Un’afosa domenica di luglio del 1992. Nel pomeriggio i telefoni cominciano a squillare insistenti, tutti; e le telescriventi delle agenzie una quantità di dispacci. A Palermo, all’altezza del numero civico 21 di via Mariano D’Amelio, un’automobile imbottita di esplosivo provoca una strage. Sei le vittime: un magistrato illustre, Paolo Borsellino; e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina. L’unico sopravvissuto è l’agente Antonino Vullo. A distanza di oltre trent’anni dalle stragi che uccisero Paolo Borsellino e Giovanni Falcone con le loro scorte, molti interrogativi rimangono ancora aperti.
Ci sono uomini che grazie al loro operato riescono a diventare dei simboli, e come tali passare alla storia. Paolo Borsellino è uno di questi. Con Giovanni Falcone é diventato il simbolo della lotta alla mafia e di una fedeltà allo Stato assoluta, spinta fino al sacrificio della propria vita.
Come ha scritto Alessandra Turrisi: “Per Paolo Borsellino l’attenzione all’uomo veniva prima di tutto. Si trattasse di un amico sincero, di un testimone di giustizia, di un criminale.
Ciò che di lui resta sono i preziosi ricordi custoditi nella memoria di chi lo ha conosciuto nel quotidiano e ne può testimoniare una integrità morale fatta non di gesti eroici, ma di piccole azioni.
Dalle testimonianze di chi l’ha conosciuto e per varie ragioni frequentato, oltre al profilo del magistrato dalle straordinarie qualità emerge la dimensione umana e quotidiana di una persona, di un marito e di un padre dalle caratteristiche non comuni e che qui abbiamo cercato di documentare e raccontare attraverso molteplici fonti.
“La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri insieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza che tutto questo può costarci caro” .
PAOLO BORSELLINO
«Paolo ebbe estrema semplicità, profonda umiltà e immensa umanità, enorme carica d’amore verso il prossimo, senso religioso del lavoro, generosità e coraggio con cui affrontò vita e andò incontro a morte annunciata.
“Paolo, arrivederci a presto”. Non è facile descrivere, né dimenticare lo sguardo che mi dette Paolo […] “Ma sei sicuro” -disse- “Antonio, che ci rivedremo?”. La domanda mi turbò, mi turbò molto, cercai di mascherare il mio turbamento, la volsi un po’ in tono scherzoso: “Ma che stai dicendo, Paolo? Certo che ci rivedremo”. E allora mi abbracciò, ma mi abbracciò con una, con una forza… che mi fece male! Mi strinse, non se ne rendeva conto… ma mi abbracciò come… come a non volersi distaccare, come a volere… tenere avvinto qualcosa di caro e portarselo via. Ecco, quello è stato… lì ho sentito che era l’addio di Paolo.
Ognuno di noi e non solo lo Stato gli e’ debitore; ad ognuno di noi egli ha donato qualcosa di prezioso e di raro che tutti conserveremo in fondo al cuore.
ANTONINO CAPONNETTO
L’intitolazione della Biblioteca Civica di Como alla memoria di Paolo Borsellino vuole essere l’ennesimo pubblico riconoscimento della figura di un magistrato che, in tutta la sua carriera, ha voluto e saputo essere portatore ed interprete di quegli irrinunciabili e non negoziabili valori di giustizia, legalità, democrazia, solidarietà e condivisione ai quali ha sempre improntato le sue funzioni di magistrato e per i quali ha sacrificato il bene supremo della vita.
LEONARDO GUARNOTTA
Hanno detto di lui:
I figli
VIDEO
Ho avuto la fortuna di conoscere un uomo come Paolo Borsellino
Ulteriori fonti di approfondimento:
TESI DI LAUREA
LIBRI
I libri che abbiamo censito e che raccontano l’uomo e il magistrato Borsellino sono tantissimi. Ne segnaliamo alcuni in particolare in quanto sono anche il frutto del contributo diretto di testimonianze da parte dei sui famigliari:
- TI RACCONTERÒ TUTTE LE STORIE CHE POTRÒ di Salvo Palazzolo e Agnese Borsellino
- PAOLO BORSELLINO LA VERITÀ NEGATA di Umberto Lucentini
- PAOLO BORSELLINO L’UOMO GIUSTO di Alessandra Turrisi
- IL VILE AGGUATO. CHI HA UCCISO PAOLO BORSELLINO UNA STORIA DI ORRORE E MENZOGNA di Enrico Deaglio
- PAOLO BORSELLINO PER AMORE DELLA VERITÀ di Piero Melati
- PAOLO BORSELLINO ESSENDO STATO di Ruggero Cappuccio
FILM
Fra i diversi film che ne raccontano l’attività professionale e quella famigliare segnaliamo:
- PAOLO BORSELLINO 1° PARTE
- PAOLO BORSELLINO 2° PARTE
- PAOLO BORSELLINO I 57 GIORNI
- ERA D’ESTATE
- PAOLO BORSELLINO ESSENDO STATO
- IL DONO DELLA LUNA
La storia di Rita Atria, la settima vittima di via D’Amelio
Ora che è morto Borsellino… Tutti hanno paura ma io l’unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi. Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi. Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta. RITA ATRIA
- Io, Paolo Emanuele Borsellino
- BIOGRAFIA A CURA DI MANFREDI BORSELLINO
- UN UOMO SOLO di Attilio Bolzoni
- BIOGRAFIA – Il coraggio e la giustizia
- SCHEDA anagrafica paolo borsellino…
- PAOLO BORSELLINO SK MINISTERO DELL’INTERNO
- BIOGRAFIA WIKIWAND
- BORSELLINO, una VITA da EROE
- PROFILO WIKIPEDIA
- BIOGRAFIA ARCHIVIO900
- PREMESSA STORICA
- TRIBUTO A PAOLO BORSELLINO
GIOVANNI e PAOLO e il mistero dei pupi
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