13 ottobre 2011 – Richiesta Procura Generale
Alla Ecc.ma Corte di Appello di Catania
Il Procuratore Generale
–Letta la memoria illustrativa di nuove prove ex art. 630 lett. “c” e “d” c.p.p. (e relativi allegati), depositata presso questo Ufficio in data 13/09/2011 dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Caltanissetta;
lette le seguenti sentenze emesse nell’ambito dei processi per la “Strage di Via D’Amelio”(Borsellino Uno e Borsellino Bis) …
(…)
P.Q.M.
Chiede che la Corte di Appello di Catania voglia ammettere il giudizio di revisione, adottando i provvedimenti consequenziali, nei confronti di:
- 1) PROFETA Salvatore, nato a Palermo il 04-09-1945
- 2) GAMBINO Natale, nato a Palermo il 26-10-1958
- 3) LA MATTINA Giuseppe, nato a Palermo il 10-11-1961
- 4) URSO Giuseppe, nato a Palermo il 20-05-1959
- 5) VERNENGO Cosimo, nato a Palermo il 21-02-1964
- 6) MURANA Gaetano, nato a Palermo il 04-11-1958
- 7) SCOTTO Gaetano, nato a Palermo il 12-05-1952
- 8) SCARANTINO Vincenzo, nato a Palermo il 21-10-1965
- 9) OROFINO Giuseppe, nato a Palermo il 22-04-1949
- 10)TOMASELLI Salvatore, nato a Palermo il 03-04-1950
- 11)CANDURA Salvatore, nato a Palermo il 25-02-1961
Chiede
in ogni caso, anche nell’ipotesi in cui venisse ritenuta l’inammissibilità della richiesta di revisione, che sia disposta ex art 635 c.p.p., l’immediata sospensione dell’esecuzione della pena nei confronti dei condannati sopra indicati dal nr. “1” al nr. “8”.
13.10.2011 Via D’Amelio, si ricomincia da zero. Chiesta la revisione dei processi
14.7.2017 Strage Borsellino, processo di revisione: la corte d’Appello di Catania assolve tutti gli imputati condannati in precedenza
Borsellino, tutti assolti dall’accusa di strage. Processo revisione dopo le rivelazioni di Spatuzza
La corte d’appello di Catania, che celebrava il processo di revisione delle condanne, alcune delle quali all’ergastolo, emesse a Caltanissetta a carico di 9 persone coinvolte ingiustamente nell’attentato al giudice Paolo Borsellino, ha assolto tutti gli imputati dall’accusa di strage.
Il processo di revisione è stato chiesto, inizialmente, dalla procura generale di Caltanissetta ed è stato celebrato a Catania, come prevede la legge.
A consentire il nuovo giudizio sono state le rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza. Dopo le dichiarazioni di Spatuzza, che ha riscritto la storia della fase esecutiva della strage, smentendo le menzogne raccontate da pentiti come Vincenzo Scarantino, per nove persone, ingiustamente condannate a vario titolo per l’eccidio, tra cui lo stesso Scarantino, è stata chiesta la revisione del processo.
Per quelle che erano detenute è stata anche sospesa l’esecuzione della pena che era ormai definitiva.
Il giudizio di revisione riguarda Gaetano Murana, difeso dall’avvocato Rosalba Di Gregorio, Giuseppe Orofino, Cosimo Vernengo, Natale Gambino, Salvatore Profeta, Giuseppe La Mattina, Gaetano Scotto, assistito da Giuseppe Scozzola, Vincenzo Scarantino e Salvatore Candura.
Quest’ultimo era stato condannato solo per il furto della macchina che venne imbottita di tritolo e non per il reato di strage, mentre Orofino era stato ritenuto responsabile di appropriazione indebita, favoreggiamento e simulazione di reato.
Tomassello aveva avuto una condanna per associazione mafiosa e non per strage.
Le pg di Catania avevano chiesto per tutti la revisione tranne che per Tomasello, sostenendo che a suo carico non ci fossero elementi per una valutazione nuova.
La corte d’appello, invece, ha assolto anche lui.
Resta per chi ne rispondeva, tranne per Tomasello, la condanna per mafia già abbondantemente scontata da tutti tranne che da Scotto. Sarà ora la corte d’appello di Caltanissetta a dover rideterminare la pena, passaggio fondamentale per quantificare i risarcimenti dei danni che chi è stato condannato ingiustamente chiederà.
Da risarcire, infatti, saranno solo i danni derivanti dalla ingiusta condanna per strage, visto che quella di mafia è definitiva. I risarcimenti potranno essere richiesti quando la sentenza di oggi diventerà definitiva
13.7.2017 Strage Borsellino, processo di revisione: la corte d’Appello di Catania assolve tutti gli imputati condannati in precedenza
Con la strage di via d’Amelio loro non c’entravano nulla. E adesso c’è anche una sentenza a sostenerlo. A quasi venticinque anni esatti dal botto che fece strage del giudice Paolo Borsellino la corte d’appello di Catania ha assolto tutti i 9 imputati nel processo di revisione alle condanne emesse a Caltanissetta. Alcune delle sentenze decise dai giudici nisseni erano all’ergastolo.
Il processo di revisione è stato chiesto, inizialmente, dalla procura generale di Caltanissetta ed è stato celebrato a Catania, come prevede la legge. A consentire il nuovo giudizio sono state le rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, che ha riscritto tutta la fase esecutiva della strage sbugiardando il falso pentito Vincenzo Scarantino. Assolti dunque, Gaetano Murana, difeso dall’avvocato Rosalba Di Gregorio, Giuseppe Orofino, Cosimo Vernengo, Natale Gambino, Salvatore Profeta, Giuseppe La Mattina, Gaetano Scotto, assistito da Giuseppe Scozzola, Vincenzo Scarantino e Salvatore Candura. Quest’ultimo era stato condannato solo per il furto della 126 che venne imbottita di tritolo e non per il reato di strage. Orofino, invece, era stato ritenuto responsabile di appropriazione indebita, favoreggiamento e simulazione di reato. Le pg di Catania avevano chiesto per tutti la revisione tranne che per Salvatore Tomasello, sostenendo che a suo carico non ci fossero elementi per una valutazione nuova. La corte d’appello, invece, ha assolto anche lui, che però nel frattempo è morto.
Resta per chi ne rispondeva, tranne per Tomasello, la condanna per mafiagià abbondantemente scontata da tutti tranne che daScotto. Sarà ora la corte d’appello di Caltanissetta a dover rideterminare la pena, passaggio fondamentale per quantificare irisarcimenti dei danni che chi è stato condannato ingiustamente chiederà. Da risarcire, infatti, saranno solo i danni derivanti dallaingiusta condanna per strage, visto che quella di mafia è definitiva. I risarcimenti potranno essere richiesti quando la sentenza di oggi diventerà definitiva.
Alle battute finali del processo di revisione le due procuratrici generali avevano preso la parola per chiedere scusa alle persone condannate ingiustamente a nome delle Istituzioni. “Quali rappresentanti dello Stato, ci sentiamo in dovere di chiedere scusa, nonostante non siano nostre le responsabilità, per le condanne ingiuste inflitte nell’ambito del processo per la strage di Via D’Amelio“. ìUn’ammissione di responsabilità, seppure non personale, decisamente inattesa. Il 20 aprile scorso, invece, si è concluso il quarto grado del processo Borsellino, nato sempre dalle dichiarazioni di Spatuzza. Condannati all’ergastolo sono stati i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino, dieci anni sono stati inflitti ai falsi pentiti Francesco Andriotta e Calogero Pulci. Prescritto, invece, Vincenzo Scarantino. I giudici, infatti, hanno riconosciuto al picciotto della Guadagna la circostanza attenuante di essere stato indotto a fare le false accuse. Resta da capire chi sia stato ad indurlo. FQ