REPORT nella puntata di domenica scorsa si é occupata della rottura che si verificò nel 2020 nell’allora PDL fra la componente Forza Italia e Alleanza nazionale rispetto alla gestione del pentito di mafia Gaspare Spatuzza a seguito la decisione del Governo Berlusconi di non rinnovare al medesimo il programma di protezione.
In merito c’é da registrare anche la dichiarazione del dottor Roberto Scarpinato ex procuratore generale di Palermo e attualmente Senatore 5 Stelle : “Io avevo appena preso servizio come procuratore generale a Caltanissetta e ricordo che si temeva che Gaspare Spatuzza potesse vacillare e interrompere la sua collaborazione. É stato percepito come un segnale “intimidatorio”, ha aggiunto.
VIDEO – Dichiarazione Scarpinato
Il precedente…
Anche secondo il pm dottor Antonino Di Matteo, con un anno di anticipo (22 aprile 2009), Gaspare Spatuzza non avrebbe dovuto usufruire del piano provvisorio di protezione.
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…«Il dottor Di Matteo ha pure rilevato che non sempre Spatuzza, a suo giudizio, ha affermato il vero; ha aggiunto che, a suo parere, la collaborazione di Spatuzza non è di particolare rilevanza atteso che essa non consente di arrestare nessuno, né di sequestrare alcun bene, né di processare qualcuno.
Ha affermato che, secondo lui, non sono particolarmente rilevanti neppure le dichiarazioni rese in ordine agli omicidi di padre Puglisi e del giovane Diego Alaimo».
Il secondo intervento del Pm, sempre riferito alla medesima riunione, è così descritto: «Il dottor Di Matteo ha manifestato la sua contrarietà alla richiesta di piano provvisorio di protezione sia perché essa attribuirebbe alla dichiarazione di Spatuzza una connotazione di attendibilità che ancora non hanno, sia perché le dichiarazioni di Spatuzza, sebbene non ancora completamente riscontrate, potrebbero rimettere in discussione le ricostruzioni e le responsabilità delle stragi, oramai consacrate in sentenze irrevocabili, sia perché l’attribuzione, allo stato di una connotazione di attendibilità alle dichiarazioni di Spatuzza potrebbe indurre l’opinione pubblica a ritenere che la ricostruzione dei fatti e le responsabilità di essi, accertate con sentenze irrevocabili, siano state affidate alle dichiarazioni di falsi pentiti protetti dallo Stato, e potrebbe, per tale ultima ragione, gettare discredito sulle Istituzioni dello Stato, sul sistema di protezione dei collaboratori di giustizia e sugli stessi collaboratori di giustizia».
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Gaspare Spatuzza … non avrebbe dovuto usufruire del piano provvisorio di protezione. Ad affermarlo il magistrato Nino Di Matteo, che in data 22 aprile del 2009 manifestò la sua contrarietà alla richiesta, sia perché avrebbe attribuito alle sue dichiarazioni un’attendibilità che ancora non avevano, sia perché le sue dichiarazioni, sebbene non ancora completamente riscontrate, avrebbero rimesso in discussione le ricostruzioni e le responsabilità consacrate dalle sentenze ormai divenute irrevocabili. Ovvero le condanne ingiustamente emesse a seguito delle dichiarazioni del falso pentito Vincenzo Scarantino. Nel dubbio, quindi, secondo Di Matteo, Spatuzza non doveva usufruire del piano provvisorio di protezione, perchè ciò poteva portare l’opinione pubblica a ritenere che la ricostruzione dei fatti e le responsabilità degli stessi, accertate con sentenze irrevocabili, potessero essere state affidate a falsi pentiti protetti dallo Stato.