ANTONINO GIUFFRÉ: mafia e appalti dietro l’eliminazione di Borsellino. Era diventato più pericoloso di quello che si pensasse

 

Nel 2006 il boss pentito Antonino Giuffrè dichiarava a verbale:

(…) “Un motivo è da ricercarsi, per quanto io so, nel discorso degli appalti.
Perchè si sono resi conto che il dottor Borsellino era molto addentrato in questa branca, cioè in questo discorso mafia, politica e appalti. E forse alla pari del dottor Falcone”.
“Il dottor Borsellino stava diventando più pericoloso di quello che addirittura si era pensato, in particolare per quanto riguarda il discorso degli appalti”.


Nelle motivazioni  delBorsellino quater:“L’inquietante scenario descritto dal collaboratore (Giuffrè, ndr) trova precisi riscontri negli elementi di prova emersi nell’ambito del presente procedimento, che evidenziano l’isolamento creatosi intorno a Borsellino e la sua convinzione che la sua esecuzione sarebbe stata resa possibile dal comportamento stesso della magistratura”.
“Falcone e Borsellino erano pericolosi nemici di Cosa Nostra per la loro persistente azione giudiziaria svolta contro l’organizzazione mafiosa e in particolare con riguardo al disturbo che recavano ai potentati economici sulla spartizione degli appalti”

 

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