1 agosto 1993 Quei «trovarobe» di cosa nostra

  Così sembra di capire dai risultati delle indagini sulla strage di via D’Amelio che – dopo aver incastrato Vincenzo Scarantino, l’uomo a cui la mafia aveva affidato il compito di trovare l’auto da imbottire di tritolo – ieri hanno aggiunto un tassello, con l’arresto del carrozziere indicato come il «fornitore» delle targhe false. C’è…

20.7.1994 «Ecco come siamo riusciti ad incastrare la Cupola

  A nostra carta vincente? Aver potuto contare su una squadra che si occupasse esclusivamente delle indagini sulle stragi di Capaci e via D’Amelio. Trentotto uomini.  Nessun Rambo, al contrario tutti “normalissimi” investigatori dotati di molto cervello e pochi muscoli. Gente abituata a stare davanti al computer, a soffrire ma a resistere, a non innervosirsi…

25 maggio 1995 «Così condannammo Borsellino» Pentito rivela: «I boss dissero: quel cornuto è più pericoloso di Falcone

  25 maggio 1995  SCARANTINO « Così condannammo Borsellino»     » Luce sul vertice in cui fu deciso l’attentato La «verità» del pentito Vincenzo Scarantino ha assunto risvolti impressionanti nella sua testimonianza ieri nell’aula bunker del carcere di Rebibbia a Roma. In trasferta da Caltanissetta per motivi prudenziali, la corte d’assise l’ha ascoltato in…

21.11.1992 Un altro pentito fa i nomi. C’é un nuovo pentito. E’ Salvatore Augello, 37 anni. Sta accusando una quantità di persone, due delle quali implicate separatamente dagli inquirenti nel delitto Lima e nella strage in via D’Amelio.

  Augello però è stato per circa cinque anni un confidente della squadra mobile pur continuando a gravitare nel giro della mafia. Nei suoi confronti per il momento si procede con i piedi di piombo e peraltro lui stesso finora ha mostrato di volersi cautelare al massimo, chiedendo protezione all’alto commissario antimafia Angelo Finocchiaro che…

28.5.1993 Via D’Amelio presa la «spia»

  Avrebbe manomesso la centralina collegata alla casa dei familiari del giudice e poi avvertito i boss Avrebbe manomesso la centralina collegata alla casa dei familiari del giudice e poi avvertito i boss Via D’Amelio, presa la «spia» Tecnico dei telefoni controllava Borsellino  Tecnico di una società che si occupa di impianti telefonici, fratello di…

31 gennaio 1995 e 16 ottobre 1997, Andriotta veniva esaminato, rispettivamente, nei dibattimenti di primo grado dei processi c.d. Borsellino uno e Borsellino bis

ed, in specie, nella seconda occasione, approfondiva le accuse mosse nei confronti dello Scarantino, chiamando anche in causa (sempre de relato dal compagno di detenzione), per la prima volta, in relazione alla strage di via D’Amelio, Cosimo Vernengo, come “partecipe” all’eccidio (si riporta, in nota, lo stralcio d’interesse della relativa dichiarazione dibattimentale, sulla quale si…

LA STORIA DEL NASTRO PA001202: lo scoop insabbiato e ufficialmente cancellato che svelava il depistaggio con 13 anni di anticipo

    VIDEO Uno scoop avrebbe potuto fermare il gigantesco depistaggio attorno all’eccidio di via d’Amelio. Il 26 luglio 1995, tre anni dopo la morte di Paolo Borsellino, Vincenzo Scarantino telefonò alla redazione di Studio Aperto e denunciò di essere un falso pentito, di essersi inventato tutto sulla strage Borsellino dopo le torture subite. Ma…

“Io torturato e costretto a mentire” Ecco lo scoop censurato su Borsellino

  22 Settembre 2013 LA REPUBBLICA  UNO SCOOP soffocato, un’indagine contorta che si rivelerà poi un gigantesco depistaggio, un pentito che si pente di essersi pentito e una sua intervista cancellata per seppellire ogni prova. Anche così hanno deviato l’inchiesta sull’uccisione del procuratore Paolo Borsellino. E per “legge” l’hanno incanalata su una falsa pista. I…

VIA D’AMELIO – La storia del nastro PA001202: lo scoop insabbiato e ufficialmente cancellato che svelava il depistaggio con 13 anni di anticipo

  Lo scoop cancellato ha un codice alfanumerico: PA001202. Ancora oggi Angelo Mangano se lo ricorda a memoria: quel codice, infatti, corrisponde al numero di serie di una cassetta che non esiste più. L’hanno fatta sparire dopo la messa in onda: conteneva un’intervista di Mangano, giornalista di Mediaset, a Vincenzo Scarantino, il balordo al centro…

Scarantino, la difesa contro i motivi del proscioglimento «Assolverlo non per prescrizione, fu costretto a mentire»

  18/09/2018 di Silvia Buffa, MERIDIONEWS «Un soggetto psicologicamente debole». È così che i giudici hanno definito Vincenzo Scarantino, il finto pentito della strage di via D’Amelio. Ed è su questo che punta l’avvocato Calogero Montante nell’appello depositato pochi giorni fa contro la sentenza del Borsellino quater emessa ad aprile dell’anno scorso dalla corte d’assise…