Michele Prestipino è un magistrato che ha svolto un ruolo cruciale nella lotta contro la mafia. La sua carriera è segnata da indagini coraggiose e dalla cattura di uno dei più pericolosi boss mafiosi: Bernardo Provenzano.
Il Codice Provenzano: Decifrando il Mistero
Nel 2006, dopo quarant’anni di latitanza, Bernardo Provenzano è stato finalmente arrestato. Questo evento ha segnato un momento cruciale nella lotta alla mafia corleonese, che aveva insanguinato la Sicilia e oltre a partire dal 19781. Ma cosa c’era dietro il mistero di Provenzano? Come poteva un uomo rimanere nascosto per così tanto tempo?
Michele Prestipino, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto di Provenzano. Prestipino ha dichiarato di aver provato “una sensazione indescrivibile” per quello che Provenzano rappresentava: l’uomo che aveva voluto le stragi di Capaci e Via D’Amelio, che aveva ordinato delitti efferati e guidato l’organizzazione criminale più forte e sanguinaria.
Il libro-documento “Il Codice Provenzano”, scritto da Salvo Palazzolo e Michele Prestipino, offre nuovi indizi per decifrare il fitto mistero del codice di Provenzano. Questo codice, contenuto nei famigerati “pizzini” del boss, rappresentava una via che aveva attraversato la Sicilia, con lui, il Padrino, al ponte di comando. Il libro rivela gli elementi indiziari più preziosi e getta luce sui segreti di una lunga stagione di affari e complicità.
Michele Prestipino ha continuato a svolgere un ruolo importante nella giustizia italiana. Ha condotto indagini su diverse articolazioni del sistema Provenzano, dalle questioni economico-finanziarie a quelle operative e militari. La sua determinazione e il suo impegno hanno contribuito a smantellare il potere di un capo mafioso che aveva dominato per decenni3.
Oggi, grazie a uomini come Michele Prestipino, la lotta contro la mafia continua. Le indagini, la giustizia e la memoria di coloro che hanno perso la vita a causa della criminalità organizzata ci spingono a non dimenticare mai e a perseguire la verità e la giustizia.
La storia di Michele Prestipino e l’arresto di Provenzano sono un monito contro il male e un tributo alla forza della legge e dell’impegno civile.
Lottò contro i boss e fece catturare Provenzano: il nuovo procuratore di Roma è Michele Prestipino
Lo ha nominato il Consiglio superiore della magistratura. Ha avuto la meglio al ballottaggio con 14 voti sul palermitano Francesco Lo Voi che ne ha avuti 8
Michele Prestipino è il nuovo procuratore di Roma. Lo ha nominato il Consiglio superiore della magistratura. Prestipino, aggiunto nella capitale e facente funzioni da quando è andato in pensione Giuseppe Pignatone, ha avuto la meglio al ballottaggio con 14 voti sul palermitano Francesco Lo Voi che ne ha avuti 8. Una vita dedicata alla lotta alle mafie, da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. Una vita che da più di 20 anni vive sotto scorta. Romano di origini siciliane, Michele Prestipino, sessantadue anni, è nato nella capitale il 27 settembre 1957. In magistratura dal 1984, ha svolto il suo primo incarico nella Pretura di Avezzano dove è rimasto fino al 1992 passando all’Aquila come magistrato di sorveglianza.Un passaggio cruciale della sua carriera è rappresentato da Palermo dove è arrivato nel 1996 e dove le indagini condotte da sostituto procuratore della Dda insieme alla collega Marzia Sabella e al procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone hanno portato l’11 aprile del 2006 alla cattura di Bernando Provenzano, interrompendo una latitanza durata più di 40 anni. Sempre dalla Dda palermitana ha seguito indagini sulle connessioni tra mafia, politica e sanità fino a quella, con l’allora procuratore capo Pietro Grasso, sullo scandalo delle ‘talpe’ in Procura. Da novembre del 2008 è procuratore aggiunto a Reggio Calabria dove indaga sulla struttura della ’ndrangheta calabrese e sulle sue ramificazioni economiche nel Nord Italia. Un lavoro che lo vede nell’inchiesta “Crimine” lavorare nuovamente al fianco di Pignatone, di Nicola Gratteri, all’epoca procuratore aggiunto a Reggio Calabria, e dei sostituti Maria Luisa Miranda, Antonio De Bernardo e Giovanni Musarò, ora anche lui nella Dda di Roma. Da novembre 2013 svolge le funzioni di procuratore aggiunto a Roma coordinando la direzione distrettuale antimafia. Qui, lavorando nuovamente al fianco di Pignatone e con Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli e’ uno dei pm dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’. Le indagini avviate sotto la sua direzione svelano le proiezioni di cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra a Roma come nel Lazio dove queste collaborano con le mafie autoctone da Latina fino a Viterbo. E sulla capitale il lavoro portato avanti da Prestipino e dal suo pool insieme a carabinieri, polizia e guardia di finanza ha permesso di arrivare alle condanne dei clan storici, con il riconoscimento del 416bis, l’associazione per delinquere di stampo mafioso. Dalle condanne per quasi 150 anni di carcere nel maxi processo al clan Spada, nato dall’operazione ‘Eclissi’, dove e’ stato sancita l’esistenza della mafia a Ostia a quelle gia’ divenute definitive per il clan Fasciani con la sentenza della Cassazione che ne ha cristallizzato la matrice mafiosa, fino alla piu’ recente, in ordine di tempo, conferma dei supremi giudici del 416bis nel processo ‘Camorra Capitale‘ per il gruppo attivo nella zona Sud-Est della capitale, i cosiddetti ‘napoletani della Tuscolana’ agli ordini di Domenico Pagnozzi, detto ‘Mimì ’o professore’, già legato al boss Michele Senese. Con Prestipino e il pm Giovanni Musarò scatta poi l’indagine ‘Gramigna’ che porta al maxiprocesso in corso a Roma al clan dei Casamonica: oltre quaranta imputati con accuse che vanno dall’associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura e detenzione illegale di armi. Tanti i gruppi attivi nel traffico di droga nelle grandi piazze di spaccio della capitale, colpiti con le inchieste della Dda di Prestipino: dagli arresti del clan Cordaro alla piu’ recente inchiesta ‘Grande Raccordo Criminale’ che ha portato a smantellare un gruppo di narcotrafficanti con a capo Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, poi ucciso il 7 agosto al Parco degli Acquedotti, e il suo braccio destro, il broker Fabrizio Fabietti. Con l’addio alla Procura di Roma lo scorso maggio per raggiunti limiti d’eta’ di Giuseppe Pignatone (ora alla guida del tribunale vaticano) Prestipino ha assunto l’incarico di facente funzioni dell’ufficio requirente che conta novanta sostituti e nove aggiunti. Oggi il plenum del Csm lo ha nominato procuratore di Roma. Fonte: Adnkronos
Michele Prestipino torna ufficialmente al suo ruolo di aggiunto alla procura di Roma. A deciderlo,, la terza e la quinta commissione del Csm, che in riunione congiunta hanno dato seguito all’emendamento alla proposta di nomina di Francesco Lo Voi – poi scelto come nuovo procuratore della Capitale – che prevedeva la trasmissione del fascicolo per la sua riassegnazione. Prestipino, dunque, affiancherà ora il nuovo procuratore di Piazzale Clodio, dopo aver retto l’ufficio giudiziario per quasi tre anni.
Michele Prestipino Giarritta, procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Roma. Romano di origini siciliane, è nato il 27 settembre 1957. In magistratura dal 1984, dopo aver svolto per oltre dieci anni le funzioni giudicanti, dal 1996 al 2008 alla Procura di Palermo si è occupato di molte delle più importanti inchieste antimafia di quegli anni. Da Procuratore aggiunto a Reggio Calabria, fino al 2013, ha coordinato una sezione della Direzione distrettuale antimafia. Dal 2013, con analoghe funzioni, ha coordinato la Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Roma, della quale è stato nominato Procuratore della Repubblica il 4 marzo 2020. Incaricato di numerose docenze, in particolare su criminalità organizzata e corruzione, presso le scuole della magistratura e delle forze di polizia, è intervenuto in università, associazioni, istituti di cultura, in Italia e all’estero. Tra le sue pubblicazioni: «Il Codice Provenzano», con S. Palazzolo, Laterza 2008; «Il contagio», con G. Pignatone, a cura di G. Savatteri, Laterza 2012; «Modelli criminali», con G. Pignatone, Laterza 2019.
Il Consiglio superiore della magistratura ha nominato Michele Prestipino Giarritta nuovo procuratore di Roma. Il Dottor Michele Prestipino ha 62 anni e da sette è procuratore aggiunto a Roma, dove, in veste di Procuratore aggiunto, ha affiancato l’ex procuratore Giuseppe Pignatone, guidando la Direzione distrettuale antimafia, fino a sostituirlo dal maggio scorso in qualità di «reggente».
Prima che nella capitale, Prestipino ha lavorato con Pignatone a Reggio Calabria – sempre procuratore uno e aggiunto l’altro – tra il 2008 e il 2012, coordinando numerose indagini sulla ‘ndrangheta; compresa quella, chiamata «Crimine», svolta insieme agli inquirenti milanesi guidati da Ilda Boccassini che ha svelato la struttura unitaria e centralizzata, anche a livello nazionale, della criminalità organizzata calabrese. Ma prima ancora che in Calabria e a Roma, Prestipino ha lavorato a lungo alla Procura di Palermo; negli anni Novanta dopo le stragi mafiose, quando l’ufficio era guidato da Gian Carlo Caselli, e poi nei primi Duemila, sotto la direzione di Piero Grasso. In quella stagione ha diretto (ancora insieme a Giuseppe Pignatone, all’epoca procuratore aggiunto) l’inchiesta che portò alla condanna definitiva dell’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro, e quella sfociata nella cattura di Bernardo Provenzano, il capomafia arrestato nel 2006 dopo quarantatré anni di latitanza.
- Michele Prestipino è il nuovo procuratore di RomaCorriere della Sera
- Michele Prestipino nuovo procuratore di Roma: nominato a …Il Fatto Quotidiano
- Chi è Michele Prestipino, nuovo capo della Procura di Roma …Formiche.net
- Csm, Michele Prestipino è il nuovo procuratore di RomaIl Messaggero
- Csm, Prestipino è il nuovo procuratore di RomaLa Repubblica
- Michele Prestipino, una vita dedicata a lotta mafieAdnkronos
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Il dottor Prestipino è autore di:
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- Prestipino a Pisa 10.11.2012
- L’espansione dei clan nel libro dei magistrati Pignatone e Prestipino – Corriere della Sera 19.4.2012
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Al dottor Prestipino, fra gli altri, sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti:
- Premio Nazionale Paolo Borsellino – A Michele Prestipino il Premio Borsellino 2019 per la Legalità. Con lui abbiamo premiato tutti gli uomini dello Stato, i ragazzi delle scorte, tutti quegli insegnanti che educano alla cultura della legalità, tutti quelli che non girano la faccia, che si impegnano per un Paese migliore, più bello. Che danno ai nostri giovani la speranza di poter respirare il profumo di libertà. Procuratore facente funzioni alla Procura di Roma. Dopo numerose inchieste antimafia a Reggio e Palermo, nella capitale ha spalancato le porte su un giro mafioso-terroristico, che coinvolge terroristi, politici, imprenditori e istituzioni, facendo luce su anni di malaffare. Il Premio Borsellino
- Premio OPERATORE D’ORO 2016 – Il procuratore aggiunto di Roma è stato insignito del riconoscimento nel corso di una cerimonia che si è tenuta nell’auditorium del liceo Michele Morelli.
- Premio VALARIOTI 2O12 a Michele Prestipino per il suo quotidiano impegno contro la criminalità organizzata
- Premio “Gerbera Gialla 2009” a Michele Prestipino – Il Dottor Michele Prestipino, Procuratore aggiunto della Procura di Reggio Calabria, docente L.U.de.S., è stato inInsignito del premio “Gerbera Gialla 2009 “, manifestazione organizzata dal coordinamento nazionale “Riferimenti”, fondato dal giudice Antonino Caponnetto. L’evento, tenutosi il 3 maggio a Reggio Calabria, con riconoscimento del Presidente della Repubblica Italiana Napolitano, oltre al Dottor. Michele Prestipino, ha visto la premiazione di altri personaggi d spicco nella lotta alla criminalità organizzata. VIDEO
MICHELE PRESTIPINO “pentiti” o “collaboratori di giustizia” ?
a cura di Claudio Ramaccini, Direttore – Resp. Comunicazione Centro Studi Sociali contro la mafia – PSF