Don Maurizio Patriciello nel mirino della Camorra
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Centro Studi Sociali contro le mafie
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“Mafia, vivo sotto protezione ma spesso rivelano la mia identità”: un collaboratore di giustizia accusa il Servizio pentiti “La verità è che noi collaboratori di giustizia veniamo trattati coi guanti bianchi dallo Stato fino a quando serviamo. Quando poi i processi sono terminati e le nostre parole, tanto preziose quando era ora di incastrare…
26.4.2022 Depistaggio Borsellino, l’atto d’accusa dei pm: “Alcuni poliziotti hanno mentito in aula, Scarantino subì torture in carcere” Nell’aula bunker di Caltanissetta, l’inizio della requisitoria nel processo in cui sono imputati tre poliziotti. “Il più grande depistaggio della storia d’Italia” “In questo processo, ci sono stati testimoni chiamati dalla procura, appartenenti al gruppo d’indagine sulle…
RELAZIONE ANNUALE DEL COMMISSARIO PER IL COORDINAMENTO DELLE INIZIATIVE ANTIRACKET ED ANTIUSURA (2021) RELAZIONE 2020 RACKET ED USURA NELL’EMERGENZA COVID Introduzione. Nel 2021 la crisi economica, alimentata sensibilmente dalla pandemia da Covid19, ha inciso pesantemente sul mondo imprenditoriale, colpendo anche attività commerciali e artigianali storiche. Nel contempo, la stessa crisi ha consentito la…
30.3.2022 Falcone, Borsellino e gli studenti: a Palermo apre un cantiere della memoria Immaginate un cantiere nel quale si fabbrica memoria. Perché non sia un edificio fragile, si impastano il ricordo e lo studio, la testimonianza e l’analisi. Da questi presupposti nasce Officina 92-22, a ricordare il trentennale delle stragi di maggio e luglio…
Giuseppe Ayala: parole, parole, parole. Con un salto indietro nel tempo di 12 anni ci addentriamo nei labirinti delle dichiarazioni di Giuseppe Ayala. In un verbale dell’8 aprile 1998 Ayala fornisce la sua prima versione dei fatti. L’ex pm dichiara di aver udito perfettamente lo scoppio dell’autobomba quel 19 luglio 1992 in quanto abitante al residence…
Il 21 maggio 1992, due mesi prima della Strage di Via d’Amelio, i giornalisti di Canal+ Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi intervistano Paolo Borsellino. Dunque incominciamo. Lei si è occupato di questo maxiprocesso di Palermo, cos’ha fatto signor Giudice in questo maxiprocesso di Palermo? Mah, io ero uno dei giudici istruttori. Inizialmente eravamo quattro che abbiamo…
Io sono sempre stato estremamente convinto che la mafia sia un sistema, non tanto parallelo, ma piuttosto alternativo al sistema dello Stato ed è proprio questo che distingue la mafia da ogni altra forma di criminalità. In particolare nell’ordinamento del nostro stato, a differenza che in qualsiasi altro Stato, si tratta di una organizzazione criminale…
Paolo Borsellino, 48 anni, dall’86 procuratore capo a Marsala, può essere definito uno dei leader storici del pool antimafia dell’Ufficio istruzione di Palermo, ai tempi di Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta. Oggi sul fronte delle inchieste che investono Cosa Nostra, stanno accadendo fatti, si stanno verificando situazioni, all’interno e all’esterno…
“La lotta alla mafia? I segnali non sono certo molto incoraggianti. Per almeno tre ragioni: il giudice Falcone non è più il titolare delle grandi inchieste che iniziarono con il maxi-processo, la polizia non sa più nulla dei movimenti dentro Cosa Nostra, e poi ci sono seri tentativi per smantellare definitivamente il pool antimafia dell’ufficio…