Da oggi, lunedì 8 aprile, sul sito web www.paoloborsellino.info, sarà possibile visionare l’archivio digitale dedicato a Paolo Borsellino, simbolo italiano di lotta contro la mafia, in coincidenza con il 5º anniversario dell’intitolazione proprio al dottor Borsellino della Biblioteca comunale di Como.
Sul sito web sarà possibile visionare migliaia di documenti, interviste, sentenze, verbali, immagini, file video e audio, atti processuali e di indagine.
L’archivio è stato realizzato da Claudio Ramaccini, direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie-Progetto San Francesco, ed è stato condiviso con la famiglia Borsellino: le figlie del magistrato, Fiammetta e Lucia, hanno curato la prefazione.
Oltre alla sezione dedicata alla figura professionale del magistrato ed alla sua straordinaria dimensione umana, l’archivio propone un interessante e dettagliato “percorso eventi” che inizia dai giorni immediatamente antecedenti la Strage di Via D’Amelio e prosegue fino ai giorni nostri.
Uno specifico capitolo dell’archivio é riservato inoltre agli agenti di scortaClaudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano ed Emanuela Loi, ricordata come la prima donna a far parte di una scorta, che persero la vita quel terribile 19 luglio del 1992, insieme al magistrato siciliano. Ampiamente documentati sono poi i trentadue anni di indagini, inchieste e processi che non sono stati sufficienti per fornire ai famigliari delle vittime e al Paese una completa e credibile verità, anche a causa di “uno dei più grandi depistaggi sulle indagini avvenuto nella storia giudiziaria italiana”, così definito dalla sentenza del processo “Borsellino Quater”. Un doloso inquinamento nelle indagini posto in essere da uomini delle Istituzioni ha, infatti, fatto perdere anni preziosi al perseguimento della verità ed ha causato la condanna all’ergastolo di persone scagionate e liberate solo dopo molti anni di ingiusta carcerazione al 41 Bis.
«La paura è umana, ma combattetela con il coraggio» Paolo Borsellino.
Galbiati Yury Pio