“Caro nonno, mi dispiace per il 19 luglio 1992. Certo se tu fossi vivo, avresti capito quanto ti coccolerei. Ti voglio bene, la tua nipotina Fiammetta Borsellino”. Queste le parole affettuose che la nipotina Fiammetta ha dedicato al nonno che non ha mai conosciuto, accompagnate dal disegno di un grande cuore. Il messaggio è stato letto a conclusione della messa dedicata alle vittime della strage, celebrata nella chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria. Grande l’emozione suscitata tra i fedeli da queste parole, pronunciate da Don Cosimo Scordato, da sempre impegnato nella lotta per un riscatto sociale del Paese.

La messa è stato un importantissimo “momento di preghiera e di condivisione” per non dimenticare tutti coloro che hanno lottato per lasciare alle future generazioni un’Italia nuova, fondata sul valore della legalità.

A rendere omaggio alla figura di Paolo Borsellino è anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha commentato: “Onorare la memoria del giudice Borsellino e delle persone che lo scortavano significa anche non smettere di cercare la verità su quella strage”. E ha ritratto il magistrato come il simbolo principale della lotta per la giustizia: “Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato. Le sue inchieste hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell’Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata”.

Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha voluto onorare il magistrato: “Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. Coltiviamo la loro memoria nella lotta quotidiana alle mafie. La ricerca della verità su via d’Amelio è un dovere per l’Italia che crede nel loro esempio e nell’onestà”.  HUFFPOST