- Io, Paolo Emanuele Borsellino
- BIOGRAFIA A CURA DI MANFREDI BORSELLINO
- BIOGRAFIA – Il coraggio e la giustizia
- Scheda anagrafica di Paolo Borsellino
- BIOGRAFIA – MINISTERO DELL’INTERNO
- BIOGRAFIA WIKIWAND
- BORSELLINO, una VITA da EROE
- PROFILO WIKIPEDIA
- PREMESSA STORICA
VISTO DA VICINO – RACCONTI E TESTIMONIANZE
HANNO DETTO DI LUI
Medaglia d’oro al valor civile. «Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo, esercitava la propria missione con profondo impegno e grande coraggio, dedicando ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la proterva sfida lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Nonostante le continue e gravi minacce, proseguiva con zelo ed eroica determinazione il suo duro lavoro di investigatore, ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio dei più alti ideali di giustizia e delle Istituzioni.
Per poter inquadrare la persona Borsellino è necessario distinguere e conoscere non soltanto il Borsellino giudice, ma anche lo studente e l’uomo. SEGUE
Porta in spalla la bara di Giovanni Falcone, gli restano ancora cinquantacinque giorni.
Una pioggia violenta lava Palermo, il carro funebre è già scomparso fra i vicoli che scendono verso il mare. Anche il becchino ha fretta di seppellire il morto.
È solo, adesso è solo come non lo è stato mai. Neanche quando la sua vita è cambiata in una notte di maggio di tanti anni prima, il capitano di Monreale steso a terra e lui precipitato in un incubo.
Dicono che è l’erede, l’ultimo testimone. Ora è diventato anche il bersaglio.
Ha poco tempo. Vuole parlare. Non lo fanno parlare. Vuole indagare. Non lo fanno indagare.
Si scopre abbandonato, mandato allo sbaraglio da gente di Roma che nell’ombra sta trattando la resa. Sono in molti a tremare per i suoi segreti. Forse aspettano un miracolo o un’altra bomba.
Uomo di legge e di coraggio, siciliano di fibra forte, fino all’ultimo non si rassegna. Ha rabbia e orgoglio per non piegarsi nemmeno ai nemici più invisibili.
Si getta nel vuoto Paolo Borsellino, magistrato di Palermo, assassinato dall’esplosivo mafioso e dal cinismo di un’Italia canaglia che l’ha visto morire senza fare nulla. Tradito e venduto.
Va incontro al suo destino accarezzando i figli, tenta disperatamente di sopravvivere fino a quella domenica afosa di mezza estate. Il 19 luglio del 1992.
L’agenda rossa che ha sempre con sé non si troverà mai.
(Attilio Bolzoni)
In pochi giorni mi sento invecchiato di almeno 10 anni, non solo perché ho perso un grande amico, ma anche perché ho perso il mio scudo. Mi sento solo.
(Paolo Borsellino)