🟥 MAFIA e APPALTI cronologia dal 1990 ad oggi

 

🟧 1990

 

 

2 luglio 1990 TESTO


22 giugno 1990
 Mafia e appalti. Dichiarazioni del dottor GIOVANNI FALCONE in audizione, alla Commissione Antimfia illustra gli elementi che lo inducevano a riscontrare l’esistenza di una centrale unica per il controllo illecito sulle procedure di appalto in Sicilia con cui Cosa Nostra si assicurava un’ingente mole di proventi finanziari. – XI_Leg_miss_PA_22 giu. 1990_parte Falcone e magistrati  

Da pag. 81 –  Falcone: “A me sembra che cercare di stabilire se questo comitato d’affare sia isolano o nazionale urti contro i presupposti del ragionamento, cioè la TERRITORIALITA’ dell’organizzazione mafiosa, che controlla le opere pubbliche eseguite nella zona. Alcune opere vengono aggiudicate altrove. Il problema sarà ampiamente chiarito, ma non posso farlo completamente in questo momento perché non credo sia opportuno. Ma il punto è sempre lo stesso: il presupposto dell’intervento dell’organizzazione mafiosa sta nel controllo del territorio: altrimenti non vi sarebbe alcuna possibilità di intervenire. Qualsiasi impresa, italiana o anche straniera, che operi in queste zone è sicuramente soggetta agli stessi problemi: questo è sicuro. Per quanto riguarda quello che diceva il senatore Calvi, io credo che noi non dovremmo dire altro se non che a nostro giudizio – confortato dalle decisioni del giudice per le indagini preliminari – sono emersi elementi di responsabilità a carico di certi funzionari dell’amministrazione pubblica e di certi imprenditori. Tutto il resto, a mio avviso, NON deve essere oggetto di valutazione da parte del magistrato.

 

🟧 1991

 

 


15 marzo 1991
– Le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti – di GIOVANNI FALCONE SEGUE

 


16 febbraio 1991
RAPPORTO R.O.S CARABINIERI     SEGUE

 


23 agosto 1991
– Ministro Giustizia MARTELLI restituisce a Procuratore GIAMMANCO dossier coperto da segreto Mafia e Appalti   SEGUE

 

🟧 1992

 

25 maggio 1992 ANTONIO DI PIETRO: “Ero ai funerali di Giovanni Falcone. Paolo Borsellino mi si avvicinò e mi disse: Tonì, facciamo presto, abbiamo poco tempo.”  SEGUE  

14 giugno 1992 VERBALE Il funzionamento della gestione degli affari della S.I. R.A. P., è ben spiegato dalle dichiarazioni rese da Li Pera La gestione di tutti gli affari della S.I. R.A. P. è avvenuta e avviene secondo un meccanismo operativo complesso e articolato SEGUE  

19 giugno 1992 – Richiesta e Decreto di Archiviazione  SEGUE

 

25 giugno 1992 – Provvedimento di Distruzione Intercettazioni SEGUE

25 giugno 1992 L’incontro segreto di Borsellino con i ROS alla Caserma Carini   SEGUE

 


13 luglio 1992
Richiesta e Decreto di archiviazione  SEGUE

… A partire dal 1989, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo
Speciale, Reparto Criminalità Organizzata, iniziavano indagini volte a verificare la sussistenza di infiltrazioni mafiose nel sistema degli appalti nel territorio della provincia di Palermo.
… dette intercettazioni, che si attuavano nel periodo compreso fra il 20/12/1988 e il 5/6/1989, sebbene non utilizzabili ai fini processuali, offrivano spunti concreti per ulteriori indagini giudiziarie, poiché ponevano in luce una fitta sequenza di contatti del Siino con imprenditori, tale da far sorgere fondati indizi di una attività di costui, finalizzata ad interferire nello svolgimento di gare di appalto indette sia da enti pubblici, sia, particolarmente dalla SIRAP. s.p.a. (una società a capitale misto che aveva, o avrebbe indetto con fondi pubblici gare di appalto per la realizzazione di 20 aree attrezzate per importi di circa 50 miliardi ciascuna)

14 luglio 1992 QUELLA INFUOCATA RIUNIONE DEL 14 LUGLIO  SEGUE

 

 

18 luglio 1992 Borsellino, l’omicidio Ranieri e il fascicolo 5261/90 prelevato da BORSELLINO il giorno prima di morire– Servizio tratto da RAI 2 LINEA di CONFINE  a cura di Claudia Aldi  VIDEO

 

19 luglio 1992 Strage di Via D’Amelio  SEGUE

 

29 luglio 1992 GOZZO – Borsellino, 5 giorni prima della strage, ai colleghi: «Approfondite mafia-appalti!».  SEGUE 

 

 

Luglio 1992 AUDIZIONI CSM degli ex PM GIAMMANCO, PIGNATONE, NATOLI, SCARPINATO e LO FORTE    SEGUE

 

30 luglio 1992  CSM – L’audizione di MARIA FALCONE  SEGUE vi sono le parole di BORSELLINO quando raccomanda alla signora Maria di evitare dichiarazioni pubbliche e aspettare perché ” lui potesse acquisire quelle prove…acquisire tutte quelle prove, tutti quei documenti che.. sa come vanno da voi le cose, è chiaro tutti i magistrati non fanno illazioni, non si basano…ma è chiaro che quando si vogliono fare riferimenti a determinate cose ci vogliono delle prove. BORSELLINO sapeva che doveva competere con un leone, e quindi doveva portare delle prove, delle cose inconfutabili, verso la fine mi ha anche detto, nel trigesimo della morte di Giovanni, durante la messa, che era molto vicino a scoprire delle cose tremende, delle cose terribili, che avrebbero fatto saltare parecchie cose.”

17 ottobre 1992 MAFIA e APPALTI – Borsellino, l’omicidio Ranieri e il fascicolo 5261/90 – La Procura di Palermo chiede a quella di Caltanisetta il fascicolo che il dottor Borsellino aveva prelevato in archivio il giorno prima di essere ammazzato. LETTERA

27 ottobre 1992 La Procura di Caltanisetta chiede ai Carabinieri di essere informati sul contenuto della documentazione sequestrata nell’ufficio del dottor  Borsellino  LETTERA

5 novembre 1992 La Procura di Caltanissetta procede all’apertura della borsa del dottor Borsellino e a verbalizzarne il contenuto SEGUE

17 novembre 1992 GIOVANNI TINEBRA, Procuratore della Repubblica di Caltanisetta viene audito dalla Commissione Parlamentare AntimafiaVERBALE

 

 

 

7 dicembre 1992 VITTORIO TERESI: “Falcone e Borsellino dissero che Lima fu ucciso per il dossier mafia-appalti» SEGUE

 

🟧 1997

 

1997. MAFIA e APPALTI – LIANA MILELLA: ecco cosa pensava il dottor FALCONE della gestione della Procura di Palermo  SEGUE

 

 

 

12 novembre 1997 INGROIA,  NELL’AGENDA DI FALCONE APPUNTI SU MAFIA E APPALTI   Nell’agenda elettronica di Giovanni Falcone erano stati annotati alcuni appunti riguardanti, tra l’altro, le indagini su mafia e appalti condotte dai carabinieri del Ros, su Gladio e la P2. Proprio quegli appunti avevano attirato l’ attenzione del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Borsellino.  Lo ha sostenuto stamane ANTONIO INGROIA, uno dei magistrati piu’ vicini a Borsellino, deponendo davanti alla Corte d’ Assise di Caltanissetta, nel processo-bis per la strage di via D’ Amelio.  Il teste ha ricordato che dopo la strage di Capaci Borsellino ritenne che le ”piste” per capire chi avesse ordinato l’ assassinio di Giovanni Falcone potevano essere cercate proprio negli appunti trascritti sull’agenda elettronica.  Falcone annotava soltanto le cose importanti – ha detto Ingroia – e quegli appunti avevano colpito l’attenzione di Borsellino”.  Il magistrato ha precisato che Borsellino aveva chiesto di essere  sentito dagli investigatori sulla strage di Capaci, dopo una valutazione di indizi ed ipotesi. Il magistrato ha anche affermato che la strage di via D’Amelio era ”prevedibile” e che non furono prese ”misure adeguate” per proteggere Borsellino nei luoghi che abitualmente frequentava, come la strada in cui abitava la madre. SEGUE

13 novembre 1997 Interrogato il capo dei Ros. Caso-Lo Forte.Il comandante del Ros dei carabinieri, colonnello MARIO MORI é stato sentito lunedì scorso a Roma dal pubblico ministero di Caltanissetta Luca Tescaroli che indaga sull’ennesimo «caso Palermo», l’intrigo Siino-De Donno-Lo Forte. SEGUE

23 novembre 1997 «Guerra» tra procura e Ros LO FORTE denuncia DE DONNO. Quattro giorni di interrogatori blindati per Siino. Il procuratore aggiunto di Palermo Guido Lo Forte ha deciso di contrattaccare e ha querelato il capitano dei carabinieri del Ros Giuseppe De Donno per calunnia.  SEGUE

29 novembre 1997 CASELLI e TINEBRA fanne pace da. Armistizio dopo le frizioni sul caso De Donno hanno fatto la pace, e l’annunciano in pompa magna, nella sede della Direzione nazionale antimafia, sotto la supervisione di Piero Luigi Vigna che li aveva convocati per vedere di metterli d’accordo. Dopo tre ore di riunione Gian Carlo Caselli, procuratore di Palermo, e Giovanni Tinebra, procuratore di Caltanissetta SEGUE

30 novembre 1997  FALCONE e BORSELLINO «Uccisi dalla mafia degli appalti».  SEGUE

 

🟧 1998

 

16 gennaio 1998 MAFIA E APPALTI –GIANCARLO CASELLI interroga ANTONIO DI PIETRO e la signora AGNESE BORSELLINO.  SEGUE

23 marzo 1998 «Borsellino morì da superprocuratore » CARMELO CANALE: il governo gli anticipò la decisione Paolo Borsellino era ad un passo dalla Procura nazionale antimafia.  SEGUE

24 marzo 1998 Il tenente CARMELO CANALE, già stretto collaboratore del dottor Borsellino, depone al “Borsellino Bis” AUDIO

5 giugno 1998 Su richiesta del Procuratore di Palermo GIANCARLO CASELLI, i PM Croce, Lo Forte, Scarpinato, Insacco, Ingroia, De Lucia e Sturzo redigono la “Relazione sulle modalità di svolgimento delle indagini mafìa-appalti negli anni 1989 e seguenti” depositata da Caselli il 3 febbraio 1999 in occasione dell’audizione presso la commissione Parlamentare Antimafia. SEGUE 

12 novembre 1998 MAFIA – APPALTI e i “Memoriali Nicolosi”  SEGUE

 

🟧 1999

 

24 gennaio 1999 Borsellino, Brusca, Riina e mafia appalti – L’Unità   SEGUE


3 febbraio 1999  Il procuratore GIANCARLO CASELLI  deposita in Commissione Parlamentare Antimafia la “Relazione sulle modalità di svolgimento delle indagini mafìa-appalti negli anni 1989 e seguenti” in occasione dell’audizione presso la commissione Parlamentare Antimafia   SEGUE

4 febbraio 1999  Procura Palermo – Relazione sulle modalità svolgimento indagini mafia-appalti anni-1989 e seguenti  SEGUE

10 febbraio 1999 Appalti, ecco perche’ fu ucciso Borsellino. Appalti, nuova pista per Borsellino. Il magistrato voleva riaprire l’ indagine insabbiata, incontro segreto con i vertici del Ros. Quelle indagini segrete sui rapporti tra boss, politici e imprenditori Appalti, ecco perche’ fu ucciso Borsellino . Perche’, il 19 luglio 1992, fu ucciso Paolo Borsellino? SEGUE  D’Avanzo Giuseppe Corriere della Sera ecco perché fu ucciso Borsellino SEGUE

 

Luglio 1999 – Ordinanza di archiviazione Giammanco, Lo Forte, Pignatone, De Francisi    

 

🟧 2000

 

23 novembre 2000 MAFIA E APPALTI – ANGELO SIINO “Lei pensa che Raul Gardini si sia suicidato perché temeva un avviso di garanzia da Di Pietro o l’arresto per Tangentopoli?  SEGUE

 

🟧 2006

 


Nel 2006 il boss pentito ANTONINO GIUGFRÈ dichiarava a verbale:

(…) “Un motivo è da ricercarsi, per quanto io so, nel discorso degli appalti.
Perchè si sono resi conto che il dottor Borsellino era molto addentrato in questa branca, cioè in questo discorso mafia, politica e appalti. E forse alla pari del dottor Falcone”.
“Il dottor Borsellino stava diventando più pericoloso di quello che addirittura si era pensato, in particolare per quanto riguarda il discorso degli appalti”.Nelle motivazioni  del Borsellino quater:“L’inquietante scenario descritto dal collaboratore (Giuffrè, ndr) trova precisi riscontri negli elementi di prova emersi nell’ambito del presente procedimento, che evidenziano l’isolamento creatosi intorno a Borsellino e la sua convinzione che la sua esecuzione sarebbe stata resa possibile dal comportamento stesso della magistratura”.
“Falcone e Borsellino erano pericolosi nemici di Cosa Nostra per la loro persistente azione giudiziaria svolta contro l’organizzazione mafiosa e in particolare con riguardo al disturbo che recavano ai potentati economici sulla spartizione degli appalti”

 

🟧 2011

 

11 febbraio 2011 Un giudice veneziano teste a Palermo Il giudice STEFANO MANDUZIO, sentito a palermo dal Tribunale ha sostenuto che nel 1992 Paolo Borsellino, da lui conosciuto quando era pubblico ministero ad Agrigento, si confidò con lui parlandogli della propria difficoltà ad operare con l’allora procuratore Pietro Giammanco e spiegò che molti dei contrasti interni alla Procura palermitana nelle inchieste per mafia dipendevano dal rapporto su Cosa Nostra e appalti presentato dal Ros dei carabinieri. «Borsellino mi disse pure che questa frattura tra i pm e il Ros doveva essere sanata», ha infine affermato il giudice veneziano (è presidente di uno dei due collegi del Tribunale penale lagunare).  E’ stato chiamato come testimone perchè avrebbe avuto uno degli ultimi colloqui sostenuti da Paolo Borsellino prima di essere ucciso da un attentato in via D’Amelio: il processo è quello nei confronti dell’allora capo del Ros Mario Mori, poi diventato direttore del servizio segreto civile, e del colonnello dell’Arma Mario Obinu, imputati di favoreggiamento per aver evitato di arrestare Bernardo Provenzano pur sapendo, grazie ad un confidente, dove si nascondeva. E questo per far procedere la trattativa Stato-mafia in modo da far cessare la stagione delle stragi in cambio di concessioni.  Al centro dell’udienza di ieri a Palermo la questione del carcere duro (il 41 bis) per i boss siciliani, che nel 1993 il ministro della Giustizia di allora Giovanni Conso abrogò per trecento di loro. AUDIO deposizione

16 e 22 febbraio 2011 Rapporto mafia e Appalti/Paolo Borsellino – Audizione di LILIANA FERRARO in Commissione Parlamentare Antimafia. In questa audizione la dottoressa Liliana Ferraro riferisce dell’invio irrituale  di un atto giudiziario fatto da parte di Giammanco. Per ragioni tutt’oggi ignote, il Procuratore di Palermo inoltrò al ministero della Giustizia Martelli (ed ad altri organi dello Stato) l’informativa  mafia appalti coperta da segreto istruttorio, che era stata depositata il 16 febbraio 1991 in procura dal Ros. Giovanni Falcone, dispose che  tale documentazione fosse immediatamente restituita alla Procura di Palermo con una lettera di accompagnamento firmata dal ministro. E altra audizione 22 febbraio 2011Ripeto, De Donno non mi disse di essere lı` a nome di Mori o di Subranni.” SEGUE

26 novembre 2011 Processo strage Borsellino, ROBERTO SCARPINATO “A  insabbiare il dossier mafia-appalti fu il RosSEGUE

 

🟧 2012

 

26 marzo 2012 Audizione Sostituto Procuratore DOMENICO GOZZO in Commissione Parlamentare Antimafia SEGUE

6 giugno 2012 Il pentito NINO GIUFFRE’: Falcone e Borsellino furono lasciati soli” SEGUE
Riina aveva dichiarato guerra a Falcone e Borsellino VIDEO

 

🟧 2013

 

🟧 2017

 

20 aprile 2017  Nelle motivazioni  del “Borsellino quater:“L’inquietante scenario descritto dal collaboratore ANTONINO GIUFFRÉ trova precisi riscontri negli elementi di prova emersi nell’ambito del presente procedimento, che evidenziano l’isolamento creatosi intorno a Borsellino e la sua convinzione che la sua esecuzione sarebbe stata resa possibile dal comportamento stesso della magistratura”. “Falcone e Borsellino erano pericolosi nemici di Cosa Nostra per la loro persistente azione giudiziaria svolta contro l’organizzazione mafiosa e in particolare con riguardo al disturbo che recavano ai potentati economici sulla spartizione degli appalti”

 

 

12 luglio 2017 ALESSANDRA CAMASSA, magistrato …Quando uscì la vicenda del rapporto mafia- appalti dopo la morte del dottor Falcone sembrava che questo rapporto fosse una cosa segretissima, invece per la verità il rapporto mafia-appalti alla procura di Marsala era a tutti noto perché il dottor Borsellino lo fece leggere subito a tutti i sostituti come un rapporto fondamentale per conoscere alcune dinamiche di strategia di cosa nostra a livello imprenditoriale, anche se poi non ho seguito io le indagini, quindi non ho ricordi precisi, ricordo soltanto che il filone di Pantelleria con il sindaco Petrillo lo seguirono il dottor Borsellino e poi il dottor Ingroia in particolare, ma non so dirvi altro del rapporto mafia-appalti.  Ripeto: mi stupì il fatto che tutti considerassero questo rapporto segreto (quello che lo teneva nella cassaforte, l’altro che raccontava…) mentre io l’ho letto sul mio tavolo e avevo appena ventotto anni, non mi era stato neanche dato come segreto, comunque sono dinamiche che a volte sfuggono nelle procure di provincia rispetto alle procure più grandi. Dall’audizione in Commissione Parlmentare Antimafia

 

🟧 2019

 

 

4 novembre 2019 LUCIANO VIOLANTE, ‘per Procuratore Giammanco rapporto mafia e appalti era inconsistente(Adnkronos) – Il rapporto tra mafia e appalti del Ros dei Carabinieri del 1991 “era inconsistente”. Così lo avrebbe definito, nel corso di un incontro, l’ex Procuratore capo di Palermo Pietro Giammanco con Luciano Violante, che non era ancora stato nominato Presidente della Commissione antimafia. A raccontarlo in aula, per la prima volta, è lo stesso ex Presidente della Camera Violante, nel corso della sua deposizione nel processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia. SEGUE

 

🟧 2020

 

17 luglio 2020  FABIO TRIZZINO:  “Cause morte nei 57 giorni dopo Falcone e gestione del rapporto Mafia e Appalti AUDIO e NEWS

18 luglio 2020 Borsellino, i familiari: “Silenzi e parole tardive da pezzi dello Stato «Noi dobbiamo fare l’analisi delle parole di Borsellino, che ha lasciato detto qualcosa che può guidare gli investigatori verso la possibilità di scoprire le ragioni e i motivi della sua morte, noi dovremmo fare un’esegesi delle parole di Borsellino evitando di contaminare quelle che erano le sue conoscenze prima di Capaci e ciò che acquisì in quei 57 giorni, in cui trovo una plausibile spiegazione nell’accelerazione». Ne è convinto l’avvocato FABIO TRIZZINO, legale dei familiari del magistrato Paolo Borsellino, che sottolinea le «collaborazioni tardive di Claudio Martelli, Liliana Ferraro, Alessandra Camassa e Massimo Russo, da cui abbiamo saputo delle cose che creano un rinnovato dolore». Il legale rappresenta la famiglia Borsellino costituitasi parte civile, nel processo a Matteo Messina Denaro, per il quale ieri l’accusa ha chiesto l’ergastolo in quanto ritenuto uno dei mandanti delle stragi del ’92. Dopo l’uccisione di Giovanni Falcone, la mafia siciliana aveva stabilito l’eliminazione di Calogero Mannino, ma poi l’obbiettivo immediato diventò Paolo Borsellino. «Da quanto ci raccontano i collaboratori di giustizia, la virata avviene tra il 3 e il 20 giugno», ha spiegato Trizzino. Cosa succede? «L’autorità giudiziaria di Catania, con il sostituto procuratore Felice Lima, stava interrogando Giuseppe Lipera del 13-14-15 giugno 1992. Noi dobbiamo capire se alcune di quelle informazioni possano essere finite a Borsellino e questo è importante perchè potremmo iniziare a vedere la finalità preventiva di bloccare Borsellino sul fronte del dossier ‘Mafia e appalti’». Di certo, «le cause della morte di Borsellino sono nei 57 giorni che lo separano dalla strage di Capaci» e «nella gestione del rapporto Mafia e Appalti».

 

🟧 2021

 

 

 

 

27 maggio 2021 VITTORIO TERESI: “Falcone e Borsellino dissero che Lima fu ucciso per il dossier mafia-appalti»      SEGUE

26 novembre 2021 Processo strage Borsellino, SCARPINATO “a insabbiare il dossier mafia-appalti fu il Ros”  SEGUE

 

 

Fiammetta ok

FIAMMETTA BORSELLINO E IL RAPPORTO MAFIA E APPALTI

 

🟧 2022


20 maggio 2022
  “Processo depistaggio” – Intervento conclusivo FABIO TRIZZINO avvocato della famiglia Borsellino SEGUE

20 maggio 2022 “Processo depistaggio” Arringa avvocato FABIO TRIZZINO, legale di Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino AUDIO  Via d’Amelio, il legale dei Borsellino: “Dietro il depistaggio progetto criminale. E si poteva fermare” Non una scia di negligenze, omissioni, anomalie assolutamente casuali, ma un disegno criminale se non eversivo. E chi ha imbrogliato le carte dell’inchiesta sull’attentato di via D’Amelio ne era perfettamente consapevole. Sono parole pesantissime quelle pronunciate dall’avvocato Fabio Trizzino, marito di Lucia e legale dei familiari del giudice ucciso, al processo sul depistaggio seguito alla strage. In aula ad ascoltare, anche Manfredi Borsellino. Due giorni fa, è entrato in aula per la prima volta dall’inizio del processo e questa mattina si è presentato nuovamente puntuale per l’intervento dell’avvocato Trizzino. “Abbiamo maturato la convinzione che nell’opera di ricostruzione di ciò che è avvenuto dopo la strage di via D’Amelio, l’approssimazione, le anomalie e negligenze corrispondevano a un disegno criminoso portato avanti da uomini che doveva ricostruire la verità” ha detto il legale, intervenendo al processo che vede imputati i poliziotti Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, accusati di calunnia aggravata per aver agevolato Cosa nostra. Per il legale, sono tutti colpevoli, ma ci sono anche magistrati che dovrebbero quanto meno fare pubblica ammenda. “Mi rendo conto che è un’affermazione forte e dolorosa ma visto il contegno tenuto nel corso del loro esame, per quanto riguarda la dottoressa Palma e Petralia come indagati di reato connesso (con posizione in seguito archiviata ndr), e il dottor Di Matteo, noi diciamo che ‘per quanto loro si possano credere assolti, riteniamo che siano lo stesso per sempre coinvolti’, dice Trizzino, che cita De Andrè e attacca, durissimo: “E’ stato compromesso il diritto dell’accertamento della verità negli eventi antecedenti e successivi che hanno portato alla strage di via d’Amelio”. “Nessuno di noi può negare l’attacco stragista. La strage di via d’Amelio ebbe l’effetto di sbloccare l’impasse per l’elezione del presidente della Repubblica”. E ne è certo il legale: “Quando le anomalie si sommano, le illegalità hanno dietro di sè un progetto criminale che respingiamo al mittente”. “Avevamo una procura dilaniata sull’attendibilità di Scarantino e alla fine sono stati i pm i sostenitori della sua attendibilità. E’ questo è inquietante. Si sono spaventati? Avevano paura di buttare giù tutto l’edificio che stavano tirando su? Di fronte a certe storture procedurali rimango allibito. Le mie parti civili devono leccarsi non solo le ferite della strage di via D’Amelio ma anche del depistaggio. Abbiate pietà da questo punto di vista. Si poteva fermare quel depistaggio”. LA REPUBBLICA

20 maggio 2022  La famiglia Borsellino contro i pm: «Senza di loro depistaggio non poteva esserci» SEGUE

31 maggio 2022 – FABIO TRIZZINO: «La pista nera sulle stragi del ’92 è un altro depistaggio» SEGUE

 

 

 

 

Luglio 2022  La procura di Caltanissetta riapre l’inchiesta “Mafia e Appalti”

 

13 luglio 2022  Viene istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili della strage di via D’Amelio.  SEGUE

17 luglio 2022 – FABIO TRIZZINO: le cause della morte nei 57 giorni dopo Falcone e nella gestione del rapporto Mafia e Appalti SEGUE

29 luglio 2022 ADNKRONOS rivela che da qualche settimana la Procura di Caltanisetta a riaperto l’inchiesta sul DOSSIER MAFIA E APPALTI SEGUE.

29 luglio 2022 AUDIZIONE DOMENICO GOZZO AL CSM  SEGUE 

Borsellino, 5 giorni prima della strage, ai colleghi: «Approfondite mafia-appalti!»

 

  • Il verbale del dr Gozzo è molto esplicativo sulla famosa riunione del 14 luglio 92 in procura.
    Una riunione in cui Borsellino chiede notizie sull’indagine prodotta dal dossier mafia appalti presentato dai Carabinieri del ROS nel febbraio ‘91. “C’è stata questa riunione il 14 luglio (che è stata l’ultima a cui ha partecipato Paolo BORSELLINO, era seduto due sedie dopo di me)..” Su “mafia e appalti”, quindi, c’era il collega PIGNATONE (se non ricordo male) e doveva esserci anche il collega SCARPINATO che però non potè venire per problemi di famiglia.
    Ho visto proprio questo contrasto più che latente, visibile, perchè proprio BORSELLINO chiese e ottenne che fosse rinviata, perché al momento aveva dei problemi, la discussione su questo processo e fece degli appunti molto precisi: come mai non fossero inserite all’interno del processo determinate carte che erano state mandate …

  • SANTORO: Quale processo?
  • GOZZO: “Mafia-appalti”, quello- SINO per intenderci. Fece queste affermazione: come mai non fossero contenute queste carte all’interno del processo e, poi, disse anche che c’era..
  • RUGGIERO: Di che carte si trattava?
  • GOZZO: Si trattava di carte che erano state inviate (quello che ho sentito là, chiaramente, posso riferire) alla Procura di Marsala – e nella fattispecie dal collega INGROIA, che adesso è anche lui alla Procura di Palermo – che era lo stesso processo però a Marsala. C’erano degli sviluppi e, quindi, erano stati mandati a Palermo e lui si chiedeva come mai non fosse stata seguita la stessa linea (insomma credo di aver capito dal …) e, poi, diceva che c’erano dei nuovi sviluppi (in particolare un pentito di questi che ultimamente aveva parlato), e sono rimasto sorpreso perché dall’altra parte si rispose: “ma vedremo”. Cioè, di fronte ad un offerta così importante (io riferisco i fatti): “Ma vedremo, se è possibile, ma è il caso di acquisirlo”.
  • RUGGIERO
  • GOZZO: Cioè da parte del relatore …Dott….Il collega PIGNATONE era il relatore.
  • SANTORO :Relatore e anche titolare del processo?
  • GOZZO: Titolare del processo insieme a SCARPINATO dovrebbe essere se non ricordo male (però, ripeto, SCARPINATO non era presente alla riunione).”

5 agosto 2022 Dalle motivazioni alla sentenza del processo d’appello “Trattativa Stato-mafia”:STRAGE BORSELLINO ACCELERATA DA DOSSIER APPALTI NON DA TRATTATIVA “La Corte ritiene quindi di poter concludere nel senso che quell’input dato da Salvatore Riina al suo interlocutore affinché si uccidesse il dottor Borsellino con urgenza nel giro di pochi giorni, mettendo da parte altri progetti omicidiari già in più avanzata fase di esecuzione (tra i quali quello concernente l’onorevole Mannino di cui ha riferito Giovanni Brusca), possa avere trovato origine nell’interessamento del medesimo dottore Borsellino al rapporto MAFIA e appalti”.

12 agosto 2022 FABIO TRIZZINO legale di Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino “Vorrei ricordare un dato assolutamente rilevante: le archiviazioni anomale da parte della Procura di Giammanco, nel Giugno 1992, furono Due. La prima una settimana dopo la morte di Falcone, la seconda subito dopo la morte di Borsellino. In entrambe campeggiava la figura di BUSCEMI ANTONINO, uomo di Salvatore Riina nella Calcestruzzi s.p.a. di Ravenna di Raul Gardini. La prima archiviazione fu anomala anche in considerazione del fatto che furono disposte la smagnetizzazione dei dischetti e la distruzione dei brogliacci. Perché? Ovviamente ho tutti gli atti a sostegno di tali affermazioni. Episteme e non doxa per l’appunto!”

11 ottobre 2022 ‘MAFIA E APPALTI’ / LE AMNESIE DEL GIUDICE GUIDO LO FORTE SEGUE

 

 

 

 

🟥 2023

 

4 agosto 2023 CHIARA COLOSIMO, presidente della commissione parlamentare Antimafia: “… a settembre aprirò un filone investigativo sulle verità storiche delle stragi di mafia, partendo da quelladi via D’Amelio». SEGUE

 

 

17 agosto 2023  CHIARA COLOSIMO: «Ora vogliamo la verità su “mafia e appalti” per capire le stragi del ’92» SEGUE

 


27 settembre, 2, 6 e 24 ottobre 2023 LUCIA BORSELLINO e FABIO TRIZZINO
auditi dalla COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA SEGUE
FABIO TRIZZINO in Commissione Antimafia:«I collaboratori ci dissero che Riina si prese la responsabilità dell’accelerazione della morte di Borsellino, contemplando solo l’istanza vendicativa. Riina è in pieno delirio di onnipotenza ma non era riuscito a far togliere gli ergastoli, a migliorare la vita dei carcerati. Ma si mette in mezzo Falcone. E lui ha un problema di leadership interna. Quindi decide di far uccidere Falcone a Palermo per rivendicare la propria posizione di comando. Invece l’omicidio di Borsellino non ha senso, nell’ottica di Cosa nostra. Giovanni Brusca dice: “Mi ero preparato per uccidere Mannino ma la deviazione arriva quando comincia a parlare Lipera e cambiano dunque obiettivo”. Brusca aggiunse che Buscemi godeva dell’appoggio di un certo magistrato all’interno della Procura». Borsellino disse di aver scoperto cose tremende   SEGUE 
«Borsellino lo disse, Giammanco era un infedele» legale dei figli del magistrato: «Voleva arrestare l’allora procuratore. Il dossier mafia-appalti uno snodo per la strage» SEGUE  
LUCIA BORSELLINO, ‘non abbiamo tesi precostituite, ricostruzione con atti e testimoni’. Ciò che chiediamo, senza alcuna pretesa di volere sostenere una tesi piuttosto che un’altra, è offrire una ricostruzione operata su una mole di atti e documenti e testimonianze”. Un dato è certo, quello che ci è stato consegnato in tutti questi anni in cui abbiamo assistito allo svolgersi di svariate vicende processuali con sentenze passate in giudicato attraverso i tre gradi di giudizio, è, per dirla con le parole di mia sorella Fiammetta, la verità della menzogna, perché non abbiamo trovato altre frasi per appellare il depistaggio che è stato consumato sulla strage di via D’Amelio.  Nonostante tutto, e questo ci tengo a sottolinearlo, il nostro rispetto e la nostra fiducia nei confronti della magistratura e degli apparati investigativi e delle istituzioni nel loro complesso è stata assolutamente massima e non è mai venuta meno..”

 

18 ottobre, 6 e 15 novembre 2023 SALVATORE BORSELLINO e FABIO REPICI auditi dalla COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA SEGUE

21 novembre 2023  Trovate nuove intercettazioni: accertamenti dei carabinieri del RIS SEGUE  

29 novembre 2023 Audizione in Commissione Parlamentare Antimafia del magistrato LUIGI PATRONAGGIO SEGUE

9 dicembre 2023 – Mafia appalti, VERINI (PD): “Ascoltare subito l’ex pm NATOLI in Antimafia dopo l’intervista al FQ”    SEGUE

🟥 2024

 

 
18 gennaio 2024 GIOACCHINO NATOLI a ROBERTO SCARPINATO 
“Tu mi devi alzare la palla VIDEO  (fonte: RAI “Lo stato delle cose’ 22.9.2025)

VIDEO INTEGRALE  (fonte: RAI “Lo stato delle cose’ 22.9.2025)

 

 

23 gennaio e 1º febbraio 2024 L’ex magistrato GIOACCHINO NATOLI audito dalla Commissione Parlamentare Antimafia  SEGUE 

1 febbraio 2024 NATOLI/SCARPINATO – Audizione Commissione Parlamentare Antimafia SEGUE

Febbraio 2024 Ci sono voluti 32 anni per leggere cose, a mio giudizio, importantissime e di cui non vi è traccia nei processi sulla strage di Via D’Amelio. Ho fatto bene a lasciare, tempo fa, il rassicurante riparo del campo base. Non so se riuscirò a raggiungere l’Everest. Ma guai a rinunciare al faticoso cammino verso la verità.” FABIO TRIZZINO. La Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dall’onorevole CHIARA COLOSIMO declassifica 36 documenti relativi alle indagini su Via D’Amelio SEGUE  

 

 

26 aprile 2024 Audizione del dottor AUGUSTO LAMA in Commissione Parlamentare Antimafia  SEGUE

 

3 luglio 2024 MAFIA e APPALTI: ex pm GIOACCHINO NATOLI viene indagato per favoreggiamento alla mafia  SEGUE

  • di aver insabbiato l’indagine avviata dalla procura di Massa Carrara Natoli agendo in concorso con l’ex procuratore di Palermo Pietro Giammanco,. 
  • di aver  aiutato i mafiosi Antonino Buscemi e Francesco Bonura, l’imprenditore e politico Ernesto Di Fresco e gli imprenditori Raoul Gardini, Lorenzo Panzavolta e Giovanni Bini (gli ultimi tre al vertice del Gruppo Ferruzzi) ad eludere le indagini
  • di aver svolto una “indagine apparente”, “richiedendo, tra l’altro, l’autorizzazione a disporre attività di intercettazione telefonica per un brevissimo lasso temporale (inferiore ai 40 giorni per la quasi totalità dei target) e solo per una parte delle utenze da sottoporre necessariamente a captazione, per assicurare un sufficiente livello di efficienza delle indagini” di aver disposto, “d’intesa con l’ufficiale della Guardia di Finanza Screpanti che non venissero trascritte conversazioni particolarmente rilevanti, da considerarsi vere e proprie autonome notizie di reato, dalle quali emergeva la ‘messa a disposizione’ di Di Fresco in favore di Bonura, nonché una concreta ipotesi di ‘aggiustamento’, mediante interessamento del Di Fresco stesso, del processo pendente innanzi alla Corte d’Assise di Appello di Palermo.

 

 

3 Luglio 2024  La solidarietà di MARIA FALCONE a Natoli. Settembre 2025 ai famigliari di Borsellino  SEGUE

5 luglio 2024  L’ex PM GIOACCHINO NATOLI  si avvale della facoltà di non rispondere  SEGUE

 

 

7 luglio 2024 La SQUALLIDA CONVERSAZIONE  – Parte degli insulti di GIOACCHINO NATOLI, la seconda moglie e la figlia acquisita diretti ai famigliari del dottor Borsellino  VIDEO andato in onda il 22.9.2025 nella trasmissione RAI che ha ricostruito l’intercettazione ambientale disposta dalla Procura della Repubblica di Caltanisetta.

 

 

30 luglio 2024 – Borsellino e ‘mafia e appalti’: ascoltati anche SCARPINATO e altri magistrati  SEGUE

 

 


31 luglio 2o24
MAFIA e APPALTI – L’ex procuratore GIUSEPPE PIGNATONE viene indagato per favoreggiamento alla mafia  SEGUE

Indagato anche un Generale della Guardia di Finanza:  “Così il generale SCREPANTI  ‘insabbiò’ l’inchiesta Mafia-Appalti”, l’accusa della procura di Caltanissetta SEGUE

11 ottobre 2024 Il quotidiano La Verità svela i colloqui intercorsi fra gli ex pm SCARPINATO e NATOLI in vista dell’audizione in Commissione Antimafia richiesta da NATOLI  per controbattere all’audizione di LUCIA BORSELLINO e FABIO TRIZZINO SEGUE

11 ottobre 2024  SCARPINATO: nulla da nascondere in conversazioni con Natoli. Valuteró con i miei legali… E’ evidente il contenuto fuorviante e falsificatorio dell’articolo, per il quale valuterò con i miei legali come procedere  SEGUE

11 ottobre 2024 Le reazioni della politica alle anticipazioni dí stampa SEGUE

13 ottobre 2024 Il quotidiano La Verità punta il dito sull’archiviazione da parte di SCARPINATO, PIGNATONE e TERESI dell’indagine sul proprietario della  villa/covo di Salvatore Riina SEGUE

 


22 ottobre 2024 SCARPINATO alla trasmissione RAI TRE
Lo Stato delle Cose    SEGUE

 

RASSEGNA STAMPA

31 ottobre 2024 SALVATORE BORSELLINO ufficializza la rottura anche personale con i figli del fratello Paolo  SEGUE

31 ottobre 2024 Durante la conferenza stampa in Senato (‘Vogliamo tutta la verità sulle stragi’) il Senatore ROBERTO SCARPINATO afferma: “Ho depositato una memoria di 57 pagine dove ho elencato analiticamente tutti i buchi neri delle stragi indicando tutti i testi che dovevano essere sentiti, tutti i documenti che dovevano essere acquisiti indicando anche piste che nessuno aveva mai coltivato. Non solo non è stato sentito un solo testimone, ma da quel momento in poi ho sentito un ostracismo crescente, ho sentito montare un’insofferenza nei miei confronti”. LA MEMORIA

 

 

9 novembre 2024 La trasmissione Rai FAR WEST  dedicata all’accordo intercorso fra SCARPINATO e NATOLI in vista dell’audizione di quest’ultimo in Commissione Antimafia. SEGUE 

27 novembre 2024 ANTONIO DI PIETRO audito dalla Commissione Parlamentare Antimafia SEGUE

7 dicembre 2024 Dopo 26 anni ritrovate le intercettazioni sugli interessi di cosa nostra al Nord SEGUE

19 dicembre 2024 Nasce il Coordinamento parenti vittime delle stragi terroristiche e di mafia. Obiettivo principale… SEGUE

🟥 2025

29 gennaio 2025 L’ufficiale dei Carabinieri, CARMELO CANALE  già stretto collaboratore di Borsellino audito dalla Commissione Parlamentare AntimafiaSEGUE

3 febbraio 2025 GIOACCHINO NATOLI e GIUSEPPE PIGNATONE, accusati di aver insabbiato, nei primi anni ’90, un’indagine sui legami tra imprenditori palermitani come Antonino Buscemi e la mafia.   SEGUE

18 marzo 2025 SCARPINATO, NATOLI e le intercettazioni. Si tratta di 33 intercettazioni disposte dalla Procura di Caltanissetta nelle indagini che riguardano l’ex pm palermitano Gioacchino Natoli, indagato per favoreggiamento con l’accusa di aver partecipato all’insabbiamento di una vecchia indagine partita da Massa Carrara sui fratelli Buscemi. SEGUE

16 aprile 2025 Gli ufficiali dei Carabinieri MORI e DE DONNO, autori del dossier MAFIA e APPALTI auditi dalla Commissione Parlamentare Antimafia  VIDEO e TESTO delle AUDIZIONI del  16 aprile,13 maggio e 19 giugno 2025

14 maggio 2025  Il M5S attacca la presidente CHIARA COLOSIMO per gestione lavori Commissione Antimafia SEGUE

15 maggio 2025 Stop ai conflitti di interesse in Commissione antimafia   SEGUE

11 giugno 2025 MAFIA e APPALTI di Claudia Aldi a ”Linea di Confine”   SEGUE

5 luglio 2025 Mafia e appalti, brogliacci delle intercettazioni ritrovati dopo 30 anni: GIOACCHINO NATOLI sentito per 12 ore SEGUE

9 luglio 2025 Insabbiamento indagine su mafia e appalti, PIGNATONE interrogato a Caltanissetta SEGUE

17 luglio 2025 Il Procuratore della Repubblica di Caltanisetta, SALVATORE DE LUCA  e il filone  d’indagine mafia e appalti   VIDEO

22 luglio 2025  GIUSEPPE PIGNATONE«La sua famiglia ha comprato case dai mafiosi con pagamento in nero di parte del costo. »SEGUE

 


30 luglio 2025
L’attacco del dottor ANTONINO DI MATTEO alla COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA   SEGUE

 


16 agosto 2025
Nuovo duro attacco di SALVATORE BORSELLINO alla Procura di Caltanisetta  SEGUE
LUCIA BORSELLINO «La Procura di Caltanissetta sta impegnando tutte le proprie forze in questa direzione e ad essa vanno il nostro rispetto e la nostra fiducia incondizionati». 15.10.2024

 


22.8.2025 Di Pietro: “Borsellino ucciso per la maxi inchiesta che stava avviando: una “Mani Pulite siciliana”, perché le cosche mafiose stavano investendo miliardi nelle imprese edili al Nord».  SEGUE

DI PIETRO: Falcone, Borsellino e il dossier appalti  “Falcone mi disse di controllare gli appalti in Sicilia” “Borsellino fu ucciso perché indagava sulle commistioni tra la mafia e la gestione degli appalti. L’indagine mafia-appalti fu fermata. Come accadde con Mani pulite”. Lo ha detto Antonio Di Pietro al processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia davanti alla corte d’assise d’appello… “Il Ros mi informò 2 giorni prima: stanno ammazzando Borsellino” Dopo la strage di

E dopo fu fermata ‘mani pulite’ attraverso una campagna di delegittimazione e di dossieraggio ai miei danni ordita su input di politici specifici che poi mi spinse a dimettermi dalla magistratura”

 

 

22 settembre 2025 SCARPINATO, NATOLI e gli accordi prima dell’audizione in Antimafia  SEGUE

22 settembre 2025 SCARPINATO ANTICIPÒ A NATOLI LE DOMANDE  DELL’ANTIMAFIA  SEGUE

22 settembre 2025 Comunicato stampa di ROBERTO SCARPINATO  SEGUE

 

 

23 settembre 2025 MANFREDI BORSELLINO, una lettera aperta ai suoi figli SEGUE

 


24 settembre 2025
  – Solidarietà di MARIA FALCONE ai famigliari di Borsellino a Luglio 2024 la solidarietà di MARIA FALCONE a Natoli    SEGUE

23 settembre 2025 GIUSEPPE CONTE Presidente M5S  “Vengono a fare le pulci a un campione dell’Antimafia (Scarpinato) perché in una discussione con un collega del pool antimafia Natoli stava cercando di far emergere i fatti per far avanzare la giustizia e la verità nei fatti di mafia.  Il centrodestra crea polemiche ridicole”.     SEGUE

24 settembre 2025 SCARPINATO: “Sono tornate nella macchina del fango le intercettazioni, irrilevanti per la magistratura, di alcuni dialoghi tra me e NATOLI”  SEGUE

 

 

24 settembre 2025 Le scuse di NATOLI e le colpe dell’avvocato TRIZZINO che i figli di Borsellino non hanno tenuto a freno  SEGUE

24 settembre 2025 Le ingiurie ai Borsellino e la reazione dello zio/cognato Salvatore  SEGUE

25 settembre 2025 SCARPINATO nega tutto ma il Procuratore di Caltanisetta lo inchioda  SEGUE

29 settembre 2025 Scarpinato-Giletti, acceso botta e risposta a ‘Lo stato delle cose’ SEGUE

 

 

SCAMPOLI INTERCETTAZIONI NATOLI/SCARPINATO

 

 

GLI SPECIALI

 

 

 

COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA – Le AUDIZIONI  – video, trascrizioni e rassegna stampa

 

  1. Lucia Borsellino
  2. Fabio Trizzino
  3. Salvatore Borsellino
  4. Fabio Repici
  5. Antonio Di Pietro
  6. Luigi Patronaggio
  7. Augusto Lama
  8. Gioacchino Natoli
  9. Ugo Colonna
  10. Luca Rossi
  11. Michele Santoro
  12. Carmelo Canale
  13. Mario Mori
  14. Giuseppe De Donno
  15. Giancarlo Caselli

 


 

 

 

 

 

 

MAFIA e APPALTI di Damiano Aliprandi

 

 

Strage di Via D’Amelio – In COMMISSIONE ANTIMAFIA le audizioni dei famigliari di Paolo Borsellino e dei testimoni

 

Connessioni BUSCEMI – Gruppo FERRUZZI: smagnetizzazione intercettazioni e distruzione brogliacci e audizione dottor Natoli

 

 

ANTONINO GIUFFRÉ: mafia e appalti dietro l’eliminazione di Borsellino. Era diventato più pericoloso di quello che si pensasse

 

Cosa nostra e gli appalti pubblici in Sicilia