7 marzo 2001 Il falso pentito CALOGERO PULCI, ex mafioso della provincia di Caltanissetta, durante il suo esame dibattimentale al processo Blorsellino Bis, accusa Gaetano Murano di avergli confidato di aver preso parte alla strage, fornendo così un riscontro alle dichiarazioni di Scarantino.
9 maggio 2001 ARNALDO LA BARBERA depone al processo d’appello del “Borsellino Bis” – AUDIO
23 maggio 2001 I dubbi sulle indagini effettuate e sulla loro modalità, i contatti telefonici fra esponenti mafiosi e uomini dei servizi segreti
4 giugno 2001 M.llo CARMELO CANALE depone al processo appello del “Borsellino Ter”- AUDIO
4 giugno 2001 SALVATORE CANCEMI depone al processo di appello del “Borsellino Ter”- AUDIO
16 giugno 2001 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al processo di appello “Borsellino Ter”- AUDIO
19 luglio 2001 all’udienza d’Appello del “Borsellino bis”, la corte accoglie le richieste dell’avv. ROSALBA DI GREGORIO, acquisendo al fascicolo del dibattimento anche la “proposta sanitaria” dell’ospedale militare di Chieti che esonerò dal servizio di leva VINCENZO SCARANTINO. Nel referto, SCARANTINO viene definito “neurolabile”, un soggetto che “minaccia reazioni al minimo stimolo esogeno non gradito”.
19 luglio 2001 «All’amico Paolo», grazie da un ex mafioso Grazie da un ex mafioso. In occasione del nono anniversario dell’uccisione di Borsellino e della sua scorta la sorpresa forse più gradita, é venuta dall’ignoto collaboratore di giustizia – a suo tempo pentitosi nella mani del procuratore di Marsala – che ha voluto rendere omaggio a Borsellino e ringraziarlo con una videocassetta dedicata «all’amico Paolo». Il gesto è risultato molto toccante, anche perchè estraneo alla suggestione da protagonismo: l’ex mafioso, infatti, non rivela la propria identità ma si limita a ricordare «l’uomo che mi ha salvato la vita, mi ha consentito di cambiare, di farmi una famiglia». «Se oggi vivo con una brava ragazza che mi ha dato amore e figli – racconta la voce incisa sulla scena di un mare sconosciuto – lo devo a quel giudice buono, a quell’uomo giusto». La cassetta è stata fatta pervenire in forma anonima a don Giuseppe Bucaro