PAOLO BORSELLINO film con Tirabassi e Fantastichini

 

LA STAMPA 30 ottobre 2004

 

 

 


 

VIDEO – Giorgio Tirabassi racconta …

 


 

Paolo Borsellino è una miniserie televisiva italiana (due puntate da 100 minuti) del 2004, diretta dal regista Gianluca Maria Tavarelli e andata in onda su Canale 5 l’8 e il 9 novembre 2004. Ambientata a Palermo, narra la storia dal 1980 al 1992 del pool antimafia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sotto la guida di Rocco Chinnici, e successivamente dal giudice Antonino Caponnetto, nella disperata e impegnata guerra contro la mafia.

Ascolti

Puntata Messa in onda Telespettatori Share
1 8 novembre 2004 9.973.000 35,60%
2 9 novembre 2004 11.694.000 41,94%

 

Paolo Borsellino: la miniserie di Canale 5 sul giudice eroe ucciso dalla mafia

 

Alla vigilia del trentesimo anniversario della Strage di Via d’Amelio, Canale 5 ricorda i servitori dello Stato massacrati da Cosa Nostra e lo fa con un doppio appuntamento molto importante: la messa in onda della miniserie Paolo Borsellino, con Giorgio Tirabassi, e quella del docufilm Io ricordo, in onda domenica 17 luglio in prima e seconda serata. L’obiettivo è quello di ricordare una delle personalità più importanti nella lotta alla mafia, in Italia e nel mondo: il giudice Borsellino, ucciso il il 19 luglio del 1992 a Palermo assiema a cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
La miniserie Paolo Borsellino, diretta da Gianluca Maria Tavarelli,trasmessa per la prima volta nel novembre del 2004 racconta la storia del pool antimafia – dal 1980 al 1992 -, di Falcone e Borsellino, sotto la guida di Rocco Chinnici e poi di Antonino Caponnetto. Gli ascolti, in prima tv, furono clamorosi: quasi 10 milioni e il 35% di share per la prima puntata, oltre 11,6 milioni e quasi il 42% di share nella seconda. Nel cast gli attori sono di primo livello: ci sono Giorgio Tirabassi, nei panni di Borsellino, Ennio Fantastichini (in quelli del giudice Giovanni Falcone), Giulia Michelini (Lucia Borsellino), Elio Germano (Manfredi Borsellino), Ninni Bruschetta (Ninni Cassarà), Claudio Gioè (Antonio Ingroia) e Peppino Mazzotta (il capitano Pellegrini). Impegnato nell’indagine sulla mafia palermitana, il giudice Paolo Borsellino apprende dal giovane capitano dei carabinieri Basile che il commissario Giuliano era stato ucciso dalla mafia per aver scoperto un giro di soldi sporchi tra la Sicilia e gli Usa e l’imminente alleanza tra la principale famiglia mafiosa palermitana, i Bagarella, e quella corleonese, i Marchese. Prima di aver terminato il resoconto al giudice, Basile viene però assassinato dalla mafia:Mentre le attività investigative del pool portano alla ribalta i nomi dei più importanti notabili del paese e all’arresto di Tommaso Buscetta, la vita privata dei suoi componenti diviene sempre più minacciata dal rischio di attentati. E dopo la morte di Giovanni Falcone, ammazzato a Capaci il 23 maggio del ’92, Borsellino, si isola sempre di più consapevole della presenza di traditori a Palazzo di Giustizia e della fine ormai imminente che avverrà con l’attentato mafioso in pieno centro a Palermo.  Francesco Canino PANORAMA 17 luglio 2022

 


Paolo Borsellino

 

ATTORI

Giorgio Tirabassi   Paolo Borsellino
Ennio Fantastichini   Giovanni Falcone
Daniela Giordano   Agnese Borsellino
Elio Germano   Manfredi Borsellino
Andrea Tidona   Rocco Chinnici
Claudio Gioè   Antonio Ingroia
Giulia Michelini   Lucia Borsellino
Veronica D’Agostino   Fiammetta Borsellino
Nino D’Agata   Agostino Catalano
Carmelo Galati   Claudio Traina
Ninni Bruschetta   Ninni Cassarà
Pietro Biondi   Antonino Caponnetto
Ida Carrara   Maria Borsellino
Luigi Maria Burruano   Tommaso Buscetta
Elisabetta Balia   Emanuela Loi
Cesare Apolito   Walter Cusina

 

   
 
 

 

TRAMA

Nel 1980 Paolo Borsellino viene incaricato dell’istruttoria e delle indagini iniziate dal capitano dei carabinieri Basile, ucciso a sangue freddo a Palermo dopo aver consegnato un dossier sulle attività delle varie cosche mafiose, in particolare di quella dei Corleonesi capeggiata da Totò Riina. Si istituisce una squadra – che costituirà il famoso pool antimafia – e Borsellino pensa immediatamente ai giudici Chinnici e Falcone e ai giovani commissari Montana, Cassarà, Di Lillo e Guarnotta. Le indagini del pool portano a due chimici francesi, assoldati per raffinare un’enorme quantità di morfina acquistata in Turchia e destinata ad essere rivenduta come eroina. Si scopre poi che le più importanti banche sono coinvolte nel riciclaggio del denaro proveniente dallo spaccio della droga. Mentre i magistrati e i loro collaboratori mettono in luce una rete sempre più fitta, la loro vita privata viene sempre più esposta a minacce. Tutti loro, e le loro famiglie, vengono messi sotto scorta e la loro vita cambia radicalmente. Paolo Borsellino, accusato dalla moglie e dai suoi figli di non essere più presente in famiglia come prima, vede la sua figlia maggiore, Lucia, ammalarsi sempre più gravemente di anoressia. Quando il giudice Chinnici rimane vittima di un attentato dinamitardo, Lucia, che era molto legata anche a lui, peggiora e tutto il pool cade in preda alla paura. Il giudice Caponetto chiede di essere trasferito da Firenze a Palermo e, avendo saputo dell’arresto del capomafia palermitano Buscetta, fuggito in Brasile per salvarsi dalle faide in atto, suggerisce a Falcone di contattarlo per ottenere la sua collaborazione in qualità di pentito. Buscetta accetta e le sue rivelazioni portano all’arresto di molti mafiosi e Falcone e Borsellino ottengono di istituire un maxiprocesso. Sono stati svelati, però, troppi segreti e mentre i commissari Montana e Cassarà vengono uccisi, i due magistrati sono costretti a trasferirsi in Sardegna, nel carcere di massima sicurezza dell’Asinara, dove continuano a lavorare all’istruttoria. Il maxiprocesso, tenuto in un’aula-bunker, porta al rinvio a giudizio di settecento imputati. Falcone e Borsellino decidono di ricominciare le loro indagini dal piccolo centro di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, sede degli scambi mafiosi tra la Sicilia e gli Stati Uniti. Nel novembre 1991, Falcone lavora al progetto di una Super Procura Centrale e Borsellino indaga a Marsala, dove è stato trasferito dopo essere stato nominato procuratore, e viene a sapere da un pentito di essere nel mirino della mafia. Lui, i suoi sostituti e i cinque uomini della scorta, sono tutti in pericolo di vita. Quando il suo collega, e amico, Falcone viene ucciso da un attentato dinamitardo mentre percorre in macchina il tragitto autostradale che lo porta dall’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, Borsellino, consapevole che gli rimane poco tempo, decide di proseguire le indagini iniziate da Falcone. Arriva la notizia dell’arrivo di un carico di dinamite destinato a lui e della presenza di Totò Riina a Palermo per cui Borsellino decide di congedare i suoi cinque uomini di scorta, ma loro rifiutano. Tra i suoi collaboratori ci sono due traditori. La morte attende lui e la sua scorta in via D’Amelio il 19 luglio 1992, dopo una visita alla sua anziana madre. SOLE 24 Ore