Il Dossier Mafia&Appalti e l’eliminazione del dottor Paolo Borsellino

 

 

12.8.2022 FABIO TRIZZINO legale di Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino

“Vorrei ricordare un dato assolutamente rilevante: le archiviazioni anomale da parte della Procura di Giammanco, nel Giugno 1992, furono Due.
La prima una settimana dopo la morte di Falcone, la seconda subito dopo la morte di Borsellino.
In entrambe campeggiava la figura di BUSCEMI ANTONINO, uomo di Salvatore Riina nella Calcestruzzi s.p.a. di Ravenna di Raul Gardini.
La prima archiviazione fu anomala anche in considerazione del fatto che furono disposte la smagnetizzazione dei dischetti e la distruzione dei brogliacci.
Perché?
Ovviamente ho tutti gli atti a sostegno di tali affermazioni. Episteme e non doxa per l’appunto!”

 
MAFIA e APPALTI

 

 


 

RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DEI PM GUIDO LO FORTE E ROBERTO SCARPINATO 13.7.1992 

… A partire dal 1989, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo
Speciale, Reparto Criminalità Organizzata, iniziavano indagini volte a verificare la sussistenza di infiltrazioni mafiose nel sistema degli appalti nel territorio della provincia di Palermo.
… dette intercettazioni, che si attuavano nel periodo compreso fra il 20/12/1988 e il 5/6/1989, sebbene non utilizzabili ai fini processuali, offrivano spunti concreti per ulteriori indagini giudiziarie, poiché ponevano in luce una fitta sequenza di contatti del Siino con imprenditori, tale da far sorgere fondati indizi di una attività di costui, finalizzata ad interferire nello svolgimento di gare di appalto indette sia da enti pubblici, sia, particolarmente dalla SIRAP. s.p.a. (una società a capitale misto che aveva, o avrebbe indetto con fondi pubblici gare di appalto per la realizzazione di 20 aree attrezzate per importi di circa 50 miliardi ciascuna)

  • DI PIETRO: Falcone, Borsellino e il dossier appalti  “Falcone mi disse di controllare gli appalti in Sicilia” “Borsellino fu ucciso perché indagava sulle commistioni tra la mafia e la gestione degli appalti. L’indagine mafia-appalti fu fermata. Come accadde con Mani pulite”. Lo ha detto Antonio Di Pietro al processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia davanti alla corte d’assise d’appello…

“Il Ros mi informò 2 giorni prima: stanno ammazzando Borsellino” Dopo la strage di Capaci e pochi giorni prima della strage di via D’Amelio, nell’estate del 1992, l’ex pm Antonio Di Pietro, fu informato “che doveva essere ucciso”. Lo ha detto lo stesso ex magistrato deponendo al processo sulla trattativa tra Stato e mafiaa Palermo. “Due giorni prima dell’omicidio di Borsellino il Ros mi informò: “guardate che stanno ammazzando Borsellino” e anche io dovevo essere ammazzato”.
“Borsellino ucciso per indagini su appalti” Sono convinto  che Paolo Borsellino fu ucciso perché indagava sulle commistioni tra la mafia e la gestione degli appalti. L’indagine mafia-appalti fu fermata. E dopo fu fermata ‘mani pulite’ attraverso una campagna di delegittimazione e di dossieraggio ai miei danni ordita su input di politici specifici che poi mi spinse a dimettermi dalla magistratura”

“Ero ai funerali di Giovanni Falcone. Paolo Borsellino mi si avvicinò e mi disse: Tonì, facciamo presto, abbiamo poco tempo.”

 

 


5 agosto 2022 – GIUDICI, ‘STRAGE BORSELLINO ACCELERATA DA DOSSIER APPALTI NON DA TRATTATIVA= Palermo, 6 ago. (Adnkronos) – “La Corte ritiene quindi di poter concludere nel senso che quell’input dato da Salvatore Riina al suo interlocutore affinché si uccidesse il dottor Borsellino con urgenza nel giro di pochi giorni, mettendo da parte altri progetti omicidiari già in più avanzata fase di esecuzione (tra i quali quello concernente l’onorevole Mannino di cui ha riferito Giovanni Brusca), possa avere trovato origine nell’interessamento del medesimo dottore Borsellino al rapporto MAFIA e appalti”. Lo scrivono i giudici del processo Stato-MAFIA nelle motivazioni della sentenza di appello depositate nelle scorse ore. In questo modo i giudici smentiscono che ad accelerare la morte di Borsellina possa essere stata la trattativa tra pezzi dello Stato e i boss mafiosi.

 

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Palermo, 22 giugno 1990 Commissione Parlamentare Antimafia – Mafia e appalti. Audizione Dottor Giovanni Falcone 
Dichiarazioni del dottor Giovanni Falcone in audizione, illustra gli elementi che lo inducevano a riscontrare l’esistenza di una centrale unica per il controllo illecito sulle procedure di appalto in Sicilia con cui Cosa Nostra si assicurava un’ingente mole di proventi finanziari. – XI_Leg_miss_PA_22 giu. 1990_parte Falcone e magistrati

Da pag. 81 –  Falcone: “A me sembra che cercare di stabilire se questo comitato d’affare sia isolano o nazionale urti contro i presupposti del ragionamento, cioè la TERRITORIALITA’ dell’organizzazione mafiosa, che controlla le opere pubbliche eseguite nella zona.
Alcune opere vengono aggiudicate altrove. Il problema sarà ampiamente chiarito, ma non posso farlo completamente in questo momento perché non credo sia opportuno. Ma il punto è sempre lo stesso: il presupposto dell’intervento dell’organizzazione mafiosa sta nel controllo del territorio: altrimenti non vi sarebbe alcuna possibilità di intervenire.
Qualsiasi impresa, italiana o anche straniera, che operi in queste zone è sicuramente soggetta agli stessi problemi: questo è sicuro. Per quanto riguarda quello che diceva il senatore Calvi, io credo che noi non dovremmo dire altro se non che a nostro giudizio – confortato dalle decisioni del giudice per le indagini preliminari – sono emersi elementi di responsabilità a carico di certi funzionari dell’amministrazione pubblica e di certi imprenditori. Tutto il resto, a mio avviso, NON deve essere oggetto di valutazione da parte del magistrato.

“LA VALUTAZIONE POLITICA SPETTA A VOI, non a noi, come non spetta a noi, se non come privati cittadini, stabilire se e in quale misura debba essere accettata la proposta dell’onorevole Nicolosi su una centralità dell’intervento dello Stato. Ed è anche verissimo – come ha ricordato tra l’altro l’onorevole Mancini- che vi è tutta una serie di appalti per i quali esiste una specifica normativa di aggiudicazione che prescinde dalla legislazione di carattere generale in cui si annidano le possibilità – che quasi sempre vengono attuate – di un pesante condizionamento soprattutto in sede locale. Se così è, chiaramente tutto questo riguarda qualsiasi imprenditore che operi in determinate zone, sia esso persona fisica, che cooperativa o ente a partecipazione statale. “

 

 

Nel 2006 il boss pentito Antonino Giuffrè dichiarava a verbale:

“Un motivo è da ricercarsi, per quanto io so, nel discorso degli appalti. Perchè si sono resi conto che il dottor Borsellino era molto addentrato in questa branca, cioè in questo discorso mafia, politica e appalti. E forse alla pari del dottor Falcone”.
 “Il dottor Borsellino stava diventando più pericoloso di quello che addirittura si era pensato, in particolare per quanto riguarda il discorso degli appalti”.
Nelle motivazioni  del Borsellino quater: “L’inquietante scenario descritto dal collaboratore (Giuffrè, ndr) trova precisi riscontri negli elementi di prova emersi nell’ambito del presente procedimento, che evidenziano l’isolamento creatosi intorno a Borsellino e la sua convinzione che la sua esecuzione sarebbe stata resa possibile dal comportamento stesso della magistratura”.
“Falcone e Borsellino erano pericolosi nemici di Cosa Nostra per la loro persistente azione giudiziaria svolta contro l’organizzazione mafiosa e in particolare con riguardo al disturbo che recavano ai potentati economici sulla spartizione degli appalti”

MAFIA E APPALTI – Articoli 1° parte

  • Il dossier “mafia-appalti” e la guerra fra magistrati e carabinieri 
  • ROTTURA TRA PROCURA E ROS  
  • QUELLA RIUNIONE POCO PRIMA DI MORIRE  
  • ESTRATTO DALL’AUDIZIONE DEL DR FALCONE IN COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA, – GIUGNO 90.
  • MAFIA E APPALTI, IL VERBALE DI FALCONE DESECRETATO: “STA EMERGENDO UN QUADRO PREOCCUPANTE” Desecretata l’audizione del 1990 in Antimafia di Giovanno Falcone  
  • Falcone era sempre informato dai Ros: indagini svolte con encomia 
  • «Il problema dei pubblici appalti, abbiamo detto in più riprese e ormai da anni che è un punto cruciale nella strategia antimafia» 
  • 14.7.2021 –  FALCONE, VERBALE DESECRETATO: MAFIA E APPALTI 
  • 15.7.2021 Il verbale di Falcone desecretato. Permettetemi un Dubbio
  • Da qualunque angolazione la si legga,  si arriva a mafia-appalti DEI TEMPLI
  • 17.6.2021- ROBERTO SCARPINATO / STRAGI, I MANDANTI POLITICI  Audito in Commissione Antimafia Sicilia non parla del dossier Mafia e Appalti

MAFIA E APPALTI – Articoli 2° parte

  • 27 maggio 2021 – Falcone e Borsellino hanno detto: «Salvo Lima è stato ucciso per il dossier mafia-appalti» 
  • Pietro Grasso: Falcone e Borsellino erano nemici da bloccare  
  • Falcone e Borsellino avevano capito che l’omicidio di Lima era legato a mafia-appalti 
  • Anche al maresciallo Guazzelli era stato chiesto di attenuare le indagini 
  • L’informativa mafia-appalti fu illecitamente divulgata 
  • Riina intercettato al 41 bis: «Ho ucciso Falcone anche per questo» 
  •  25.5.2021 AUDIZIONE COMMISSIONE ANTIMAFIA REGIONE SICILIA ANTONIO INGROIA. ”Borsellino: Ingroia, indagini volte a puntare solo su mafia. 
  • 29.4.2021 – Sono basito e sconcertato

MAFIA E APPALTI – Articoli 3° parte

  • L’INCONTRO CON LUCA ROSSI – Il 6 luglio 1992 Paolo Borsellino incontra in via informale Luca Rossi, giornalista del Corriere della Sera.
  • L’assalto mafioso agli appalti pubblici raccontato nei reportage di Francese
  • Tratto da:  N. 2108/97 R.G. notizie di reato N. 959/98 R.GIP N. 2285/97 R.G. notizie di reato N. 958/98 R Gip TRIBUNALE DI CALTANISSETTA UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI ORDINANZA DI ARCHIVIAZIONE

MAFIA E APPALTI – Articoli 4° parte

  • Strage di via d’Amelio, i legali di Borsellino puntano il dito su “ mafia- appalti”
  • Borsellino, gli atti del Csm e le sue domande sul caso “mafia e appalti”
  • La figlia di Borsellino: “Perché avete archiviato mafia-appalti?”
  • Borsellino lavorava sul dossier Mori… Poi fu ammazzato
  • Mafia Appalti, concausa della strage di via D’Amelio?
  • Borsellino lavorava sul dossier Mori… Poi fu ammazzato
  • Mafia-appalti e il legame con la strage di via D’Amelio

MAFIA E APPALTI – Articoli 5° parte

  • Alberto Di Pisa: «Borsellino ucciso per mafia-appalti»
  • Mafia-appalti, Totò Riina voleva far uccidere Borsellino, prima ancora di Falcone
  • Mafia-appalti, sparito il pentito che parlò a Borsellino del coinvolgimento di Raul Gardini
  • Di Pietro: «Paolo Borsellino ucciso perché avrebbe voluto indagare su mafia- appalti»
  • Borsellino, 5 giorni prima della strage, ai colleghi: «Approfondite mafia-appalti!»

MAFIA E APPALTI – Articoli 6° parte

  • Richiesta di archiviazione  “Dagli atti in questione, emergeva, in sostanza, che la gestione illecita del sistema di aggiudicazione degli appalti in Sicilia aveva costituito uno dei molteplici moventi che avevano indotto 
  • 13 LUGLIO. SCARPINATO E LO FORTE FIRMANO LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DEL DOSSIER MAFIA-APPALTI.
  • MAFIA-APPALTI-POTERI OCCULTI: FALCONE E BORSELLINO UCCISI PER L’INFORMATIVA CARONTE  DOCUMENTO ESCLUSIVO COMMISSIONE ANTIMAFIA: LA RELAZIONE CHOC DELL’EX PROCURATORE GRASSO SULL’INCHIESTA DEI CARABINIERI ROS DI MORI  SVELA I RETROSCENA DEGLI ATTUALI PROCESSI  PER TRATTATIVA STATO-MAFIA E DEPISTAGGI  
  • LA TRATTATIVE STATO-MAFIA E IL DOSSIER SCOTTANTE 
  • L’INCHIESTA MAFIA-APPALTI ARCHIVIATA DOPO LA STRAGE 
  • IL DOSSIER “MAFIA-APPALTI” / LA CHIAVE PER CAPIRE LE STRAGI DI CAPACI E VIA D’AMELIO
  • LA VERA MAFIO-TANGENTOPOLI  
  • PARLA BASILIO MILIO  
  • Informativa Mafia Appalti 1991
  • Estratto di verbale di sommarie informazioni testimoniali di FERRARO Liliana del 14 ottobre 2009, reso alla procura di Caltanissetta.  Dalla Sentenza con rito abbreviato  Borsellino quater.  
  • Tra gli altri argomenti che ho affrontato col dott. BORSELLINO ricordo di aver parlato anche della tematica degli appalti. Ho memoria del fatto di aver affrontato col dott. BORSELLINO il tema del rapporto mafia-appalti poiché lo stesso sapeva della mia conoscenza di tale rapporto. 

Il 14 luglio c’è stata una riunione alla Direzione Distrettuale di Palermo e Borsellino chiese conto e ragione a Lo Forte ha affermato l’avvocato FabioTrizzino, legale dei figli di Borsellino,– perchè tra l’altro Giammanco è nella storia della Repubblica, primo e unico procuratore costretto a dimettersi per un ammutinamento dei suoi sostituti: io credo che non ci siano precedenti del genere. Borsellino voleva sapere a che punto fosse quel rapporto Mafia e Appalti e non gli dicono che il 13, il giorno prima, era stata fatta una richiesta di archiviazione, che venne ratificata il 14 agosto 1992”.Lo Stato deve sapere che è stato lasciato solo da molti suoi colleghi, da qualcuno che voleva prendere delle iniziative senza consultarsi e quindi uccidendolo Riina ebbe la formidabile occasione di potere dar conto a quella parte di Cosa Nostra fatte da strane commistioni di massoni e imprenditori e dall’altra proseguire con la sua strategia stragista condivisa con Messina Denaro”

  • Estratto dalla memoria dell’Avv. Trizzino al processo MMD.  Borsellino gli disse che stava seguendo delle indagini sull’omicidio di Falcone e che aveva un’ipotesi. Quale? «Pensava che potesse esistere una connessione tra l’omicidio di Salvo Lima e quello di Falcone, e che il trait d’union fosse una questione di appalti, in cui Lima era stato in qualche modo coinvolto e che Falcone stava studiando».

Audizione di Maria  Falcone fa comprendere lo stato di isolamento del fratello e i motivi per cui decise di andare via ma, soprattutto, vi sono le parole di BORSELLINO quando raccomanda alla signora Maria di evitare dichiarazioni pubbliche e aspettare perché ” lui potesse acquisire quelle prove…acquisire tutte quelle prove, tutti quei documenti che.. sa come vanno da voi le cose, è chiaro tutti i magistrati non fanno illazioni, non si basano…ma è chiaro che quando si vogliono fare riferimenti a determinate cose ci vogliono delle prove. BORSELLINO sapeva che doveva competere con un leone, e quindi doveva portare delle prove, delle cose inconfutabili, verso la fine mi ha anche detto, nel trigesimo della morte di Giovanni, durante la messa, che era molto vicino a scoprire delle cose tremende, delle cose terribili, che avrebbero fatto saltare parecchie cose.”

Il verbale del dr Gozzo è molto esplicativo sulla famosa riunione del 14 luglio 92 in procura. Una riunione in cui Borsellino chiede notizie sull’indagine prodotta dal dossier mafia appalti presentato dai Carabinieri del ROS nel febbraio ‘91. “C’è stata questa riunione il 14 luglio (che è stata l’ultima a cui ha partecipato Paolo BORSELLINO, era seduto due sedie dopo di me)..” Su “mafia e appalti”, quindi, c’era il collega PIGNATONE (se non ricordo male) e doveva esserci anche il collega SCARPINATO che però non potè venire per problemi di famiglia. Ho visto proprio questo contrasto più che latente, visibile, perchè proprio BORSELLINO chiese e ottenne che fosse rinviata, perché al momento aveva dei problemi, la discussione su questo processo e fece degli appunti molto precisi: come mai non fossero inserite all’interno del processo determinate carte che erano state mandate …

  • SANTORO: Quale processo?
  • GOZZO: “Mafia-appalti”, quello- SINO per intenderci. Fece queste affermazione: come mai non fossero contenute queste carte all’interno del processo e, poi, disse anche che c’era..
  • RUGGIERO: Di che carte si trattava?
  • GOZZO: Si trattava di carte che erano state inviate (quello che ho sentito là, chiaramente, posso riferire) alla Procura di Marsala – e nella fattispecie dal collega INGROIA, che adesso è anche lui alla Procura di Palermo – che era lo stesso processo però a Marsala. C’erano degli sviluppi e, quindi, erano stati mandati a Palermo e lui si chiedeva come mai non fosse stata seguita la stessa linea (insomma credo di aver capito dal …) e, poi, diceva che c’erano dei nuovi sviluppi (in particolare un pentito di questi che ultimamente aveva parlato), e sono rimasto sorpreso perché dall’altra parte si rispose: “ma vedremo”. Cioè, di fronte ad un offerta così importante (io riferisco i fatti): “Ma vedremo, se è possibile, ma è il caso di acquisirlo”.
  • RUGGIERO…
  • GOZZO: Cioè da parte del relatore …Dott….Il collega PIGNATONE era il relatore.
  • SANTORO :Relatore e anche titolare del processo?
  • GOZZO: Titolare del processo insieme a SCARPINATO dovrebbe essere se non ricordo male (però, ripeto, SCARPINATO non era presente alla riunione).”


«Con Giovanni passavamo qui interi pomeriggi» mi racconta. Poi si fa serio, mi abbraccia e a bassa voce mi fa una promessa: «Devi credere in me, Maria, perché io alla verità ci arrivo». Resto senza parole, sorpresa dal tono grave: «Sto scoprendo cose che non puoi immaginare» mi sussurra. «Altro che Tangentopoli.» Capisco in quel momento che ciò che ha intuito indagando sulla morte di mio fratello in quella manciata di giorni lo ha sconvolto. Conosco Paolo, ha sempre pesato le parole e rifuggito l’enfasi. E, come Giovanni, non ha mai parlato delle indagini cui stava lavorando. Perciò non faccio domande, ma il dubbio sul significato di quelle rivelazioni solo accennate non mi ha mai lasciato. Tante volte negli anni mi sono chiesta a quali scenari alludesse, a quali sconvolgenti verità si fosse avvicinato, dove sarebbe potuto arrivare se non lo avessero fermato.” Estratto dal libro di Maria Falcone e Lara Sirignano “L’eredità di un giudice”

 

 

Fiammetta ok

 


  • 24.2.2022 – L’accusa di FIAMMETTA BORSELLINO: “Nessuna fiducia nei pm antimafia e nel Csm, hanno depistato”: «Pur essendo passati ormai tanti anni, non riesco ancora a farmene una ragione. Non mi capacito del fatto che nessuno abbia mai voluto fare luce fino in fondo sul perché venne archiviato il dossier “mafia-appalti a cui mio padre teneva moltissimo. SEGUE
  • 4.2.2021 FIAMMETTA BORSELLINO: (…) “Mi viene in mente il contrasto fra le tesi espresse dalla sentenza “Trattativa Stato-mafia” e quelle emesse a Caltanissetta per la strage di via D’Amelio. La prima individua quale elemento acceleratore la trattativa.  La corte del Borsellino quater rileva invece che l’accelerazione sarebbe stata determinata dal dossier mafia e appalti, al quale mio padre era molto interessato. La sentenza “Trattativa” arriva a negare questo interesse. Com’è possibile avere queste due opposte valutazioni?”. dall’intervista di Salvo Palazzolo – Repubblica 
  • 13.1.2022 – “Ero ai funerali di Giovanni Falcone. Paolo Borsellino mi si avvicinò e mi disse: Tonì, facciamo presto, abbiamo poco tempo.”
  • 17.7.2020 – Familiari: le  cause della morte nei 57 giorni dopo Falcone e nella gestione del rapporto Mafia e Appalti   Lo ha detto l’avvocato Fabio Trizzino, nella foto sopra, legale dei familiari del magistrato Paolo Borsellino, costituiti parte civile nel processo in cui il latitante Matteo Messina Denaro è imputato per essere uno dei mandanti delle stragi del 1992.  “Finalmente abbiamo un’occasione unica, cioè di processare SEGUE
  • 28 aprile 2021 – Fiammetta Borsellino, ‘nella sentenza trattativa c’è una menzogna su mio padre  “Nella sentenza trattativa si dice una menzogna, una bugia. Si dice che mio padre fosse addirittura disinteressato al dossier ‘Mafia e appalti’ o che non lo conoscesse ma non è vero, perché lo conosceva benissimo”. E’ la denuncia di Fiammetta Borsellino, la figlia minore di Paolo Borsellino nello speciale Mafia di Enrico Mentana su La7. “La cosa grave è che il 14 luglio 1992 (cinque giorni prima della strage ndr) mio padre fece una riunione con i suoi sostituti in cui chiese come mai l’indagine di sua competenza non fosse confluita nel dossier Mafia e appalti”. Adnkronos 
  • 28.4.2021 FIAMMETTA BORSELLINO a La7  “Le anomalie sulle indagini e i processi di Via D’Amelio sono la più grande offesa per il popolo italiano” VIDEO
  • 30.4.2021 FIAMMETTA BORSELLINO , che fine ha fatto il dossier Mori, i dubbi sulla Procura di Palermo
  • 1.5.2021 – FIAMMETTA BORSELLINO ha parlato del dossier “mafia-appalti”, contestualizzando fatti e testimonianze.: “Sulla strage di via D’Amelio nient’altro che la verità
 

 


“Adesso ci troviamo di fronte ad una situazione che genericamente possiamo dire è di grave allarme, ma in concreto ignoriamo nei suoi esatti termini la portata dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico e in particolare nel settore dei pubblici appalti.  Debbo dire, che fino a quando sono stato alla Procura di Palermo, il tipo di indagini di cui mi sono occupato induce a ritenere che la situazione sia ancora più grave, ma molto più  grave di quello che appare all’esterno. Abbiamo soprattutto, è questo in futuro verrà fuori chiaramente, una indistinzione fra imprese meridionali e imprese di altre zone d’Italia per  quanto attiene al condizionamento e all’inserimento in certe tematiche di schietta matrice mafiosa. Sono state acquisite intercettazioni telefoniche con chiarissime indicazioni di ben precise scelte operative delle organizzazioni mafiose a cui tutti sottostanno, pena conseguenze gravissime e pena l’autoespulsione dal mercato”.   Giovanni Falcone 15 maggio 1991


Scarpinato: ”Mafia appalti? Indegna falsità dire che l’inchiesta fu chiusa”

 

 


a cura di Claudio Ramaccini  Direttore Centro Studi Sociali contro la mafia – PSF