Diego Cavaliero: ”Dopo Capaci Borsellino aveva fretta”

 

Stamattina l’ex pm di Marsala ha testimoniato al processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Palermo. Due anni fa, al processo a Mori e Obinu, raccontò ciò che gli aveva riferito la moglie del magistrato: “Subranni è punciuto”

Dopo la strage di Capaci, Paolo Borsellino aveva fretta, e c’era la percezione che questa fretta nascesse da qualcosa di ben preciso”. Lo ha detto il magistrato salernitano Paolo Cavaliero deponendo come TESTE al processo sulla Trattativa Stato mafia.

Cavaliero era un giovane sostituto procuratore di Marsala, quando a guidare la procura trapanese c’era Paolo  Borsellino. In quegli anni, divenne amico del magistrato palermitano, assistendo ad  importanti episodi  poco prima che Borsellinovenisse assassinato in via d’Amelio.

Per questo motivo, il giudice del Tribunale di Salerno Cavaliero è stato chiamato a deporre  al processo in corso davanti la corte d’assise di Palermo. “”Dopo la morte del giudice Falcone- ha spiegato il magistrato oggi in servizio al tribunale del lavoro di Salerno – la protezione nei suoi confronti era oggettivamente aumentata. Incontrai Borsellino il 28 giugno 1992 a Giovinazzo. Lui aveva perso gran parte della sua giovialita’. Era cupo, percepivo la sua preoccupazione. E parlando della strage di Capaci, Borsellino mi disse: Sai, quando una persona cara muore vai al funerale e ti addolori anche perche’ sai che anche la tua fine si avvicina”.

“Eravamo in CASA della signora Borsellino, a Palermo. Ricordo che era il 2004. Lei mi raccontò che, poco prima di morire, Paolo Borsellino un giorno tornò a CASA e si sentì male. Poi si sfogò e avrebbe detto alla moglie: Subranni è punciuto”, ha raccontato l’ex pm di Marsala, un EPISODIO già messo a verbale nel giugno del 2012, deponendo nel processo a Mario Mori e Mauro Obinuper la mancata cattura diBernardo Provenzano, che in primo grado si concluse con un’assoluzione (attualmente è in corso l’appello).

“Paolo Borsellino non si separava MAI dalla sua agenda, un diario di COLORE rossodell’Arma dei carabinieri, su cui scriveva continuamente appuntando riflessioni e quanto gli accadeva”, ha aggiunto Cavaliero davanti ai giudici che processavano Mario Mori e Mauro Obinu. L’ex magistrato raccontò anche un episodio dell’11 luglio 1992, otto giorni prima della strage di via d’Amelio: Borsellino era a Salerno per partecipare al battesimo del figlio di Cavaliero. “Improvvisamente – raccontò l’ex pm – si rese conto di non avere l’agenda e mi fece smontare la macchina per ritrovarla, poi si accorse che era in HOTEL”. A condurre l’interrogatorio dell’ex magistrato salernitano nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo è il pm Roberto Tartaglia. Il processo è stato aggiornato al prossimo 4 dicembre.

(fonte L’Ora Quotidiano) 20.11.2014