PAOLO BORSELLINO – 2010 cronologia

 

 

2 gennaio 2010 Il Verbale di sommarie informazioni della signora AGNESE PIRAINO BORSELLINO davanti al Procuratore della Repubblica Sergio Lari e dell’Aggiunto Domenico Gozzi VERBALE

27 gennaio 2010 La signora AGNESE PIRAINO BORSELLINO viene sentita dalla PROCURA DELLA REPUBBLICA di Caltanissetta Direzione Distrettuale Antimafia – VERBALE di sommarie informazioni di persona informata sui fatti.

23 marzo 2010 … in particolare SPATUZZA GASPARE, effettuando una individuazione fotografica, ha riconosciuto, in alcuni album che gli sono stati posti in visione, la sua effige collegandola, anche se in maniera non certa, a quella di un soggetto che egli aveva avuto modo di notare, nel primo pomeriggio del sabato 18 luglio 1992, all’interno di un garage in via Villasevaglios ove venne spostata al Fiat 126 poi utilizzata come autobomba in via D’Amelio. In merito li sig. NARRACCI Lorenzo dichiara: “Il 18 luglio 1992 era sabato e all’epoca si lavorava anche in quel giorno della settimana. Presumo, pertanto, che la mattina del sabato lavorai e poi, come usuale, mi recavo al porticciolo sotto villa Igea, dove detenevo una piccola barca “Acquaviva 18” di 5 metri. Il giorno dopo, il 19, nella mattinata venne prelevarmi il cap. ZANAROLI e insieme andammo presso li porticciolo ove era custodita la mia barca. Quindi andammo a prelevare tre signore, due sorelle CENTINEO e tale Daniela MANGIAPANE, legata sentimentalmente col capitano ZANAROLI, presso un porticciolo ove era possibile fare carburante. Preciso che proprio lì non ho fatto carburante. Poi ci siamo recati verso Isola delle Femmine. Poiché una delle sorelle Centineo aveva necessità di andare via mi recai nuovamente verso il porticciolo. Durante il tragitto incrociammo la barca di tale VALENTINO, ove a bordo vi era anche il dr. CONTRADA ed altre persone. Gli stessi ci dissero di raggiungerli in località Capo Galo, subito dopo aver lasciato al signora CENTINEO. Poiché ero a corto di carburante giunto a Capo Gallo mi finì la benzina, erano circa le 15:00. Pertanto, lo stesso VALENTINO mi diede un poco carburante per poter raggiungere il porticciolo dopo Mondello e quindi rifornirmi. Subito dopo raggiunsi nuovamente il VALENTINO. Dal VERBALE interrogatorio a Lorenzo NARRACCI  del 27 ottobre 2010 SEGUE

15 giugno 2010 GASPARE SPATUZZA non è considerato credibile, gli viene negato il programma di protezione. Il VERBALE della Commissione del Viminale

22 giugno 2010 VERBALE interrogatorio di GASPARE SPATUZZA … “Giuseppe GRAVIANO mi diede l’incarico di rubare le targhe da apporre alla Fiat 126 allorché l’autovettura era ancora custodita nel garage di Corso de’ Mille, sicché posso collocare temporalmente tale incarico nella settimana che precedette l’attentato. Parlai con TUTINO della necessità di rubare le targhe sicuramente prima del sabato precedente la strage di via D’Amelio.”    

1 luglio 2010 VERBALE interrogatorio GASPARE SPATUZZA

30 luglio 2010 RELAZIONE della POLIZIA SCIENTIFICA  Procedimento Penale n.1595/08 R.G.N.R. Mod.21. Accertamenti tecnici su Via D’Amelio (Palermo), 19 luglio 1992. In riferimento al Procedimento Penale in oggetto, il Procuratore della Repubblica Dr. Sergio Lari, il Procuratore Aggiunto della Repubblica Dr. Domenico Gozzo ed i Sostituti Procuratorie della Repubblica Dr. Nicolò Marino e Dr. Stefano Luciani, in data 16 luglio 2010 presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, Direzione Distrettuale Antimafia, hanno delegato il Servizio Polizia Scientifica di Roma a svolgere i seguenti accertamenti tecnici:
1) (da svilupparsi entro il 30 luglio 2010) – “datazione dei fotogrammi e dei filmati in cui viene evidenziata la presenza del c.d. blocco motore e comparazione dello stesso con quello repertato, sotto sequestro”;
2) “sviluppo dell’animazione 3D sui luoghi, con prolungamento sul palazzo allora in fase di perfezionamento di proprietà dei costruttori GRAZIANO”;
3) “ricerca di ulteriori fotogrammi o sequenze di filmati in cui venga ripresala borsa del dottor Borsellino. Al riguardo l’ufficio consegna copia dei fotogrammi relativi al Cap. ARCANGIOLI”;
4) “evidenziare e migliorare al massimo qualsiasi ripresa del palazzo dei costruttori GRAZIANO nel materiale in atti”;
5) “comparazione fisionomica di alcuni volti – che verranno consegnati nei prossimi giorni dalla D.I.A. di Caltanissetta – con quelli già estrapolati nel corso degli accertamenti, e ritenuti al fine utilizzabili per detta comparazione”.

13 ottobre 2010 Stato-mafia, SERGIO LARI: “Borsellino sapeva della trattativa”  SEGUE

27 ottobre 2010 Interrogatorio di LORENZO NARRACCI, Vice Capo Ufficio SISDE di Palermo … in particolare SPATUZZA Gaspare, effettuando in data 23.3.2010 una individuazione fotografica, ha riconosciuto, in alcuni album che gli sono stati posti in visione, la sua effige collegandola, anche se in maniera non certa, a quella di un soggetto che egli aveva avuto modo di notare, nel primo pomeriggio del sabato 18 luglio 1992, all’interno di un garage in via Villasevaglios ove venne spostata al Fiat 126 poi utilizzata come autobomba in via D’Amelio. VERBALE

28 ottobre 2010 AUDIZIONE  in Commissione parlamentare antimafia  del Sottosegretario  VINCENZO SCOTTI sulle stragi del 1992

 

 

29 ottobre 2010 SCARANTINO scrive alla Signora AGNESE BORSELLINO. Lei gli risponde SEGUE

ottobre 2010 AGNESE BORSELLINO: Vi racconto gli ultimi sospetti di Paolo” I dubbi del magistrato a 48 ore dalla morte. Un testimone rivela: “Aveva sospetti su un generale dei carabinieri” SEGUE

15 novembre 2010 ANTONIO INGROIA La sera che Borsellino mi confidò i sospetti sul suo braccio destro SEGUE

2 dicembre 2010 Processo “Graviano ed altri (rapimento e omicidio di Giuseppe Di Matteo” depone GASPARE SPATUZZA AUDIO

10 dicembre 2010 Nota RISERVATA dei SERVIZI di SICUREZZA su questore  ARNALDO LA BARBERA SEGUE

14 dicembre 2010 GASPARE SPARUZZA depone al “Processo Graviano ed altri (rapimento e omicidio di Giuseppe Di Matteo)” AUDIO

22 dicembre 2010 Anche il giudice STEFANO MANDUZIO teste a Palermo testimonierà nel processo che a Palermo vede sul banco degli imputati il generale dell’Arma Mario Mori, prima a capo del Ros e poi del servizio segreto civile, per la presunta trattativa con Cosa nostra tra la prima strage, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta, e la seconda, in cui perirono Paolo Borsellino con la sua scorta. Nel giugno 1992, Stefano Manduzio era pubblico ministero ad Agrigento e, dopo la morte di Falcone, ebbe occasione di parlare a lungo con Borsellino, che dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo si occupava proprio delle attività dell’organizzazione criminale nell’agrigentino, dove operava il magistrato ora a Venezia. La dfesa vuole sapere i contenuti di quel colloquio e il Tribunale palermitano ha convocato Manduzio per l’udienza dell’11 gennaio.  Quel giorno a testimoniare ci saranno anche Alfonso Sabella, un altro magistrato che collaborò con Borsellino, ed Edoardo Fazioli, ed vicedirettore del Dipartimento amministrazione penitenziaria. Fazioli ha già raccontato che nel 1992 al Dipartimento si discusse della possibile applicazione di un regime carcerario differenziato ai mafiosi che si fossero dissociati. Una circostanza ritenuta interessante dai magistrati che indagano sulla trattativa.

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