CALTANISETTA – 15 dicembre 1998 – In sede di requisitoria del “Borsellino Bis” il PM dottor Antonino Di Matteo contesta la ritrattazione di Vincenzo Scarantino perché falsa.

 

🔴 CALTANISETTA – 15 dicembre 1998 – In sede di requisitoria del “Borsellino Bis” il PM dottor Antonino Di Matteo contesta la ritrattazione di Vincenzo Scarantino perché falsa.


Seconda parte della registrazione

 

ANTONINO DI MATTEO

 

15 dicembre 1998 BORSELLINO BIS – Trascrizione automatica della requisitoria PM Antonino Di Matteo

 

🔴 Stralci della requisitoria Di Matteo

 

  • Questo ufficio ritiene che l’attività processuale scaturita e originata dalla ritrattazione dello Scarantino abbia finito per avvalorare ancor di più le sue precedenti dichiarazioni o meglio gran parte delle sue precedenti dichiarazioni nei confronti di molti degli odierni imputati

  • La ritrattazione di Scarantino che poi spiegheremo perché deve considerarsi falsa è innanzitutto una ritrattazione indotta. Non siamo in presenza di un atteggiamento processuale scaturito dalla volontà del protagonista della scena dibattimentale Siamo in presenza di un risultato di una complessa attività posta in essere per costringere il pentito a cambiare versione

  • Cioè la ritrattazione è stata indotta innanzitutto indotta poi vedremo perché falsa. Dovete pure prendere in considerazione quel compendio probatorio scaturito essenzialmente dalle intercettazioni ambientali effettuate in casa Scotto del latitante Gaetano Scotto nostro imputato

  • La ritrattazione di Vincenzo Scarantino non è stata frutto di una scelta di coscienza di una volontà talmente spontanea da manifestarsi attraverso comportamenti che non tenessero conto di garanzie precauzioni assistenza economica assistenza legale

  • … oltre ad un giudizio di complessivi inattendibilità e la ritrattazione di Scarantino vi stiamo smontando punto per punto queste dichiarazioni …

  • Io credo che il buonsenso comune ed una normale capacità di valutare la personalità altrui ci consente ci consenta di escludere questa possibilità che Scarantino abbia per tanto tempo finto e solo ultimamente detto la verità

  • Scarantino ha voluto accreditare l’ipotesi di pubblici ministeri e poliziotti che lo hanno indottrinato continuamente indottrinato dolosamente istruito giungendo al punto di falsificare le carte di giocare sporco pur di trovare dei finti colpevoli della strage giungendo al punto di manomettere nastri e registrazioni

  • Certamente non è in grado Scarantino di inventare reggere il gioco su tutto questo di estremamente articolato e complesso …

  • … questa non è a nostro parere non può essere solo farina del sacco di Scarantino costituisce una riprova logica di una induzione ad una ritrattazione sicuramente falsa e prospettata al solo scopo di provocare in un modo o nell’altro il crollo dell’impostazione accusatoria di questo processo

  • (Scarantino) … ha dipinto un  quadro assolutamente inverosimile. Ha dipinto un quadro fosco e ridicolo

  • (Scarantino nella ritrattazione) poco abile, forse mal consigliato 

  • (La ritrattazione) risulta intrensicamente non credibile

  • Siamo in presenza di un clamoroso autogol (ritrattazione)

  • “Ebbene proprio quando questo processo si avviava alla conclusione nel timore o meglio nella consapevolezza che il materiale probatorio via via acquisito potesse portare come logica conseguenza all’affermazione di responsabilità degli imputati, Cosa nostra ha posto in essere l’estremo tentativo di salvare il salvabile individuando in Vincenzo Scarantino l’anello della catena probatorie da colpire. Individuandone i familiari di Scarantino ed in particolare nel fratello Rosario il soggetto che doveva farsi garante della ritrattazione eventualmente pagando anche con la propria vita il mancato raggiungimento del fine, attivandosi in qualunque modo per garantire ai familiari di Scarantino ,tra virgolette ,un’uscita a testa alta e con solide garanzie per il futuro dalla vicenda del pentimento del loro congiunto e fingendo di garantire – perché io sono convinto che questa è una finta garanzia – a Vincenzo Scarantino a condizione dell’avvenuta ritrattazione l’impunità e l’incolumità fisica. Io dico fingendo di garantire perché non sono del tutto convinto che con il suo atteggiamento processuale successivo al quindici settembre Vincenzo Scarantino si sia conquistato un reale e definitivo perdono degli imputati della famiglia di Santa Maria di Gesù di Cosa Nostra. Certamente da un punto di vista umano ce lo auguriamo tutti che sia così .
    Vincenzo Scarantino avverte il pericolo tant’è vero che non dimenticheremo mai credo tutti ,avverte il pericolo di essere ucciso.
    È facile dire “voi dottore Di Matteo dottoressa Palma mi farete uccidere in carcere, perché tanto nelle carceri comandate voi comanda la polizia” .
    Io credo che Vincenzo Scarantino, pur nella sua rozzezza,avverta il pericolo che ogni garanzia prestata nei suoi confronti per l’incolumità fisica possa col tempo non essere mantenuta.
    Certamente credo che sia abbastanza facile scaricare questo pericolo sui pubblici ministeri, sulla polizia. Comunque lasciamo perdere questo inciso altrimenti rischiamo di perdere il filo del discorso

🔴 DI MATTEO: “ La collaborazione di SPATUZZA non è di particolare rilevanza”. Le dichiarazioni di SPATUZZA  potrebbero rimettere in discussione le ricostruzioni e le responsabilità delle stragi, oramai consacrate in sentenze irrevocabili,

 

(…) secondo la procura di Messina, come si legge nella nota a pagina 84 della richiesta di archiviazione, la circostanza che la Procura di Palermo avesse inizialmente assunto «un atteggiamento cauto circa la rilevanza e l’attendibilità del contributo dichiarativo di Spatuzza» ha trovato conferma nel contenuto di un verbale di riunione di coordinamento “delle indagini sulle stragi siciliane del 1992 e del continente degli anni 1993 – 1994”, svoltasi presso la Dna il 22 Aprile del 2009.
In quel verbale, tramesso a Messina il 25 marzo del 2019 a seguito di specifica richiesta della procura, sono riportati due interventi di Nino Di Matteo.

 Sul primo intervento, i magistrati di Messina, riferiscono:”Il dottor Di Matteo ha pure rilevato che


➡️ non sempre Spatuzza, a suo giudizio, ha affermato il vero;

➡️ ha aggiunto che, a suo parere, la collaborazione di Spatuzza non è di particolare rilevanza atteso che essa non consente di arrestare nessuno, né di sequestrare alcun bene, né di processare qualcuno. Ha affermato che, secondo lui, 

➡️ non sono particolarmente rilevanti neppure le dichiarazioni rese in ordine agli omicidi di padre Puglisi e del giovane Diego Alaimo».

Il secondo intervento del Pm, sempre riferito alla medesima riunione, è così descritto:

➡️ «Il dottor Di Matteo ha manifestato la sua contrarietà alla richiesta di piano provvisorio di protezione sia perché essa attribuirebbe alla dichiarazione di Spatuzza una connotazione di attendibilità che ancora non hanno, sia perché le dichiarazioni di Spatuzza, sebbene non ancora completamente riscontrate,

➡️ potrebbero rimettere in discussione le ricostruzioni e le responsabilità delle stragi, oramai consacrate in sentenze irrevocabili,

➡️ sia perché l’attribuzione, allo stato di una connotazione di attendibilità alle dichiarazioni di Spatuzza potrebbe indurre l’opinione pubblica a ritenere che la ricostruzione dei fatti e le responsabilità di essi, accertate con sentenze irrevocabili, siano state affidate alle dichiarazioni di falsi pentiti protetti dallo Stato,

➡️ e potrebbe, per tale ultima ragione, gettare discredito sulle Istituzioni dello Stato, sul sistema di protezione dei collaboratori di giustizia e sugli stessi collaboratori di giustizia».


13.9.2017 – AUDIZIONE pm Di Matteo in Commissione Antimafia

 

«Scarantino è un soggetto che viene arrestato il 26 settembre 1992 – spiega Di Matteo – e le indagine vennero dunque condotte dal 19 luglio 1992 fino al 26 settembre. All’epoca ero un tirocinante e mi sono occupato di procedimenti ordinari fino al 9 dicembre 1993.  Sono entrato nella Dda nissena il 9 dicembre con il compito esclusivo di occuparmi di processi della mafia e della stidda di gela e ho svolto al compito fino al novembre ’94. Nel pool che si occupava delle stragi sono entrato dunque nel novembre 1994, due anni e 4 mesi dopo la strage, 2 anni e 2 mesi dopo l’arresto di Scarantino. 

🔴 Non mi sono mai occupato ad alcun titolo del primo processo a Scarantino, nel secondo solo come pubblica accusa nel procedimento dibattimentale ed entrai solo dal processo Borsellino-ter»