29 luglio 1992 VITTORIO ALIQUÒ: “ Il fascicolo lo aveva nella borsa Borsellino ed è rimasto chiuso lí fra le carte sequestrate”

 

 


DOMANDA:
Vorrei sapere qualcosa in ordine alla vicenda dell’interrogatorio del pentito MUTOLO rispetto al quale so che ci sono state delle diverse, (frase interrotta)

RISPOSTA ALIQUO:’ tra parentesi io vengo proprio da la, è da due giorni che eto lavorando con questo pentito, ora, quando arrivò la notizia che il MUTOLO stava per pentirsi ci venne molto tempo fa, precisamente ci arrivò una telefonata da parte di qualcuno degli organismi, poi ne parla Giovanni Falcone dicendo: “Guardate che questo à li li per pentirsi, tenete presente che ci potrebbe essere un intervento immediato perchê questo è un personaggio molto grosso, successivamente ne accennammo più volte a Giovanni’ Falcone il quale diceva “No effettivamente, ancora non è deciso, bisogna aspettare una decisione completa perchê altrimenti rompiamo quest’opera delicata che stava facendo la DIA per pressare su MUTOLO“.
Un bel giorno dopo la morte di Falcone e in data abbastanza recente pervenne una nota in cui il procuratore Vigna ci informava della circostanza che Mutolo stava parlando con lui in ordine ad un traffico di droga che si svolgeva in territorio di sua competenza ed era disponibile a parlare suggerendo che volesse parlare con Borsellino.
DOMANDA: Pervenne una nota all’ufficio?
RISPOSTA ALIQUO:’ Si. Doveva nascere il fascicolo Mutolo, questa nota in cui si diceva che preferiva parlare con Borsellino.
DOMANDA: Si ricorda più o meno l’epoca.
RISPOSTA ALIQUO:’ Non posso essere più preciso perchè
DOMANDA: Approssimativamente.

RISPOSTA ALIQUO:’ Si, dopo la morte di Falcone, nei primi di questo mese.  Non posso dire di più perchè oltre tutto sto dicendo questo a mia memoria in quanto il fascicolo lo aveva nella borsa Borsellino ed è rimasto chiuso li fra le carte sequestrate, quindi non ricordo bene se la nota era a firma di Vigna o se era solo il verbale a firma di Vigna, questo non posso essere preciso, comunque c’è la traccia documentale, il fascicolo à fra le carte di Borsellino.

In realtà che cosa succedeva che il Mutolo dovendo parlare di fatti che avvenivano a Palermo rendeva dichiarazioni per la zona che era stata assegnata alla mia competenza tuttavia siccome diceva che voleva parlare con Borsellino non ci fu nessuna difficoltà a che il processo che veniva assegnato contestualmente a me e ai colleghi,  FORTE e NATOLI recasse anche l’annotazione di avvalersi della collaborazione e del coordinamento del collega Borsellino

DOMANDA: Ci furono due fasi oppure fu subito assegnato con questa dizione.
RISPOSTA ALIQUO|’ No, l’assegnazione del  fascicolo ad ALIQUÒ LO FORTE e NATOLI, dentro il fascicolo c’è un foglietto della stessa data in cui al dice che gli assegnatari si avvarranno, anzi diretto a me, “Ti avvarrai della collaborazione e del coordinamento del collega Borsellino”.
DOMANDA E il dott. BORSELLINO ne era venuto a conoscenza prima cioè quando venne a conoscenza dell’esistenza di questa richiesta? Come e quando venne a conoscenza?
RISPOSTA ALIQUO:’ Ma penso innediatamente perchè questa cosa fu data alla persona di Mutolo immediatamente fummo convocati sia io che Borsellino fummo messi a conoscenza che c’era questo e contemporaneamente era arrivato l’altro di Messina Leonardo, un’altro pentito per una altra zona.
Allora dissi a Borselllino partiamo insieme, anzi, inizia tu l’interrogatorio perchè, dato che vuole parlare con te, chiediamo perche vuole parlare con te o se ha dei motivi.
Mutolo disse immediatamente io voglio parlare con Borsellino perchè ho 52 anni, precisamente quanti ne ha lei diceva a Borsellino, e ho vissuto 52 anni da assassino, da commerciante di droga, da delinquente, ora il pentimento significa che io sto cambiando vita, con  una confessione per prima cosa mia, è un fatto mio, io il confessore non se ne possono avere tanti, io comincio con uno e poi questo non significa che abbia sfiducia nel dott. ALIQUO’O in chiunque altro, significa soltanto che siccome io volevo parlare con un “giudice palermitano io ricordavo questo suo nome, ho chiesto se potevo affidarmi al dott. VIGNA e mi disse perfettamente “hai scelto bene” e io ho chiesto di parlare con Borsellino.
 A questo punto dice lo stesso Mutolo, dopo che aveva fatto questo discorso alla mia presenza e alla presenza di Borsellino, “naturalmente in questo momento mi sto convincendo che non ho motivo che lei non stia presente anche la prego di restare perchè 1o sono disponibile a rispondere anche alle sue domande e desidero essere interrogato tanto da lei che da Borsellino” e questo è messo regolarmente nel verbale di interrogatorio.
Dopo di che ha proseguito la collaborazione con Borsellíno che faceva la domande alla mia presenza, le verbalizzavamo dettandole ad un ufficiale di polizia giudiziaria che le trascriveva sul computer e siamo stati 1 tutta la giornata, dopodiche ora sono tornati prima i colleghi, poí Borsellino ci è tornato con i colleghi Lo FORTE e NATOLI e ha continuato a rendere dichiarazioni anche a LO FORTE e NATOLI, da leri è stato disponibilissimo a parlare nuovamente con me, con LO FORTE e con NATOLI e ha continuato a narrarci tutte queste vicende tremende della sua vita e una serie di episodi che costitiscono soltanto l’inizio di una collaborazione che se potrà essere sviluppat promette cose di un livello di Buscetta e forse anche di più.
DOMANDA: Natoli come mai è stato inserito, era territorialmente anche lui, si occupava di Palermo?
RISPOSTA ALIQUO:’ E’ nella DA di Palermo, cioè NATOLI, perô che cosa era successo, che nel momento in cui arriva Borsellino a Palermo la situazione era la divisione dei compiti era un po diversa, cioè, nella DA di Palermo fra gli altri, c’erano, LO VOI, NATOLI, PIGNATONE, LO FORTE e CARRARA e a un certo punto si dovette dire vediamo di distribuire i colleghi per zone e abbiamo distribuito, però non era una distribuzione del colleghi in maniera rigida, cioè lo stesso collega poteva prevalentemente agire su Trapani o Agrigento e poi fare anche qualcosa di Palermo.
Si era verificato che le dichiarazioni del pentito Calcara avevano aperto un processo di grossissime dimensioni per cui avevo detto a Paolo
“guarda utilizza in maniera esclusiva i colleghi che ti sono assegnati perchè io eviterò di dargli qualsiasi altri processo che riguardi Paler-mo”, quando si è verificato questo ho detto a Borsellino e l’ha detto credo anche il Capo “Hai difficoltà, dato che il processo Calcara ormai hai fatto tutti gli ordini di cattura, tutto quello che era necessario, hai difficoltà a darmi di nuovo, a restituirmi a Palermo, il collega NA-TOLI che ha una particolare esperienza perchè prima à stato giudice istruttore e quindi ha conosciuto tutte le vicende degli anni 80, tutte le vicende relative ai maxi processi e quindi è un particolare aluto in relazione a quello che ci potrà dire Mutolo, su questo naturalmente Bor- Bellino disse “No anzi è giusto chiamare imnediatamente NATOLI”.

DOMANDA: Ma noi abbiamo saputo che invece Borsellino si sarebbe molto lamentato e comunque sarebbe rimasto abbastanza perplesso di questa vicenda del Mutolo, lei dice che non c’è stato alcun problema.
RISPOSTA ALIQUO:’ Per me non c’è stato nessun problema.
DOMANDA: Cioè non ha rilevato alcuna difficoltà o comunque un momento di perplessità da parte di Borsellino nel fatto di non essere stato delegato senz’altro lui visto che il Mutolo voleva parlare con lui.
RISPOSTA ALIQUO‘: io non credo.
DOMANDA: Non le risulta.
RISPOSTA ALIQUO“: Non mi risulta non solo ma i rapporti miei con Borsellino, al di la di ogni interpretazione diversa, erano dei rapporti particolari perchè pur dunque Borsellino era stato compagno di università di mio fratello, mio fratello è morto l’anno scorso esattamente stesso giorno in cui è morto Borsellino e Paolo è venuto da Marsala ed ha portato la bara sulle spalle, questo significa che, io queste cose non le dimentico ma nemmeno Paolo poteva dimenticare mio fratello, e quindi c’erano dei rapporti

DOMANDA: Visto che per i sostituti non si faceva questo problema formale volevo capire come mai per l’aggiunto si era  fatto, comunque, ci risulta da qualche dichiarazione che Borsellino sarebbe rimasto perplesso, invece lei dice ……….. ed è vero che sabato
RISPOSTA ALIQUO‘: A me non espresse nessuna difficoltà e d’altra parte sin dal primo momento Paolo mi disse “Ma tra noi che problema c’è?”
Sin dal primo momento in cui siamo andati nelle due stanze adiacenti, io gli avevo detto se hai bisogno di qualche cosa, mi disse “tra di noi, ti chiedero quello che ho bísogno, non ci sono problemi”.
DOMANDA: Quindi non è vero che inizialmente voleva lasciare tutto a voi, che diceva che non c’entrava, che aveva detto “ma perchè devo venire io visto che la delega l’avete voi”
RISPOSTA ALQIUO*: A me assolutamente no. Non mi risulta ni modo assoluto.
DOMANDA: Pare che abbia detto che l’Incarico dato contestualmente a lei e a Borsellino.
RISPOSTA ALIQUO:’ No, fu dato contestualmente, prima si scrisse nella parte della copertina o del primo foglio e poi nello stesso giorno, nello stesso momento, e poi fu aggiunto il foglio.
DOMANDA: Vorrei sapere chi erano gli assegnatari del fascicolo e quale era la posizione formale di Borsellino in questo fascicolo.
RISPOSTA ALIQUO:’ Questo risulta dallo stesso fascicolo, basta prenderlo per cui si leggerà all’esterno ALIQUO’ e colleghi NATOLI, LO FORTE e poi c’è un foglietto in più in cui c’è scritto :” Il collega Aliquo si avvarrà della collaborazione del collega Borsellino”.
DOMANDA: Questo foglietto è contestuale.
RISPOSTA ALIQUO‘: Fu scritto contestualmente, cinque minuti tra l’uno e l’altro.
DOMANDA: Sulla sicurezza
RISPOSTA ALIQUO‘ si sulla sicurezza non lo nego, io ho avuto la scorta 1n relazione al processo, sono stato pubblico ministero ni appello nel maxi processo del quale avevo fatto anche una buona quota mentre mi trovavo alla Procura precedentemente, io non ho mai notato, almeno per quel che mi riguarda problemi di sicurezza personali, così come nessun collega mi ha fatto notare di avere qualche problema di sicurezza, ritengo che in linea di massima il problema di sicurezza purtroppo ognuno di noi 81 rende conto che rischia sempre per quanto ci possa essere di scorte, di tutela ecc. Il rischio esiste sempre e secondo me va eliminato e per questo io condivido le osservazioni  nella lettera dei colleghi va  eliminato assicurando allo Stato una completo controllo del territorio che deve comprendere la impossibilità per questa gente di tenere depositi di esplosivi, di armi, di circolare per la città armati come fino a poco tempo fa è avvenuto e come continua ad avvenire, almeno finchè non c1 sarà un effettivo e concreto controllo del territorio perchè la Bicu- rezza non riguarda me soltanto, riguarda anche i cittadini che d a l l ‘ attentato che venga fatto a me possono ricevere danno e che d’altra parte se non fanno un attentato a me ma lo fanno ad un cittadino qualunque io mi sento egualmente in una situazione di insicurezza, per cui non è solo vista sotto il profilo della sicurezza rostra, va inquadrata la sicurezza nostra in un ambito più complesso, più totallzzante per cui non si debba verificare che la Sicilia è una isola in cui ai debbano evitare le pallottole, le esplosioni o la sicurezza personale di ciascuno di noi.

 

Dalla audizione in CSM della dottor VITTORIO ALIQUÒ, giá collega di Borsellino – 9.7.1992


 

 

 

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