12 giugno 1992 Paolo Borsellino incontra il collega Vittorio Aliquo´

anche lui procuratore aggiunto a Palermo, fuori dall´orario di lavoro, alle 20.30, e soprattutto fuori dall´ufficio: lo va a trovare a casa, per una chiaccherata a quattr´occhi. Di cosa parlano? Dice Aliquo´: “Solo di ferie. Si approssimava il periodo delle vacanze e dovevamo metterci d´accordo sui turni. Paolo mi disse: parti tu, e quando torni, vado in ferie io.”
Proprio in quei giorni, intanto, ha annunciato la sua decisione di collaborare Leonardo Messina, l´ex picciotto di San Cataldo, che nei mesi successivi svelera´ ai magistrati il piano di un golpe messo a punto da una cupola di corleonesi, esponenti della massoneria deviata, e uomini dei servizi, per trasformare l´Italia, dopo il crollo dei partiti tradizionali, in una federazione di regioni asservita ai poteri criminali. I due aggiunti vengono incaricati di incontrare il detenuto per raccoglierne le dichiarazioni. Aliquo´ ricorda: “Con Paolo, quella sera, parlammo anche degli imminenti interrogatori del nuovo pentito, cercando di stilare un calendario.” Borsellino segna l´incontro sulla sua agenda .

Fonte 19luglio1992.com