Il sostituto procuratore della DDA di Milano dottoressa Sara Ombra si è occupata di varie inchieste nel comasco
Dati sempre più allarmanti dal rapporto regionale sulla criminalità organizzata
A Como la mafia non cresce solo d’estate, ma prolifica tutto l’anno come dimostra l’ultimo Rapporto Regionale sulla presenza della criminalità che individua il Lario come una delle aree a più alta infiltrazione di tutta la Lombardia.
Sono presenti praticamente tutte le principali associazioni criminali, italiane e straniere, anche se a fare la parte del leone è la ‘ndrangheta con otto locali riconosciute: Como, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco, Erba, Canzo-Asso e Mariano Comense.
Nel caso di Fino Mornasco basta la definizione fornita dai magistrati che la indicano come “uno dei più fulgidi esempi di comunità mafiosa al Nord Italia”.
CANTÚ non è da meno, dal 2014 al 2016 i rampolli del clan Morabito e le giovani leve della ‘ndrangheta ricorsero a una “strategia militare” a suon di pestaggi e minacce per controllare i locali del centro e imporre loro la gestione di un servizio di sicurezza.
Alla fine, nel 2019, furono condannati in nove a oltre un secolo di carcere, pena successivamente confermatin Cassazione. Proprio il contrario del modus operandi seguito dai loro padri e i nonni, visto che la ‘ndrangheta da queste parti è presente dagli anni ’50, che preferivano agire nell’ombra tene ndo un basso profilo per compiere meglio i loro affari.
Una strategia quest’ultima che le cosche sono tornate a seguire, secondo gli inquirenti, per svolgere i loro lucrosi affari legati, in particolar modo, al traffico di sostante stupefacenti.
Altre attività centrali sono le estorsioni e l’usura, spesso collegate tra di loro, con gli imprenditori utilizzati come “collaboratori esterni” e l’utilizzo, grazie a commercialisti compiacenti, di architetture finanziarie elaboratissime per riciclare il denaro sporco e reinvestirlo.
«Il mondo dell’imprenditoria e il mondo della ‘ndrangheta conoscono la logica dei profitti che è il linguaggio comune di questi due mondi – spiega il sostituto procuratore di Como, Pasquale Addesso, in un passaggio della relazione – inoltre vi è un rapporto timoroso tra imprenditoria e Stato, c’è una resistenza a rivolgersi a quest’ultimo”. Negli ultimi anni è aumentato il numero delle imprese “nate per fallire” e destinate alla bancarotta fiscale: le società vengono create per durare pochi anni e consentire l’evasione, infine si avviano al fallimento. In questo modo diversi imprenditori sono stati assoggettati ai gruppi criminali e le loro aziende sono diventate di proprietà delle organizzazioni mafiose.
- Rapporto 2022 – Stralcio – PROVINCIA DI COMO
- LA MAFIA AVANZA SUL LARIO. PRESENTI TUTTE LE COSCHE
- CRIMINALITA’ ORGANIZZATA IN LOMBARDIA
- CRIMINALITÁ ORGANIZZATA IN ITALIA
- MAFIA E IMPRENDITORIA IN LOMBARDIA
- ’NDRANGHETA NEL COMASCO
- L’ALLARME DELLA DDA L’allarme di Dolci (Dda): “Milano e Lombardia colonizzate dalle mafie, agli imprenditori conviene
- MAFIA E ANTIMAFIA NEL COMASCO
- IL COMASCO TERRA DI CONQUISTA PER I CLAN
- MAFIA IN LOMBARDIA TRA PASSATO E PRESENTE
- ’NDRANGHETA A COMO – INTERVISTA C.TE GUARDIA DI FINANZA
- ’NDRANGHETA NEL COMASCO
- LA PROCURA: UNA ‘NDRANGHETA 2.0
- LARIO CONNECTION
- LARIO CONNECTION 2012
- LARIO CONNECTION 2018
- OPERAZIONE INSUBRIA -2014
- OPERAZIONE CAVALLI DI RAZZA – 2021
- OPERAZIONE CRIMINE-INFINITO – 2011
- OPERAZIONE NOTTE FIORI DI SAN VITO – 1994
- OPERAZIONE DUOMO CONNECTION – 1990
- GUERRA ALLE COSCHE. IL FRONTE SI SPOSTA AL NORD
- NEGLI SMS CRIPTATI DEI CLAN FOTO DI MITRA ED ESPLOSIVI
- MOLTENI: ”VOTI DELLA MAFIA? SOLO SCHIFO
- I CLAN CONTROLLANO L’ATTIVITÀ ECONOMICA NEI SETTORI CHIAVE
- INDAGATO ANCHE MOLTENI. L’UOMO DELLE RIMOZIONI
- TI SPARO COME UN CANE
- MINACCE E VIOLENZE
- BREGNANO E CARIMATE: IL PIZZO NON PASSA DI MODA. DUE BAR COSTRETTI A PAGARE
- CADORAGO: ‘NDRANGHETA A COMO, CONFISCATA LA SPUMADOR
- CADORAGO – “VENGO LÌ E TI SPARO DAVANTI A TUTTI”
- CADORAGO – OMBRE ANCHE SUL CALCIO. HO CACCIATO UNA SQUADRA
- CADORAGO – I BAR, L’IMMOBILIARE, LE SLOT. GLI AFFARI DEL BOSS IACONIS
- CADORAGO SPUMADOR QUI DENTRO COMANDO IO
- CADORAGO E CIRIMIDO: CHIUSI DUE BAR PER MAFIA
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- CANTÙ – MARIO GAUDIELLO: “IO NON C’ENTRO NULLA. VOTATO DA BRAVA GENTE”
- CANTÚ’ LE MANI DEI CLAN SULLA PIAZZA. A CANTU’ FINI’ CON NOVE CONDANNE
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- CANTU’ CHIEDE RISARCIMENTO DANNI ALLA ‘NDRANGHETA
- CANTU’ E LOMAZZO VOTI SOSPETTI DIETRO LE ELEZIONI
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- VERTEMATE CON MINOPRIO – RIDOTTO SUL LASTRICO DAI CALBRESI. HO PERSO CASA, MOGLIE E FIGLI
- Nadir Press Agency 19.01.2013 – Le mafie fanno grandi affari nel comasco
- Espansione TV 18.01.2013 – Como peggio di Palermo
- Il Giorno 18.1.2013 – Emergenza mafia, i clan investono più a Como che a Palermo
- La Provincia 17.1.2013 – Infiltrazioni mafiose in Italia. Como settima prima di Palermo
- La Provincia 21.12.2012 – Casa confiscata alla mafia. La Regione paga il recupero
- La Provincia 27.11.2012 – Fino Mornasco. Venerdì sera il dibattito sulla legalità
- La Provincia 24.11.2012 – Mafia a Fino, basta spot
- Avanti 16.11.2012 – Progetto San Francesco, nella Lombardia ad alto tasso d’infiltrazione mafiosa c’è chi lotta la criminalità
- Corriere della Sera 15.11.2012
- Giornale di Cantù 3.11.2012 – La seduta doveva essere riservata
- Ecoinformazioni 1.11.2012 – Misure concrete per la legalità
- Il Giorno 31.10.2012 – Altre intimidazioni. L’ex vice sindaco svela l’ultimo episodio
- Il Giorno 31.10.2012 – Tutti solidali. Gli amministratori sono peró divisi
- La Provincia 31.10.2012 – Minacce a Fino “Fate chiarezza”
- Il Giorno 30.10.2012 – Giunta nel mirino: “Andremo sino in fondo”
- Corriere di Como 27.10.2012 (Intervista Prestipino)
- Corriere Como.it 27.10.2012 (Intervista Prestipino)
- Corriere di Como 27.10.2012 (Intervista de Lisi)
- Corriere di Como 27.10.2012 (Intervista sindaco Giusepe Napoli)
- Corriere di Como 26.10.2012
- La Provincia – 21.10.2012 – Minacce a Fino Mornasco. Il 29 un Consiglio comunale straordinario
- Giornale di Cantù – 20.10.2012 – Pallottole all’ex vice sindaco di Fino Mornasco
- L’Avvenire – 19.10.2012 – Una croce con la nostra foto ma abbiamo detto no ai clan
- Corriere di Como 19.10.2012 – La coca della ‘ndrangheta passava da Cantú
- L’Avvenire – 18.10.2012 – Fino Mornasco non si fa intimidire
- Il Giorno – 17.10.2012 – Su Fino Mornasco si accende la luce dell’antimafia
- Il Giorno – 17.10.2012 – Progetto San Fran
- cesco, scatta la solidarietà del popolo ch
- e sfida i clan
- La Provincia – 16.10.2012 Minacce a Sindaco e Assessori. Arrivano i ROS
- Avanti ! – 16.10.2012
- La Provincia – 14.10.2012 – Dopo le minacce un distretto antimafia
- Corriere di Como 14.10.2012 – Comuni antimafia, summit a Cermenate
- La Provincia 12.10.2012 – Intimidazioni, chiesto il Consiglio a Fino Mornasco
- La Provincia 11.10.2012 – Dalle auto agli indirizzi. Conoscono troppe cose
- La Provincia 10.10.2012 – Solidarietà alla Giunta dal PSF
- La Provincia 10.10.2012 – Il Comasco nelle grinfie del racket
- La Provincia 10.10.2012 – Fino Mornasco, chiedono il pizzo
- La Provincia 10.10.2012 – A Como i sintomi del morbo mafioso
- La Provincia.it 10.10.2012 – A Fino l’ombra della ‘ndrangheta
- La Provincia 9.10.2012 – Fino, gomme tagliate all’assessore Barresi
- La Provincia.it 9.10.2012 – A Como i sintomi del morbo mafioso
- La Provincia 1.10.2012 – Intimidazioni a Fino, solidarietà ai consiglieri
- La Provincia.it 29.9.2012 – Fino, nuove minacce ai consiglieri
- La Provincia.it 12.9.2012 – Blitz anti ‘ndrangheta. Arresti a Mariano, Inverigo e Casnate,
- La Provincia 26.05.2012 – Minacce al Sindaco di Fino Mornasco
- COMITATO 5 DICEMBRE – Sindaci e Progetto San Francesco uniti nella legalità
- TRENTENNALE delle STRAGI di CAPACI e VIA D’AMELIO – Agenda eventi in provincia di Como
27.10.2012 Lario connection – Speciale Corriere di Como
Il quotidiano Corriere di Como dedica al problema mafie al Nord un numero monografico – dal titolo ‘“Lario Connection” – in edicola domani, sabato 27 ottobre. Oltre alla storia dell’espansione delle cosche sul territorio, il giornale analizza il fenomeno attraverso alcune interviste astudiosi e magistrati. Tra gli altri: Michele Prestipino, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, lo storico Enzo Ciconte, il sociologo Nando Dalla Chiesa, il criminologo Federico Varese, docente a Oxford. Lo speciale – curato da Dario Campione – si occupa anche delle infiltrazioni ‘ndranghetiste in Svizzera e delle cronache recenti in provincia di Como ANSA
DAL RAPPORTO DIA 2019
La mappa delle LOCALI di ‘ndrangheta
Considerata la maggiore piazza finanziaria nazionale, la Lombardia è caratterizzata da un florido tessuto produttivo ove coesistono un numero elevato di grandi, medie e piccole imprese. Con una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti è la regione italiana più popolosa e, nel contempo, attrae consistenti flussi di stranieri. La sua estensione, la collocazione geografica e la presenza di importanti scali aerei e vie di comunicazione la rendono, nello stesso tempo, punto nevralgico per i maggiori traffici illeciti transnazionali, esercitando un forte richiamo per le organizzazioni criminali sia autoctone che straniere, all’occorrenza alleate tra loro.
In tale contesto, nel suo percorso evolutivo, la criminalità organizzata – capace non solo di integrarsi con l’economia legale ma anche di anticiparne le opportunità – ha perfettamente compreso quanto siano labili i confini tra attività illecite e lecite, inquinando il sistema economico, attraverso metodiche corruttive finalizzate ad infiltrare la Pubblica Amministrazione – ed il relativo “mondo” dei pubblici appalti – anche grazie alla disponibilità di professionisti compiacenti.
Oggi, la penetrazione del sistema imprenditoriale lombardo appare sempre più marcata da parte dei sodalizi calabresi, ma anche le mafie di estrazione siciliana e campana si mostrano in grado di esprimere la stessa minaccia.
Una compiuta analisi delle infiltrazioni mafiose sul territorio regionale non può prescindere dalle operazioni di polizia giudiziaria portate a compimento nel semestre, dalle pronunce giudiziarie, nonché dal monitoraggio delle attività imprenditoriali operato dai Gruppi interforze istituiti presso tutte le Prefetture della Regione. Il citato monitoraggio informativo offre un quadro d’analisi che, descrive il radicamento del fenomeno mafioso sul territorio, restituendo una tendenza sempre maggiore di tentativi di infiltrazione nel settore degli appalti pubblici e nel rilascio delle autorizzazioni, licenze e concessioni pubbliche.
In particolare, i settori commerciali con più provvedimenti prefettizi, nel semestre, risultano quelli della ristorazione, giochi e scommesse, costruzioni, autotrasporto di merci, autodemolizioni, commercio auto.
Un’ulteriore indicazione viene offerta dalla lettura dei dati pubblicati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Allo stato attuale, in Lombardia, sono in corso le procedure per la gestione di 1.796 immobili confiscati, mentre altri 1.141 risultano già destinati. Sono, altresì, in atto le procedure per la gestione di 269 aziende, a fronte delle 83 già definite. Alberghi, ristoranti, attività immobiliari, commercio all’ingrosso, attività manifatturiere ed edili, terreni agricoli, appartamenti, ville, fabbricati industriali, negozi, sono solo alcune tra le tipologie di beni sottratti alle mafie anche in Lombardia, concentrate, seguendo un ordine quantitativo decrescente, nelle province di Milano, Monza Brianza, Varese, Pavia, Brescia, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio e Lodi.
Il fenomeno mafioso in Lombardia, quindi, parte da lontano, da alcuni decenni ed ha portato con sé, dai territori di origine, oltre al fenomeno dei matrimoni combinati e forzati – strumentali per la compattezza dei sodalizi i rituali di affiliazione e le metodiche criminali tipiche (intimidazione, assoggettamento, omertà, solo per citarne alcune) che si espletano, all’occorrenza, anche con azioni violente. L’infiltrazione in Lombardia non è stata “silente” lasciando spazio, in diversi casi, all’esteriorizzazione del metodo mafioso mettendolo “a sistema” esattamente come nei territori di origine: negli anni, taluni omicidi registrati nella regione sono risultati funzionali alle dinamiche evolutive dei sodalizi, esattamente come il pressing intimidatorio e estorsivo sulle fasce produttive, sovrapponibile a quello praticato nelle aree di provenienza. Nel comasco, ad esempio, le vicende giudiziarie degli ultimi anni – di seguito meglio descritte – hanno evidenziato come le nuove generazioni di ndranghetisti “blasonati” non sembrano manifestare la tipica propensione imprenditoriale e la capacità di “mimetizzarsi”, propria di altri gruppi calabresi stanziati in Lombardia. Queste nuove leve, infatti,pur non disdegnando le attività illecite più “sofisticate”, come il riciclaggio e il reimpiego di capitali, sembrano privilegiare strategie “militari” di controllo del territorio che – per quanto meno evolute nel profilo economico-criminale – creano tuttavia un diffuso allarme sociale, proprio per la pratica della violenza e della intimidazione. di 6 persone, per reati ambientali emersi a seguito dell’incendio doloso, del 3 gennaio 2018, di un capannone a Corteolona (PV), nel quale erano state illegalmente stoccate tonnellate di rifiuti.
Mafia nel comasco
Passando in rassegna la presenza di matrice ‘ndranghetista nelle altre province lombarde, va rilevato che per il dinamico tessuto economico-imprenditoriale e la posizione privilegiata nei rapporti commerciali con le province limitrofe e con la Svizzera, la provincia di Como ricade inevitabilmente nelle mire delle organizzazioni criminali e della ’ndrangheta in particolare, tanto da far registrare, nel tempo, la presenza delle già segnalate locali di Como, Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco e Cermenate.
Lo scorso mese di ottobre, il Tribunale di Como ha dato l’avvio al processo di primo grado relativoall’inchiesta “Ignoto 23 (eseguita il 26 settembre 2017 dai Carabinieri di Milano), oggetto di attenzione mediatica per le intemperanze in aula dei parenti di alcuni imputati. Il processo rappresenta l’esito delle indagini che avevano intercettato le dinamiche mafiose sul territorio, nel cui ambito sono state indagate 13 persone, tra cui il nipote del boss della cosca africese MORABITO, per associazione di tipo mafioso, estorsione in danno di alcuni esercizi com-merciali di quel centro cittadino, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni aggravate e danneggiamento, con l’aggravante del metodo mafioso. Gli imputati sono ritenuti al vertice della locale di Limbiate (MB) ed in stretta correlazione con la locale di Mariano Comense (CO). Proprio a Cantù e nelle zone limitrofe si era anche assistito ad una serie di eclatanti atti criminali, quali gambizzazioni, spari con armi da fuoco in pieno centro abitato e lanci di bottiglie incendiarie. L’attività investigativa, avviata nella primavera del 2015, ha permesso di identificare, fra gli altri indagati, due partecipanti – rimasti per lungo tempo ignoti (da cui il nome dell’operazione) – a due summit di ‘ndrangheta, uno tenutosi nel mese di febbraio 2008 presso un ristorante di Legnano (MI) e l’altro nel mese di ottobre 2009 presso un centro per anziani di Paderno Dugnano (MI), già documentati nell’ambito della nota operazione “Infinito”. È emerso, altresì, lo stretto legame tra uno degli affiliati della locale di Mariano Comense ed un affermato imprenditore edile (originario di Melito di Porto Salvo-RC, anch’egli indagato), titolare di numerose società, quale uomo d’affari capace di muoversi agevolmente nel mondo dell’economia, dell’imprenditoria, della politica e della criminalità organizzata. La citata inchiesta “Ignoto 23”, assieme ad altre degli ultimi anni, ha reso testimonianza di una presenza strutturata e radicata nel comasco, che assume connotazioni del tutto peculiari rispetto alla più ampia strategia di infiltrazione dell’economia adottata dalle cosche in Lombardia. Qui, infatti, come già detto in premessa, le nuove generazioni “comasche” di ndranghetisti non sembrano attuare la strategia di mimetizzazione al mondo imprenditoriale, adottata invece da altri gruppi calabresi fuori dal territorio di origine. Gli ‘ndranghetisti comaschi, pur se impegnati nelle attività illecite del riciclaggio e del reimpiego di capitali, sembrano privilegiare, infatti, la strategia del controllo militare del territorio, con conseguente allarme sociale dovuto alla risonanza delle azioni violente e intimidatorie. Si assiste, quindi, alla persistenza sul territorio dei disvalori identitari propri dell’associazione mafiosa, nella quale i vincoli familiari continuano ad essere l’humus che alimenta il fenomeno. Non a caso, sono emersi casi di giovanissimi, figli o nipoti di alcuni ‘ndranghetisti, introdotti nell’associazione mafiosa attraverso veri e propri rituali di affiliazione.
DOCUMENTAZIONE
- OSSERVATORIO CRIMINALITA’ ORGANIZZATA-RIVISTA
- OSSERVATORIO CRIMINALITÀ ORGANIZZATA-SITO
- RELAZIONI COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA
- RELAZIONI SEMESTRALI D.I.A.
- RELAZIONE 2020 RACKET ED USURA NELL’EMERGENZA COVID
- ANTICORRUZIONE
- ANTIRICICLAGGIO
- APPALTI
- BENI CONFISCATI
- CAPORALATO
- COMUNI SCIOLTI PER MAFIA
- CONTRAFFAZIONE
- DROGA
- GIOCO D’AZZARDO
- IMMIGRAZIONE
- MAFIE E ANTIMAFIA
- USURA E RACKET
COMMISSIONE SPECIALE ANTIMAFIA REGIONE SICILIA RELAZIONE CONCLUSIVA INCHIESTA SUL DEPISTAGGIO DI VIA D’AMELIO
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLA MAFIA IN SICILIA 1976: LA RELAZIONE DI MINORANZA DI PIO LA TORRE E CESARE TERRANOVA
COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA AUDIZIONI DOTTOR BORSELLINO – AUDIO E TESTI
COMMISSIONE ANTIMAFIA CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
La CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
- CAMORRA
- CAMORRA – ESPONENTI
- COSA NOSTRA
- CRONOLOGIA MAFIA E ANTIMAFIA
- I BASILICHI
- ‘NDRANGHETA
- ‘NDRANGHETA IN LOMBARDIA
- SACRA CORONA UNITA
- STIDDA
- ANTIMAFIA
- QUANDO UOMINI DELLO STATO LO STATO TRATTARONO CON COSA NOSTRA
- ELENCO DEI MAFIOSI PER CITTA’
- COSA NOSTRA STATUNITENSE
- ELENCO IMPRESE CRIMINALI E BANDE PER CITTA’
- CAVALLO DI RITORNO
- CAPORALATO
- ESTORSIONE
- NARCOTRAFFICO
- RACKET
- RICERCHE E TESI DI LAUREA SULLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
- LA GENESI DELLA MAFIA
- SCAMBIO ELETTORALE POLITICO MAFIOSO
- VOTO DI SCAMBIO
- CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
- CRIMINALITA’ ORGANIZZATA IN ITALIA
- CRIMINALITA’ ORGANIZZATA IN EUROPA
- CRIMINALITA’ ORGANIZZATA TRASNAZIONALE
- CRIMINALITA’ ORGANIZZATA – RELAZIONI SEMESTRALI D.I.A
- CRONOLOGIA MAFIA E ANTIMAFIA
- DONNE E MAFIA
- ECOMAFIE
- FAMIGLIE ITALIANE CRIMINALI NEL MONDO
- LA CUPOLA DOPO LA SECONDA GUERRA DI MAFIA
- LE RADICI DEL POTERE CRIMINALE MAFIOSO
- TESI E RICERCHE
- MAFIA ITALIANA E APPALTI
- MAFIA E…
- MAFIA E APPALTI
- MAFIA E CHIESA
- MAFIA E CINEMA
- MAFIA E DONNE
- MAFIA E LAVORO
- MAFIA E MASSONERIA DEVIATA
- MAFIA E PANDEMIA
- MAFIA E POLITICA
- MAFIA E RICICLAGGIO
- MAFIA E SANITA’
- MAFIA E TRASPORTI
- MAFIA – CRONOLOGIA 1943-2001
- MAFIA NIGERIANA IN ITALIA
- STORIE DI MAFIA E DI MAFIOSI
- VITTIME DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
- VOLTI E VOCI DI MAFIA
- COMITATO 5 DICEMBRE – Sindaci e Progetto San Francesco uniti nella legalità
- TRENTENNALE delle STRAGI di CAPACI e VIA D’AMELIO – Agenda eventi in provincia di Como
-
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A cura di Claudio Ramaccini Direttore Centro Studi Sociali contro le mafie -PSF