Che fine ha fatto il traffico telefonico in entrata del dottor Borsellino ? GENCHI: “È stato fatto scomparire”

 

6.10.2023 – LUCIA BORSELLINO  

(…) Questa è una scoperta più recente, abbiamo subìto un’altra sottrazione, quella delle chiamate in entrata del traffico telefonico del cellulare dell’utenza mobile in uso a mio padre (altra fonte informativa preziosissima della quale se volete approfondiremo dopo), che ci avrebbe consentito di risalire alla rete di contatti che mio padre aveva tenuto fino all’ultimo giorno della sua vita.
Ma ancor più avrebbe potuto forse consentire di decifrare, o meglio comprendere, le confidenze che lui aveva reso oltre che a mia madre a pochi altri in quel periodo. E, non ultimo per importanza, ci avrebbe consentito di arrivare a quei livelli istituzionali presso cui va ricercata la responsabilità di azioni e omissioni in questa vicenda. 
Un dato è certo, quello che ci è stato consegnato in tutti questi anni in cui abbiamo assistito allo svolgersi di svariate vicende processuali con sentenze passate in giudicato attraverso i tre gradi di giudizio, è, per dirla con le parole di mia sorella Fiammetta, la verità della menzogna, perché non abbiamo trovato altre frasi per appellare il depistaggio che è stato consumato sulla strage di via D’Amelio. 

 

6.10.2023 FABIO TRIZZINO

Per quanto riguarda il depistaggio devo dire che nel processo ci siamo battuti, appunto in considerazione dell’immediatezza dell’esecutività delle azioni depistatorie, a porre la questione in termini strettamente logici, prima ancora che giuridici perché, se il depistaggio inizia con la mancata repertazione della borsa (un trattamento della borsa del dottor Borsellino come se fosse qualcosa che non andava, invece, attenzionata, come è previsto dai protocolli, anche un uditore giudiziario, appena superato il concorso in magistratura in via Arenula, se gli aveste chiesto cosa avrebbe fatto lui della borsa di Paolo Borsellino l’avrebbe repertata, con tutto il contenuto), e al di là della borsa, essendo iniziato immediatamente il depistaggio, bisognava, in qualche modo, dimostrare che c’era una preordinazione ex ante. Tant’è vero che la sentenza del tribunale di Caltanissetta, accogliendo la nostra impostazione, afferma a chiare lettere che tra il depistaggio e l’esecuzione della strage vi è una correlazione diretta. 
Quindi, come vedete, è stata accolta la nostra impostazione, ma perché è nella logica dei fatti.
La nota con cui il dottor Pansa chiede al dottor Petralia il 20 luglio di non acquisire il traffico in entrata del dottor Borsellino non ha senso da un punto di vista del rispetto del protocollo delle indagini.

Dalla audizione presso la Commissione Parlamentare Antimafia 


Nell’inchiesta sul depistaggio per la strage di via d’Amelio non c’è solo il mistero della scomparsa della famosa agenda rossa nella quale Paolo Borsellino annotava i suoi spunti di lavoro.
Negli atti del procedimento, concluso il 12 luglio 2022, non c’è traccia di un altro importante elemento: il tabulato delle chiamate in entrata del cellulare di Borsellino.
Il caso è ricostruito, e ora ripreso dal Sole 24 Ore, nella parte conclusiva delle motivazioni della sentenza con la quale due poliziotti della squadra investigativa “Falcone-Borsellino” sono stati prescritti per l’imputazione di favoreggiamento e un terzo è stato assolto.
La scomparsa di quel tabulato, scrivono i giudici del tribunale di Caltanissetta, “ha indubbiamente sottratto importanti piste investigative”.
Il tribunale è venuto a conoscenza della scomparsa del tabulato attraverso la testimonianza di Gioacchino Genchi, che nella prima fase delle indagini sulla strage faceva parte della squadra guidata da Arnaldo La Barbera. Poi, lasciata la polizia, è diventato consulente di varie procure.
Il suo lavoro è stato al centro di forti polemiche ma alla fine Genchi è stato scagionato.
Sentito come teste nell’udienza dell’11 gennaio 2019, Genchi ha detto di avere segnalato l’anomalia e di avere chiesto i file del tabulato allo Sco, il servizio centrale anticrimine della polizia, che aveva acquisito i dati del traffico telefonico. Lo stesso Genchi ha ricostruito il dialogo con i suoi ex colleghi: “Voi l’avete acquisito con delega della procura di Caltanissetta. La procura ha disposto che ce lo dovete mandare.
 Signori miei, mi dite dove è questo traffico?”. Aggiungeva Genchi: “Il traffico telefonico in entrata del cellulare di Borsellino è stato fatto scomparire”.
Riferimenti a quel traffico si trovano, ha segnalato ancora Genchi, in una informativa della squadra “Falcone-Borsellino” dalla quale risultata un contatto il 19 aprile 1992 tra il procuratore Giovanni Tinebra e Borsellino che stava recandosi all’aeroporto Leonardo da Vinci dopo un colloquio a Roma con il pentito Gaspare Mutolo.
A un certo punto venne adombrata la spiegazione che i file erano stati corrosi dall’umidità.    20 luglio 2023 ANSA


 

Il traffico in entrata sull’utenza mobile del Dott. Paolo Borsellino

GENCHI: Il traffico telefonico del cellulare del dottor Paolo Borsellino in entrata è stato fatto scomparire.


 
Il teste Gioacchino Genchi ha riferito anche nel corso della sua escussione nell’odierno dibattimento una anomalia di significativo rilievo afferente alla mancata acquisizione del traffico in entrata sull’utenza mobile nella disponibilità del Dott. Borsellino:
TESTIMONE GENCHI — Altro punto di contrasto con il Servizio Centrale Operativo, tutti i tabulati acquisiti, dico tutti i tabulati acquisiti, lei li trova agli atti, quelli di Falcone, quelli degli indagati, quelli di Scotto, quelli di Contrada, si distinguevano in due parti: il traffico in entrata e il traffico in uscita.
Venivano dati due tabulati cartacei all’epoca, non c’erano ancora i file. 
Traffico in entrata e traffico in uscita.
Ora il sistema di documentazione del traffico telefonico di allora rendeva indispensabile il traffico in entrata, perché sapere il traffico in uscita senza il traffico in entrata si perdeva più della metà delle chiamate.
Il traffico telefonico del cellulare del dottor Paolo Borsellino in entrata è stato fatto scomparire.
Non è mai stato conferito al gruppo di indagine Falcone e Borsellino, non è mai stato depositato agli atti dei processi e lei non lo troverà da nessuna parte.
Al punto tale che poi si è pure a momenti tacciato di falsità un suo collaboratore, mi ricordo il maresciallo Canale, che diceva “Ma io l’ho chiamato.”, ma queste chiamate non risultano.
Ma non potevano mai risultare le chiamate di Canale nei tabulati di Borsellino se il traffico in entrata è stato tolto.
E uno dei punti di scontro, a proposito di quei tabulati, oltre a quelli corrosi dall’umidità… io non ho mai sentito parlare che i file vengono corrosi dall’umidità. Dico insomma qualche file bene o male nella mia vita penso di averlo maneggiato.
Il traffico telefonico in entrata di Borsellino è un dato obiettivo, documentale.
“Voi l’avete acquisito con delega della Procura di Caltanissetta. La Procura di Caltanissetta ha disposto che ce lo dovete mandare. Signori miei mi dite dove è questo traffico?”, non si è mai avuto il traffico telefonico in entrata di Borsellino.
Perché ritengo che probabilmente il traffico telefonico in entrata di Borsellino fosse quello più importante. Perché se c’erano state anche chiamate a Borsellino da parte di qualcuno, che bisognava non far comparire, l’unico sistema a quel punto – visto che Borsellino era stato tacitato per sempre — era quello di far scomparire il traffico in entrata che era il referto documentale più importante che non è mai stato acquisito e che lei non trova in nessun processo. Almeno fino al materiale che ho trattato io.
Peraltro, poi i dati sono stati cancellati e quindi non vedo come si sia potuto acquisire ex post.
Questo tanto per
dirgliene una. (v. pag. 33 udienza del 11.01.2019 nonché pag. 74).
E quanto affermato dal Dott. Genchi parrebbe avere conferma nella richiesta dello Sco della Polizia di Stato (Dott. A. Pansa) datata 20.07.1992 – ritualmente autorizzata dal Dott. Petralia in pari data – volta ad acquisire il solo traffico in uscita dell’utenza in uso al Dott. Borsellino (v. all. 15 della prod.acquisita il 14.09.2020).
Epperò, dalla lettura del decreto di archiviazione del 21.06.2012669 (prod. Avvocatura dello Stato del 23.03.2022), sembrerebbe (implicitamente) evincersi che il traffico in entrata del Dott. Borsellino sia stato sviluppato, facendosi riferimento sul punto ad una nota del Gruppo Investigativo “Falcone- Borsellino”‘ datata 19.04.94:
Tuttavia, della conversazione telefonica in argomento, si fa espressa menzione nell’informativa del Gruppo Investigativo “Falcone – Borsellino” datata 19/04/94: «.intorno alle ore 12.00 – 12.30, espletata una seconda sessione di lavoro dedicata alle propalazioni del MUTOLO, (n.d.r. Paolo BORSELLINO) decise di fare rientro a Palermo, prenotando il volo delle ore 14.25. Durante il percorso, che dalla sede della D.I.A. conduce all’aeroporto “Leonardo da Vinci”, il giudice telefonò dal suo radiomobile al Procuratore Capo di codesta Procura, dott. Giovanni TINEBRA, dovendogli probabilmente comunicare il delicato esito di quanto informalmente appreso dal MUTOLO. Infatti, analizzando il traffico telefonico in entrata ed in uscita del cellulare in uso al dott. Paolo BORSELLINO, è stato rilevato che effettivamente in data n/07/92 alle ore 12.42 e 12.44, risultano telefonate, per la durata rispettivamente di 1 minuto circa e di 40 secondi, dirette al dott. Giovanni TINEBRA (trattasi della telefonata effettuata lungo il percorso Roma – Fiumicino)…» (pag. 24 decreto
di archiviazione).
Ove il dato riferito dalla nota del Gruppo Falcone – Borsellino non corrispondesse alla realtà con conseguente veridicità di quanto affermato da Genchi non vi è dubbio che si tratterebbe dell’ennesima sottrazione di elementi utili alla ricostruzione della strage di Via D’Amelio.
Invero, il non avere a disposizione le chiamate in entrata sul telefono del Dott. Borsellino ha indubbiamente sottratto importanti piste investigative che se percorse subitaneamente avrebbero consentito di ricostruire più agevolmente gli ultimi giorni di vita del Dott. Borsellino senza dover ricorrere, a distanza di molti anni, ad assunzioni testimoniali che per loro natura – a prescindere dalla buona o malafede del dichiarante – si prestano a maggiori imprecisioni.

Dalla Sentenza “PROCESSO DEPISTAGGIO” – 5 aprile 2023


Copia dall’originale

 

Gioacchino Genchi