2 novembre 1995 SCARANTINO riafferma di essere “pentito” e leale collaboratore della giustizia

 Rivela inoltre che la moglie gli confidò di avere ricevuto pressioni telefoniche da Pietro Aglieri ed altri latitanti perché lo inducesse a ritrattare. Più volte durante l’’interrogatorio della moglie, Vincenzo Scarantino  grida “bugiarda” alla moglie che risponde: “Bugiardo sei tu, dilla tutta la verità”. Rosalia Basile dichiara inoltre che in occasione della deposizione del marito…

10 ottobre 1995 In un esposto consegnato alla procura di Palermo, ROSALIA BASILE, moglie di SCARANTINO, accusa i magistrati della procura di Caltanissetta di avere estorto al marito le sue confessioni

Sempre secondo l’esposto, Scarantino avrebbe confidato alla moglie che i pubblici ministeri Carmelo Petralia ed Ilda Boccassini lo avrebbero indotto ad accusare il cognato Salvatore Profeta: “Se non lo fai non sei credibile” gli avrebbero detto. “Mio marito mi disse che i pm giocano sporco” – si legge ancora nell’esposto – Rosalia, devi vedere come…

27 luglio 1995 Scarantino fa marcia indietro

 “E’ stato solo un momento di sconforto, confermo la mia volontà di collaborare con la giustizia”. Lo dice al pubblico ministero di Caltanissetta CARMELO PETRALIA. in relazione al “caso Scarantino” la procura di Caltanissetta diffonde una nota nella quale definisce “grave il comportamento di quanti hanno strumentalizzato un comprensibile desiderio di affetto per fini processuali…

23 gennaio 1994 Fallito attentato dinamitardo allo stadio Olimpico

 organizzato da Cosa nostra, con l’esplosione di un’autobomba in viale dei Gladiatori a Roma, all’uscita dello stadio Olimpico, dove si trovava un presidio dei Carabinieri in servizio di ordine pubblico per la partita di calcio Roma-Udinese. L’esplosione non avvenne grazie ad un malfunzionamento del telecomando che avrebbe dovuto innescare l’ordigno. L’attentato è inquadrato nella scia degli…

3 gennaio 1994 La procura di Caltanissetta chiede il rinvio a giudizio delle quattro persone

a suo dire responsabili di avere partecipato alla strage di via D’Amelio: il presunto boss Salvatore Profeta, suo cognato Vincenzo Scarantino, Pietro Scotto e Vincenzo Orofino. A condurre l’indagine è  Arnaldo La Barbera del Servizio Centrale Operativo della polizia, coordinata dal procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra e dai sostituti Paolo Giordano, Ilda Boccassini, Carmelo Petralia…

La “collaborazione” di FRANCESCO ANDRIOTTA

  FRANCESCO ANDRIOTTA Il testimone “imbeccato” a dovere https://progettosanfrancesco.it/2024/01/01/le-menzogne-di-andriotta-per-mettere-scarantino-con-le-spalle-al-muro/     Settembre 1993 La “collaborazione” di FRANCESCO ANDRIOTTA (intrapresa nel settembre 1993) per la strage di via Mariano D’Amelio, non solo apre la strada, in maniera determinante, a quella successiva di Vincenzo Scarantino (che inizia a giugno 1994), ma permette altresì di puntellare il costrutto…

20 ottobre 1994 Prime indiscrezioni sulle dichiarazioni di Scarantino al pm ILDA BOCCASSINI.

20 ottobre 1994 Prime indiscrezioni sulle dichiarazioni di Scarantino al pm ILDA BOCCASSINI. “Mi sono macchiato di crimini orrendi e di orrendi omicidi…”. Al magistrato Scarantino dice di essere stato un “uomo d’onore riservato”, presenti suo cognato Salvatore Profeta, Pietro Aglieri e Carlo Greco. “Al termine della cerimonia abbiamo mangiato e poi ci siamo baciati…

12 ottobre 1994  I PM BOCCASSINI e SAIEVA comunicano di ritenere SCARANTINO  teste inaffidabile “Il fatto che Scarantino mentisse in maniera grossolana

– ha detto Boccassini alla Procura di Messina – era percepibile il primo o secondo interrogatorio. Tant’è che c’è stata per me l’esigenza, perché avevo capito che c’era un atteggiamento diverso da parte dei colleghi, e feci la prima relazione insieme a Roberto Saieva e fu portata dal mio collaboratore, che stava con me a…

24 giugno 1994 L’avv. PAOLO PETRONIO, legale di SCARANTINO denuncia: “L’atteggiamento a dir poco ambiguo, nonché di scarsa considerazione del ruolo del difensore”.

 E aggiunge: “I difensori di Scarantino non sono stati né avvisati né revocati in relazione all’inizio di una collaborazione del loro assistito ed il ricorso ad escamotage sleali ci danno la misura dell’esercizio di uno strapotere da parte degli organi inquirenti assolutamente inconcepibile in uno stato di diritto dove viene di fatto ipocritamente strombazzata una…