Micciché: “Aeroporto Falcone Borsellino? Un errore”


Miccichè insiste sul nome dell’aeroporto di Palermo, scoppia una nuova polemica. Non si capisce perché GIANFRANCO MICCICHÉ si sia fissato con questo argomento.

 

E, neanche, quanto gli gioverà in campagna elettorale. Fatto sta che l’ha tirato fuori dal cassetto da dove si pensava l’avesse riposto per sempre. E, ha scatenato una nuova ondata di reazioni, complice, indubbiamente, la campagna elettorale che è ormai calda.  
Non si capisce perché Gianfranco Micciché si sia fissato con questo argomento. E, neanche, quanto gli gioverà in campagna elettorale. Fatto sta che l’ha tirato fuori dal cassetto da dove si pensava l’avesse riposto per sempre. E, ha scatenato una nuova ondata di reazioni, complice, indubbiamente, la campagna elettorale che è ormai calda.
“Continuo ad essere convinto che intitolare l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino, significa che ci si ricorda della Mafia, “L’aeroporto di Palermo lo intitolerei ad Archimede o ad altre figure della scienza, figure che suscitano pensieri positivi” ha detto il leader di Grande Sud, candidato alla presidenza della Regione.
E poi ha aggiunto:  “Bisogna intitolare tutte le coscienze dei siciliani alla memoria di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le altre tante vittime di mafia. Sono i luoghi di rappresentanza istituzionale e democratica che dovrebbero essere, come monito di legalità, dedicati alla memoria delle vittime di mafia. Io stesso proporrò all’Assemblea  Regionale di intitolare l vittime di mafia. Ritengo, comunque, che sia una scelta di marketing sbagliata, per un territorio a vocazione turistica come il nostro, intitolare un luogo di partenza e arrivo come laeroporto alla memoria dei propri eroici caduti. Non ci si presenta – conclude Miccichè – ai tanti turisti che accoglie la Sicilia con il sangue di una delle più profonde e, ancora non sanate, ferite della nostra terra.Con tutte le precisazioni del caso, le reazioni non si fanno attendere:
“Questa presa di posizione del leader di Grande Sud, per dirla con Woody Allen, mi fa venire in mente opinioni che non condivido”. Ad affermarlo e’ il parlamentare nazionale del Pdl, Dore Misuraca, coordinatore del Pdl in Sicilia. “Falcone e Borsellino – aggiunge Misuraca – sono la memoria che la Sicilia e l’intero Paese non possono e non devono dimenticare.
Intitolare l’aeroporto del capoluogo dell’Isola a questi due grandi siciliani, che hanno sacrificato la propria vita nella lotta contro la mafia, e’ un onore per la Sicilia, per l’Italia e per il mondo”. “Le parole di Micciche’ sono fuori luogo – conclude Misuraca -. A New York l’aeroporto e’ intitolato a John Fitzgerald Kennedy e mai nessuno ha avuto qualcosa da direi”.
Ironico Francesco Cascio, presidente uscente dell’Ars, sempre del Pdl: “Continuiamo a sentire da Micciche’ frasi deliranti. Parla come se Falcone e Borsellino fossero due figure negative della storia di Sicilia. Micciche’ forse vedrebbe positivo intitolare l’aeroporto che so, ad esempio, a Riina o a Provenzano? Rimango veramente attonito’.
E anche l’eurodeputata e leader di Un’altra storia, Rita Borsellino (e non poteva essere diversamente visto che è la sorella di uno dei due magistrati palermitani uccisi negli anni più bui della storia italia a cui è intitolato lo scalo del capoluogo siciliano) interviene sul caso:  “Miccichè ritira fuori un suo vecchio cavallo di battaglia, molto probabilmente per avere un po’ di visibilità mediatica o forse per un comprensibile complesso di inferiorità nei confronti di chi ha combattuto la mafia mostrando al mondo il volto migliore della Sicilia. Quale che sia il motivo, Miccichè  se ne faccia una ragione, cercando magari qualche argomento serio, se ne ha, per sostanziare la sua esistenza politica. E lasci stare Falcone e Borsellino, i quali, Archimede ne converrà, sono tra le figure positive che questa terra ha espresso”. 18 Settembre 2012 MERIDIO NEWS


Nicosia intercettato: “Cambiamo nome all’aeroporto di Palermo, Falcone e Borsellino sono solo vittime di incidenti sul lavoro”Le offensive e gravi asserzioni dell’esponente dei Radicali fermato stanotte con l’accusa di associazione mafiosa nell’operazione «Passepartout» di Gico e Ros RICCARDO ARENA LA STAMPA 05 Novembre 2019

 

Nicosia intercettato: “Cambiamo nome all’aeroporto di Palermo, Falcone e Borsellino sono solo vittime di incidenti sul lavoro”
Le offensive e gravi asserzioni dell’esponente dei Radicali fermato stanotte con l’accusa di associazione mafiosa nell’operazione «Passepartout» di Gico e Ros

Antonello Nicosia parla dei giudici Falcone e Borsellino: “vittime di un incidente sul lavoro”

Ecco l’esponente radicale e sedicente attivista dei diritti umani Antonello Nicosia, fermato stanotte per mafia da Gico e Ros, con altre quattro persone, mentre esprime i propri veri sentimenti nei confronti dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, morti – dice lui all’altro esponente radicale Alessio Di Carlo, che accompagna in automobile – in un «incidente sul lavoro». I due colleghi sono nei pressi dell’aeroporto di Palermo, intitolato ai magistrati uccisi da Cosa nostra, non proprio in un incidente sul lavoro, e Nicosia, editore di Sciacca (Agrigento) e assistente parlamentare della deputata ex Leu Pina Occhionero, oggi di Italia Viva, si chiede perché si debba «arriminare (cioè «mescolare», ndr) sempre la stessa merda», con quel riferimento ai magistrati morti, per poi essere «costretti a spiegare» ai turisti cosa fosse successo, chi e dove fossero stati assassinati i due giudici, «e tra l’altro Falcone non lo era, magistrato», quando saltò sull’autostrada a Capaci.

Le intercettazioni raccolte nell’indagine su Antonello Nicosia, arrestato per mafia

Anche se le morti, su cui Nicosia ridacchia, furono un «incidente sul lavoro». Insomma, di fronte all’attonito Di Carlo, un florilegio di banalità, recentemente richiamate su Raidue da un cantante neomelodico (che disse che sostanzialmente le due vittime «se l’erano andata a cercare») e che esprime il malanimo già sfuggito di mano pure all’ex calciatore Fabrizio Miccoli: passando davanti all’albero Falcone, il ficus di via Notarbartolo che sta davanti a quella che fu l’abitazione di Giovanni Falcone, l’ex capitano del Palermo nel 2011 disse a un suo amico, Mauro Lauricella, figlio di un latitante di mafia, che Falcone era “quel fango”. Appese le scarpette al chiodo, Miccoli fu condannato a  3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dall’agevolazione di Cosa nostra.

Nel 2012 fu sollevata una polemica sul nome dell’aeroporto di Palermo da Gianfranco Miccichè, oggi presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Pure lui avrebbe voluto cambiare, perché «ci si presenta ai turisti con il sangue di una delle più profonde e non sanate ferite della nostra terra». Così – disse in sostanza l’esponente di Forza Italia – ci si ricorda della mafia e questo fa il gioco dei boss. Lui proponeva di intitolare lo scalo ad Archimede. Nicosia, che invece è legato a contesti mafiosi e non osava esprimere queste idee in pubblico, proponeva Pirandello e Sciascia.

 

PALERMO – Alla faccia di … una mostra permanente su Falcone e Borsellino all’aeroporto a loro dedicato