VIA D’AMELIO cronologia sintesi

 

 

 

Quel 19 luglio 1992 poche ore prima della strage…

Domenica 19 luglio 1992. È l’ultimo giorno di vita di Paolo Borsellino. Comincia presto, prestissimo: con una telefonata della figlia, Fiammetta, che si trova in vacanza in Thailandia. Sono le 5 del mattino. Dopo aver risposta alla figlia il magistrato si chiude nel suo studio di casa.

… Il mistero di una telefonata

… La lettera al liceo di Padova


MANFREDI BORSELLINO, la  mattina del 19 luglio,



19 luglio 1992  La Strage di Via D’Amelio La bomba esplode alle 16.58. Il primo lancio dell’agenzia Ansa è delle 17.16.

19 luglio 1992 Le conversazioni via radio della Polizia subito dopo l’attentato

19 luglio 1992 Il coraggio di  LUCIA, agli esami universitari dopo aver ricomposto i resti del padre  a poche ore dalla  strage 
MANFREDI BORSELLINO: Seppi successivamente che mia sorella Lucia non solo volle vedere ciò che era rimasto di mio padre, ma lo volle anche ricomporre e vestire all’interno della camera mortuaria. Mia sorella Lucia, la stessa che poche ore dopo la morte del padre avrebbe sostenuto un esame universitario lasciando incredula la commissione, ci riferì che nostro padre è morto sorridendo, sotto i suoi baffi affumicati dalla fuliggine dell’esplosione ha intravisto il suo solito ghigno, il suo sorriso di sempre“ 

19 luglio 1992 Le molteplici versioni dell’on. AYALA sulla sparizione dell’agenda rossa

19 luglio 1992 Quegli uomini in giacca e cravatta nell’inferno di Via D’Amelio. La testimonianza dei poliziotti MAGGI e GAROFALO

20 luglio 2020 Primo Rapporto Squadra Mobile Questura di Palermo

20 luglio 1992 Verbale audizione dell’agente di scorta superstite ANTONINO VULLO

20 luglio 1992 La consulenza tecnica autoptica 

20 luglio 1992 Sacerdoti di un trono di sangue. Quanti morti occorreranno per rendersi conto che siamo in guerra? Chi mandare allo sbaraglio? Che fare? di  ENZO BIAGI

21 luglio 1992  Forti tensioni ai funerali degli agenti di scorta di Paolo Borsellino 

23  luglio 1992 UNA MORTE ANNUNCIATA”  I suoi funerali,  avranno forma privata. Lo dice Manfredi Borsellino

24 luglio 1992 Nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, si svolgono i funerali in forma privata di PAOLO BORSELLINO

26 luglio 1992 RITA ATRIA, la settima vittima di Via D’Amelio

27 giugno 1992 Palermo chiama Italia – Una grande manifestazione unitaria “Italia parte civile” vedrà sfilare a Palermo, per la prima volta, oltre 100 mila persone contro la mafia e per la legalità

29 luglio 1992 Audizione del PM DOMENICO GOZZO al CSM

30 luglio 1992 MARIA FALCONE: “Quello che mi disse PAOLO BORSELLINO dopo CAPACI – Estratto dal verbale di audizione, presso il CSM, della signora MARIA FALCONE.  VERBALE AUDIZIONE MARIA FALCONE 1992

13 settembre 1992 Appunto RISERVATO del SISDE

17 settembre 1992 Omicidio di IGNAZIO SALVO

29 settembre 1992 Viene arrestato VINCENZO SCARANTINO con l’accusa, in  concorso con altri, di strage e di furto aggravato. La prima accusa è collegata a quella di concorso nel furto aggravato della Fiat 126 che gli artificieri di Cosa nostra imbottirono con 80 chili di plastico

2 ottobre 1992 Una manifestazione a favore di Scarantino

17 novembre 1992 Audizione di GIOVANNI TINEBRA, Procuratore della Repubblica di Caltanissetta alla Commissione Parlamentare antimafia


1993

15 gennaio 1993 Viene arrestato il capo di Cosa nostra TOTÒ RIINA

9 febbraio 1993 Audizione di GASPARE MUTOLO alla Commissione parlamentare Antimafia
Cronaca dell’ultimo interrogatorio di Paolo Borsellino

17 aprile 1993 L’intervista alla mamma ed lla sorella di Paolo Borsellino – VIDEO

14 maggio 1993 Fallisce l’attentato al giornalista MAURIZIO COSTANZO

27 maggio 1993 Firenze – Strage Via dei Georgofili

19 luglio 1993 Su iniziativa della mamma di Paolo Borsellino, MARIA PIA LEPANTO, un anno dopo la strage, nella voragine lasciata dall’esplosione del tritolo in via D’Amelio, viene  piantumato un piccolo ulivo proveniente da Betlemme. 

27 luglio 1993 Milano Strage di Via Palestro

28 luglio 1993 Roma autobomba a San Giovanni in Laterano (solo danni materiali)

28 luglio 1993 Roma autobomba a San Giorgio in Velabro (solo danni materiali)

29 luglio 1993 Il boss mafioso NINO GIOÈ viene ritrovato morto nel carcere di Rebibbia. La versione ufficiale parla di suicidio, ma negli anni gli interrogativi si sono moltiplicati.

Settembre 1993 La “collaborazione” di FRANCESCO ANDRIOTTA (intrapresa nel settembre 1993) per la strage di via Mariano D’Amelio, non solo apre la strada, in maniera determinante, a quella successiva di Vincenzo Scarantino 

9 ottobre 1993 PRESO L’ UOMO DELLA STRAGE  (?)gk

3 novembre 1993  SCARANTINO  viene processato per spaccio di droga e venti giorni dopo condannato a nove anni di detenzione.


1994

3 gennaio 1994 La  procura di Caltanissetta chiede il rinvio a giudizio delle quattro persone a suo dire responsabili di avere partecipato alla strage di via D’Amelio.

23 gennaio 1994 Fallito attentato dinamitardo allo stadio Olimpico organizzato da Cosa nostra, con l’esplosione di un’autobomba in viale dei Gladiatori a Roma, all’uscita dello stadio Olimpico

11 febbraio 1994 I familiari di Scarantino rinnovano la loro protesta, questa volta davanti al palazzo di Giustizia di Palermo. Secondo loro, le dure condizioni carcerarie cui è sottoposto a Pianosa il loro congiunto (che ha già tentato il suicidio) servirebbero ad indurlo a “pentirsi”.

24 giugno 1994 SCARANTINO decide di collaborare
24 giugno 1994 Verbale (non depositato) interrogatorio SCARANTINO
24 giugno 1994 L’avv. PAOLO PETRONIO, legale di SCARANTINO denuncia: “L’atteggiamento a dir poco ambiguo, nonché di scarsa considerazione del ruolo del difensore”.

19 luglio 1994 Conferenza Stampa Procura di Caltanisetta – Il punto sulle indagini  – AUDIO e TRASCRIZIONE 

9 agosto  1994 Nuovo intervento pubblico della procura di Caltanissetta, questa volta affidata al sostituto CARMELO PETRALIA 

22 settembre 1994 Verbale (non depositato)  interrogatorio di SCARANTINO – Procura Caltanisetta 

23 settembre 1994 Verbale (non depositato) interrogatorio di SCARANTINO Procura di Caltanisetta

30 settembre 1994 L’avv. LUIGI LIGOTTI rinuncia alla difesa di Scarantino. Il motivo: non meglio precisate “ragioni di ordine processuale”.

4 ottobre 1994  Strage di Via D’Amelio – Inizia il processo di primo grado

12 ottobre 1994  I PM BOCCASSINI e SAIEVA comunicano di ritenere SCARANTINO  teste inaffidabile “Il fatto che Scarantino mentisse in maniera grossolana– ha detto Boccassini alla Procura di Messina – era percepibile il primo o secondo interrogatorio. 

20 ottobre 1994 Prime indiscrezioni sulle dichiarazioni di Scarantino al pm ILDA BOCCASSINI

10 novembre 1994 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

17 novembre 1994 Verbale (non depositato) interrogatorio di SCARANTINO – Procura di Palermo

15 dicembre 1994 SALVATORE PROFETA depone al “Borsellino Uno” (AUDIO) 

20 dicembre 1994 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

 


1995

24 gennaio 1995 emerge la notizia che SCARANTINO ha provato ad accreditarsi come un “pentito” in grado di parlare anche dei politici, sostenendo che Cosa nostra forniva cocaina a Silvio Berlusconi.

7-16-28 febbraio 1995 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

22 e 28 marzo 1995 SALVATORE PROFETA depone al “Borsellino Uno”(AUDIO)

23 marzo 1995 Testimonianza di AGNESE BORSELLINO al processo “Borsellino Uno”  (AUDIO)

“Paolo mi disse che non sarebbe stata la mafia ad ucciderlo, della quale non aveva paura, ma sarebbero stati i suoi colleghi ed altri a permettere che ciò potesse accadere.” AGNESE BORSELLINO. Estratto da verbale del 18 agosto 2009
 

10 maggio 1995 Verbale (non depositato) interrogatorio di SCARANTINO – Procura di Palermo

10 maggio 1995 SALVATORE LA BARBERA, Polizia di Stato, depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

24 maggio 1995 VINCENZO SCARANTINO compare per la prima volta in Corte d’Assise al “Borsellino Uno” 

20 e 22 giugno 1995 GIUSEPPE OROFINO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

21 giugno 1995 SALVATORE PROFETA depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

27 giugno 1995 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

24 e 31 luglio 1995 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al “Borsellino Uno” (AUDIO) 

26 luglio 1995  Si diffondono le “voci” secondo le quali SCARANTINO avrebbe deciso di ritirare le accuse      

26 luglio 1995  Ad un giornalista di “Studio Aperto” SCARANTINO  dichiara di aver “deciso di dire tutta la verità e di non collaborare più, perché ho detto tutte bugie. 

27 luglio 1995 SCARANTINO fa marcia indietro

5 ottobre 1995 M.llo CARMELO CANALE depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

10 ottobre 1995 In un esposto consegnato alla procura di Palermo, ROSALIA BASILE, moglie di SCARANTINO, accusa i magistrati della procura di Caltanissetta di avere estorto al marito le sue confessioni. 

18 e 19 ottobre 1995  GIUSEPPE OROFINO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

2 novembre 1995 SCARANTINO riafferma di essere “pentito” e leale collaboratore della giustizia

29 novembre 1995 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

29 novembre 1995 SALVATORE PROFETA depone al “Borsellino Uno”(AUDIO) 

12 dicembre 1995 SALVATORE PROFETA depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

14 dicembre 1995 GIUSEPPE OROFINO depone al “Borsellino Uno”(AUDIO) 

14 e 20 dicembre 1995 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno”(AUDIO) 


1996

11-12-16 gennaio 1996 SALVATORE PROFETA depone al “Borsellino Uno”(AUDIO) 

12 gennaio 1996 PIETRO SCOTTO depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

27 gennaio 1996 SENTENZA “Borsellino Uno”

7 agosto 1996 Entra in scena un altro “pentito”, GIOVANBATTISTA FERRANTE

21 ottobre 1996   Inizia il processo “Borsellino Bis”   

 


1997

17 marzo 1997 Il GUP del Tribunale di Caltanissetta rinvia a giudizio, nel terzo troncone d’inchiesta (che riguarda i mandanti e gli esecutori per così dire minori), 26 persone.

4 giugno 1997 SALVATORE CANCEMI depone al “Borsellino Uno”(AUDIO) 

15 luglio 1997 –  Inizia il processo d’appello del “Borsellino Primo”

22 luglio 1997 il gip del tribunale di Caltanissetta, GILDA LOFORTI, dispone con due decreti il sequestro preventivo di fotografie, negativi, filmati, identikit e “in ogni caso – si legge nella nota che accompagna i provvedimenti – di tutte le immagini comunque ritraenti il  collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino” e di sua moglie, Rosalia Basile.”

16 settembre 1997 SCARANTINO revoca il mandato al suo legale, l’avv. LUCIA FALZONE.La Falzone aveva assunto la difesa del “pentito” nel settembre del 1994. Sacrantino nomina l’avv. Enzo Guarnera, altro legale esperto nell’assistenza ai “pentiti”.


1998

28 gennaio 1998 Inizia il processo “Borsellino Ter”. 

13 febbraio 1998  Con sette ergastoli per i componenti della Cupola, considerati mandanti dell’agguato, si conclude anche il primo grado del processo “Borsellino bis”.  In corso a Caltanissetta è invece ancora il processo “Borsellino ter”.

24 marzo 1998 M.llo CARMELO CANALE depone al “Borsellino Bis” (AUDIO)

28 maggio 1998   Al “Borsellino Ter” inizia l’istruttoria dibattimentale: alla sbarra ci sono 26 imputati, cioè i mandanti della commissione regionale e provinciale di Cosa Nostra e ad un gruppo di componenti del commando che organizzò la strage di via D’Amelio. Per concludersi il 9 dicembre 1999, con la lettura in udienza del dispositivo della sentenza.

26 giugno 1998 Storia di un incontro segreto. Cosa sappiamo oggi del contenuto del colloquio del 1998 tra VIGNA, GRASSO e SPATUZZA, divenuto noto grazie ad un “disguido”
Verbale dell’incontro Spatuzza-Grasso-Vigna

24 luglio 1998  ROSARIO SCARANTINO, viene ascoltato al processo Borsellino bis e riferisce che il fratello si è inventato tutto perché, dopo essere stato arrestato e sottoposto al carcere duro, per ingraziarsi i magistrati ha accusato gli altri imputati del processo. Lo scopo, secondo il fratello del “pentito”, era quello di ottenere – come poi è avvenuto – delle agevolazioni e quindi la libertà.

14 settembre 1998  VICENZO SCARANTINO all’udienza di Como ritratta: ‘Su Borsellino ho mentito‘ 
 – Scarantino si “pente” di essersi “pentito” e annuncia una nuova ritrattazione.
Como, udienza processo per la strage di via D’Amelio Bis – Audio deposizione SCARANTINO

19 ottobre 1998 Al processo d’appello per la strage di via D’Amelio, SCARANTINO torna a ribadire la sua ritrattazione. “Negli ultimi anni 

22 ottobre 1998 Gli avvocati di Palermo fanno quadrato attorno ai colleghi PAOLO PETRONIO e GIUSEPPE SCAZZOLA, accusati dai pm del processo Borsellino bis di avere pianificato la ritrattazione di SCARANTINO

23 ottobre 1998 SCARANTINO torna ad accusare i pm di averlo manovrato.

24 novembre 1998  Scarantino parla di “bigliettini” posti come segnalibro tra le pagine di atti processuali che lo riguardavano. Per gli avvocati degli imputati gli appunti sarebbero prova di un presunto inquinamento processuale. L’ex “pentito” afferma che a consegnargli i ”bigliettini” sarebbero stati due agenti di polizia, Fabrizio Mazzei e Michele Ribaldo.

15 dicembre  1998 Passaggi chiave tratti dalla requisitoria del  pm ANTONINO DI MATTEO  al “Borsellino ter”


1999

23 gennaio 1999 SENTENZA processo d’appello “BORSELLINO UNO”

23 gennaio 1999 In una nota, l’avv. GIUSEPPE SCOZZOLA definisce “incomprensibile l’assenza dello Stato nella gestione di questo processo”

13 febbraio 1999 SENTENZA “Borsellino Bis” La corte d’assise presieduta da Pietro Falcone ha emesso sette ergastoli (Salvatore Riina, Pietro Aglieri, Carlo Greco, Giuseppe Graviano, Francesco Tagliavia, Salvatore Biondino e Gaetano Scotto). Poi, dieci altre condanne per associazione mafiosa. Il 18 marzo 2002, il giudizio d’appello (emesso dalla corte presieduta da Francesco Caruso) ha inasprito il verdetto, portando a tredici le condanne a vita, così come la Procura aveva chiesto in primo grado per Cosimo Vernengo, Natale Gambino, Giuseppe La Mattina, Lorenzo Tinnirello, Gaetano Murana e Giuseppe Urso. Dopo la clamorosa ritrattazione, Scarantino era tornato ad accusare, ed è stato in parte creduto. Insieme a lui, la Procura generale ha portato in aula anche un nuovo collaboratore, Calogero Pulci.  Speciale  Via D’Amelio – Sentenze “Borsellino Bis”

13 febbraio 1999  Profilo di SCARANTINO dalla Sentenza del “Borsellino Bis”

27 marzo 1999 Generale  carabinieri MARIO MORI depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

22 aprile 1999  SALVATORE LA BARBERA, Polizia di Stato, depone al “Borsellino Uno” (AUDIO)

17-19-23-24 giugno 1999 SALVATORE CANCEMI depone al “Borsellino Ter” (AUDIO) 

9 dicembre 1999 La corte d’Assise di Caltanissetta condanna all’ergastolo altri 17 accusati nel terzo filone d’inchiesta denominato “Borsellino-ter” SENTENZA . Fra i condannati a pene per complessivi 175 anni di reclusione, anche tre “collaboratori della giustizia”, Salvatore Cancemi (a 26 anni), Giovan Battista Ferrante (a 23 anni) e Giovanni Brusca (a 16 anni).  Dopo quasi otto anni gli ergastoli inflitti per la strage sono 25.

9 dicembre 1999  Sentenza “Borsellino Ter”  Il collegio presieduto da Carmelo Zuccaro infligge 17 ergastoli e 175 anni di reclusione, dieci le assoluzioni. Carcere a vita per Giuseppe Madonia, Nitto Santapaola, Giuseppe Farinella, Raffaele Ganci, Antonino Giuffrè, Filippo Graviano, Michelangelo La Barbera, Giuseppe e Salvatore Montalto, Pippo Calò, Bernardo Brusca, Matteo Motisi, Bernardo Provenzano, Salvatore Biondo (classe 1955), Cristoforo Cannella, Domenico e Stefano Ganci. Ventisei anni per il pentito Salvatore Cancemi, 23 per Giovanbattista Ferrante, 16 a Giovanni Brusca. In appello, per Cancemi e Ferrante arriva uno sconto di pena: la corte presieduta da Giacomo Bodero Maccabeo gli riconosce  l’attenuante prevista per i collaboratori di giustizia. Ma dei 22 ergastoli chiesti dalla procura generale, ne sono stati decretati solo 11 (e due sono nuovi: per Salvatore Biondo, classe 1956 e Francesco Madonia). Cadono quelli inflitti in primo grado per Stefano Ganci (condannato a 30 anni), per Giuseppe Farinella, Giuseppe Madonia, Nitto Santapaola, Nino Giuffrè, Salvatore Montalto e Matteo Motisi, condannati a 20 anni. L’intervento della Cassazione, di annullamento con rinvio di alcune posizioni, determina un nuovo processo d’appello, a Catania. Speciale “Borsellino Ter”
Premessa storica – Tratta dalla sentenza del  “Borsellino Ter”


2000

18 dicembre 2000 SENTENZA Cassazione “Borsellino Uno”  la I Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, presieduta da Renato Teresi, conferma la sentenza della Corte d’Assise d’Appello nei confronti di ogni imputato, addebitando le relative spese processuali. L’ergastolo a Salvatore Profeta conferma dunque la responsabilità della famiglia di Santa Maria del Gesù nella strage in termini organizzativi e operativi Speciale sentenze “Borsellino Uno”


 

2001

23 maggio 2001 I dubbi sulle indagini effettuate e sulla loro modalità, i contatti telefonici fra esponenti mafiosi e uomini dei servizi segreti

4 giugno 2001 M.llo CARMELO CANALE depone al processo appello del “Borsellino Ter” (AUDIO)

4 giugno 2001 SALVATORE CANCEMI depone al processo di appello del “Borsellino Ter” (AUDIO)

16 giugno 2001 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al processo di appello “Borsellino Ter” (AUDIO)

19 luglio 2001 all’udienza d’Appello del “Borsellino bis”, la corte accoglie le richieste dell’avv. Rosalba Di Gregorio, acquisendo al fascicolo del dibattimento anche la “proposta sanitaria” dell’ospedale militare di Chieti che esonerò dal servizio di leva Vincenzo Scarantino. Nel referto, Scarantino viene definito “neurolabile”, un soggetto che “minaccia reazioni al minimo stimolo esogeno non gradito”.


2002

1 febbraio 2002  SCARANTINO al processo d’Appello, afferma: “Ho ritrattato perché mi hanno minacciato, la verità è quella che ho detto nel processo di primo grado”.

7 febbraio 2002 Appello Borsellino Ter La SENTENZA 

18 marzo 2002   SENTENZA appello “BORSELLINO BIS”
Speciale Sentenze “Borsellino-bis” –  

22 novembre 2002: SCARANTINO viene condannato a otto anni di reclusione dal Gip di Roma Renato Croce per calunnia nei confronti dei pm palermitani Annamaria Palma e Carmelo Petralia oltre che del defunto Arnaldo La Barbera.


2003

17 gennaio 2003  Sentenza Cassazione “Borsellino Ter”

21 aprile 2003 è ufficiale: le dichiarazioni di SPATUZZA sono state riscontrate in tutti i punti che riguardano la strage di via D’Amelio ne consegue quindi che SCARANTINO è un falso “pentito” a cui, nella migliore delle ipotesi, troppi magistrati hanno creduto ciecamente. Spatuzza apre così alcune crepe sul processo che si è già concluso definitivamente per mandanti ed esecutori della strage. Inoltre, nel corso di un confronto che i pm di Caltanissetta hanno fatto fra Candura e Scarantino, il primo ammette di aver mentito. Candura viene indagato per autocalunnia e Scarantino per calunnia.

3 luglio 2003  SENTENZA Cassazione “Borsellino Bis”Il 3 luglio 2003 tutte le condanne del processo vengono confermate dai giudici della V sezione penale di Cassazione, come richiesto dal pg Nino Abate
Vengono confermati gli ergastoli per Salvatore Riina, Pietro Aglieri, Carlo Greco, Giuseppe Graviano, Francesco Tagliavia, Salvatore Biondino, Cosimo Vernengo, Natale Gambino, Giuseppe La Mattina, Lorenzo Tinnirello, Gaetano Scotto, Gaetano Murana e Giuseppe Urso. Come da richiesta del pg Nino Abate, tutte le condanne del precedente grado di giudizio vengono ugualmente confermate.  Speciale Sentenze Borsellino Bis

9 luglio 2003 Inizia il processo Capaci/Via D’Amelio – stralcio del Borsellino-ter e di una parte del procedimento per la strage di Capaci (entrambi rinviati dalla Cassazione alla seconda corte d’Assise d’Appello di Catania) vengono riuniti in un unico processo. Per la strage di Capaci nel 2002 la V sezione penale della Cassazione aveva confermato ventuno condanne per gli esecutori materiali dell’attentato a Falcone (tra questi Rampulla, Troja, Battaglia, Biondino, Biondo e Cancemi) e per gli altri componenti la cupola come Totò Riina, Leoluca Bagarella, Domenico e Raffaele Ganci. Ma contemporaneamente la Corte aveva annullato con rinvio dodici condanne ai boss accusati di essere stati alcuni dei mandanti dell’eccidio: Pietro Aglieri, Salvatore Buscemi, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Antonino Giuffrè, Antonino Geraci, Carlo Greco, Francesco Madonia, Giuseppe Montalto, Salvatore Montalto, Matteo Motisi, Benedetto Spera. Questi ultimi quindi dovevano essere giudicati nuovamente.

19 luglio 2003  Gli angeli di Paolo Borsellino film  diretto dal regista Rocco Cesareo. E’ un racconto di Emanuela Loi, agente di polizia di scorta a Paolo Borsellino, e narra dei 57 giorni (23 maggio-19 luglio 1992) che separano i due attentati mortali ai due giudici siciliani. 

29 luglio 2003 La procura distrettuale antimafia di Caltanissetta avvia indagini per accertare se davvero – come SCARANTINO aveva ammesso in passato – sia stato aggiustato il primo verbale di interrogatorio reso, nel 1994, dallo stesso. L’ipotesi si inserisce nell’ambito di un presunto depistaggio che potrebbe esserci stato nell’inchiesta sulla morte di Paolo Borsellino e della sua scorta. L’analisi dei magistrati parte da quel primo verbale. Il documento, agli atti del processo già definito con sentenze di condanne all’ergastolo, è pieno di annotazioni e suggerimenti scritti a mano a margine delle pagine. E anche in base a questo verbale i giudici avrebbero emesso le loro sentenze di condanna. I magistrati hanno accertato che a scrivere le note è stato un poliziotto.

21 novembre 2003 L’attendibilità di GASPARE SPATUZZA si rinforza. VITTORIO TUTINO uomo della cosca palermitana di Brancaccio, nel corso di un interrogatorio a Caltanissetta davanti ai magistrati del pool che indaga sulle stragi del ‘92, fornisce una versione coincidente con quella di Gaspare SpatuzzaLa versione di Vincenzo Scarantino è così definitivamente smontata.  


2004

8 e 9 novembre 2004  Canale 5 trasmette “Paolo Borsellino” una miniserie televisiva in due puntate da 100 minuti diretta dal regista Gianluca Maria Tavarelli. Ambientata a Palermo, narra la storia dal 1980 al 1992 del pool antimafia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sotto la guida di Rocco Chinnici, e successivamente dal giudice Antonino Caponnetto, nella disperata e impegnata guerra contro la mafia.

15 novembre 2004 Il maresciallo CANALE non tradì Borsellino


2005

15 settembre 2005 In libreria racconto rivelazioneBorsellino indagava su Capaci su delega del ministero della Giustizia» Nel dispaccio top secret dell’ambasciatore americano si apprende che l’allora ministro della giustizia Claudio Martelli, il 30 maggio 1992, ha inviato Liliana Ferraro a Palermo per gestire il passaggio dell’intera indagine sulla strage di Capaci nelle mani di Paolo Borsellino. Il riscontro nell’agenda del giudice


2006

11 aprile 2006 Viene arrestato BERNARDO PROVENZANO

21 aprile 2006 Il processo Borsellino ter, accorpato a uno dei filoni processuali della strage di Capaci, si conclude dopo che la Cassazione aveva parzialmente annullato la sentenza del 2003 della Corte d’Appello di Caltanissetta, trasferendo il fascicolo a Catania. Inflitte condanne a vita a Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Michelangelo La Barbera, Raffaele e Domenico Ganci, Francesco e Giuseppe Madonia, Giuseppe e Salvatore Montalto, Filippo Graviano, Cristoforo Cannella, Salvatore Biondo il “corto” e Salvatore Biondo il “lungo’”, Giuseppe Farinella, Salvatore Buscemi, Benedetto ”Nitto” Santapaola, Mariano Agate, Benedetto Spera. I due “collaboratori di giustizia” Antonino Giuffré e Stefano Ganci sono stati condannati rispettivamente a 20 e 26 anni di reclusione. Condannati anche altri tre “pentiti”: Salvatore Cancemi (18 anni e 10 mesi), Giovanni Brusca (13 anni e 10 mesi), Giovambattista Ferrante (16 anni e 10 mesi).


2008

1 gennaio 2008  BRUNO CONTRADA: “Ero amico di Borsellino” La famiglia del magistrato: “Falso” 

1 aprile 2008 Sentenza processo connesso alla “sparizione  dell’Agenda Rossa”

Luglio 2008 GASPARE SPATUZZA confessa di essere stato lui l’autore del furto della 126 utilizzata per l’attentato e scagiona Scarantino Auto-accusandosi della strage, ha portato alla luce la falsa ricostruzione giudiziaria fino ad allora allestita, obbligando gli inquirenti aricominciare a distanza di quasi vent’anni le indagini e di processi. 

18 settembre 2008 Sentenza Cassazione Processo Capaci/Via D’Amelio. La Corte  chiude definitivamente il capitolo travagliato dei processi unificati per le stragi di Capaci e via d’Amelio. Dopo cinque ore di camera di consiglio la prima sezione penale della Cassazione presieduta da Edoardo Fazzioli conferma in pieno la sentenza della corte d’Assise d’Appello di Catania del 2006. Vengono così condannati definitivamente all’ergastolo per le due stragi boss irriducibili di Cosa nostra come Salvatore Montalto, Giuseppe Farinella, Salvatore Buscemi, Giuseppe Madonia, Giuseppe Montalto, Carlo Greco, Pietro Aglieri, Benedetto Santapaola, Mariano Agate e Benedetto Spera. Confermati infine vent’anni per Antonino Giuffrè e ventisei anni per Stefano Ganci.

15 ottobre 2008  Diventa ufficiale il “pentimento” di GASPARE SPATUZZA, killer del gruppo di fuoco dei fratelli Graviano, boss di Brancaccio. Spatuzza fa una rivelazione che spiazza e sbugiarda definitivamente Scarantino. Dice Spatuzza. “Fui io a rubare la 126 usata come autobomba per la strage di Via D’Amelio. A commissionarmi il furto furono i fratelli Graviano. Il sicario, che ha sulle spalle una quarantina di delitti tra cui quello di don Pino Puglisi, parla da 4 mesi, ma non è stato ancora ammesso al programma di protezione. I magistrati ne stanno valutando l’attendibilità soprattutto alla luce delle contraddizioni tra la sua ricostruzione della strage e quella del “pentito” Vincenzo Scarantino. Sui racconti di quest’ultimo poggia infatti la verità giudiziaria sancita dal primo dei tre processi celebrati su via D’Amelio.


2009

18 gennaio 2009 AGNESE BORSELLINO e quella confidenza sul generale SUBRANNI

17 febbraio 2009  Cassazione “Sparizione agenda rossa” _

10 marzo 2009  a Verbale d’interrogatorio a SALVATORE CANDURA   che ammette di aver dichiarato il falso in merito al furto della Fiat 126 di VALENTI Pietrina e di essere stato spinto a rendere quelle dichiarazioni dal dottor ARNALDO LA BARBERA  e, successivamente, anche dal dottor SALVATORE LA BARBERA e dal dottor RICCIARDI

17 luglio 2009 Verbale interrogatorio FRANCESCO ANDRIOTTA che fra l’altro dichiara: “E’ vero però che io non sapevo nulla della strage di via D’Amelio, ma non sono io che ho costruito le cose; il tutto è stato costruito dal dotto Arnaldo LA BARBERA e dal dottor Mario BO; mi avevano promesso che mi avrebbero fatto togliere l’ergastolo. Avevo chiamato la Procura di Milano, in particolare la dott.ssa Luisa ZANETTI allorché ero ristretto presso il carcere di Saluzzo. Preciso che il primo interrogatorio l’ho avuto al carcere di Saluzzo con un magistrato di Cuneo per rogatoria. Successivamente fui portato alla Procura di Milano per essere sentito dalla dott.ssa ZANETTI e lì incontrai, per la prima volta, il dottor Arnaldo LA BARBERA. Quando uscirono dalla stanza la dott.ssa ZANETTI e il suo segretario, venne il dotto Arnaldo LA BARBERA e un giovane funzionario che si chiamava pure LA BARBERA (Salvatore); ricordo che vi era anche un terzo poliziotto. Preciso meglio, prima nella stanza entrò solo il giovane LA BARBERA e mi disse che il dotto Arnaldo LA BARBERA poteva aiutarmi per l’ergastolo che mi era stato irrogato, perché “era una potenza”.

31 luglio 2009  GASPARE SPATUZZA è considerato “attendibile”. Lo dicono le procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze che hanno espresso parere favorevole per il riconoscimento delle misure di sicurezza provvisorie all’aspirante “pentito”, prima tappa per l’accesso al programma di protezione definitivo.

18 agosto 2009 AGNESE BORSELLINO depone a  Caltanisetta

17 settembre 2009 Verbale interrogatorio GASPARE SPATUZZA  che in tale circostanza fra l’altro dichiara: “il giorno della strage mi sono recato, assieme alla mia famiglia, in un villino nella mia disponibilità sito in Campofelice di Roccella, poiché Giuseppe GRAVIANO, quando gli consegnai le targhe che avevo rubato il sabato 19 luglio 1992, mi aveva detto di allontanarmi da Palermo. Sono tornato a Palermo il lunedi 20 luglio 1992, allorché mi venne dato un appuntamento, quando arrivai a Brancaccio, con Giuseppe GRAVIANO a casa di FARANA, incontro di cui ho già riferito. Non riesco a ricordare chi sia stato il soggetto che mi portò la notizia che GRAVIANO voleva incontrarmi, ma si trattava, sicuramente, di una persona inserita nella famiglia di Brancaccio, essendo il GRAVIANO in quel momento latitante.”

28 settembre 2009 Verbale interrogatorio di VINCENZO SCARANTINO –  che in tale circostanza l’altro dichiara: “Il dott. Arnaldo LA BARBERA ha fatto con me alcuni colloqui investigativi, tra cui i primo prima del Natale del 1993. Lui mi diceva che dovevo confessare, ed i rispondevo che non sapevo niente delle stragi. Mi diceva anche di non tener conto di quello che avevano detto ANDRIOTTA e CANDURA, perché gli interessava la mia verità. Quando dicevo che era tutto falso, però, sia LA BARBERA che RICCIARDI mi dicevano che se dicevo osa diversa smentivo un collaboratore. Mi convinsi, così, a dire le stesse cose dette da CANDURA ed ANDRIOTTA, e di “condirle” con i miei ricordi delle cose che pensavo di avere detto a quella ragazza, e che pensavo fossero state registrate abusivamente. lo comunque a più di una persona dissi che avevo si rubato una 126 bordeaux (l’avevo rubata in Via Ammiraglio Rizzo, smontata e la carcassa l’avevo buttata a Belmonte Mezzagno), ma che era macchina diversa da quella della strage. Diedi tutti gli elementi per ritrovarla, ma Arnaldo LA BARBERA mi disse che non esisteva. Mi ricordo che dissi che la 126 era diversa, tra l’altro, agli agenti Gianpiero VALENTI e Mimmo MILITELLO. Furono loro a farmi credere che il mio telefono fosse stato abusivamente intercettato, quando parlavo con la ragazza di cui ho detto. Quando contestavo al dottor Arnaldo LA BARBERA che non sapevo niente della strage mi diceva: “E CANDURA che motivo ha di accusarti?”. LA BARBERA mi lasciava intendere cosa gli interessava sapere. lo mi adattavo.”

15 ottobre 2009 SALVO ANDÒ: Borsellino  seppe  da me che volevano ucciderlo 


2010

27 gennaio 2010  VERBALE di sommarie informazioni della signora AGNESE PIRAINO BORSELLINO davanti al Procuratore della Repubblica SERGIO LARI e dell’Aggiunto DOMENICO GOZZI   “… anche successivamente, non mi riferì nulla, salvo quanto detto dal Ministro ANDÒ, che – per quello che mi venne riferito da mio marito – disse che era giunta notizia da fonte confidenziale che dovevano fare una strage per ucciderlo, e che ciò sarebbe avvenuto a mezzo di esplosivo. Mi disse che era stata inviata una nota alla Procura di Palermo al riguardo, e che ANDO’, di fronte alla sorpresa di mio marito, gli chiese: “Come mai non sa niente? “. In pratica, la nota che riguardava la sicurezza di mio marito era arrivata sul tavolo del Procuratore GIAMMANCO, ma Paolo non lo sapeva. Paolo mi disse, poi, che l’indomani incontrò GIAMMANCO nel suo ufficio, e gli chiese conto di questo fatto. GIAMMANCO si giustificò dicendo che aveva mandato la lettera alla magistratura competente, e cioè alla Procura di Caltanissetta. Mi ricordo che Paolo perse le staffe, tanto da farsi male ad una delle mani, che – mi disse – battè violentemente sul tavolo del Procuratore. A d.r. Mio marito, dopo l’incontro alla sala V.I.P, non mi disse nulla che riguardava CIANCIMINO. Ricordo, invece, che mio marito mi disse testualmente che “c’era un colloquio tra la mafia e parti infedeli dello stato”. Ciò mi disse intorno alla metà di giugno del 1992. In quello stesso periodo mi disse che aveva visto la “mafia in diretta”, parlandomi anche in quel caso di contiguità tra la mafia e pezzi di apparati dello Stato italiano…   
…Confermo che mi disse che il gen. SUBRANNI era “punciuto”.

15 giugno 2010 GASPARE SPATUZZA non considerato credibile per lui niente programma di protezione

22 giugno 2010 Verbale interrogatorio di GASPARE SPATUZZA  … “Giuseppe GRAVIANO mi diede l’incarico di rubare le targhe da apporre alla Fiat 126 allorché l’autovettura era ancora custodita nel garage di Corso de’ Mille, sicché posso collocare temporalmente tale incarico nella settimana che precedette l’attentato. Parlai con TUTINO della necessità di rubare le targhe sicuramente prima del sabato precedente la strage di via D’Amelio.”

30 luglio 2010  Relazione Polizia Scientifica riguardanti:  1) “datazione dei fotogrammi e dei filmati in cui viene evidenziata la presenza del c.d. blocco motore e comparazione dello stesso con quello repertato, sotto sequestro”; 2) “sviluppo dell’animazione 3D sui luoghi, con prolungamento sul palazzo allora in fase di perfezionamento di proprietà dei costruttori GRAZIANO”; 3) “ricerca di ulteriori fotogrammi o sequenze di filmato in cui venga ripresa la borsa del dott. BORSELLINO. Al riguardo l’ufficio consegna copia dei fotogrammi relativi al Cap. ARCANGIOLI”; 4) “evidenziare e migliorare al massimo qualsiasi ripresa del palazzo dei costruttori GRAZIANO nel materiale in atti”; 5) “comparazione fisionomica di alcuni volti – che verranno consegnati nei prossimi giorni dalla D.I.A. di Caltanissetta – con quelli già estrapolati nel corso degli accertamenti, e ritenuti al fine utilizzabili per detta comparazione”.

13 ottobre 2010 Stato-mafia, SERGIO LARI conferma  “Borsellino sapeva della trattativa

13 ottobre 2010 Richiesta Revisione /Richiesta sospensione della pena

14 ottobre 2010 AGNESE BORSELLINO: “Vi racconto gli ultimi sospetti di Paolo” I dubbi del magistrato a 48 ore dalla morte. Un testimone rivela: “Aveva sospetti su un generale dei carabinieri”

10 dicembre 2010 Nota RISERVATA SERVIZI DI SICUREZZA su questore  ARNALDO LA BARBERA


2011

16 febbraio 2011 Rapporto mafia e Appalti/Paolo Borsellino – Audizione  di LILIANA FERRARO in Commissione Parlamentare Antimafia 

16 aprile 2011 Verbale interrogatorio FRANCO TRANCHINA

21 aprile 2011 Verbale interrogatorio FRANCO TRANCHINA

22 aprile 2011 Verbale interrogatorio FRANCO TRANCHINA

26 aprile 2011 Anche FABIO TRANCHINA (ex uomo di fiducia di GIUSEPPE GRAVIANO) inizia a collaborare con la giustizia, confermando le dichiarazioni di Spatuzza: Tranchina riferisce che una settimana prima della strage aveva compiuto due appostamenti in via d’Amelio insieme a Graviano. Le accuse di TRANCHINA ai GRAVIANO.

3 maggio 2011 Verbale interrogatorio GASPARE SPATUZZA in particolare sulla la figura e il ruolo  di FABIO TRANCHINA

9 giugno 2011 Verbale (non depositato) interrogatorio SCRANTINO In parte, io non sono stato un mafioso e non lo sono stato mai, è vero che io avevo, vendevo le sigarette e certe volte vendevo la droga per coprire le spese delle sigarette perché mi sequestravano tutte queste cose e come si sa io ho detto la verità, ho già detto la verità, per quanto riguarda la strage del Dott. Borsellino però non è che io avevo tutto questo interesse di depistare o di dire una bugia sulla strage di Borsellino. Perché io sono stato sia a Busto Arsizio sia a Pianosa a 41 bis senza televisione, senza completamente, vegetativo, purtroppo dopo è cominciata a depressione, ho cominciato a perdere u cervellu, e dopo diciamo, forti pressioni psicologiche, tutte queste cose dovevo diventare il clono di Buscetta, dovevo essere io Buscetta nuovo, dopo si vede che, io non è che avevo nessuna intenzione di depistare, io si è vero che ho fatto delle dichiarazioni su dott. Contrada però non è che diciamo oggi potrei dire no ho letto nel giornale, m’inventavo tutte cose, però non è vero, penso che non è giusto perché io onestamente nel 92 – 93 non ho mai letto niente del Dott. . Contrada

Settembre 2011 GASPARE SPATUZZA viene ammesso nel programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Nel dicembre 2011 Spatuzza, accompagnato dagli inquirenti, ripercorre i luoghi di Palermo in cui vent’anni prima fu protagonista nel rubare e preparare (col concorso di altri) l’auto 126 Fiat che sarebbe diventata l’ordigno deflagrato in via D’Amelio uccidendo il magistrato Borsellino con la sua scorta.

13 ottobre 2011 BORSELLINO UNO e BIS – RICHIESTA della PROCURA di SOSPENSIONE della  ESECUZIONE della PENA

 


2012

2 marzo 2012  Emessa un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di..

22 marzo 2012 Deposizione GASPARE SPATUZZA   … il gruppo di fuoco era composto sulla questione che riguarda la fase stragista, perché poi c’è il gruppo di fuoco quello per le mansioni di omicidio, che anche se era composto in parte… lo stesso, però nello specifico per le stragi era composto da me, da Giuliano Francesco e da Cosimo Lo Nigro.

5 maggio 2012  ALESSANDRA CAMASSA: “Quando Borsellino disse”: “Mi hanno tradito”-  VIDEO”  “Il dottore si è disteso sul divano, cominciò a piangere, e disse: non posso credere che un amico mi abbia tradito”.

22 maggio 2012 Rai Uno trasmette il film “Paolo Borsellino – I 57 giorni”

6 giugno 2012 Il pentito NINO GIUFFRE’: “Falcone e Borsellino furono lasciati soli” 
Riina aveva dichiarato guerra a falcone e Borsellino – VIDEO

6 giugno 2012 GIOVANNI BRUSCA e i programmi per assassinare Paolo Borsellino  IL RACCONTO DI BRUSCA durante l’incidente probatorio, all’udienza del 6 giugno 2012, Giovanni Brusca fa risalire l’intenzione di Salvatore Riina di eliminare il Dott. Borsellino al 1979-80, spiegando: «Totò Riina lo voleva uccidere prima quando fu del cognato, poi quando fu del Capitano Basile… ». Sul punto, Giovanni Brusca ha reso le seguenti dichiarazioni: …

7 giugno 2012 Dopo la strage GRAVIANO esulta: «Possiamo colpire dove e quando vogliamo»Gli stralci dell’interrogatorio del pentito GASPARE SPATUZZA

15 luglio 2012 MANFREDI BORSELLINO  – “Oggi sappiamo di avere assistito a Caltanissetta a un processo farsa, a indagini condotte da un ex questore e prefetto che aveva molta fretta di fare carriera, Arnaldo La Barbera. Non abbiamo partecipato a una sola udienza, forse intuendo inconsapevolmente che c’era qualcosa di strano». Il figlio di Borsellino non ha paura di parlare chiaro. «Il depistaggio, ormai acclarato da quei colleghi di mio padre che conducono le nuove indagini sulla strage di via D’Amelio, e che con mia madre e le mie sorelle non finirò mai di ringraziare, per produrre i suoi effetti devastanti è stato perlomeno “avallato” da magistrati requirenti e giudicanti. Io voglio credere che tutti siano stati sempre in buona fede e quindi davvero tratti in inganno dalle false risultanze investigative che gli venivano poste sotto gli occhi».
⇒ MANFREDI BORSELLINO, CHI DOVEVA NON HA CERCATO VERITA’ 

16 luglio 2012 Don CESARE ROTTOBALLI «Borsellino mi disse: confessami, mi sto preparando

19 luglio 2012 AGNESE BORSELLINO scrive al suo PAOLO –(Testo e Audio) 

11 settembre 2012 Il già ministro della Giustizia, CLAUDIO MARTELLI viene sentito dalla Commissione Parlamentare Antimafia sulle stragi del ’92


2013

9 gennaio 2013 Relazione conclusiva Commissione Parlamentare Antimafia

22 marzo 2013 Inizia Processo “Borsellino Quater”

5 maggio 2013 Muore AGNESE BORSELLINO. Malata da tempo, aveva 71 anni. Non smise mai di cercare la verità sull’assassinio di suo marito, Riservata e lontana dai riflettori pubblici, Agnese Piraino Leto, preferiva parlare ai giovani dando messaggi di speranza e di riscatto da quel cancro della mafia che le tolse il marito, l’amico, il padre dei suoi tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta. Nella sua ultima apparizione, in occasione dell’inaugurazione a Palermo della nuova sede della Dia, già provata dalla malattia, Agnese pronunciò parole che ancora adesso sembrano pietre: «Questa città deve resuscitare, deve ancora resuscitare».  NEWS – VIDEO – IMMAGINI

6 maggio 2013 L’ultimo saluto di Palermo ad  AGNESE BORSELLINO   (VIDEO)

20 maggio 2013 DIEGO CAVALIERO, amico e collega di Borsellino, depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)

14 e 21 maggio 2013 Deposizione GIUSEPPE AYALA al “Borsellino Quater” (AUDIO)

14 giugno 2013 GIOVANNI BRUSCA: “Borsellino nel mirino fin dagli anni Ottanta” – (AUDIO)

Novembre 2013 In libreria TI RACCONTERÒ TUTTE LE STORIE CHE POTRÒ libro testimonianza scritto da Agnese Borsellino e Salvo Palazzolo

3 dicembre 2013  SALVATORE LA BARBERA, Polizia di Stato, depone al “Borsellino Quater”

20 dicembre 2013 FRANCESCO PAOLO GIORDANO, magistrato che si occupò delle indagini su Via D’Amelio, depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)


2014

16 gennaio 2014 GASPARE MUTOLO depone al “Processo Stato-mafia” (AUDIO)

21 gennaio 2014 ILDA BOCCASSINI depone al Borsellino Quater”

4 febbraio 2014 Borsellino quater, Fernanda Contri: “Mori non parlò mai di trattativa” Mario Mori e Giuseppe De Donno si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al processo Borsellino quater.

20 maggio 2014 ALESSANDRA CAMASSA, già collega di Borsellino a Marsala depone al “Borsellino Quater”  Quando Borsellino pianse: “Un amico mi ha tradito”

14 luglio 2014 FAUSTO CARDELLA, magistrato che si occupò delle indagini su Via D’Amelio depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)

11 novembre 2014 LUCIANO VIOLANTE depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)

15 dicembre 2014 PIETRO AGLIERI depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)
15 dicembre 2014 PIETRO AGLIERI: “Non incaricammo Scarantino, non davo confidenza a gente simile”
(ANSA) Per la prima volta il boss Pietro Aglieri, dal ’97 al 41 bis, ammette l’esistenza della mafia e il suo ruolo di capo parlando come teste in udienza al Borsellino quater. Ha confermato di avere ipotizzato, davanti all’ex procuratore nazionale antimafia Pierluigi Vigna, la possibilità di una sorta di “desistenza”: l’uscita dalla “famiglia”. E ha parlato del depistaggio del falso pentito Scarantino per la strage di via D’Amelio, mentre non ha risposto alle domande su Totò Riina.

22 dicembre 2014 Il Generale MARIO MORI depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)


2015

9 gennaio 2015 Ridotte in appello le condanne per il collaboratore di giustizia FABIO TRNCHINA e per il falso pentito SALVATORE CANDURA. Entrambi avevano scelto il rito abbreviato nel quarto processo per la strage del 19 luglio ’92 in via D’Amelio,  in cui furono uccisi il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta. Candura è stato condannato a 9 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta per calunnia per le dichiarazioni false che avrebbe reso. Fabio Tranchina, ex appartenente alla cosca di Brancaccio, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi per strage, per aver partecipato alla fase esecutiva dell’attentato in via D’Amelio. In primo grado Candura era stato condannato a 12 anni e Tranchina a 10 anni; con loro era stato condannato a 15 anni, dal gup di Caltanissetta, anche il pentito Gaspare Spatuzza, che però non ha appellato la sentenza di primo grado.

27 gennaio 2015 Borsellino quater, i verbali del nuovo pentito Galatolo: “Il capomafia mi disse di chiudere il parcheggio in via D’Amelio”

14 maggio 2015   Processo Borsellino Quater. FRANCESCO ANDRIOTTA , imputato per calunnia, al processo per la strage di via D’Amelio, ammette di essersi inventato tutto perché minacciato dalla polizia. Pianto in aula: “perché pago solo io?”

10 luglio 2015 MANFREDI BORSELLINO: “No all’antimafia di facciata”

13 ottobre 2015  GASPARE SPATUZZA porta alla luce la falsa ricostruzione giudiziaria fino ad allora allestita, obbligando gli inquirenti a ricominciare  a distanza di quasi vent’anni le indagini e di processi. I primi di luglio del 2008 venne aperto un nuovo procedimento, il numero 1595/08. Le indagini, condotte dal procuratore Sergio Lari, mostrarono fin dai primi riscontri la verità delle dichiarazioni del pentito. Dopo tre anni, le indagini svolte e avviate grazie alla sua collaborazione, confluirono in un verbale di quasi 1700 pagine il 13 ottobre 2015 il procuratore generale Roberto Scarpinato avanza alla Corte di Appello di Catania (competente sulla revisione dei processi celebrati a Caltanissetta) la richiesta di revisione dei processi Borsellino 1 e Borsellino bis e la richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena nei confronti di undici condannati, di cui otto detenuti (all’ergastolo).

19 ottobre 2015 MANFREDI BORSELLINO depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)
19 ottobre 2015 LUCIA BORSELLINO depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)
19 ottobre 2015
LUCIA BORSELLINO in aula: “Agenda rossa, La Barbera non ce la riconsegnò e mi accusò: ‘Delira’” Difende la madre, dello scontro con Arnaldo La Barbera e riaccende i riflettori sul mistero dell’agenda rossa  … segue
MANFREDI BORSELLINO: Durante l’udienza  anche la testimonianza di Manfredi Borsellino  segue

18 novembre 2015 Il Procuratore GIOVANNI TINEBRA depone al “Borsellino Quater” (AUDIO) 
18 Novembre 2015 Borsellino quater, la deposizione dell’ex Procuratore Tinebra che firmò le indagini “Scarantino ci diede un bel da fare, ci ha fornito un mare di notizie, ma avevamo anche il sospetto che ci potesse dire delle falsità”. Lo ha detto l’ex procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra deponendo stamattina nel quarto processo per la strage di via D’Amelio, in corso davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta, come teste di parte civile. Una deposizione contraddistinta da parecchi ‘non ricordo, ma non lo escludo’ su diverse circostanze. Tinebra ha detto ad esempio di ricordare la circostanza che alcuni suoi sostituti, come i magistrati Boccassini e Saieva, avevano manifestato perplessità sull’attendibilità di Vincenzo Scarantino, dalle cui dichiarazioni scaturirono i primi arresti per la strage di via D’Amelio e poi smentite nel 2008 a seguito del pentimento di Gaspare Spatuzza. Solo che Tinebra ha detto di non ricordare che Boccassini e Saieva gli avessero inviato una lettera su questo aspetto. L’ex procuratore ha detto inoltre di non ricordare di avere raccolto indizi sul magistrato Giuseppe Ayala da alcuni collaboratori, in particolare Giovanni Brusca, rispondendo a una domanda specifica che gli è stata rivolta dall’avvocato Fabio Repici, legale di parte civile di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nell’attentato dinamitardo del 19 luglio ’92 assieme a cinque agenti di scorta. Al teste sono state chieste anche informazioni sull’apertura di indagini per mafia a Caltanissetta, a carico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, poi archiviate. “Non escludo che decidemmo di aprire un fascicolo – la risposta – ricordo che al momento di chiedere l’archiviazione ci furono dei contrasti all’interno dell’ufficio”. ANSA

25 ottobre 2015  MANFREDI BORSELLINO: “Cara figlia mia ti spiego perché la giudice insulta noi Borsellino”
Chi è la signora SILVANA SAGUNTO, già magistrato radiato 

14 dicembre 2015 Borsellino Quater Deposizione ILDA BORSELLINO  su attendibilità SCARANTINO- (AUDIO)
14 dicembre 2015 Borsellino Quater – deposizione ILDA BORSELLINO sui colloqui Investigativi a SCARANTINO (AUDIO)   Boccassini depone a Caltanissetta e conferma l’inattendibilità di Scarantino conferma di avere avuto perplessità sulle dichiarazioni rese dal falso pentito Vincenzo Scarantino nel corso delle prime indagini sulla strage di via D’Amelio e di averle rappresentate in una lettera inviata sia alla Procura nissena che a quella di Palermo. Lo ha fatto deponendo collegata in videoconferenza con la Corte d’Assise di Caltanissetta, nell’udienza del quarto processo per l’attentato costato la vita all’ex procuratore aggiunto di Palermo Paolo Borsellino e a cinque agenti della scorta. “C’erano perplessità sulla caratura criminale di Scarantino e la prova regina della sua inattendibilità è arrivata al momento del suo pentimento, nel luglio ’94, perché ha raccontato una serie di cose inverosimili. Le perplessità mie e del collega Saieva sull’attendibilità di Scarantino le abbiamo rappresentate in una missiva inviata sia alla Procura di Caltanissetta che alla Procura di Palermo, quindi al procuratore Caselli”.


2016

13 Gennaio 2016  Borsellino quater’, TUTINO  smentisce SPATUZZA e GALATOLO “Non ho mai effettuato il furto di una 126”  Borsellino quater: i pentiti si contraddicono, la Corte decide il confronto A Caltanissetta fra due giorni in videoconferenza i collaboratori di giustizia Spatuzza e Galatolo con l’imputato Tutino La Corte d’Assise di Caltanissetta ha fissato per dopodomani il confronto, in videoconferenza, tra l’imputato Vittorio Tutino e i collaboratori di giustizia Gaspare Spatuzza e Vito Galatolo, chiesto dai pubblici ministeri Gabriele Paci e Stefano Luciani. Una richiesta, quella di confronto, avanzata nell’udienza di oggi del quarto processo per la strage di via D’Amelio viste le contraddizioni tra le affermazioni dei due pentiti e quelle rese stamattina dall’imputato Tutino, il quale ha respinto ogni addebito sulla sua partecipazione all’organizzazione dell’attentato del 19 luglio ’92, in cui morirono Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Sempre per dopodomani è prevista l’audizione del boss Giuseppe “PidduMadonia, capomafia nisseno, componente della commissione regionale di Cosa Nostra. La Corte ha inoltre respinto la richiesta di separare le posizioni degli imputati per strage Salvo Madonia e Vittorio Tutino da quella di Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci che rispondono di calunnia. Ad avanzare tale richiesta, il 7 gennaio scorso, erano stati gli avvocati Giuseppe Scozzola e Rosalba Di Gregorio, legali di parte civile di Gaetano Scotto e Gaetano Murana, due dei soggetti condannati ingiustamente nei precedenti processi per la strage di via D’Amelio, sulla base delle false dichiarazioni degli stessi Scarantino, Andriotta e Pulci. LA REPUBBLICA

15 gennaio 2016 Al “Borsellino Quater” confronto fra GASPARE SPATUZZA  e VITTORIO TUTINO   confronto fra GASPARE SPATUZZA  e VITO GALATOLO   “Non ho mai effettuato il furto di una 126”.

12 maggio 2016 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al  “Borsellino Quater” (AUDIO) 

24 maggio 2016 Al Tribunale di Palermo nasce il MUSEO FALCONE E BORSELLINO. Il Bunkerino 

9 luglio 2016 Lo sputo di LEOLUCA BAGARELLA a PAOLO BORSELLINO. MANFREDI BORSELLINO: “Mio padre mi disse che il mafioso che lo voleva morto e che lo odiava più di ogni altro era Leoluca Bagarella. Una volta Bagarella sputò contro mio padre”, racconta Manfredi, poliziotto e figlio del giudice assassinato in via D’Amelio assieme agli agenti di scorta. Già solo (?) per quello spunto avremmo il dovere cercare la verità, nient’altro che la verità. da LIVE SICILIA

12 luglio 2016 Estratto dall’audizione di LUCIA BORSELLINO in Commissione Antimafia. Alla luce di ciò che è accaduto dopo è facile pensare che non si sia fatto tutto il possibile, perché questa tragedia si evitasse. Noi lo gridiamo a gran voce da anni, perché sono note a tutti le molte istanze di mio padre che non riteneva chela scorta fosse il metodo più sicuro per poter tutelare la propria incolumità, anche perché si metteva a rischio quella di ragazzi che avevano la mia età, perché Emanuela Loi aveva la mia età, ma nonostante tutto mio padre invocò l’aiuto dello Stato perché venissero rafforzate le misure di protezione, in particolare per quanto riguarda i siti dove più spesso si recava, come quello dell’abitazione della madre. A parte questo episodio che racconto per far comprendere la nostra consapevolezza non solo di quei giorni, ma di quegli anni, mio padre ebbe la scorta in occasione dell’uccisione del capitano Basile e quindi nei primi anni’80, per cui tutta la mia infanzia e quella dei miei fratelli è stata vissuta con la costante presenza di persone che hanno fatto questo lavoro con onestà, con amore, con dedizione e con trasporto umano assolutamente ricambiato, per cui posso dire di aver avuto una famiglia allargata da questo punto di vista.”

14 luglio 2016 MANFREDI BORSELLINO depone al “Borsellino Quater”(AUDIO) 
14 luglio 2016 LUCIA BORSELLINO depone al “Borsellino Quater” 


2017

13 gennaio 2017 Conclusioni dell’avv. REPICI al “Borsellino Quater”

20 febbraio 2017 Audizione di RITA e SALVATORE BORSELLINO alla Commissione Parlamentare Antimafia

20 aprile 2017  Sentenza “BORSELLINO QUATER”
⇒ Speciale “Borsellino Quater”

⇒ Lettura della sentenza (AUDIO)

22 maggio 2017  La RAI proietta Era d’estate – Il film ripercorre le giornate dell’estate ’85 quando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino  vengono trasferiti d’urgenza all’Asinara insieme alle loro famiglie in seguito ad una minaccia più allarmante del solito. I giudici stanno lavorando al maxiprocesso.

12 luglio 2017  Gli ex colleghi di Borsellino, CAMASSA e RUSSO vengono ascoltati dalla Commissione Parlamentare Antimafia 

19 luglio 2017 FIAMMETTA BORSELLINO al 25º della Strage (VIDEO)
19 luglio 2017 FIAMMETTA BORSELLINO: “Chiedo scusa per gli innocenti condannati” (VIDEO)
19 luglio 2017 FIAMMETTA BORSELLINO: «LE INDAGINI A CALTANISSETTA? ERA UNA PROCURA MASSONICA».
19 luglio 2017 Commissione Parlamentare Antimafia , viene  ascoltata a Palermo Fiammetta Borsellino la quale, oltre a porre taluni quesiti e a evidenziare alcune anomalie sulle indagini e i dibattimenti svolti, sollecitava fermamente la ricerca di una giustizia che appare ancora lontana, dopo venticinque anni dalla strage di via D’Amelio, la celebrazione di ben quattro processi e lo svolgimento di numerose indagini preliminari concluse con le archiviazioni. Il senso delle audizioni dei familiari di Paolo Borsellino era anche quello, dunque, di condurre formalmente nella sede parlamentare l’urgente richiesta di verità rappresentata dalla famiglia del magistrato, ma che riguarda tutti i cittadini e il Paese, sull’eccidio e su tutte le altre responsabilità politiche e giudiziarie che emergono dai fatti, per nulla confinabili nel mero circuito della colpevolezza penale degli uomini di cosa nostra. Si è ritenuto, infine, di procedere all’audizione del dottor Gianfranco Donadio che era stato, per diversi anni, procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia dove si era occupato dell’inchiesta sulle stragi, al fine di ottenere un resoconto unitario sulle ultimi possibili piste al vaglio degli investigatori.
19 luglio 2017 FIAMMETTA BORSELLINO: “25 anni di buchi neri” (VIDEO)  A 25 anni dal 19 luglio 1992, Fiammetta Borsellino, la figlia minore del magistrato Paolo Borsellino, parla in esclusiva in un’intervista a Sandro Ruotolo e ripercorre i ‘buchi neri’ e le ‘lacune’ delle indagini dei processi sulla strage di via D’Amelio. I depistaggi, le tante domande che non hanno ancora avuto risposta, il mistero dell’agenda rossa, i falsi pentiti che hanno inquinato la ricerca della verità: “Vogliamo la verità, non una qualsiasi verità. Forse i collaboratori dovrebbero emergere da altri ambiti”
19 luglio 2017 Il Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA incontra LUCIA BORSELLINO  
19 luglio 2017  Intervento LUCIA BORSELLINO al CSM (VIDEO)
19 luglio 2017 FIAMMETTA BORSELLINO: «LE INDAGINI A CALTANISSETTA? ERA UNA PROCURA MASSONICA».
19 luglio  2017 Le accuse di FIAMMETTA BORSELLINO. Rita: ‘Sue parole Vangelo’ Dopo intervista in cui parla di’ 25 anni di schifezze e menzogne’
19 luglio 2017 MANFREDI BORSELLINO: “Abbiamo assistito alla morte di un uomo lasciato solo”  «Sin dai primi giorni successivi alla sua morte, circolava la voce che egli fosse andato incontro rassegnato a questo infausto destino. Bene, ciò non corrispondeva affatto a verità: mio padre amava in modo viscerale la vita e le tante piccole o grandi sorprese che questa riserva, sì da apparirmi inverosimile che egli andasse incontro alla morte ritenendola in quel momento un evento ineluttabile. In verità abbiamo assistito alla morte di un uomo lasciato solo in un momento storico in cui occorreva massima coesione e distribuzione della responsabilità, anche all’interno degli uffici giudiziari. Tuttavia, noi non abbiamo alcun rammarico, poiché se la morte di mio padre, unitamente a quella di tanti altri servitori dello Stato, è servita a svegliare dal torpore tante coscienze, ciò ci ripaga della sua assenza. È evidente quanto sia stato forte il desiderio di avere un padre così al nostro fianco nei momenti in cui ci siamo trovati a fronteggiare situazioni molto più grandi di noi, nel momento in cui abbiamo scelto ciascuno di servire, seppur in amministrazioni diverse, lo Stato, quello Stato che non seppe essere in grado di difendere e proteggere uno dei suoi figli migliori, ma che mio padre ha sempre rispettato e onorato e ci ha sempre insegnato a rispettare e onorare, nel momento in cui avremmo avuto bisogno di un suo consiglio o anche solo di uno sguardo. Sono tuttavia convinto che io, le mie sorelle e mia madre, abbiamo seguito la strada che lui ci aveva tracciato. La nostra fede ci rende sicuri del fatto che un giorno lo rivedremo, bello e sorridente, come lo ricordiamo sempre». SIR

28 luglio 2017 FIAMMETTA BORSELLINO e l’ultima icona dell’Antimafia

13 settembre 2017 Audizione pm ANTONINO DI MATTEO in Commissione Parlamentare Antimafia

20 settembre 2017 Strage Borsellino, FIAMMETTA denuncia le anomalie delle indagini e dei processi: finti pentiti e vere omissioni

24 settembre 2017 BORSELLINO, i figli scrivono al Csm: “Anomalie nelle condotte dei magistrati che si occuparono di Scarantino
24 settembre 2017  FIAMMETTA BORSELLINO torna a denunciare le anomalie e CSM apre un’indagine 

26 settembre 2017 Nuova denuncia di FIAMMETTA BORSELLINO 

26 settembre 2017 CSM apre un fascicolo sui magistrati del depistaggio..

 2 novembre 2017 Via D’Amelio – Fiammetta Borsellino: “25 anni di omissioni e menzogne” Fiammetta Borsellino chiede verità dopo l’uccisione del padre:  “Il nostro silenzio è stato dettato dal rigore e da una .necessità di sopravvivenza. Noi denunciamo anomalie che hanno caratterizzato la condotta di politici e magistrati dei processi Borsellino I e II, anomalie condotte da uomini delle istituzioni. Nella Procura di allora c’erano Tinebra, Di Matteo, la dottoressa Palma e altri. Ricordo che tra quelli che andarono via e presero le distanze da quel modo di fare le indagini c’era la dottoressa Boccassini. Quando intendo anomalie, parlo di verbalizzazioni, interrogatori, sopralluoghi non corretti”. Fiammetta Borsellino ha aggiunto: “Le mie denunce non sono un mero dibattito tra me e il procuratore Di Matteo, questa semplificazione fa molto comodo a chi sta bene nascosto nell’ombra. È una semplificazione che toglie l’attenzione al nostro fine, che è quello di addivenire alla verità. Il nostro è un urlo di dolore. Ho scritto una lettera al CSM chiedendo al Presidente della Repubblica quali sono le iniziative che il Consiglio ha ritenuto di intraprendere dopo quanto deciso il 19 luglio. Noi in quella lettera chiediamo, come dice lo stesso consigliere Morgigni, se nella condotta dei magistrati dei processi Borsellino I e II si siano verificate queste anomalie. È vero che si può tornare ad aprire un processo, ma la Procura di Caltanissetta ha uomini e mezzi? Mio padre si meritava questo…. dopo 25 anni, quasi tutto è compromesso”.

12 dicembre 2017  GIOVANNI BRUSCA: “Borsellino nel mirino fin dagli anni Ottanta” – AUDIO


2018

7 febbraio 2018 Relazione conclusiva Commissione Parlamentare Antimafia 

20 aprile 2018 Sentenza  Primo grado “Processo Trattativa Stato mafia
La signora Borsellino e le confidenze di suo marito – dalla “Sentenza Trattativa” 

Maggio 2018 FIAMMETTA BORSELLINO incontra in carcere i fratelli Graviano
⇒19 maggio 2018 Le Procure antimafia hanno detto «no» alla possibilità di un nuovo incontro tra Fiammetta Borsellino e Filippo Graviano, il maggiore dei fratelli condannati per le stragi del 1992. 
⇒8 giugno 2018 GRAVIANO racconta l’incontro con Fiammetta Borsellino

2 luglio 2018 FIAMMETTA BORSELLINO: “Intervenga Mattarella”

3 luglio 2018 Depistaggi, errori, silenzi. «Ora verità su Borsellino»

18 luglio 2018  “Troppi depistaggi sulla morte di mio padre”. E’ la denuncia che FIAMMETTA BORSELLINO,   attraverso una lettera aperta alla vigilia del 26esimo anniversario pose  tredici domande e disse: “Basta con i misteri di Stato: diteci la verità”. Nella lettera, pubblicata da Repubblica, Fiammetta Borsellino scrive inoltre: Sono passati 26 anni e ancora aspettiamo delle risposte da uomini delle istituzioni e non solo. Ci sono domande che non possono essere rimosse dall’indifferenza o da colpevoli disattenzioni”. In proposito, il Presidente Commissione Antimafia Regione Sicilia Claudio Fava : ci sono le motivazioni della sentenza del processo Borsellino quater che ci dicono come intorno a questa vicenda c’è stato un furto di verità perpetrato per 25 anni e che tutto questo è avvenuto in Sicilia, teatro di collusioni finalizzate a far sì che la verità si allontanasse”.

Luglio 2018 La telefonata di MATTARELLA a FIAMMETTA BORSELLINO – Fiammetta Borsellino: “A seguito del mio appello, ho ricevuto una telefonata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Da lui ho avuto parole di conforto ma anche di rassicurazione, rivolte non soltanto a noi familiari, ma a tutti gli Italiani circa la volontà di fare piena luce su tutto. Temo tuttavia che dopo tutti questi anni la possibilità di arrivare a una verità concreta sia compromessa per sempre, ma questo non vuol dire abbandonare il dovere morale di chiederla”.

19 luglio 2018 “Caro nonno, se tu fossi vivo avresti capito quanto ti coccolerei”. La lettera della nipotina Fiammetta”. Queste le parole affettuose che Fiammetta (Figlia di Manfredi) ha dedicato al nonno che non ha mai conosciuto, accompagnate dal disegno di un grande cuore. Il messaggio è stato letto a conclusione della messa dedicata alle vittime della strage, celebrata nella chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria. Grande l’emozione suscitata tra i fedeli da queste parole, pronunciate da Don Cosimo Scordato, da sempre impegnato nella lotta per un riscatto sociale del Paese.

17 settembre 2018  Audizione al CSM del PM ANTONINO DI MATTEO

28 settembre 2018 “Via D’Amelio, depistaggio di Stato per favorire i boss”. Processo per i tre poliziotti che costruirono il falso pentito non fu per ansia di trovare un colpevole che il superpoliziotto Arnaldo La Barbera e i suoi collaboratori costruirono il falso pentito Scarantino. Il depistaggio delle indagini sulla strage Borsellino fu architettato per favorire una parte di Cosa nostra. Un depistaggio di Stato.

5 ottobre 2018 FIAMMETTA BORSELLINO: «La mafia uccise mio padre. Lo Stato ha depistato e insabbiato i dossier»

3 dicembre 2018 LUCIA BORSELLINO depone al “Processo depistaggio” (AUDIO) 
Via d’Amelio, LUCIA BORSELLINO: “Mio padre attese invano una chiamata dai giudici”
LUCIA BORSELLINO SVELA UN’INCURSIONE NELLA CASA DI VILLAGRAZIA DI CARINI

5 dicembre 2018  Inizia a Caltanisetta il c.d. Processo depistaggio sull’inchiesta strage via D’Amelio

6 dicembre 2018  SALVATORE CANDURA depone al “Processo depistaggio”(AUDIO) 

15 dicembre 2018 CARLO ZICCHITELLA: “Borsellino doveva essere ucciso a Marsala, ma i boss si rifiutarono” Zichittella è stato sentito nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta (presieduta da Roberta Serio) contro il super latitante Matteo Messina Denaro, già condannato per le stragi del 1993, e qui accusato di essere stato tra i mandanti per quelle di Capaci e di via d’Amelio. In particolare il pentito ha raccontato di aver saputo da Gaetano D’Amico della riunione che si tenne a Mazara del Vallo: “Dovevamo ammazzare Borsellino in collaborazione con quelli di Palermo. La decisione venne proprio da Palermo”.

19 dicembre 2018  Relazione conclusiva Commissione Antimafia Regione Sicilia

20 dicembre 2018  Ministro BONAFEDE risponde ai familiari «Ministero monitorerà gli esiti dei processi» «I cittadini hanno diritto alla verità. Io non posso intervenire su fatti che sono ancora oggetto di indagine, ma posso dire che il Ministero monitorerà gli esiti dei processi che si occupano di fare chiarezza su episodi gravi come la strage di via D’Amelio e che se verranno ravvisate lacune nell’azione giudiziaria, interverremo anche con procedimenti disciplinari» A parlare così, questa mattina, è il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a margine di un convegno organizzato a Palermo, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazioni della figlia del giudice Borsellino, Fiammetta, a proposito della necessità di fare chiarezza su eventuali responsabilità di magistrati nel depistaggio delle indagini sull’attentato del 1992.


2019

9 gennaio 2019  FIAMMETTA BORSELLINO, dibattito con FAVA e SCARPINATO 

20 gennaio 2019 FIAMMETTA BORSELLINO: “Basta slogan e passerelle e il Viminale apra gli archivi”

1 febbraio 2019 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al “Processo depistaggio” (AUDIO) 

3 febbraio 2019 FIAMMETTA BORSELLINO “A che tempo che fa”

3 febbraio 2019 VICE PRESIDENTE ANTIMAFIA chiede la convocazione di  FIAMMETTA BORSELLINO

5 febbraio 2019 FIAMMETTA BORSELLINO:”Perchè averte archiviato mafia e appalti?”

5 febbraio 2019 Via D’Amelio, GASPARE SPATUZZA (AUDIO) : “Innocenti in carcere per colpa mia? Mi dispero”. E si commuove in aula Gaspare Spatuzza si è commosso in aula pensando a quello che ha fatto (le stragi di mafia del 1992 e 1993) ma soprattutto a quello che non ha fatto, cioè dire la verità per scagionare gli innocenti che aveva davanti in carcere. Sapeva benissimo che erano stati condannati per i reati che lui (non loro) aveva commesso. Eppure da buon mafioso stava in silenzio. Vedeva la loro disperazione e teneva dentro la sua ma non parlava. Lo ha raccontato, prima di accennare un pianto soffocato davanti al Tribunale di Caltanissetta, in trasferta a Roma per sentire i collaboratori di giustizia nel processo ai tre poliziotti accusati di calunnia aggravata: Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. SEGUE

21 febbraio 2019 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al “Processo depistaggio”  (AUDIO) 

22 febbraio 2019 FRANCESCO DI CARLO, depone al “Processo depistaggio”  (AUDIO)

22 marzo 2019 GASPARE MUTOLO depone al “Processo depistaggio”  (AUDIO)  
MUTOLO: «Quei “pazzi “ di cui parlava Borsellino non erano i Ros di Mori» «Ma sono pazzi!». Mutolo risponde che lo ha intuito, perché già da tempo si sapevano dei contatti dei Ros con Vito Ciancimino per la cattura di Totò Riina. La Corte ha deciso, quindi, di accogliere la richiesta dell’accusa di utilizzare i verbali delle deposizioni rese, in passato, da Mutolo. SEGUE

4 aprile 2019 Mafia, BRUNO CONTRADA  “Depistaggio Borsellino? Si può sbagliare in buona fede”

5 aprile 2019  BRUNO CONTRADA depone al  “processo depistaggio”
5 aprile 2019 Depistaggio via d’Amelio, Contrada: “Fu il procuratore capo di Caltanissetta a chiedere aiuto ai Servizi segreti”
 Il giorno dopo la strage di via D’Amelio, l’allora procuratore capo di Caltanissetta, Gianni Tinebra, chiamò l’allora capo dei servizi segreti Bruno Contrada per chiedergli di “dare una mano alle indagini sul botto” che uccise Paolo Borsellino e cinque uomini della scorta. A raccontarlo in aula, al processo per il depistaggio sulle indagini sulla strage, è lo stesso Contrada, 88 anni, sentito dalla procura come teste assistito da un legale.  Alla sbarra ci sono tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, che facevano parte del gruppo investigativo Falcone e Borsellino guidato da Arnaldo La Barbera, l’ex dirigente della Squadra mobile di Palermo. SEGUE

5 aprile 2019 MAURIZIO  AVOLA: «Così diedi il segnale per uccidere Paolo Borsellino”

8 aprile 2019 Su proposta del PROGETTO SAN FRANCESCO il Comune di Como dedica la Biblioteca civica al dottor Paolo Borsellino. Alla cerimonia d’intitolazione partecipa la figlia minore del magistrato, FIAMMETTA.

12 aprile 2019 FIAMMETTA BORSELLINO:“Il Csm sul piano disciplinare non ha fatto nulla e quando si è mosso non l’ha fatto di sua iniziativa ma solo su input di noi familiari e questo per me è abominevole”. E’ dura la denuncia di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso nel ’92, intervenuta a un convegno sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. Il riferimento della Borsellino è ad eventuali responsabilità disciplinari dei magistrati che indagarono sulla strage.   Indagine condizionata da una clamoroso depistaggio su cui è in corso un processo a tre funzionari di polizia. “Sono stata convocata dal procuratore generale della Cassazione. Ci si chiedono contributi a cui non ci siamo mai sottratti, contrariamente ad altri. Ma non c’è stata alcuna riparazione”. Intanto la Prima Commissione del Csm si appresta ad archiviare la pratica aperta proprio sulla base di un esposto con cui la figlia di Paolo Borsellino aveva segnalato “anomalie” e “disattenzioni” nella gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino.   ANSA

12 aprile 2019 FIAMMETTA BORSELLINO esplode contro il Csm: “Non ha fatto nulla

13 aprile 2019 ROBERTO SCARPINATO: “All’indomani della strage di via D’Amelio l’allora Procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra chiese a Bruno Contrada, che allora era ai vertici dei Servizi segreti, di aiutarlo nelle indagini, nonostante ci fosse una legge che vietava una collaborazione dei servizi segreti alle indagini. Il Sisde dopo essere stato incaricato dal Procuratore Tinebra comincia a indirizzare le note alla alla Procura della repubblica, tra cui quella del 10 ottobre ’92 e punta l’attenzione sul collaboratore di giustizia Scarantino”. I “giudici hanno ritenuto che Arnaldo La Barbera (che guidava il gruppo investigativo ‘Falcone e Borsellino’) aveva trovato una fonte segreta che gli aveva rivelato delle notizie che aveva messo in bocca a Scarantino- dice -. La Barbera sapeva quello stesso pomeriggio del 19 luglio del 92 in cui venne ucciso Paolo Borsellino che l’autovettura caricata di esplosivo era una 126 quando invece si seppe ufficialmente solo il 21 luglio”. “La mescolanza di notizie vere e false trasse in inganno i magistrati”. Al convegno FURTI DI VERITÀ’

29 aprile 2019 Inizio Appello “Processo Trattativa Stato mafia

5 maggio 2019 FIAMMETTA BORSELLINO : “PERCHE’ I MAGISTRATI NON PARLANO?”

6 maggio 2019 M.llo CARMELO CANALE depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)

16 maggio 2019 VINCENZO SCARANTINO depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)
16 maggio 2019 VINCENZO SCARANTINO al “processo depistaggio”:”La Barbera mi diceva: “Sei Buscetta junior”

17 maggio 2019   VINCENZO SCARANTINO depone al “Processo depistaggio”

18 maggio 2019 Scarantino: «Su via D’Amelio solo Ilda Boccassini capì le mie menzogne” 

23 maggio 2019 FIAMMETTA BORSELLINO: “Non abbassare la guardia

23 maggio 2019  INTERVISTA A FIAMMETTA BORSELLINO: NON ABBASSARE LA GUARDIA

25 maggio 2019 VINCENZO PIPINO depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)
Il ladro gentiluomo 

26 maggio 2019 GASPARE MUTOLO, depone al “Borsellino Quater” (AUDIO)

29 maggio 2019 VINCENZO SCARANTINO depone “Processo depistaggio” –  Nuovo dietrofront del pentito di mafia 

19 giugno 2019 VINCENZO SCARANTINO depone al “Processo Depistaggio” “NEL 1992 VENDEVO SIGARETTE DI CONTRABBANDO”

20 giugno 2019 GIOVANNI ARCANGIOLI, capitano dei Carabinieri depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

4 luglio 2019 GIUSEPPE AYALA depone al “Processo depistaggio”(AUDIO) 

12 luglio 2019 VINCENZO SCARANTINO depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

12 luglio 2019 SALVATORE LA BARBERA, Polizia di Stato, depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

4 e 12 luglio 2019  SALVATORE LA BARBERA, Polizia di Stato, depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

19 luglio 2019 FIAMMETTA BORSELLINO «Mi vergogno di questo Stato» Intervista alla figlia del magistrato
19 luglio 2019 Procuratore generale  FUZIO scrive a FIAMMETTA BORSELLINO. La figlia del giudice: “Lettera vergognosa. L’ultimo affronto da parte dello Stato” 
19 luglio 2019 Borsellino, pg Fuzio scrive a Fiammetta. La figlia del giudice: “Lettera vergognosa. L’ultimo affronto da parte dello Stato”

17 settembre 2019   Inizia la requisitoria del Pubblico ministero al processo d’appello del “Borsellino Quater”

2 ottobre 2019 LE PAROLE DI GRAVIANO CHE RIAPRONO LA PARTITA

16 ottobre 2019 FIAMMETTA BORSELLINO : “Dopo la morte di Falcone, mio padre chiese alla Procura di Caltanissetta di essere ascoltato. Non ritenne di ascoltarlo” (VIDEO)   ♦ altre interviste

30 ottobre 2019 Depistaggio Borsellino, i brogliacci delle telefonate. Mistero sul pentito Scarantino

15 novembre 2011  Sentenza Appello “BORSELLINO QUATER”

15 novembre 2019 Appello “Borsellino Quater” conferma le condanne. FIAMMETTA BORSELLINO: “DAL CSM UN SILENZIO INDEGNO”
15 novembre 2019 Depistaggio sulla strage Borsellino, a Messina spuntano i verbali inediti di SCARANTINO  Nelle trascrizioni che compaiono adesso per la prima volta e sono finalmente a disposizione di due procure, Messina e Caltanissetta, ci sarebbero prevalentemente raccolte, nero su bianco, una serie di telefonate che Scarantino ebbe all’epoca con il pm Carmelo Petralia. Nell’ipotesi accusatoria, in concorso con i tre poliziotti sotto processo a Caltanissetta, ovvero Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, i due magistrati indagati a Messina avrebbero depistato le indagini sulla strage. Un depistaggio definito clamoroso nella sentenza di primo grado del processo Borsellino quater, costato l’ergastolo a sette innocenti. Il reato contestato ai magistrati e ai funzionari di polizia è la calunnia perché i pm e i poliziotti avrebbero imbeccato tre falsi pentiti, costruiti “a tavolino”, tra cui Vincenzo Scarantino, suggerendo loro di accusare falsamente dell’attentato persone estranee. L’atto notificato a giugno era firmato dal procuratore capo di Messina Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Vito Di Giorgio, e dagli altri due magistrati che compongono il pool creato dal capo dell’ufficio peloritano, i sostituti Liliana Todaro e Antonio Carchietti
15 novembre 2019 DALLA CORTE D’ASSISE LA CONFERMA DEL MAXI-DEPISTAGGIO E DAL CSM UN SILENZIO INDEGNO
Speciale sentenze “Borsellino Quater”

29 novembre 2019 “Processo Depistaggio”- L’ex procuratore di Caltanissetta oggi a capo di quella perugina FAUSTO CARDELLA ricostruisce in aula le fasi dell’indagine.
29 novembre 2019 Strage di via D’Amelio, pm Cardella rivela: “Nessun verbale di sequestro su borsa Borsellino”

29 novembre/9 dicembre 2019 FRANCESCO PAOLO GIORDANO, magistrato che si occupò delle indagini su Via D’Amelio, depone al “Processo depistaggio”

5 dicembre 2019  GASPARE SPATUZZA depone al “Processo depistaggio”(AUDIO) 
5 dicembre 2019 Ritrovate 19 bobine con le trascrizioni delle intercettazioni di VINCENZO SCARANTINO:”Collaboro o m’impicco”

6 dicembre 2019 GIOVANNI BRUSCA depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

9 dicembre 2019 ROBERTO SAIEVA depone al “Processo depistaggio”
9 dicembre 2019 Depistaggio via d’Amelio, pm SAIEVA  racconta le divergenze tra pm su Scarantino
9 dicembre 2019 Processo Borsellino: deposizione del pg della Corte d’appello di Catania Sajeva Il dibattito interno alla Procura di Caltanissetta sull’attendibilità del pentito Vincenzo Scarantino è stato al centro della deposizione del procuratore generale presso la Corte d’appello

13 dicembre 2019 ANNAMARIA PLMA depone al “Processo depistaggio”(AUDIO)   

13 dicembre 2019 Depistaggio Borsellino, l’ex pm indagata Palma: “Mai avuta percezione della falsità di Scarantino” SEGUE

21 dicembre 2019 FRANCESCO ANDRIOTTA depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

22 dicembre 2019 FRANCESCO DI CARLO depone al “Processo depistaggio


2020

20 gennaio 2020 CARMELO PETRALIA depone al “Processo depistaggio”(AUDIO) 

24 gennaio 2020 CARMELO PETRALIA depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

31 gennaio 2020 CARMELO PETRALIA depone al “Processo depistaggio” (AUDIO)

03 febbraio 2020 ANTONINO DI MATTEO depone al “Processo depistaggio”   DEPISTAGGIO STRAGE VIA D’AMELIO, IL DURO COMMENTO DI FIAMMETTA BORSELLINO “NESSUN VUOL FARE EMERGERE VERITÀ”  Processo depistaggio, l’accusa di Fiammetta Borsellino: “Delusa dalla deposizione del pm Di Matteo” Penso ci sia una enorme difficoltà a fare emergere la verità –

20 febbraio 2020 ILDA BOCCASSINI  al “Processo depistaggio” Vincenzo Scarantino? Non era credibile“; “i dubbi c’erano fin dall’inizio; era un mentitore“, si doveva capire subito che era inattendibile“, “era un poveraccio

20 febbraio 2020  ILDA BOCCASSINI depone al “processo depistaggio”(AUDIO)    

6 marzo 2020 FIAMMETTA BORSELLINO : “Perché sto aiutando un assassino di papà” Fabio TRANCHINA e la sua compagna hanno gravi difficoltà economiche Lui è l’ex autista del boss GRAVIANO e oggi collabora con la giustizia

14 maggio 2020 Richiesta di archiviazione procedimento contro pm PALMA e PETRALIA

11 giugno 2020 FIAMMETTA BORSELLINO SENTITA A MESSINA PER L’INCHIESTA DEPISTAGGI STRAGI  Tra i testi sentiti dai pm della Procura Messina nell’inchiesta sul depistaggio delle indagini sulla strage di via d’Amelio c’è stata anche Fiammetta Borsellino, figlia del giudice assassinato il 19 luglio del 1992 insieme agli agenti della scorta. Fiammetta Borsellino, che da anni combatte una battaglia per arrivare alla verita’ sulla morte del padre, ha raccontato ai magistrati del suo incontro in carcere con i boss Giuseppe e Filippo Graviano, capimafia di Brancaccio condannati per l’attentato. La figlia del magistrato, che due anni fa ebbe il permesso di andare a colloquio coi due padrini stragisti, definisce l’incontro “un percorso personale”, ma non nasconde di aver sperato che da quel colloquio arrivasse un contributo alla verita’ pur nella consapevolezza che sarebbe stato molto difficile vista la caratura criminale dei due boss. Fiammetta Borsellino racconta dei tentativi di Graviano di discolparsi, tentativi “grotteschi”, dice ai pm. E riferisce di aver replicato al boss Giuseppe, che l’aveva accolta in vestaglia: “ah, vedi che c’e’, sono fortunata, oggi sono davanti a un Santo che e’ qui a scontare una pena non si sa perche’…”. Graviano avrebbe tentato di addossare la colpa del depistaggio delle indagini ai magistrati. “L’unica cosa che mi sono limitata a dire e’ che spostare la responsabilita’ su altri non serviva ad eludere le sue di responsabilita’, soltanto questo”, ha raccontato ai pm. Diverso sarebbe stato invece il tono del colloquio con Filippo Graviano che si sarebbe presentato “in uno stato di dolore e prostrazione visibile”. “Una persona – ha detto Fiammetta Borsellino –  che non aveva imparato la lezioncina a memoria, cioe’, li’ c’e’ stato spazio per parlare di dolore, di insicurezze, del fatto che lui, appunto, non rinnegava quello che aveva fatto”.  11 giugno 2020  MESSINA OGGI

3 luglio 2020 ANTONINO DI MATTEO depone al “Processo depistaggio” – La delusione di FIAMMETTA BORSELLINO 

17 luglio 2020 FAMIGLIARI BORSELLINO:  cause morte nei 57 giorni dopo FALCONE e gestione del rapporto Mafia e Appalti”

17 luglio 2020 pm PACI: “Borsellino era da tempo nel mirino di MATTEO MESSINA DENARO

24 luglio 2020 Processo ‘Ndrangheta stragista: due condanne all’ergastolo per GRAVIANO e FILIPPONE

17 settembre 2020 La FAMIGLIA BORSELLINO esprime piena fiducia al pm PACI e diffida VINCENZO CALCARA …

10 dicembre 2020 Depistaggio Borsellino, FIAMMETTA  all’attacco: “Indagini fatte male, archiviazione sui pm prematura”  L’ira di FIAMMETTA BORSELLINO: “Giustizia malata”

11 dicembre 2020 NICOLA MANCINO, ex ministro dell’Interno depone al “Processo depistaggio”(AUDIO) 

11 dicembre  2020 L’amarezza di FIAMMETTA BORSELLINO: “Un Paese senza verità non può avere futuro”

19 dicembre 2020 Via D’Amelio: “Tante anomalie sui pm PALMA, PETRALIA e DI MATTEO”  L’AVV. DI GREGORIO ATTACCA I MAGISTRATI CHE SEGUIRONO SCARANTINO


2021

4 gennaio 2021 BAIARDO, il gelataio di Omegna e la sparizione dell’agenda rossa di PAOLO BORSELLINO

20 gennaio 2021 Depositate le motivazioni del PROCESSO D’APPELLO Borsellino  quater

3 febbraio 2021 Archiviato il procedimento contro i pm PALMA e PETRALIA

Febbraio 20121 FIAMMETTA BORSELLINO: depistaggio e complicità 

20 febbraio 2021 FIAMMETTA BORSELLINO: “COSÌ MAGISTRATI E POLIZIOTTI HANNO IMPEDITO DI SAPERE PERCHÉ HANNO UCCISO MIO PADRE”

 20 febbraio 2021 “DEPISTAGGI E COMPLICITÀ DI MAGISTRATI E POLIZIOTTI HA IMPEDITO LA VERITÀ SULL’UCCISIONE DI MIO PADRE”, PARLA LA FIGLIA DI BORSELLINO

24 febbraio 2021 FIAMMETTA BORSELLINO: Eredi di mio padre ? Adesso basta! 
24 febbraio 2021 L’ACCUSA DI FIAMMETTA BORSELLINO: “NESSUNA FIDUCIA NEI PM ANTIMAFIA E NEL CSM, HANNO DEPISTATO”

 26 febbraio 2021 FIAMMETTA BORSELLINO: ci hanno preso in giro

12 maggio 2021 L’ex ministro CLAUDIO MARTELLI in Antimafia: “Borsellino non fu protetto. Su questo non è mai stata aperta un’indagine”.

23 maggio 2021 Stragi di mafia, MANFREDI BORSELLINO: “C’è chi ai vertici della polizia non ha onorato la divisa che indosso, prima e dopo gli attentati”  Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso in via D’Amelio, riapre nel giorno della memoria per la strage di Capaci la pagina oscura dei depistaggi. Lo fa a Uno mattina su Rai 1. Schivo e riservato, per la prima volta sceglie di parlare in diretta tv, indossando la divisa di vice questore, e dice: “Mi onoro di portare questa divisa. Sono grato a tutti gli agenti che in quei giorni accettarono come volontari di scortare e tutelare mio padre. Dopo l’attentato di Capaci sapevano a cosa andavano incontro”. MANFREDI, che ha scelto la polizia per proseguire il lavoro e l’impegno del padre, riapre una ferita mai chiusa. Per la prima volta parla in prima persona delle inchieste deviate sulla strage del luglio 1992, definite in una sentenza come la più colossale operazione di depistaggio della “storia giudiziaria italiana”. Usa parole dure e amare: “Questa uniforme che indosso non l’hanno invece onorata alcuni vertici della polizia in quegli anni, prima e dopo la morte di mio padre”.

25 maggio 2021 AUDIZIONE COMMISSIONE ANTIMAFIA SICILIA – ANTONIO INGROIA. ”Borsellino: Ingroia, indagini volte a puntare solo su mafia. “17 giugno 2021 Audizione pm ROBERTO SCARPINATO alla Commissione Antimafia Regione Sicilia

9 giugno 2021 Strage via d’Amelio. CONTRADA: “Con Borsellino rapporti professionali”

13 luglio 2021 Presentazione II Parte Relazione Commissione Antimafia Regione Sicilia

19 luglio 2021 GASPARE MUTOLO: “Vidi per l’ultima volta Paolo Borsellino nella notte del 17 luglio, due giorni prima di essere ucciso nella strage di via D’Amelio. Era molto preoccupato. Me lo ricordo perfettamente. Ed era anche in pensiero per la figlia Fiammetta, in vacanza in Indonesia, che non sentiva da diverse ore. Quello fu l’ultimo interrogatorio”.

27 luglio 2021 La squadra di Arnaldo La Barbera e il falso collaboratore Francesco Andriotta 

8 settembre 2021 «BORSELLINO indagava su Capaci su delega del ministero della Giustizia» Nel dispaccio top secret dell’ambasciatore americano si apprende che l’allora ministro della giustizia Claudio Martelli, il 30 maggio 1992, ha inviato Liliana Ferraro a Palermo per gestire il passaggio dell’intera indagine sulla strage di Capaci nelle mani di Paolo Borsellino. Il riscontro nell’agenda del giudice

17 settembre 2021 Sentenza Appello “Processo Trattativa Stato mafia

17 settembre 2021 Depistaggio Borsellino, il giallo dei colloqui di SCARANTINO con TINEBRA, Ex commissario DIA,  DOMENICO MILITELLO conferma dichiarazioni della Boccassini 

23 settembre 2021 FIAMMETTA BORSELLINO, ‘trattativa? Sempre avuto dubbi, i pm scorretti’

25 settembre 2021 Trattativa Stato mafia, FIAMMETTA BORSELLINO: “Sotto accusa chi aiutò mio padre”. Difende i carabinieri, attacca i pm

27 settembre 2021 L’ex magistrato DI PISA:“Borsellino mi parlò di mafia e appalti davanti bara di Falcone”

5 ottobre 2021 Sentenza Cassazione “Borsellino Quater conferma le condanne per la strage di Via D’Amelio e i depistaggi. Convalidata la sentenza della Corte di Assise di Appello di Caltanissetta del 2019 

6 ottobre 2021 Processo  Borsellino. “In 30 anni si è guardato ovunque. Non all’interno delle toghe” Colloquio con FABIO TRIZZINO, legale della famiglia del magistrato, all’indomani della Cassazione sul #Borsellino quater

6 ottobre 2021 Borsellino quater. Le “scuse” del pg Cassazione, depistaggio è “una pagina vergognosa” 

8 novembre 2021 Depositate le motivazioni della Cassazione relative al “Borsellino Quater” : Via D’Amelio, la Cassazione: “Fu senza dubbio opera di mafia”L’attentato al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta avvenuto a Palermo in via D’Amelio il 19 luglio del 1992 è di “paternità mafiosa” , anche se ci sono “anomalie” come il coinvolgimento del Sisde e “zone d’ombra” come la scomparsa dell’agenda del magistrato

8 novembre 2021  FAMIGLIA BORSELLINO: ‘abnorme inquinamento delle prove, alti livelli di cointeressenze “L’uccisione di Paolo Borsellino e il depistaggio sulla strage sono legati”. Lo ha detto l’avvocato FABIO TRIZZINO, legale della famiglia Borsellino e marito di Lucia Borsellino, commentando con l’Adnkronos, a nome della famiglia, le motivazioni della Cassazione sul processo Borsellino quater in cui è stata confermata la condanna per due boss e due finti pentiti che hanno calunniato altri collaboratori e persone innocenti. Secondo i giudici con l’ermellino “non ci sono dubbi che l’attentato al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta” è di “paternità mafiosa”, anche se ci sono “anomalie” come il coinvolgimento del Sisde e “zone d’ombra” come la scomparsa dell’agenda del magistrato. “In questo scenario bisogna anche collocare l’abnorme inquinamento probatorio di cui parla anche la Cassazione perché l’uccisione di Borsellino e gli agenti di scorta e il depistaggio sono legati. Anche quel depistaggio sicuramente ha una funzione”. E aggiunge: “Che sia stato un delitto di mafia non c’è alcun dubbio, ma non solo, ci sono troppe zone d’ombra, come la scomparsa dell’agenda rossa. C’è una ‘finalità preventiva’, non bisognava, secondo noi, sviluppare il versante delle indagini ‘mafia e appalti’ perché i livelli delle cointeressenze erano alti”. (Adnkronos)

15 novembre 2021  ANTONIO INGROIA: “Borsellino non si fidava di molti PM”

16 novembre 2021 Audizione Commissione Antimafia Regione Sicilia Ingroia: “BORSELLINO non si fidava di molti pm”/ “Mi disse ‘Manda tutti in ferie’ e…”

20 novembre 2021 LO FORTE nascose a BORSELLINO  l’archiviazione dossier mafia-appalti»

26 novembre 2021 GIUSEPPE PIGNATONE, ROBERTO SCARPINATO, GUIDO LO FORTE depongono al “processo depistaggio” (AUDIO) 

Novembre 2021 In galera da innocente per diciassette anni, la storia di GAETANO MURANA

15 dicembre 2021 ANTONIO INGROIA depone al “processo depistaggio”

21 dicembre 2021 FIAMMETTA BORSELLINO: “Sulle stragi CSM omissivo e l’ANTIMAFIA non deve servire per far carriera”


 

2022

2 gennaio 2022  Corso legale della moneta da due euro con immagine di Borsellino e Falcone in ricordo del trentennale delle stragi

6 gennaio 2022  LARI: “Rifiutai la richiesta della Boccassini di indagare su Spatuzza” . La rivelazione di Sergio Lari, ex procuratore capo di Caltanissetta su Ilda Boccassini: “Aveva lavorato fianco a fianco con Arnaldo La Barbera, per noi era un testimone da ascoltare. Era impensabile che la Boccassini potesse indagare su se stessa.”

15 gennaio 2022 VINCENZO CALCARA rinviato a giudizio per calunnia La Giudice, Simona Ragazzi, del Tribunale di Catania, all’esito dell’udienza preliminare del 20 dicembre 2021, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex pentito Vincenzo Calcara, imputato del delitto di calunnia e diffamazione aggravate e continuate, in danno del Dott. Gabriele Paci, all’epoca dei fatti magistrato in servizio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, e dell’Avv. Fabio Alfredo Trizzino, difensore legale dei famigliari del Giudice Paolo Borsellino.


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