MIlazzo. Per le intitolazioni si a Livatino e no a Falcone e Borsellino. Il Sindaco, la Giunta e l’Antimafia ad anni alterni.

 

Pippo Midili 27 Ottobre 2018 DIARIO METRAPOLITANO

Perchè anche l’intitolazione di una strada diventa momento politico di alleanze più o meno velate e di scontri che vengono sottaciuti ma che ci sono ed anche evidenti. I colpi di coda di un’Amministrazione che ha bisogno in aula del sostegno di quanti più consiglieri possibili, si concretizzano nell’intitolazione dell’Asse Viario al Giudice Livatino. Vittima della Mafia e certamente meritevole di avere perpetuato il nome in ogni angolo di Sicilia perchè il suo sacrificio ed il suo coraggio non siano stati vani. A Milazzo però l’intitolazione dell’Asse Viario diventa momento di riflessione politica. Proprio quella stessa strada era stata già attenzionata dal consiglio comunale che lo scorso anno, nel novembre del 2017, aveva votato a maggioranza una mozione che invitava l’amministrazione comunale ad intitolarla alla memoria dell’Onorevole Pino Merlino. Da allora nessun  cenno in tal senso fino a quando, appena un mese fa, il rappresentante in aula della Lega e la consigliera Martina Maimone, fresca ex forzista, presenta una richiesta in aula, mai discussa nel civico consesso ne posta ad alcun ordine del giorno, che però l’Amministrazione Comunale fa propria ritenendola meritevole di accoglimento con questa motivazione: “L’Amministrazione – si legge nel provvedimento – intende far propria la proposta formulata dai due consiglieri onorando la memoria di un alto servitore dello Stato, strenuo difensore del valore della legalità, affinché se ne rinnovi sempre il ricordo in modo che le nuove generazioni non dimentichino chi ha dedicato la propria vita per una Italia libera dalla corruttela e dalla mafia”.Fatto così. Eppure, quando si trattò di intitolare l’aula consiliare a Falcone e Borsellino su proposta dell’allora Udc, la maggioranza che appoggiava il Sindaco votò contro suscitando scalpore anche a livello nazionale. Il Sindaco all’epoca, siamo a settembre del 2016, interviene e difende la bocciatura in aula dell’intitolazione ai due eroi anti mafia . Lo fa con queste parole “Non ero presente in aula ma ho sentito i consiglieri che hanno bocciato la mozione ed ho compreso le loro posizioni – afferma Formica – Le battaglie contro la mafia sono una cosa seria ed i nomi di Falcone e Borsellino vanno maneggiati con cura, rispetto e piena consapevolezza. Un’intitolazione del genere si prepara, si coinvolge la città, si apre una discussione su ciò che il cancro della criminalità organizzata ha rappresentato e rappresenta per la nostra terra. Si discute con i più giovani, con gli studenti e solo alla fine di una seria elaborazione, in maniera condivisa, si decide di impegnare la memoria di due eroi morti per difendere i siciliani e lo Stato. Il resto è superficialità, esibizionismo ed antimafia di facciata. Aggiungo – conclude il Sindaco di Milazzo – che tra i consiglieri che hanno detto no, c’è chi ha partecipato ai funerali di entrambi i giudici portando il figlio piccolo sulle spalle per fargli comprendere da che parte bisogna stare”.  L’esatto contrario di quanto successo ora.  Una situazione che da il senso della grande apertura e della grande disponibilità nei confronti della Lega da parte del SIndaco Formica sempre più costretto a cercare consensi a scapito di una linearità di condotta politica ed amministrativa che non c’è e si legge e si vede. Livatino più di Falcone e Borsellino per il Sindaco Formica, la sua Giunta ed i suoi consiglieri. Di certo la maggioranza del consiglio comunale ne esce mortificata sia dall’atteggiamento di totale dispregio del Sindaco e della giunta nei confronti di una mozione precedente e già votata, sia dall’atteggiamento dei due consiglieri comunali proponenti che hanno deciso di correre in solitaria su una strada che già era stata attenzionata e discussa in aula consiliare dalla maggioranza del civico consesso. Una giustificazione per i due consiglieri, il fatto che anche quella sera in cui venne votata la mozione del novembre del 2017, con la quale  si dava mandato all’Amministrazione di intitolare l’Asse Viario all’Onorevole Merlino,  non erano presenti in aula al momento del voto. Ma  questa non è una novità. 


Comune di Milazzo, il Pd dice no all’intitolazione dell’aula consiliare a Falcone e Borsellino

 

Il consiglio comunale di Milazzo ha detto “no” all’intitolazione dell’aula consiliare ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Una bocciatura destinata a far discutere a lungo. Il consiglio comunale di Milazzo, comune della città metropolitana di Messina, in Sicilia, ha detto “no” all’intitolazione dell’aula consiliare ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assassinati dalla mafia nel 1992. Nella seduta di ieri sera, la maggioranza d’aula che sostiene il sindaco Giovanni Formica (Pd) ha infatti respinto la mozione avanzata dai consiglieri di opposizione dell’Udc e appoggiata anche dai rappresentanti della minoranza consiliare.

Le forze di maggioranza hanno ritenuto il documento “strumentale e demagogico” invitando la minoranza a ritirare la mozione, che alla fine è stata ugualmente votata e bocciata con 6 voti favorevoli, 3 astenuti e 7 contrari. “Non ero presente in aula”, ha sottolineato in una nota il primo cittadino, “ma ho sentito i consiglieri e ho compreso le loro posizioni. Le battaglie contro la mafia sono una cosa seria ed i nomi di Falcone e Borsellino vanno maneggiati con cura, rispetto e piena consapevolezza”. Un’intitolazione del genere, ha aggiunto Formica, “si prepara, si coinvolge la città, si apre una discussione su ciò che il cancro della criminalità organizzata ha rappresentato e rappresenta per la nostra terra. Si discute con i più giovani, con gli studenti e solo alla fine di una seria elaborazione, in maniera condivisa, si decide di impegnare la memoria di due eroi morti per difendere i siciliani e lo Stato. Il resto – ha concluso – è superficialità, esibizionismo e antimafia di facciata”.

Di tutt’altro avviso il consigliere d’opposizione e primo firmatario della mozione, Rosario Piraino (Udc). “Se qualcuno ha strumentalizzato questa vicenda di certo sono loro”, attacca. “La nostra mozione è stata presentata a luglio ed è stata discussa solo oggi – ricorda Piraino –. In questi mesi avrebbero potuto chiederci di modificarla o di portarla in aula collettivamente, ma nessuno lo ha fatto”. Non solo. “Ho fatto delle ricerche: il Pd in altri Comuni siciliani ha votato questo genere di mozioni, perché a Milazzo si comporta diversamente?”, si domanda ancora l’esponente dell’Udc. Una vicenda destinata a lasciare strascichi.