, vi sarà anche l’eliminazione delle barriere architettoniche, per un progetto complessivo che si aggira sui 300mila euro, come ricordato da Cattaneo. «Si tratta del rifacimento di quel parco che sarà poi intitolato a Falcone e Borsellino. All’incontro con le aziende e gli imprenditori, la volontà è di far presentare dagli stessi ragazzi i progetti. Come Comune, intanto, stiamo continuando con la progettazione definitiva per il rifacimento del parco». Si tratta di un percorso che la pandemia non ha interrotto. «Due anni fa, i ragazzi hanno iniziato a essere coinvolti in questa progettazione per queste seduta sul tema antimafia – dice Ilenia Brenna, direttrice di Enaip Como e di Enaip Cantù – C’è l’intenzione da parte del Comune di realizzare una buona parte di questi arredi. Ci sarà anche l’architetto Dario Colloca, che aveva seguito il progetto insieme ai ragazzi. Con una carrellata su tutti i progetti, i ragazzi entreranno nello specifico. A favore dell’interesse nel realizzare gli arredi da parte delle aziende presenti». Si tratta della risposta alla chiamata che il Comune aveva rivolto, in questi mesi, a tutti gli artigiani della città. Dei 18 progetti, alcuni potranno essere sviluppati facilmente, altri un po’ meno per questioni di normative di sicurezza da rispettare. Ma l’obiettivo resta quello di dare un parco nuovo all’Argenti. Con un cuore nuovo.  Christian Galimberti LA PROVINCIA 26.2.2022

 

 

Parco Argenti, le idee su come sarà «Il ricordo dei giudici in 57 gradini»

Sono alcune idee per il Parco “Falcone e Borsellino”, la nuova intestazione che sarà per l’area verde di Villa Argenti, tra via Dante e via Fiammenghini. Ad esempio, l’ipotesi di realizzare una scalinata di 57 gradini, a ricordare i giorni che separano le due uccisioni dei magistrati antimafia. Oppure, altra suggestione, assegnare a ogni albero il nome e il cognome di una vittima di mafia. Per un parco della legalità nel centro di Cantù. Sono queste alcune possibilità che emergono dai confronti avuti con gli studenti di Enaip, chiamati a progettare gli arredi del parco, in collaborazione con le altre scuole della città, dalla Consulta Permanente sulla Sicurezza Urbana e Legalità – l’Osservatorio del Comune di Cantù – presieduta da Benedetto Madonia, anche presidente del Centro Studi Sociali Contro le Mafie Progetto San Francesco di Cermenate, e che vede presente l’assessore alla sicurezza Maurizio Cattaneo. «Con Enaip, quando abbiamo incontrato le classi che lavorano il legno con i ragazzi che stanno facendo tirocinio – riferisce il presidente Madonia – abbiamo avuto due ore intense. Abbiamo spiegato quello che vorremmo fare con il parco di Villa Argenti. Abbiamo spiegato di questa riqualificazione che coinvolgerà gli istituti di Cantù. La risposta c’è stata». «Non semplice spiegare il senso profondo di qualcosa che poi dovrà diventare un progetto – prosegue Madonia – Abbiamo parlato di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, di questi 57 giorni trascorsi. Parlato della scorta, cosa c’è dietro la morte di un magistrato o di un poliziotto, quali sentimenti in chi rimane, la vittima che non potrà diventare padre o nonno. I ragazzi hanno recepito, abbiamo dato degli spunti, seguiranno un percorso anche proprio. Si è detto, ad esempio, che il giardino potrebbe avere una scalinata con 57 gradini, oltre agli arredi progettati dai ragazzi. Ogni albero potrebbe raccontare la storia di una delle vittime di mafia. Peppino Impastato, Padre Pino Puglisi. I giornalisti uccisi: Giancarlo Siani. Figure del mondo sociale. Imprenditori. La nostra casa di Cermenate (la sede del Progetto San Francesco, in una villetta confiscata alla ’ndrangheta, ndr) è intitolata all’avvocato Giorgio Ambrosoli», ucciso da un sicario. L’Enaip è coinvolto dalla Consulta anche per un altro progetto. Ai ragazzi e alle ragazze del corso di panificazione pasticceria toccherà, infatti, il compito di mettere a punto il Cantùccio, il biscotto della legalità a chilometro zero. Dove potrebbero acquistare un significato particolare infilare dei canditi ricavati dalle arance di Rosarno, dove chi lavora nei campi viene sfruttato per pochi euro, come schiavo del caporalato. Per un biscotto simbolo di denuncia nella città dove, negli scorsi anni, la centralissima piazza Garibaldi era stata scenario dei pestaggi di ’ndrangheta. E dove la presenza simbolica di un parco con il nome dei due magistrati uccisi, a pochi passi, sarà testimonianza del valore di legalità. •  C. Galimberti. LA PROVINCIA 12.11.2020


Il “Cantùccio” dell’Enaip Ecco il dolce contro la mafia.

 Non le solite lezioni, quando si parla di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma lezioni dense di legalità, di lotta alle mafie. A Cantù, all’Enaip, in questi giorni, la Consulta Permanente sulla Sicurezza Urbana e Legalità – l’Osservatorio del Comune di Cantù – si è presentata con il presidente Benedetto Madonia e l’assessore alla sicurezza Maurizio Cattaneo.  I ragazzi del legno arredo dell’Enaip – ma anche le altre scuole saranno coinvolte nella generale progettazione – ideeranno gli arredi del parco “Falcone e Borsellino”, nuova e futura titolazione dell’attuale parco comunale di Villa Argenti.  Ai ragazzi e alle ragazze del corso di panificazione pasticceria toccherà invece il compito di mettere a punto il Cantùccio, il biscotto della legalità a chilometro zero.  Proseguono le iniziative nella Cantù dove i Carabinieri, negli ultimi anni, si sono occupati di indagini e arresti di ’ndrangheta. L’altro giorno, in videoconferenza, Alessandra Dolci, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha espresso una valutazione positiva sul lavoro della Consulta di Cantù con le scuole. Lavoro che continua finché è possibile, nonostante i problemi creati dalla pandemia.  «Ci sono stati incontri con le varie classi – spiega l’assessore Cattaneo – improntati sul discorso della legalità. Per far capire che non bisogna avere timore, ma il coraggio di segnalare, di credere nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine, che fanno un lavoro incredibile. Se per il legno arredo i ragazzi penseranno alla progettazione degli arredi del parco “Falcone e Borsellino”, per chi si occupa di panificazione e pasticceria abbiamo pensato al Cantùccio, un biscotto della legalità. I ragazzi avranno libertà di azione, presenteranno una o più ricette, ma quello che conta è il poter raccontare la lotta all’illegalità» Come, lo spiega Madonia, anche con alcuni esempi possibili. «Pensiamo al significato che potrebbero avere le arance di Rosarno, dove chi lavora nei campi viene sfruttato per pochi euro, come schiavo del caporalato – dice – Arance che ad esempio possono diventare canditi. Questo pone i ragazzi di fronte anche alla scelta di una filiera etica. Il biscotto è un simbolo. Questi ragazzi, quando apriranno un bar o un panificio, dovranno stare attenti, perché chiedere il pizzo vuol dire anche costringere un imprenditore ad acquistare quella data farina. Il biscotto è un simbolo di denuncia. Significa anche che ci si può fare un sol boccone di certi problemi. In Consulta a Cantù c’è tanta emozione, c’è partecipazione, tanti interventi, penso ad esempio al consigliere Francesco Nava. Io credo che il coinvolgimento delle scuole sia un bel bingo». LA PROVINCIA 6.11.2020 Christian Galimberti



 

 

 

 


NOI SIAMO LORO

La Città di Cantù, in provincia di Como, ha ospitato  la teca contenente i resti dell’auto della scorta di Giovanni Falcone QUARTO SAVONA 15

 

L’equipaggio  vittima di COSA NOSTRA che scortava il giudice Giovanni Falcone in quel tragico 23 maggio 1992. Da parte del Comune di Cantù è inoltre in programma l’ititolazione ai giudici  Giovanni Falcone e Paolo Borsellino del parco pubblico una volta concluse le procedure di approvazione e  l’avvenuto restyling.    leggi articolo



CANTÙ Piazza Garibaldi 
dal 25 al 31 ottobre 2021

 

L’Associazione Quarto Savona Quindici, che prende il nome dall’equipaggio che scortava il giudice Falcone,  è nata grazie all’iniziativa di Tina, vedova di Antonio Montinaro, capo scorta di Giovanni Falcone, con l’obiettivo i mantenere viva la memoria della strage di Capaci del 1992, “trasformando il dolore in azioni concrete”. L’associazione non ha scopi di lucro, non ha connotazioni politiche né partitiche. “Non coltiviamo altre ambizioni, se non quella di ricordare i nostri morti che non sono solo di alcuni ma patrimonio di tutta l’Italia. “Vogliamo continuare a lavorare, ogni giorno, perché tutto questo sangue non sia stato versato invano” spiega Tina Montinaro. Dell’associazione fanno parte studenti, docenti, imprenditori, professionisti, impiegati, dipendenti pubblici, giornalisti, appartenenti alle forze dell’Ordine. Soggetti eterogenei che, in prima persona e senza alcuna velleità speculativa, si impegnano quotidianamente per tenere vivo il ricordo della strage di Capaci e consegnarlo alle nuove generazioni, come paradigma di una Sicilia che non vogliamo e che non deve mai più ritornare.    La STRAGE di CAPACI       


                                          

 

  • IMMAGINI
  • Video Alice Galbiati Vicesindaco Cantú 
  • Video Benedetto Madonia Direttore Centro Studi PSF
  • Video Ecoinformazioni 

UN CAFFÈ IN PIAZZA #CONTROLEMAFIE

In occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie istituita il 21 marzo di ogni anno dalla Camera dei Deputati, il Comune di Cantù si fa promotore di una celebrazione che si terrà Sabato 23 Marzo alle ore 16.00 in Piazza Garibaldi. Il programma prevede l’affissione di uno striscione commemorativo e la lettura da parte di esponenti della società civile di alcuni tra i contributi letterari più significativi dedicati a coloro che hanno immolato la loro stessa vita per combattere le mafie. A seguire la lettura dell’articolo 416 bis del Codice Penale, che punisce il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. La celebrazione si concluderà con un gesto che testimonia la presenza della comunità e la volontà condivisa di vivere attivamente la piazza cittadina, tutti i presenti saranno invitati a bere un caffè in Piazza Garibaldi, ritrovo dei cittadini e luogo simbolo della Città. Hanno aderito all’iniziativa: Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco, LIBERA, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Comitato dei Sindaci della Bassa Comasca 5 dicembre 2014, Confersercenti Como, Confcommercio Como e Confartigianto Imprese Como. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio dalla Provincia di Como e da Regione Lombardia. L’Amministrazione Comunale auspica la più ampia partecipazione ed estende l’invito a tutti i cittadini che desiderano dimostrare la propria solidarietà ricordando che si tratta di una manifestazione della società civile nella quale non sono ammesse bandiere né simboli distintivi, ma unicamente la fascia tricolore per i Sindaci ed i rappresentanti delle Istituzioni.

 

DOMENICA 21 MARZO P.V., GIORNATA NAZIONALE DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE, ALLE ORE 10:30, LA CONSULTA PERMANENTE SULLA SICUREZZA URBANA E LEGALITÀ DEL COMUNE DI CANTÙ HA ORGANIZZATO IN PIAZZA GARIBALDI UN SIMBOLICO EVENTO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE.
La manifestazione, prevista in forma statica e distanziata come da prescrizioni vigenti, prevede il lancio di palloncini con il logo “No mafia Cantù”, di cui vi alleghiamo un’immagine da parte dei membri della medesima Consulta.
Vedrà presenti e rappresentati Enti, Associazioni ed Organizzazioni sia civili che religiose e avrà come ospiti d’onore, oltre al Sindaco del Comune di Cantù, avv. Alice Galbiati, il Presidente della Consulta e del Progetto San Francesco, Benedetto Madonia, il Sottosegretario all’interno, On. Nicola Molteni e il consigliere Regionale e componente della commissione antimafia Regionale, Angelo Orsenigo.
Contemporaneamente il medesimo gesto, in un’unica e simbolica alleanza per la legalità, sarà compiuto dalle proprie abitazioni dai Sindaci dei Comuni limitrofi che aderiranno all’iniziativa e dagli assessori del Comune di Cantù.
L’assessore Cattaneo consegnerà ad ogni Sindaco che vorrà partecipare, il palloncino della Legalità per poter testimoniare direttamente dalla propria abitazione la vicinanza e il ricordo di tutte queste vittime innocenti, anch’essi facendo dei brevi video.
L’intento della Consulta è quello di ricordare le centinaia di nomi di vittime innocenti, attraverso questo gesto simbolico, ma anche grazie alla diffusione, attraverso i canali social del Comune di Cantù di un video realizzato con la grande collaborazione delle Scuole Canturine e delle Comunità Pastorali, in particolar modo tutti e tre gli istituti comprensivi con le classi delle scuole secondarie Tibaldi, Anzani e Turati, il Liceo Melotti, l’Istituto Sant’Elia, l’Enaip, l’Istituto Cardinal Ferrari
 

 

 

 

 A CURA DI CLAUDIO RAMACCINI DIRETTORE CENTRO STUDI SOCIALI CONTRO LE MAFIE – PROGETTO SAN FRANCESCO – www.progettosanfrancesco.it