Malgrado i molti anni trascorsi, ben 33 dalle Stragi di Capaci e di Via D’Amelio, l’attenzione e l’affetto verso il dottor Borsellino e il dottor Falcone da parte della gente c.d. comune sono più vive che mai.
In concomitanza con la ricorrenza delle stragi del ‘92, nell’ultimo periodo, in particolare nella pagina dedicata al dottor Borsellino, collegata all’ARCHIVIO DIGITALE PAOLO BORSELLINO, abbiamo postato centinaia di articoli, immagini e video allo scopo di assecondare, il più possibile, questo incredibile interesse “dal basso” che quotidianamente si manifesta in Rete in vari modi, senza secondi fini o tornaconti economici ancorché questi non siano del tutto estranei nel variegato mondo che ruota attorno alla c.d. antimafia sociale
Questa immutata attenzione abbiamo pensato di poterla studiare e monitorare non solo attraverso la lettura e la valutazione dei commenti a corredo dei post pubblicati in Rete, ma anche tramite l’analisi dei report elaborati da Meta relativi alla dimensione numerica delle visualizzazioni mensili relative alla nostra pagina “PAOLO BORSELLINO, IL CORAGGIO DELLA SOLITUDINE”. Una cifra che nell’ultimo mese ha registrato circa 2 milioni e mezzo di visualizzazioni.
Per ragioni di privacy, è un vero peccato che non si possano pubblicare anche tutti i messaggi diretti ai figli del compianto magistrato che ci pervengono tramite la posta elettronica o Messenger e che a loro vengono puntualmente inoltrati.
E’ un vero peccato perché la loro pubblicazione contribuirebbe, in misura assai significativa, a far meglio comprendere i sentimenti di disinteressata vicinanza che viene ancora riservata a Fiammetta, Lucia e Manfredi ad oltre trent’anni dalla tragedia vissuta dalla loro famiglia.
Una vicinanza, tuttavia, che crediamo solo in parte consente loro di compensare le non poche amarezze collezionate in questi 33 anni e che ancora oggi, unitamente al loro legale nonché genero del dottor Borsellino, Fabio Trizzino, sono costretti a subire per il solo fatto di non pensarla come un’articolata platea di “addetti ai lavori e non” a loro dichiaratamente ostile.
Una avversità che nell’ultimo periodo si manifesta con maggiore intensità a causa dalla fiducia da loro riposta nei confronti del pregevole lavoro che nei rispettivi ambiti stanno conducendo la Procura della Repubblica di Caltanissetta e la Commissione Parlamentare Antimafia rispettivamente guidate dal dottor Salvatore De Luca e dall’onorevole Chiara Colosimo.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere in altre occasioni, e che ci piace qui ribadire alla luce di quanto premesso, per chiarezza e onestà verso chi ci legge, siamo un soggetto decisamente di parte. Dalla parte delle ragioni di Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino pur nella piena consapevolezza dei malevoli (pre)giudizi che tale affermazione genera da parte di coloro, non pochi, che leggono tale scelta di campo in termini soprattutto politici. Meglio, di schieramento partitico. Ovviamente ciò non ci fa certamente piacere ma neppure cambiare rotta.
Ad essere di volta in volta “etichettati” ci abbiamo fatto il callo e da un pezzo. Crediamo che quindici anni di documentato lavoro che abbiamo alle spalle come Centro studi siano lì a testimoniare, pur nel rispetto dei ruoli, la nostra totale non deferenza o subalternità verso le forze politiche siano esse collocate al governo o all’opposizione, sia che operino in sede locale che in quella nazionale. Sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario.
Grazie per l’attenzione.
Claudio Ramaccini
Direttore Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco