FABIO TRIZZINO – 2023

 

2023


Venerdi 2 febbraio 2023 negli spazi della Fondazione Sicilia Villa Zito di via Libertà a Palermo é stato presentato l’ultimo libro dal titolo “La Strage L’Agenda Rossa di PaoloBorsellino e i depistaggi di Via D’Amelio”  Il libro edito da New Compton e scritto da VINCENZO CERUSO, riscrive la strage del 1992 attraverso documenti inediti, nuovi testimoni mai ascoltati in un’aula di Tribunale e una rilettura delle fonti processuali. Alla presentazione organizzata dall’Inner Wheel Palermo Normanna, presidente Angela Fundaro’, interverranno il presidente della Fondazione Sicilia RAFFELE BONSIGNORE, gli avvocati BASILIO MILIO e FABIO TRIZZINO Modera gli interventi MARINA TURCO, giornalista.


 
 
 
PALERMO 12 gennaio 2024 Libreria Feltrinelli
Per la prima volta in oltre trent’anni, grazie a una fonte istituzionale mai ascoltata in precedenza, è possibile indicare il luogo dove sarebbe stata portata l’agenda rossa di Paolo Borsellino. Non solo: abbiamo delle indicazioni su cosa vi fosse scritto. Ma i dubbi e le ombre affrontati in questo libro non si fermano qui. Vincenzo Ceruso ha presentato La strage (Newton Compton) insieme con l’avvocato Fabio Trizzino, l’avvocato Basilio Milio, il giornalista e scrittore Davide Camarrone.  Moderatore  il giornalista Luigi Perollo
 

 


 

 

 

FABIO TRIZZINO «Se fosse confermato lo scenario risulterebbe del tutto cambiato

Che cosa pensa della battaglia dell’avvocato Trizzino? Fu lo stesso Paolo Borsellino, nel nostro incontro segreto, a chiedere di riprendere, dove si era fermata, l’indagine su Mafia-appalti. Ma da quando è stata archiviata non ne abbiamo più parlato, e mai lavorato. Speriamo che Trizzino, che sta facendo un’opera meritoria, possa riportare alla luce la vicenda. Io penso che più che dal punto di vista giudiziario si possa fare una ricostruzione a livello politico di quegli anni e di quegli avvenimenti.


 

 

 

 

23 novembre 2022 RAI TRE Salvo Sottile intervista Fabio Trizzino


 

 

 

 

 

 

 

23.11.2023 Percorsi di legalità con FABIO TRIZZINO al Palacultura di Messina

 


 

 

 

 

Raccontare la mafia: la diffusione della cultura dell’antimafia inizia dalle nuove generazioni. A Chieti con FABIO TRIZZINO


15.11.2023 Quindi riepilogando:

Quindi riepilogando: Per quasi 15 anni, il dottor Borsellino è morto, assieme ai suoi Angeli Custodi, perché ostacolo’ la trattativa.
Venuta meno questa ipotesi, si è passati alla pista nera. 
Siamo alla vigilia di uno sciopero che colpirà i pendolari che ogni santa mattina  si devono recare, con grande sacrificio, a lavoro. 
Ma a quando uno sciopero dei pendolari dei moventi sulla strage di Via D’Amelio?
A questi ultimi consiglio come regalo di Natale, un rasoio di buona marca: Occam. Come a dire: ci si ostina a non considerare l’ipotesi più semplice. Perché? Questo è il punto. C’entra per caso il riferimento al NIDO DI VIPERE di cui ebbe a parlare lo stesso Paolo Borsellino, riferendosi alla Procura di Palermo di allora? Chi ha interesse a non fare luce su quello che accadde in quello Ufficio tra le due stragi? 
P.s. Falcone e Borsellino non erano incapaci e stupidi. La loro storia è lì a testimoniarlo. Hanno costruito e lasciato un vero patrimonio di professionalità e di conoscenza. Se altri, avventurandosi in ricostruzioni fantasiose, mostrano di non essere buoni eredi,  non è certo imputabile a loro.
Sempre pronto a rivedere le mie opinioni, ma di fronte a ricostruzioni aderenti al metodo Falcone-Borsellino. Il resto sono teoremi o congetture, di cui, dopo 31 anni da quelle stragi, nessuno di noi sente il bisogno.

FABIO TRIZZINO legale di Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino


FABIO TRIZZINO:

La Questione Subranni vedo che agita il sonno di molti. Ed allora chiariamola un’altra volta

 

La mia ricostruzione è logica e documentale.
Punto 1)
Il primo verbale della Signora Agnese è dell’agosto 2009.
Da esso si ricavano i seguenti dati: il 15 luglio del1992 intorno alle 19, il dottor Borsellino confida alla moglie una circostanza relativa al Generale Subranni. La frase letteralmente è la seguente: Ho visto la mafia in diretta PERCHE ‘ mi hanno detto che Subranni è punciutu.
Punto 2)
Il secondo Verbale e’ del gennaio del 2010. Queste le parole della Signora Agnese: mio marito mi disse che Subranni era punciutu e nel dirmelo ebbe conati di vomito.
Tra due verbali vi è un dato perfettamente sovrapponibile: e cioè che Subranni fosse punciutu. Applicando i principi dell’insiemistica, il primo verbale ingloba il secondo laddove aggiunge particolari importanti connessi alla data e al luogo della confidenza: il tardo pomeriggio del mercoledi 15 luglio del 1992 nel balcone dell’abitazione di Via Cilea.
E soprattutto perché offre una più comprensibile possibilita’ d’interpretazione attraverso l’analisi della costruzione sintattica della frase riferita dal dott. Borsellino, giacché e’riportata nella sua completezza.
Ebbene, è logico ritenere che plausibilmente la mafiosita’ sembra più un predicato della fonte piuttosto che del soggetto indicato, per l’appunto, come mafioso: ad essa fonte il giudice Borsellino si riferisce nel momento in cui la vede agire mafiosamente IN DIRETTA per accusare Subranni.
Come ho ribadito in Commissione, le date in tutte queste vicende sono fondamentali.
Nel caso di specie, per tre ragioni.
PRIMA RAGIONE: soltanto nel novembre del 2013, con il deposito della motivazione della sentenza Borsellino quater abbreviato, si ha una collocazione temporale dello sfogo di Borsellino sull’amico che lo ha tradito: data individuata nel 29 GIUGNO 1992. Guarda caso la data dello scontro con il Procuratore Giammanco.
Al momento del deposito della motivazione della sentenza Borsellino quater abbreviato, la Signora Agnese era già deceduta da 6 mesi, essendosene andata il 05 maggio 2013.
SECONDA RAGIONE: la difesa dei Ros da parte del dott. BORSELLINO sui mancati attesi sviluppi processuali del famoso Rapporto del Ros del febbraio del 1991. Tale perorazione avvenne in seno alla riunione in Procura del 14 luglio 1992, come emerge dai verbali del Csm del luglio 1992. Vale a dire il giorno prima della confidenza alla moglie Agnese.
Altro dato assolutamente sconosciuto alla signora Agnese e a tutti noi.
TERZA RAGIONE: dalla agenda grigia del dott. BORSELLINO risulta che l’ 11 e 12 luglio 1992 era a Roma ed incontro’ Subranni nel suo ufficio e per un attimo il col. Mori, sempre nell’ufficio di Subranni.
Poi il viaggio in elicottero sulla costiera amalfitana insieme a Subranni per raggiungere Salerno per il battesimo del primo figlio di Diego Cavaliero,celebrato il 12 luglio 1992.
Interessante notare che in entrambi i verbali si fa riferimento solo alla frase relativa all’amico che ha tradito, quando magari sarebbe stato necessario aggiungere che quella frase fu subito seguita dall’altra “qui è un nido di vipere”.
Questo i fatti e le circostanze ricostruibili oggettivamente. Ognuno tragga le conclusioni che ritiene.
A noi riesce difficile pensare che:
a) il Dottor Borsellino si sia incontrato con il traditore Subranni dopo il 29 giugno 1992.
b) il traditore Subranni si sia adoperato per confezionare l’informativa del 19 giugno 1992 con cui la Procura di Palermo veniva informata dell’arrivo del tritolo per Borsellino. Su come quell’informazione sia stata gestita da parte del Procuratore Giammanco ho detto ampiamente nella mia audizione!!!
c) e ancora prima, il traditore Subranni abbia dato ordini ai sottoposti capitani Sinico e Baudo di informare subito il dott. BORSELLINO, il 16 giugno del 1992, della notizia appresa in ambiente carcerario dell’arrivo del tritolo. Circostanza quest’ultima accertata dalla sentenza definitiva Borsellino ter!!
Tutto qua poi ciascuno può credere a ciò che vuole.

28.10.2023 Premio Borsellino a L’Aquila: c’è anche l’avvocato Fabio Trizzino

 

 

2023 – COMMISSIONE ANTIMAFIA: audizione di Lucia Borsellino e Fabio Trizzino – VIDEO e NEWS

 

 

9.9.2023 A Trasacco con LUCIA BORSELLINO e FABIO TRIZZINO – News e video

 

 

19.7.2023 Ergastolo confermato a Matteo Messina Denaro 

“Questa sentenza è arrivata proprio il 19 luglio, che è una coincidenza, ma è anche un modo per riconciliarsi con le istituzioni che noi non abbiamo mai in nessun modo avversato o attaccato”. Lo ha detto l’avvocato #FabioTrizzino, legale dei figli di Paolo Borsellino, al termine dell’udienza in Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta che si è conclusa con la condanna all’ergastolo del boss Matteo Messina Denaro. “Questa sentenza, semmai – continua Trizzino – è la dimostrazione che la nostra fiducia verso le istituzioni nonostante i depistaggi, gli errori, è rimasta intatta. Perché noi sentiamo forte la testimonianza in vita di Borsellino.
Specialmente nei momenti in cui si è in difficoltà bisogna rispettare le istituzioni perché è semplice farlo quando tutto procede bene.
Direi che nel merito della conferma rispetto alla sentenza della pronuncia di primo grado, Messina Denaro è stato assicurato alla giustizia mentre prima si aveva la sensazione di processare un fantasma.
Invece è un soggetto in carne ed ossa che nel corpo delle motivazioni di primo grado confermate dal dispositivo veniva definito per quello che è, e cioè uno dei fedelissimi di Salvatore Riina, nell’aver condiviso strategie, finalità e possiamo dire con soddisfazione che con questa conferma in appello, non ancora definitiva, significa che la stagione particolare dei corleonesi con la loro efferatezza, con il loro disegno stragista può dirsi conclusa. Noi – ha continuato il legale – dobbiamo dare anche un messaggio di speranza alle nuove generazioni e cioè che lo Stato può arrivare anche tardi ma l’importante è che arrivi”.

 


QUELLA  MATTINA DEL 19 luglio 1992 – Intervista Radio Rai a Fabio Trizzino


 

12.7.2013 ARTICOLO INTEGRALE


10.7.2023 La Repubblica



A FABIO TRIZZINO il PREMIO alla LEGALITÀ 

 

 


3 giugno 2023
Dedico questo premio alla legalità a quei colleghi ed amici che ho sentito accanto a me in questi anni e la cui tenacia è stata per me esempio e fonte di vera ispirazione. È anche, se non soprattutto, il vostro premio.
Un ringraziamento alla città di Cefalù e agli organizzatori della manifestazione, in particolare al Presidente Barracato. FABIO TRIZZINO

29.5.2023 Borsellino, una strage di Stato. All’Istituto Catullo la videoconferenza con l’avvocato Trizzino e Lucia Borsellino

26 MAGGIO 2023  VIDEO

 

All’Unicmpania di Santa Maria Capua Vetere con DE MAGISTRIS e FABIO TRIZZINO (una meravigliosa “scoperta”) legale della Famiglia Borsellino, abbiamo festeggiato la Giornata Nazionale della Legalità. Assieme al Dipartimento di @giurisprudenza_unicampania, sotto la guida della Prof. Mena Minafra, Docente di Diritto Penitenziario.
Con gli Studenti dello Stage di Diritto Penitenziario e Giurisdizione di sorveglianza. E persino i Detenuti in permesso dell’Istituto Penitenziario per minorenni di Airola e della Casa Circondariale “Francesco Uccella”.
 

 
 

29.4.2023 Fabio Trizzino

Dedicato a Marco Travaglio. Quando ne avrà voglia gli spiegherò quanto, viceversa, sia stata grave la decisione di non depositare i confronti del 13 gennaio 1995, in cui Scarantino era stato smascherato.
Su Conso, vorrei ricordargli che una sentenza della Corte Costituzionale del luglio/ settembre 1993, gli impose di rivedere la generalizzata applicazione del 41 bis intervenuta il 20 luglio 1992.
Comprendo che nella sua visione totalitaria gli organismi supremi di Controllo, come ad esempio, la Corte Costituzionale, non siano contemplati. Ma siamo in Italia. Se vuole può sempre trasfersi in altri lidi, il cui ordinamento risponde ed esprime perfettamente tale visione
 

 

8.5.2023 TRATTATIVA, MAFIA-APPALTI e VIA D’AMELIO
Fabio Trizzino a “Buongiorno Sicilia” 


24.4.2023 Depistaggio Strage Via d’Amelio “c’è stata omertà da parte di uomini delle istituzioni”

Alla Via dei Librai, il saggio di Vincenzo Ceruso sulla stragi mafiose del 1992

I depistaggi sulla Strage di Via D’Amelio sono il frutto di  una convergenza d’interessi tra Cosa Nostra e gruppi di potere esterni: è scritto nero su biano nelle motivazioni della sentenza del processo per il depistaggio a carico di tre poliziotti.
C’è una storia tutta da riscrivere rispetto a quella stagione, che da maggio a luglio del 1992 cambiò il volto del paese, con il sacrifico di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e delle donne e degli uomini delle loro scorte.
C’è una verità ancora tutta da trovare: un passo avanti in questa direzione lo fa Vincenzo Ceruso, scrittore e ricercatore,  che con il suo ultimo saggio “Le due Stragi che hanno cambiato la storia dell’Italia”, edito per i tipi di Newton Compton, prova a ricostruire quel contesto storico criminale, basando il suo lavoro su una attenta ed approfondita ricognizione dei dati giudiziari.
La presentazione è stata moderata da Giusto Catania, già europarlamentare di Rifondazione ed ex assessore alla Mobilità del Comune di Palermo. Al saggio di Ceruso è stato dedicato un dibattito a Palermo, nell’ambito della rassegna “La Via dei Librai”.
Tra i relatori  presenti anche Fabio Trizzino, il legale della famiglia del giudice Paolo Borsellino. Per Trizzino, quel processo di Caltanissetta sui depistaggi, è stato difficile e complesso perchè si è celebrato “in un clima di grande omertà perfettamente sovrapponibile a quello delle consorterie mafiose. E’ questo il dato sociologico che intendo rassegnare”.
L’omertà a cui fa riferimento Trizzino è, purtroppo, quella di “uomini delle istituzioni”. Presente al dibattito anche il Magistrato Antonio Balsamo ha individuato la cornice geopolitica in cui è maturata la stagione stragista: “questo è un libro che non tace niente”, ha commentato Balsamo parlando del volume scritto da Ceruso.

 

 

 

19.1.2023 Trizzino, avvocato della famiglia Borsellino: “Niente dietrologie, Messina Denaro arrestato grazie all’impegno e ai sacrifici dei carabinieri